Coincidenze casuali o azioni orchestrate - GZ
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By: GZ on Martedì 22 Marzo 2011 18:07
i fatti casuali e le coincidenze ci sono sempre, ma anche gli intrighi, i piani segreti e gli accordi sottobanco
Nel caso della prima guerra mondiale l'incidente e la catena di eventi che ha portato allo scoppio della guerra era abbastanza casuale. Ma che sia durata quattro anni invece di concludersi dopo uno o due anni nonostante ci fossero offerte di tregua o di pace (ad esempio all'inizio del 1916) e che si sia risolta con la sconfitta della Germania grazie all'intervento bizzarro degli Stati Uniti nell'aprile 1917 dopo che la Russia era crollata esattamente nello stesso momento (per cui gli imperi centrali stavano vincendo) è stato frutto di intrighi, piani segreti e accordi sottobanco.
Prova a pensare un attimo: nel marzo del 1917 la Russia ha la rivoluzione di Kerensky che abbatte lo zar e il suo esercito comincia a sfasciarsi. Nel aprile 1917 gli Stati Uniti .. dichiarano guerra alla Germania e Austria-Ungheria!... e gli imperi centrali che stavano vincendo vengono sconfitti...
Gli Stati Uniti fino ad allora avevano avuto una politica di non ingerenza negli affari europei, non avevano nessuna alleanza, avevano un opinione pubblica più pro-tedesca che pro-inglese, non avevano nessun interesse in gioco in europa, il Presidente Wilson era stato eletto promettendo di tenere gli americani fuori dalla guerra solo un anno prima. E però miracolosamente un mese dopo che la Russia ha la rivoluzione e comincia a cedere zac!... miracolosamente dichiarano guerra
Se c'è un esempio documentato ora ampiamente di intrigo, piani segreti e accordi sottobanco che portano gli Stati Uniti a combattere delle guerre è proprio questo, che è anzi il modello classico di come portare un paese in guerra senza un motivo vero per la maggioranza dei suoi cittadini. Ed è stato ripetuto per gli USA molte volte...
E il ^presidente Woodrow Wilson lasciò detto questo#http://en.wikiquote.org/wiki/Woodrow_Wilson^
"..da quando sono entrato in politica alcune delle persone più influenti negli Stati Uniti nel campo dell'industria e finanza mi hanno confidato che hanno paura di qualcosa. Sanno che esiste un potere così organizzato, così sottile, così attento, così interconnesso, così completo, così pervasivo che stanno attenti a non parlarne ad alta voce quando lo criticano.
Io sono una delle persone più infelici. Senza rendermene conto ho rovinato il mio paese. Una grande nazione industriale è ora controllata dalla finanza. Il nostro sistema del credito è concentrato. La crescita della nazione e delle sue attività è di conseguenza nelle mani di poche persone. Siamo diventati uno dei paesi peggio governati del mondo, uno dei paesi più controllati e dominati del mondo civile. Non siamo più un governo dell'opinione pubblica, del voto della maggioranza dei cittadini, ma un governo dell'opinione e degli interessi di poche persone dominanti..."
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"I am a most unhappy man. I have unwittingly ruined my country.
A great industrial nation is controlled by its system of credit. Our system of credit is concentrated. The growth of the nation, therefore, and all our activities are in the hands of a few men. We have come to be one of the worst ruled, one of the most completely controlled and dominated governments in the civilized world. No longer a government by free opinion, no longer a government by conviction and the vote of the majority, but a government by the opinion and duress of a small group of dominant men."
"Since I entered politics, I have chiefly had men's views confided to me privately. Some of the biggest men in the United States, in the Field of commerce and manufacture, are afraid of something. They know that there is a power somewhere so organized, so subtle, so watchful, so interlocked, so complete, so pervasive, that they better not speak above their breath when they speak in condemnation of it."
(per la precisione "I am a most unhappy man. I have unwittingly ruined my country"...non è di attribuzione certa e ne viene discussa la fonte, ma il resto ^è autentico#http://en.wikiquote.org/wiki/Woodrow_Wilson^)