Bipop- B Roma_ concambio - Gzibordi
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By: GZ on Domenica 17 Marzo 2002 16:12
=> polipolio...
non ricordo che sia stato messo tra i "migliori" il post, il senso però era che su bipop esisteva un occasione.
In ogni caso quarterback è sempre profondo
ma mai troppo esplicito
Bene, su Bipop oggi c'è Alessandro Penati sul corriere ed è è quasi
sempre la bocca della verità sui titoli
italiani (vedi quanto ha scritto su Ebiscom e Mediolanum).
Penati dice che a 1.73 ora il concambio sarebbe corretto e mostra i numeri.
Intanto nell'indice Yahoo della media dei buy e sell gli analisti sono arrivati a dare un 3.52 a Bipop (vedi in fondo alla pagina).
Questo valore praticamente il massimo di negativo a cui arrivino gli analisti in Italia. Solo Seat che in media riceve 3.70 fa peggio. Ad es Finmeccanica ha un indice di 2.40.
Banca di Roma addirittura di 3.0 (ed è migliorata da 3.14)
Il pessimismo su Bipop degli analisti con
questo 3.52 (salito da 3.40 3 mesi fa)
sembra eccessivo
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di ALESSANDRO PENATI
I concambi di Bipop e BancaRoma
Approvati i bilanci di Bipop e Banca di Roma, finalmente ci sono gli elementi per valutare la proposta di fusione fra le due banche. Dai conti emerge che non si è trattato di un salvataggio: Bipop non era insolvente, né a rischio di una crisi di liquidità.
Oltre 1 miliardo di euro di svalutazioni e accantonamenti una tantum hanno fatto pulizia delle operazioni sballate, ma l'attività ordinaria rimane redditizia: nonostante il crollo delle commissioni nel secondo semestre (-30%), la redditività sul capitale prima di operazioni finanziarie e rettifiche (ma dopo le imposte) è di tutto rispetto (18%); i costi operativi sono nella media; le sofferenze minime; l'esposizione netta verso il sistema bancario nulla; e il patrimonio (9% dei prestiti) accettabile. Il ricambio di management e azionisti di riferimento era, e rimane, il problema di Bipop. La fusione, per ora, non ha creato valore.
Al momento delle prime indiscrezioni (metà novembre), le due banche sul mercato valevano complessivamente 7,1 miliardi di euro; circa lo stesso valore di venerdì alla chiusura: ma in questo periodo la capitalizzazione del sistema bancario è aumentata del 14%.
L'operazione ha però avuto un effetto redistributivo. Dai minimi di due settimane fa, il titolo Bipop è salito del 30%, chiudendo a 1,737 euro (corrisponde a una capitalizzazione di 3,4 miliardi).
A questi prezzi Bipop vale 2,6 volte il patrimonio, un premio considerevole rispetto alla media europea (2 volte) e italiana (1,6 volte), che le prospettive di crescita non giustificano. Non sembra però che la Borsa si sia fatta prendere la mano.
La fusione avviene attraverso uno swap di attività. In cambio della banca tradizionale di Bipop, gli azionisti riceveranno il 33% della Banca di Roma. Questa vale, sul mercato, 3.742 milioni; aggiungendo i 678 dell'aumento di capitale per finanziare la fusione, si arriva a 4.420.
Un terzo equivale a 1,4 miliardi. Alla nuova Bipop, poi, Banca Roma conferisce 29 miliardi di portafogli in gestione, che si sommano agli attuali 6,5 (le gestioni patrimoniali vanno con la banca tradizionale): valutandoli il 6% della massa (7% per la cessione di Azimut, che però aveva più investimenti azionari) fanno 2,1 miliardi.
Conferisce anche il 47% di Roma Vita, che potrebbe valere metà della Toro, suo azionista di controllo: partendo dal prezzo che Fiat pagò per l'Opa (più un premio del 20%), fanno 680 milioni.
Aggiungendo 580 milioni per l'attività assicurativa di Bipop, si arriva a una stima di 3,4 miliardi per la nuova banca.
Il 56% di questa banca andrà ai vecchi azionisti di Bipop, oltre a 1,4 miliardi per la cessione delle attività tradizionali: in tutto, circa 3,36 miliardi, o 1,73 euro per azione.
Esattamente il prezzo di oggi in Borsa.
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Modificato da - gzibordi on 3/17/2002 18:11:41