Capitalia

 

  By: Esteban on Venerdì 23 Febbraio 2007 15:05

Ciao Gianlini, Alla fine ciò che conta sono i risultati ... capitalia era sotto di -288 milioni con le cazzate di Geronzi, mentre ora è in attivo di +1100 grazie ad Arpe. Diciamo che sei un azionista ... Dopo tutto il marciume che Gerozi ha trascinato su Banca di Roma al punto che hanno cambiato pure il Nome in Capitalia e con i vari parmalat etc .... Cosa fai ? siluri chi ti ha ridato valore ? Averne di Arpe (anche se alla fine è a scapio di chi investe), per l'azienda Capitalia è un ottimo "dipendente". Piuttosto ora è da veder se dura ... Una volta tipi come Cuccia , non ti spiegavano alla stampa come riuscivano a fare queste cose ... lo dicevi solo agli azionisi di maggioranza ( e nemmeno a loro). In questo forse stiamo peggiorando ...

 

  By: gianlini on Venerdì 23 Febbraio 2007 14:51

tutto vero, zibordi però se non fossero stati venduti questi strutturati ai rispamiatori, siamo sicuri che avremmo avuto il rialzo del 100 %? infatti mi sembra che uno dei motori del rialzo sia stato il credito e dato che i prodotti venduti ai risparmiatori mettevano in ordine i conti delle banche queste hanno potuto aumentare il credito è venuta meno una componente isterica del mercato (sostituita, come pare da una solidissima e poco cost-sensitive, come le Banche centrali e i petrolieri arabi) e la diminuita volatilità ha probabilmente incrementato ancor di più la possibilità di emettere debito le operazioni di M&A rese più solide dall'andamento tranquillo del mercato hanno proliferato e reso ancor più consistente il rialzo un po' come se togli Di CAnio dal derby di Roma, sei magari più sicuro di non dover fare a manganellate fuori

 

  By: GZ on Venerdì 23 Febbraio 2007 12:19

Bloomberg italia manda in onda in diretta l'intera conference di Matteo Arpe di ^Capitalia#^ con gli analisti a differenza di ogni altra società, perchè Arpe è la star del rock della borsa italiana (ora a pari merito con Marchionne) e c'è un applauso a conclusione che dura cinque minuti buoni con gli analisti specie esteri in adorazione Che abbia avuto risultati spettacolari è verissimo, ma resta che sfrutta al massimo un sistema micidiale: ad esempio spiega tranquillo che ha avuto un calo degli afflussi di denaro da parte del pubblico (come tutte le banche) e lo stesso il "margine di commissione" è aumentato vendendo una massa di prodotti strutturati che "proteggevano il capitale" Arpe dice che rendono a Capitalia di più (dei fondi comuni), ma ripete che l'asset management è capire il cliente e "il cliente vuola la protezione del capitale", questo ha la faccia di dichiararlo non nel febbraio 2003, ma nel febbraio 2007, al top dei mercati degli ultimi cinque o sei anni In modo elegante e in inglese spiega che dal 2003 lui come tutti nelle banche italiane ha fatto vendere prodotti a capitale garantito approfittando del ricordo della batosta subita da molti nel 2001-2002 e ha continuato per tutto il 2003-2006 impedendo al pubblico di cogliere il rialzo delle borse Con le borse che risalgono del 100% in 4 anni anche questi prodotti hanno reso qualche cosa, ma se per caso per un anno le borse sono piatte o appena negative di colpo avrai mezza italia con prodotti che costano dei 3.5% annui. Dato che la banca come spiega Arpe con questi guadagna molto e sono "strutturati" cioè congegnati dalla banca e non trattati sul mercato il rendimento viene ricalcolato di continuo su tutta la vita del prodotto, per cui se per 4 anni le borse salgono e poi per due scendono o fanno pari il tutto viene ricalcolato con l'obiettivo di dare in ogni caso alla banca un 3 o 4% annuo e al cliente il capitale iniziale Può darsi che non salgano se qualcosa va storto nell'economia mondiale, ma se c'è un settore inossidabile sono le banche italiane

 

  By: Moderatore on Giovedì 03 Giugno 2004 19:28

Capitalia accelera (+2,32%) sui massimi di giornata (6/3/2004 4:04:16 PM) Forte accelerazione del titolo Capitalia in questa seconda parte di seduta. Il titolo del banca presieduta da Cesare Geronzi viaggia sui massimi intraday a quota 2,43 euro (+2,32%) segnando la miglior performance all'interno del Mib30, in controtendenza rispetto agli altri titoli del comparto bancario. Negli ultimi 12 mesi Capitalia ha incrementato del 66% circa la propria quotazione a Piazza Affari. Ieri Merrill Lynch aveva rivisto al rialzo il giudizio sul titolo portandolo da sell a neutral, mantenendo invariato a 2,4 euro il target price del titolo della banca capitolina. ---------------------------------------------------------------------- CAPITALIA: FONDI TT INTERNATIONAL INVESTMENT MGMT AL 2,561% 27 mag - TT International Investment Management ha il 2,561% di Capitalia. La quota e' in capo alla gestione dei fondi comuni. L'operazione e' datata 14 maggio. Lo comunica Consob. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia: fondi Fidelity scendono sotto il 2% del capitale (5/26/2004 12:49:07 PM) I fondi americani Fidelity Investments hanno ridotto la partecipazione in Capitalia al di sotto del 2% dal 2,014% precedentemente detenuto. Lo ha comunicato la Consob precisando che l'operazione si è conclusa lo scorso 19 maggio. ---------------------------------------------------------------------- Trimestrale Capitalia, utile netto sale a 62 milioni (5/13/2004 9:03:42 AM) Capitalia ha chiuso il primo trimestre 2004 con un utile netto a 62 milioni di euro rispetto agli 11 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato lordo di gestione è stato pari a 332 milioni di euro (+8%), mentre l'utile dalle attività ordinarie si è più che raddoppiato a 139 milioni di euro. Capitalia prevede per il rimanente periodo dell'esercizio elementi positivi come la crescita dei ricavi, l'ulteriore riduzione dei costi e il contenimento di rettifiche e accantonamenti. Andrea Crovetto è stato nominato direttore generale di Banca di Roma. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia, Rasbank stima utile netto trimestrale a 30 mln (5/12/2004 12:13:25 PM) In attesa che oggi Capitalia annunci i risultati relativi al primo trimestre del 2004, gli analisti di Rasbank confermano il rating "neutral" sul titolo dell'istituto capitolino. "Stimiamo una flessione anno su anno del margine d’interesse pari al 3,2%", dicono da Rasbank "che dovrebbe tuttavia essere compensata dal buon andamento del margine da servizio, a quota 535 milioni di euro, in crescita del 6,6% anno su anno, grazie soprattutto ai profitti da trading. Il margine d’intermediazione lo vediamo a 1.135 milioni (+1,2% anno su anno). I costi li vediamo praticamente flat anno su anno, a quota 820 milioni di euro. L’utile netto lo stimiamo a quota 30 milioni di euro, in netto recupero rispetto ai 10 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente". ----------------------------------------------------------------------

l'indice di fiducia caduto a quota 16 - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 20:13

Di tutti i paesi del mondo i flussi nei fondi comuni sono stati negativi in gennaio solo in Italia --------------------------------------------------------- BANCHE: IL MONDO; SONDAGGIO SWG, CROLLO FIDUCIA ITALIANI 12 feb - ''La fiducia dei clienti verso le banche, gia' in crisi per il lungo periodo di incertezze borsistiche, e' crollata con i recenti crac finanziari di Cirio e Parmalat: in totale, da giugno 2000 a oggi, l'indice di fiducia e' sceso del 67%''. Lo si legge nell' anticipazione dei risultati di un sondaggio di Swg che il settimanale economico finanziario il Mondo pubblica nel numero domani in edicola. L'indagine condotta da Swg su un campione di 7.838 intervistati rappresentativi di tutti gli italiani maggiorenni mette in evidenza l'andamento del rapporto cliente-banca: l'indice di fiducia pari a 49 nel giugno 2000 (su base 100) a gennaio 2004 e' caduto a quota 16 (-67%, appunto). Nel dettaglio, il giudizio piu' pesante riguarda le aziende di credito: in una scala da uno a dieci ricevono il voto di 4,52, sotto la sufficienza anche la Consob (5,62) mentre viene promossa (anche se di stretta misura) la Banca d'Italia, con 6,19.

L'unico modo per recuperare i soldi di Parmalat - gz  

  By: GZ on Mercoledì 07 Gennaio 2004 18:48

Ci sono pagine di lettere sul corriere della sera di gente che chiede quello che può fare per recuperare i soldi messi in Parmalat. A meno che lo scandalo diventi così grande e pericoloso (tangenti, favori, corruzione varia?) da indurre il governo a premere sulle banche e ad arrangiare qualche rimborso stile quello Cirio anticipato da Unicredito, non recupereranno niente. L'unico modo per recuperare qualcosa in riferimento a Parmalat era vendere al ribasso i titoli delle banche coinvolte. Oggi Capitalia fa un altro -8% e sono contento di poter dire di avere tenuto fermo dal 19 dicembre una raccomandazione di stare al ribasso sui questi qua

 

  By: Moderatore on Venerdì 12 Dicembre 2003 19:32

PARMALAT: CAPITALIA ESPOSTA PER 393 MILIONI DI EURO Roma, 12 dic - L'esposizione creditizia del Gruppo Capitalia nei confronti di Parmalat ammonta complessivamente a 393 milioni di euro e sussiste esclusivamente nei confronti delle societa' operative del gruppo. Lo precisa l'Istituto romano in un comunicato in cui sottolinea che ''non vi sono esposizioni nei confronti di societa' finanziarie, ivi inclusa la capogruppo Parmalat Finanziaria''. L'ammontare complessivo, di 393 milioni di euro, e' suddiviso in 198 milioni di euro di crediti ''a rischio pieno'', 134 milioni di euro di crediti autoliquidanti (anticipazioni su crediti commerciali) e 61 milioni di euro derivanti da operazioni di leasing e finanziamenti garantiti da ipoteche. ''Non sono in essere - aggiunge la nota - posizioni in derivati e le posizioni in titoli non sono significative''. Sussistono, inoltre, esposizioni sulle attivita' turistiche del Gruppo Tanzi (Parmatour) per circa 91 milioni di euro, di cui oltre la meta' (52 milioni di euro circa)rappresentate da operazioni di leasing, finanziamenti garantiti da ipoteche e crediti autoliquidanti. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia: Geronzi indagato per false comunicazioni a Bankitalia (12/12/2003 5:16:47 PM) Le ipotesi di reato che riguardano Cesare Geronzi, rinviato a giudizio dal Gup del tribunale di Roma,, riguardano fatti contestati in un inchiesta partita nel 1997e sfociata in un imputazione di falso in bilancio e false comunicazioni all’istituto di vigilanza. L’ipotesi di falso in bilancio è stata prescritta, mentre il secondo capo d’imputazione resta in piedi. L’inchiesta coinvolgerebbe, oltre all’attuale presidente del gruppo di via Minghetti, una quindicina di persone, tra i quali anche l’ex direttore generale di Banca di Roma Antonio Nottola, alcuni componenti del cda e del collegio sindacale. Anche l'ex direttore generale della Banca di Roma, Antonio Nottola e' tra le persone rinviate a giudizio per l'accusa di false comunicazioni alla Banca d'Italia. Il gruppo Capitalia sottolinea che successivamente al 1996 la Banca di Roma ha prestato alla Banca d'Italia la ''massima collaborazione'' proprio ''in relazione alle posizioni creditorie'', fornendo inoltre ''anche nel corso di specifici incontri ogni chiarimento in ordine alle legittime scelte allora operate in tema di classificazione''. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia, Fidelity ha in mano il 2,006% (12/11/2003 3:22:23 PM) Con un'operazione datata 2 dicembre scorso, Fidelity Investments ha acquistato il 2,006% di Capitalia. Tale partecipazione è detenuta indirettamente tramite Fidelity International Limited (0,99%) e Fmr Corp (1,016%). Lo si apprende dagli aggiornamenti quotidiani della Consob riguardanti le partecipazioni rilevanti. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia: DeAgostini va sotto il 2% (Consob) (12/9/2003 2:31:00 PM) DeAgostini è scesa sotto il 2% in Capitalia. Lo ha comunicato la Consob, precisando che l’operazione si è conclusa il 25 novembre. DeAgostini era accreditata del 4,99% all’11 agosto 2003, quota residua dell’eredità Toro assicurazioni nell’istituto capitolino. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: Rolf on Venerdì 12 Dicembre 2003 19:30

Qualcuno sa dirmi cortesemente la data di stacco dei dividendi di Capitalia e se esiste un sito, a parte Finanza on Line, che raggruppi l'elenco delle società con la relativa data di stacco. grazie 1000

 

  By: angelo on Venerdì 12 Dicembre 2003 19:27

Mi pare che fosse il contrario, cioè che agli azionisti BIPOP (oggi Fineco) spettassero azioni di Banca di Roma, oggi Capitalia. Per ripassare i dettagli dell'operazione: http://www.capitalia.it/ir/documenti/00046_2002-09-27_0000000019.pdf Ciao, Angelo

 

  By: framilk on Venerdì 12 Dicembre 2003 19:27

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che vorrete darmi. Per i possessori di B. Roma all'atto del concambio in Capitalia spettavano anche delle Fineco? E se si in che proporzione? Grazie tanto

 

  By: Moderatore on Mercoledì 28 Maggio 2003 22:40

Stock: Capitalia

Un titolo ancora basso. Un patto da rifare. I soci Fondazione e Toro in uscita. Saranno il signor Ariston e Angelucci i salvatori? di Massimo Mucchetti - espresso 26/5 Cesare Geronzi, il vincitore della battaglia di Mediobanca, ha ora un´emergenza domestica: ricostruire a propria immagine e somiglianza, quasi fosse un novello Cuccia, un nucleo stabile di soci eccellenti al vertice di ^Capitalia#^, il gruppo creditizio nato dalla fusione tra Banca di Roma e Bipop-Carire. E poi blindare questo nucleo in un nuovo patto di sindacato che sostituisca il vecchio, scaduto il 6 dicembre 2002. La Borsa valuta tuttora Capitalia un po´ meno della metà del suo patrimonio netto contabile. Ma la ripresina delle quotazioni e una trimestrale in nero consentono al navigato banchiere capitolino di raccontare ai nuovi amici che il peggio è ormai passato. Se questi ci credono tutto diventerà più facile, compreso il buon esito dell´ispezione della Vigilanza, il cui capo, Bruno Bianchi, ha rinviato la quiescenza proprio per seguire la scottante pratica. Nel parterre di Capitalia, in verità, scalpitano azionisti di peso che ambiscono alla promozione sociale come il palazzinaro romano Stefano Ricucci, la banca libica Lafico e la Regione Sicilia. Ma sarebbero partner imbarazzanti, sia pure per ragioni diverse. Porre fine a una relazione come quella che Ricucci aveva con la star televisiva Anna Falchi può diventare un titolo di merito nel mondo talvolta ipocrita dell´alta finanza, e tuttavia un litigio tra fidanzati non rende più trasparente l´origine di una fortuna né può far dimenticare le modalità di un ingresso in Capitalia fatto senza chiedere permesso e con i soldi di un banchiere rampante come Gianpiero Fiorani, della Popolare di Lodi. Il governatore della Sicilia, Antonio Cuffaro, si è detto pronto a conferire al patto il ´suo´ 3 per cento. Ma Geronzi ricorda ancora le sette camicie che l´incontenibile Totò gli fece sudare in occasione dell´incorporazione del Banco di Sicilia. Tirarselo in casa, magari a fare da ago della bilancia, rasenterebbe il masochismo. I libici, poi, sono i libici. Come può la Banca d´Italia, che tiene al palo da anni spagnoli, francesi e tedeschi, investitori per bene, fratelli in Eurolandia, dare via libera ai capitali di una dittatura araba che ha preso le distanze dal terrorismo solo dopo aver ricevuto in testa le bombe americane? Cesare Geronzi deve cercare sostenitori più presentabili a palazzo. Corteggia dunque soci come Salvatore Ligresti, che ha contribuito alla conquista del potere in Mediobanca da parte di Capitalia e di Unicredito. Ma Ligresti, pur avendo già un 2,8 per cento di Capitalia, mostra freddezza. Tra i big ci sarebbe anche Romain Zaleski: peccato abbia già un rapporto previlegiato con Banca Intesa. Il convento di Capitalia, insomma, al momento passa poco. Tanto più se l´urgenza vera non consiste tanto nell´associare due o tre grandi azionisti rimasti finora ai margini quanto nel trovare compratori graditi per le azioni messe in vendita dai sostenitori pentiti: la fondazione Ente Cassa di Risparmio di Roma e la Toro. La prima ha un 4 per cento da ricollocare e comunque, in attesa di disfarsi di tutta la partecipazione, non intende aderire ad altri sindacati azionari. L´altra conserverà un 2 per cento di cortesia, ma vuol vendere il 4,6 che le resta. La nuova proprietà, che fa capo alla De Agostini, ha concesso a Geronzi il diritto di scegliere il compratore, senza troppa fretta, certo, ma senza lungaggini. Geronzi deve dunque trovare acquirenti per un 13-14 per cento. Impresa non da poco, ma a Roma c´è un gioiellino che fa proprio al caso del potente Cesare. È la Cofiri, l´ex finanziaria dell´Iri che Gilberto Gabrielli voleva trasformare in banca e poi quotare in Borsa. Tra Gabrielli, che ha il 20 per cento di Cofiri, e i suoi soci di maggioranza, Vittorio Merloni e Giampaolo Angelucci, che si dividono equamente il resto, sono scoppiati contrasti insanabili. La Cofiri è dunque in vendita e Gabrielli ha ceduto la presidenza a Ernesto Monti. Con 120 milioni di euro di liquidità e 3 miliardi di prestiti, parecchi dei quali garantiti dallo Stato, e dunque cartolarizzabili con profitto, la Cofiri sembra fatta apposta per aiutare Capitalia a migliorare i suoi ratios e a sistemare i suoi assetti azionari. Da quanto risulta a ´L´espresso´, le trattative sono già cominciate. Nei piani interni di stock option, che Gabrielli aveva proposto per il management, Cofiri è valutata poco più di 400 milioni di euro. Ma molto dipende, se si arriverà a un´intesa, da come avverranno i pagamenti. Al momento, non è ancora chiaro se a comprare sarà direttamente Capitalia o se Geronzi affiderà il compito al Mediocredito centrale che fa già il mestiere della Cofiri e che, in seguito, la potrebbe incorporare. In ogni caso, se la strada è ancora da tracciare, il traguardo è uno solo: Merloni, re degli elettrodomestici ed ex presidente di Confindustria, e Angelucci, barone delle cliniche romane ed editore del quotidiano ´Libero´, dovrebbero reinvestire tutto comprando le azioni Capitalia messe in vendita dalla fondazione e dalla Toro e aderire al nuovo patto di sindacato. Rispetto a una compagnia di assicurazione e a una fondazione, si tratta di soci di minor peso finanziario, ma forse di maggior peso imprenditoriale. Merloni e Angelucci non hanno bisogno di crediti particolari. Vanno bene. Ma rendere un favore a Geronzi e al suo influente amico di via Nazionale male non fa.