Cattive Notizie

 

  By: lu.luke on Venerdì 25 Gennaio 2002 20:57

"il PIL o l'inflazione sono dati MENO AFFIDABILI della fiducia dei consumatori i sondaggi quando sono fatti su base statistica per 20 anni di fila con una metodologia coerente danno risultati reali e soprattutto anticipano il comportamento della spesa" Cosa???????????? Se dovevamo tener conto del dato sulla fiducia, a marzo 2000 dovevamo imbarcare una tonnellata di azioni (e infatti lo abbiamo fatto) e a settembre 2001 venderle a qualsiasi prezzo (e infatti abbiamo venduto). Mi sembra stiamo esagerando, mi sembra... L'ottimismo della volontà a volte fa finir male i suoi più convinti assertori, occhio.

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 23 Gennaio 2002 22:53

Guardate che siete d'accordo con me, se solo ci pensate un attimo. La fiducia e' tutto. Certo. Greenspan lo ha ripetuto con un'enfasi particolare, quando ha testimoniato di fronte al Congresso, per la Humphrey-Hawkings. Si fa solo notare che e' fragile. E come questa fragilita' sia dovuta alle particolari circostanze di un'epoca travagliata. Il dato e' buono per oggi, ok. Ma per domani chissa'. In passato aveva un senso tutto economico. Oggi ha un senso politico. Non sbaglio a parlare di patriottismo. La fiducia dei consumatori e' la fiducia nell'esito della guerra. Si lega all'esito della guerra. Greenspan lo ha lasciato intendere. E anche voi, cari i miei furbacchioni, siete perfettamente d'accordo. Ammettetelo.

 

  By: GZ on Mercoledì 23 Gennaio 2002 22:03

i mercati non reagiscono mai molto ai dati del PIL o dell'inflazione e invece reagiscono molto di più a quelli della fiducia delle imprese e dei consumatori il PIL o l'inflazione sono dati MENO AFFIDABILI della fiducia dei consumatori i sondaggi quando sono fatti su base statistica per 20 anni di fila con una metodologia coerente danno risultati reali e soprattutto anticipano il comportamento della spesa la borsa e l'economia dipendono dal comportamento medio di milioni di persone e da nient'altro il PIL esiste se qualcuno spende se nessuno spende non esiste, idem per l'inflazione

 

  By: gianlini on Mercoledì 23 Gennaio 2002 22:02

fa sempre piacere vincere qualcosa grazie

 

  By: funes on Mercoledì 23 Gennaio 2002 21:51

Gianlini 1° Classificato Coppa Memorial Visconte Cobram per la migliore super*****la finanziaria dell'anno ;-)

 

  By: gianlini on Mercoledì 23 Gennaio 2002 21:31

immagino che si voglia dire che la "fiducia" (già questa parola sarebbe discutibile) dei consumatori è un dato sostanzialmente fasullo perchè eccessivamente manipolabile da mass-media, campagne informative, scorie del recente passato, per riflettere una situazione veritiera e reale... ci si ricorda sempre del recente passato e comunque con il passare del tempo ognuno di noi muta la propria visione sul mondo e l'indagine viene normalmente fatta su un gruppo di persone che si porta dietro uno storico personale che si riflette anche nella fiducia che ripone nell'immediato futuro (non esistono più le stagioni è il classico adagio che in realtà riflette il fatto che gli adulti che la pronunciano sono i bimbi di 30 anni prima e non gli adulti di 30 anni prima, mi pare che si trovi questa stessa frase più o meno così in Plinio il vecchio e senza marmitte catalitiche di sorta che potrebbero esserne il motivo) insomma il dato potrebbe più facilmente riflettere l'imprinting del recente passato che non quello sul futuro...che poi anche questo si correli con l'attitudine all'investimento borsistico è assai probabile, come lo è il fatto che non sia però deterministico: fiducia su, borsa su, o fiducia giù, borsa giù...insomma correlazione c'è ma non y=ax...

 

  By: GZ on Mercoledì 23 Gennaio 2002 21:24

il motivo per cui alcune migliaia di operatori in tutto il globo danno retta a alcuni dati come, tra gli altri, anche la fiducia dei consumatori è che, se ne capisci il trend ci fai dei soldi. I titoli legati al consumo al dettaglio, specialmente abbigliamento, che sono quelli più correlati con gli indici di fiducia dei consumatori hanno fatto il 100% negli ultimi mesi ma fare dei soldi comprando titoli è peccato, l'unica cosa ideologicamente lecita è scommettere contro le azioni e contro la borsa michelino come una versione borsistica delle tute bianche no-global

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 23 Gennaio 2002 17:22

La fiducia dei consumatori e' pattume in quanto volubilissima, molto piu' che in passato. Non e' un dato al quale appendersi. Dipende dall'andamento della guerra. Sostanzialmente e' quel che ha detto anche Greenspan, parlando di rischio terrorismo. Mica ci vuole un genio. Un nuovo attentato e quell'indice si sfascia. Probabilita' di un nuovo attentato? 10%, 30%, 5%, fate voi. Ma se c'e' una percentuale, quella diventa automaticamente una percentuale di rischio. Non si puo' cassarla. Greenspan lo vede lucidamente. Al Qaeda fa parte del sistema economico. L'Universita' del Michigan intervista un po' di gente e quelli son tutti fiduciosi: God Bless America. E' patriottismo allo stato bruto. Ingenuo, come nello spirito delle genti americane. Vale quel che vale un sondaggio sulla popolarita' di Bush Junior. O un pezzo di Shakira. Praticamente zero.

 

  By: fabrizio maiocco on Mercoledì 23 Gennaio 2002 16:24

Si deve vivere alla giornata.

 

  By: lu.luke on Mercoledì 23 Gennaio 2002 15:56

Dunque, siccome ho vinto in Corte d'Appello (anche se non vedrò una lira, come è d'uso di questi tempi) ed anche se avevo giurato a me stesso di non postare più analisi, spergiuro e vengo al dunque. Caro Asbert, Mich ha ragione, non chiudere gli occhi. Il cedimento degli indici è inziato dalla comunicazione di INTC di un taglio del capex del 25% (poi ha aggiunto quella dello stabilimento nelle Filippine, una vera chicca...). Se tu guardi i grafici degli indicatori macro ti accorgi di una verità che fa venire la pelle d'oca a Greenspan (e non solo a lui, credimi). Le scorte stanno diminuendo a vista d'occhio (e ML ne stima un crollo per il 2002), MA la capacità di utilizzazione degli impianti è sempre ai minimi e scende ad ogni rilevazione. Ora, quando il buon vecchio G. si agita perchè vede che langue la spesa per gli investimenti ti dà la misura che la ripresa (se ci sarà) non sarà tale (stanto ai dati attuali) da consentire i tassi di crescita attesi e scontati nei p/E dei vari indici. Per intendersi: INTC potrà anche aumentare l'utile operativo, ma se questo deriva da una contrazione di attività (e quindi di impiego di manodopera), il tutto andrà a scapito del fatturato e dell'occupazione. Se come INTC ragionano poi altre majors, il tasso di disoccupazione potrebbe ben presto sfondare il 6% e... buonanotte al consumer confidence. In realtà INTC ragiona benissimo: smaltisce l'over produzione, mantiene bassi i costi per unità di prodotto, uccide la concorrenza e tra qualche anno - finito il processo di ristrutturazione del segmento di mercato in questione - sarà compatibile con un p/e pari a 35. Ma ora? Beh, dovremmo fare due scommesse. La prima è che INTC resista sul mercato - e non ti credere che l'affermazione sia così peregrina. La seconda è che non sbagli più una mossa di qui al 2005. Le crisi da sovraproduzione, caro Asbert, sono micidiali proprio per questo: perchè hanno determinato una sovradimensione di aziende, settori di mercato, occupazioni, eccetera e tutto questo per essere smaltito richiede un po' di lacrime e sangue. I fallimenti "pesanti" negli USA sono appena cominciati. Attenzione, perchè il calo dei revenues è grave se rapportato alle montagne di debito da cui sono gravate le aziende e che per di più, con i tassi in tensione sulle scadenze medio/lunghe, diventano onerose anche sul piano degli interessi. Poi può darsi che domani scoppia una guerra "vera" che alzi il costo delle materie prime e che consenta di smaltire le eccedenze con rapidità. E forse non basterebbe. Siccome imperversano i monetaristi, convinti che con i tassi si risolva ogni cosa, dovremo aspettarci una bella deflazione ed ogni tanto una Kmart che chiude. A proposito: che ne facciamo dei 370.000 dipendenti della suddetta? Misuriamo il loro consumer confidence? Luke

 

  By: Paolo Mazza on Mercoledì 23 Gennaio 2002 15:49

Zibo, il fatto che il sentimenti sia pessimistico in un bear market è quasi naturale.....questa indicazione è molto più utile è durante le fasi toro in quanto identifica la fine delle inevitabili correzioni. Quindi negli ultiumi mesi sarebbe stato sicuramente più utile individuare i picchi di ottimismo per individuare i massimi relativi.....

 

  By: Paolo Mazza on Mercoledì 23 Gennaio 2002 15:49

Zibo, il fatto che il sentimenti sia pessimistico in un bear market è quasi naturale.....questa indicazione è molto più utile è durante le fasi toro in quanto identifica la fine delle inevitabili correzioni. Quindi negli ultiumi mesi sarebbe stato sicuramente più utile individuare i picchi di ottimismo per individuare i massimi relativi.....

Grazie per il Sentiment - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 23 Gennaio 2002 15:44

l'indice di fiducia ormai e' pattume. modesta opinione. si tratta di interviste che misurano il livello di patriottismo ----------------------------------------------- "pattume".. michelin lei ha detto che comprava put su Microsoft 7 giorni fa ? un idea molto buona così come a agosto ricordo quando indicò che comprava put su mediolanum e varie telecom Nel mezzo però sono passati 4 mesi in cui ad es io guardando i dati di consumo e spesa e fiducia dei consumatori americani in ascesa ho raccomandato 3 o 4 titoli "retail". La fiducia dei consumatori e la spesa per consumi sono fatti reali, miliardi di dollari che vengono spesi da famiglie di emigrati polacchi, giamaicani, messicani, cinesi, anche italiani a cui importa cambiare la macchina, allargare la casa, avere un nuovo stereo e di Osama con rispetto parlando non gliene importa poi un #§$%£?#@! se solo smettte di lanciargli gli aerei in testa E mentre qui si meditava sul crollo, negli ultimi 4-5 mesi i titoli migliori erano infatti le catene di negozi, specie di moda, in america e per questo ne ho consigliate tre o quattro Saks, Tommy Hilfigher e Cristopher and Banks... che sono saliti (anche solo dove li ho consigliati) tra il 30 e l'80% e dal minimo dal 50 al 150% quasi quanto i semiconduttori se fossi stato meno timido avrei provato anche con quelli che costruiscono case che sono esplosi al rialzo del 100% sulla scia del boom della domanda di case se parliamo dell'america ci sono 6 mila titoli, venti settori diversi, l'economia si sta riprendendo e non ci sono MAI TANTE OCCASIONI CHE DOPO UNA RECESSIONE l'impressione però è che c'è gente che compra put o si dichiara sempre e comunque e in ogni caso negativa perchè "odia la borsa" o l'america o il sistema finanziario o no so che altro per cui se casca in un anno orso va bene, ma diversamente si scorna Anyway come sentiment le % di orsi e tori che calcoliamo su circa 1,000 utenti traderlink sono ultra-orso i commenti degli esperti italiani che la giorgia compila ora pescando sui siti internet maggiori mi sembrano 8 su 10 orso qui sul forum abbiamo che gli unici che si scaldano (salvo l'inossidabile massimo peppe che però mi manda mail preoccupate da 2 gg) sono tutti orso Possono peggiorare ? Sicuro, ma sono sui minimi a occhio e croce, un buon segno questo, grazie comunque per dare una mano a raffreddarlo e a migliorare l'indicatore Modificato da - gzibordi on 1/23/2002 14:47:51

 

  By: asbert on Mercoledì 23 Gennaio 2002 14:30

quando gli indici sono cattivi sono sacrosanti, quando sono buoni sono pattume.... pensare ardentemente alla morte quando si è malati è il modo migliore per morire davvero... Col massimo rispetto per tutti

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 23 Gennaio 2002 13:49

la domanda e' fragile proprio perche' e' così alta. questo lo ha detto lei, lo ha detto quel tipo in inglese, l'ho detto io, lo ha detto Greenspan l'altra sera, lo ha detto luke 2 mesi fa e lo ha detto anche Topo Gigio nel 98. l'indice di fiducia ormai e' pattume. modesta opinione. si tratta di interviste che misurano il livello di patriottismo. se prendono Bin Laden l'indice va a 150, e l'Universita' del Michigan diventa un Lunapark.