ENEL

 

  By: GZ on Giovedì 10 Novembre 2005 12:41

C'è troppo pessimismo in giro Ieri Eni viene fuori con risultati migliori di qualunque previsione e oggi perde un -1% ^Enel#^ ha perso per tre mesi di fila, costa 11 volte gli utili e paga il 5.5% di dividendo e oggi ci sono gli analisti ad es CSFB che dicono che può perdere un -16%. Non che lo compri qui, ma preoccuparsi di un crollo di Enel dopo che è già sceso sembra un sintomo di un mercato molto scettico -------------------------------------------------------------------- 10 nov - Credit Suisse First Boston conferma il giudizio underperform su Enel dopo i dati della trimestrale diffusi ieri. Secondo il broker i risultati dei primi 9 mesi di Enel non migliorano le prospettive di lungo termine del gruppo. Per Csfb le principali preoccupazioni riguardano un possibile deterioramento dei margini nell'attivita' di generazione, rischi politici, una struttura di capitale piu' conservativa rispetto a quanto previsto, rischi legati alle acquisizioni nell'Europa dell'est. Questi elementi, a giudizio del broker, rappresentano un potenziale di ribasso del titolo del 16% a 5,7 euro. Viceversa il titolo Enel presenta un potenziale di crescita dell'8% a 7,2 euro se il prezzo del petrolio si assestasse a 50 dollari al barile

Se in borsa le vacche sono grasse le mungono - gz  

  By: GZ on Mercoledì 05 Ottobre 2005 15:47

Uno dice: ".. sì è vero che il deficit statale italiano continua a crescere ogni anno del 4% ed è arrivato al 140% del PIL... ma alla fine poi cosa importa ?... in borsa hai Enel ed Eni che sono delle rocce..." Eh... quando il governo controlla un terzo della borsa italiana succede che se vede che sta andando troppo bene, avendo problemi cronici di bilancio la tassa no ? (nel 2000 la spinta in basso iniziale alle borse la diede la mega tassa sulle reti per i cellulari da circa 40 miliardi decisa da quasi tutti i governi europei) ------------------------------------------------ .... Da mercoledì scorso, giorno dell’annuncio della nuova norma introdotta nella Finanziaria 2006, l’impatto in Borsa sui titoli delle due società è stato devastante. Il Tesoro, principale azionista, ha bruciato 1,3 miliardi. Mentre i risparmiatori italiani hanno perso complessivamente 3,8 miliardi. Cifre molto più alte dei circa 800 milioni di gettito che il provvedimento dovrebbe garantire a partire dal prossimo anno. Eni ed Enel, che solo ieri hanno perso rispettivamente il 2,54 e l’1,97%, in cinque giorni hanno lasciato sul terreno il 3 e il 3,2 per cento. In particolare, i titoli del gruppo guidato da Fulvio Conti sono scesi al di sotto dei 7,07 euro, prezzo al quale sono stati offerti lo scorso giugno con il collocamento della quarta tranche. Ancora più pesante la svalutazione dei gruppi che gestiscono le reti del trasporto elettrico e di gas: da mercoledì a oggi, Terna ha bruciato il 5,6%, mentre le azioni di Snam Rete Gas sono scese del 4,7 per cento.....

 

  By: Moderatore on Sabato 18 Dicembre 2004 16:39

Roma, 17 dic - Enel boccia l'offerta di Cesare Romiti per Wind e ribadisce che ''strada maestra che intende perseguire per Wind e' quella di una IPO''. La decisione, spiega una nota, e' stata adottata dopo un incontro, ieri, tra il presidente di Enel, Piero Gnudi, l'amministratore delegato, Paolo Scaroni e lo stesso Romiti con alcuni componenti di un Consorzio franco-egiziano. La proposta formulata e' stata giudicata ''non rispondente alle proprie aspettative, sia per le disponibilita' finanziarie sia per le modalita' che la caratterizzano''. Enel ''ribadisce che la strada maestra che intende perseguire per Wind e' quella di una IPO, un'ipotesi sulla quale si iniziera' a lavorare a partire dal 2005''. Questo non esclude che nel frattempo si possano esaminare altre offerte fino alla partenza del collocamento ''a condizione che valorizzino in modo adeguato la sua partecipazione in Wind''. La bocciatura della proposta Romiti segue lo stop di Fastweb al dossier Wind, annunciato martedi' scorso. Fastweb aveva motivato la decisione sostenendo che ''le attese dell'azionista di Wind non consentono il raggiungimento di alcun accordo''.

Enel: istruzioni per l'uso - gz  

  By: GZ on Mercoledì 01 Settembre 2004 14:17

Prendiamo ENEL che oggi ha dei pezzi grossi a Londra (DRKW) che la spingono. Tutti o quasi sono favorevoli su ^ENEL#^ come investimento di medio o lungo periodo e anche io lo sono perchè è nel settore giusto, ha dividendi elevati quando le obbligazioni pagano poco, non è sensibile alla ripresa economica su cui ora ci sono dubbi, è tra i meno vulnerabili al terrorismo ecc.... Quindi quando hai un Buy ? Quando scende, quando diventa ipervenuto secondo una misurazione come ad esempio la deviazione dalla media, quando CEDE SOTTO UNA MEDIA O UN SUPPORTO anche piccolo. Il denaro professionale spessp lavora così: se pensano che un titolo deve salire aspettano che dia un segnale tecnico NEGATIVO PER COMPRARE Se NON SO NIENTE DEL TITOLO o non mi fido di quello che so allora seguo il grafico e in questo caso la media esponenziale era stata tagliata in basso, ma quella semplice no, quindi forse vendi forse no, forse lo ricompri ?!!! Ma dato che di Enel qualcosa so e che lo confronto con gli altri titoli allora dato che siamo però tutti favorevoli devo aspettare un Segnale tecnico di Debolezza per comprare. Non di forza, perchè il titolo ha Fondamentali a favore e Sentiment pure positivo. In questi casi devo quindi aspettare che gli succeda qualche piccolo incidente che lo sgonfi per comprare. Quindi sui 6.20 dove sarebbe 2 variazioni standard sotto la media era ideale. Se prendo ad es invece un titolo come ^Intel#^ che ha Fondamentali dubbi e Sentiment molto negativo la cosa è diversa: ho bisogno per comprare che il grafico dia segno di Forza, oppure che ci sia un momento panico totale (nella foto: la linea spessa è la media a 200 giorni esponenz, le altre sono bande di bollinger a 100 gg)

 

  By: Moderatore on Venerdì 16 Maggio 2003 02:22

Stock: ENEL

I CONTI DI ENEL di Massimo Mucchetti - espresso 16/05 Il rendiconto del primo trimestre 2003 rischia di rendere più difficile il collocamento di una nuova tranche dell´Enel da parte del ministero dell´Economia. L´Enel si conferma una gallina dalle uova troppo buone per essere venduta. Grazie anche alla cessione dei certificati verdi e alla cancellazione della cosiddetta penale idroelettrica, l´Enel aumenta i ricavi e i margini di mezzo miliardo di euro. E poi, grazie al guadagno fatto cedendo Interpower (317 milioni al netto delle imposte), proietta l´utile del periodo a 864 milioni. Nel resto dell´anno non è detto che dismetta altri beni di analogo rilievo, ma potrà riprendere la vecchia penale cancellata ma non inserita nel bilancio 2002. E così il ricco utile dell´anno scorso (2 miliardi grazie anche a partite straordinarie per 736 milioni) potrà essere ripetuto. Poiché l´Enel è un generoso distributore di dividendi, il ministro Giulio Tremonti si troverà nell´imbarazzo della scelta: se dovesse vendere l´intera partecipazione del Tesoro incasserebbe, alle quotazioni correnti, circa 23 miliardi di euro che, portati in ammortamento del debito pubblico, consentirebbero di risparmiare poco meno di mezzo miliardo di interessi passivi l´anno; se invece mantenesse inalterato il suo pacchetto azionario, lo Stato potrebbe ricevere una quota maggiore di dividendi. Nonostante un indebitamento non lieve (22 miliardi al 31 marzo), l´Enel può tranquillamente destinare alla remunerazione dei soci la metà dell´utile consolidato, diciamo un miliardo, per due terzi di competenza del ministero dell´Economia. Meglio, dunque, attendere prima di privatizzare. La dittatura dei numeri, del resto, sta congelando gli stessi progetti di dismissione di Wind. Il nuovo amministratore delegato dell´Enel, Paolo Scaroni, non crede nell´investimento voluto dal suo predecessore Franco Tatò: a un prezzo decente venderebbe subito. Ma l´amatore non si presenta. E allora Scaroni approfitta dei guadagni (3 miliardi) realizzati cedendo Eurogen, le reti cittadine di Milano e Verona e altre cose minori e svaluta Wind per 1,5 miliardi (e destina 291 milioni a copertura gli incentivi per un po´ di esodi). Tecnicamente parlando, Scaroni potrebbe raggiungere il suo obiettivo attribuendo le azioni di Wind ai propri soci in modo da separare i destini del telefono di Stato da quelli dell´elettricità. Ma Tremonti ci sente poco. Preferisce una Wind pubblica, che competa con Telecom e Omnitel. E poiché Wind ha ancora bisogno di soldi, preferisce lasciarla dov´è. Scaroni si arrangi. Il governo, semmai, darà una mano in altro modo. Nel 2002 l´Enel aveva patito riduzioni tariffarie per 617 milioni di euro, che sono state, sia pur solo contabilmente e parzialmente, compensate con la diversa registrazione dei contributi per l´allacciamento: non più dedotti dagli investimenti da ammortizzare, ma portati direttamente a ricavo nell´anno di fatturazione. Più concretamente, il governo Berlusconi ha cancellato la Penale idroelettrica e ha introdotto i certificati verdi che l´Enel potrà cedere ai privati con un beneficio per quest´anno di circa un miliardo. Il resto lo dovrà fare il management tagliando il personale (già risparmiati 166 milioni nel 2002), gli investimenti (9 miliardi in meno nel quinquennio) e il debito (sceso di 1,6 miliardi nel primo trimestre 2003). Per queste ragioni gli analisti si attendono una ripresa dei margini e considerano l´Enel sottovalutato del 30 per cento.