By: Andrea on Giovedì 06 Dicembre 2007 13:43
Gano il Giappone era sostanzialmente occupato militarmente dagli USA, gli era vietato avere poco più di un esercito fantoccio, aveva una Costituzione scritta da un ammiraglio statunitense, una popolazione pari a meno della metà di quella USA, un governo eletto democraticamente, salari alla occidentale, rispetto per alcune regole "basilari" di convivenza col resto del mondo e, avendo preso una bella batosta (con due atomiche come ciliegina sulla torta), aveva smesso di fare il gradasso coi vicini ...
Giusto per menzionare alcune cose macroscopiche.
Come si possa pensare che le relazioni attuali con la Cina e le dinamiche siano le stesse, a 30 anni distanza, di quelle col Giappone, proprio mi sfugge.
Peraltro le merci giapponesi si imposero (parliamo di macchine fotografiche? motociclette? automobili? elettronica personale?) prima di tutto perché erano MIGLIORI di quelle occidentali non perché fossero più economiche solo per il fatto di venire prodotte da operai/schiavi, in aziende/lager finanziate (spesso anche in perdita) dal regime, ecc. ecc. ecc.
Col Giapponese poteva valer la pena di provare a competere cercando di elevarsi ai suoi standard ... col cinese, per farlo, significherebbe abbassarsi a situazioni che, fortunatamente, ci siamo lasciati alle spalle.
Ovviamente parlo della produzione delle merci più triviali, non dei laureati in matematica (ma mi pare che lo sbrago lo stiano facendo gli schiavi, non i geni).
Al Giappone, che ci insidiava con tecnologie e processi migliori, abbiamo risposto coi dazi (sennò le Toyota al posto delle FIAT le avremmo comprate con 25 anni di anticipo), ai cinesi, al contrario, abbiamo aperto le braccia, il portafoglio e anche il mulo ...