By: flavio on Martedì 30 Dicembre 2003 20:22
Finmatica, pesa la crisi del settore
di Edoardo Fagnani
18 novembre 2003 12.47
Risultati trimestrali in chiaroscuro per Finmatica. La crisi del settore di riferimento, unita alla decisione delle aziende di ritardare gli investimenti, in particolare quelli informatici, hanno contribuito alle difficoltà del gruppo di mantenere i tassi di crescita evidenziati negli scorsi esercizi.
Nei primi nove mesi del 2003 il gruppo, che sviluppa software per diversi segmenti di mercato, ha realizzato un giro d'affari di 84,23 milioni di euro, invariato rispetto al fatturato realizzato nello stesso periodo del 2002. Resta determinante l'area relativa al software per la gestione di impresa (che mostra una crescita nell'ordine del 50% anche grazie alle acquisizioni effettuate a fine 2002), mentre l'area insurance e quella della sicurezza informatica continuano a evidenziare una forte contrazione dei ricavi.
Tra alti e bassi la redditività. Il margine operativo lordo è migliorato del 24,8%, raggiungendo quota 20,25 milioni di euro, risultato di una maggiore attenzione sui costi. L'utile ante imposte si è praticamente azzerato, in conseguenza della crescita di interessi passivi e della mancanza dei proventi straordinari che avevano caratterizzato i primi nove mesi del 2002.
Migliore il trend se si focalizza l'analisi solo sul terzo trimestre, comunque, stagionalmente quello più debole per il gruppo. Il fatturato è cresciuto del 3,6% a 24,91 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è migliorato a 5,05 milioni di euro. La perdita netta si è dimezzata a circa 800mila euro.
Al 30 settembre la posizione finanziaria netta era negativa per 43 milioni di euro, mentre l'indebitamento netto verso istituzioni finanziarie era cresciuto a 77 milioni di euro rispetto ai 70,9 milioni di fine giugno.
La liquidità nelle casse del gruppo (comprese attività facilmente smobilizzabili) ammontava a circa 161 milioni di euro, a cui si contrappongono debiti a breve e a lungo termine verso gli istituti bancari rispettivamente per 89 milioni e 49,3 milioni di euro. Senza dimenticare il prestito obbligazionario da 100 milioni di euro con scadenza nel maggio del 2005, bond quotato alla Borsa di Lussemburgo con una cedola nominale del 6,5%. Nessuna indicazione in merito al patrimonio netto che al 30 giugno ammontava a circa 122 milioni di euro.
Nei primi nove mesi dell'anno gli investimenti di Finmatica in immobilizzazioni immateriali sono stati pari a circa 37 milioni di euro, di cui 25 milioni per concessioni, licenze e marchi.
Agli attuali livelli di prezzo Finmatica capitalizza circa 420 milioni di euro.
Per i prossimi mesi Finmatica mostra cautela, anche in considerazione del momento di crisi attraversato dal settore di riferimento. Stando alle indicazioni provenienti da alcune ricerche, nel 2003 il mercato dovrebbe evidenziare una contrazione dello 0,8% in Italia, per poi mostrare tassi di crescita nell'ordine del 4-6% annuo nel biennio 2004-2005.
Considerando che stagionalmente Finmatica realizza un terzo del fatturato complessivo negli ultimi tre mesi dell'anno, se anche nel 2003 venisse confermata questa tendenza, la società potrebbe chiudere l'esercizio con ricavi nell'ordine dei 125-130 milioni di euro.
L'obiettivo di raggiungere un fatturato di 500 milioni di euro entro il 2004 si fa estremamente difficile, a meno di una colossale campagna acquisti, più volte annunciata ma ancora non attuata.