By: Moderatore on Martedì 01 Aprile 2003 01:00
EUROPA Molti i big interessanti sia sul fronte obbligazionario che azionario. Come le «telecom»
Marco Sabella Corriere della Sera 31/3
Favoriti i bond di France Telecom e DT, meglio la Borsa per Vodafone. Il caso Kpn e FORD
Azioni in saldo. E bond attraenti. In Europa le «coppie» di titoli liquidi su tutti e due i fronti, quello di Borsa e quello obbligazionario, sono parecchie. Al centro dell'attenzione ci sono soprattutto le telecomunicazioni e le società che attraversano momenti difficili, come la svedese Ericsson oppure le automobilistiche Daimler Chrysler e Ford , titolo americano che ha realizzato numerose emissioni in euro. Sul fronte opposto ci sono i nomi più tranquilli delle utilities, come le spagnole Endesa e Iberdrola , oppure i difensivi, come gli alimentari Unilever e Danone o la britannica Imperial Tobacco . Ma andiamo con ordine, partendo dalle «regine» telecom. «Per società sane, come Vodafone , andrei sull’azione che ha migliori possibilità di crescita. Quando invece le società sono in difficoltà o molto indebitate, come France Telecom e Deutsche Telekom , meglio l'obbligazione. Kpn è un caso intermedio», suggerisce Enrico Biglino, responsabile investimenti di Dws Investments . Vota per l'azione di Vodafone anche Anna Maria Borriello , del team azionario Europa di SanPaolo Imi am . «Vodafone è uno dei player più interessanti in Europa: sulla telefonia mobile c'è ancora qualche spazio di crescita, mentre su quella fissa le opportunità possono venire da eventuali ristrutturazioni del debito. La società rimane conveniente nonostante la buona performance proprio perché ha margini in crescita».
Anche Mattia Barosi di Fideuram fondi si schiera per l'obbligazione quando si tratta dei colossi della telefonia continentale. «France Telecom, Deutsche Telekom hanno piani di ristrutturazione del debito con aumenti di capitale che favoriscono in primis i possessori di bond». Infine opta per il titolo obbligazionario di Kpn Gianluca Ferretti, responsabile del reddito fisso in Bipiemme sgr. «Dopo aver visto da vicino lo spettro del fallimento, Kpn ha lanciato un piano di ristrutturazione che ha già portato a un innalzamento del rating del titolo, una tendenza che potrà continuare nei prossimi mesi. Con un rendimento del 4,57% Kpn è, insieme all'obbligazione di Imperial Tabacco, attualmente al 4,30%, uno dei titoli più adatti per un cassettista che non vuole correre troppi rischi e spuntare un buon rendimento».
Quando, dalle claudicanti telecom europee, si passa a società in difficoltà più serie, come Ericsson , c'è anche chi è pronto ad alzare la posta. «Le telecomunicazioni sono diventate un settore difensivo e quindi tendo a scegliere l'obbligazione rispetto all'azione. Ma se una società come Ericsson arriva a offrire sul bond un rendimento del 10% capisco che qualcosa non funziona. Se voglio proprio rischiare allora rischio per vincere di più e compro l'azione», afferma Marco Ratti , strategist di Nextra sgr .
Ma non sempre la scelta è così drammatica. «Il settore delle utilities non è particolarmente rischioso e i dividendi offerti dalle società sono discreti. Ma nel caso delle utilities spagnole non ci sono grossi margini di crescita del titolo azionario, poiché operano in un settore consolidato. In questo caso opterei per l'obbligazione», afferma Massimo Morchio , direttore investimenti di Ras asset management. E Morchio si schiera per l'obbligazione anche nel caso di grandi gruppi industriali in acque difficili come Siemens o Daimler Chrysler . «Mentre per General Electric punterei sull'azione, perché si tratta di una società che ha le carte in regola per ripartire bene quando il mercato azionario darà segni di ripresa», conclude.
Articolate le opinioni dei gestori sul settore auto. Per Luca Valeri e Damiano Agosti di Capitalgest «Daimler è una società solida, un nome sicuro da giocare sul fronte azionario». E Ford? «La società ha problemi seri, c'è scarsità di nuovi modelli e la sua situazione rischia di peggiorare - dice Biglino -. Eppure abbiamo la ragionevole certezza che non potrà fallire. Ecco perché un bond all'8,5% mi sembra di sicuro interesse». Un ragionamento in parte condiviso dagli esperto di Capitalgest che tuttavia, a fronte dell'elevatissimo rischio del titolo, consigliano le obbligazioni a scadenza più breve, con una durata massima di uno o due anni.
Su alimentari e grande distribuzione, infine, il fascino dell'obbligazione è piuttosto limitato. Secondo Cesare Raseri , esperto di titoli a spread in SanPaoloImi am , «società come Unilever e Carrefour hanno emissioni molto stabili: non c'è quindi una grande attrattiva dal punto di vista dei differenziali di rendimento rispetto ai titoli governativi». E allora, forse, è meglio l'azione. «Unilever ha presentato una crescita inferiore alle attese in parte attribuibile a problemi di calendario, visto che la Pasqua a fine aprile ha un impatto negativo sulle vendite del primo trimestre - spiega Borriello -. A parte questo Unilever rimane un buon titolo difensivo, che potrebbe dare soddisfazione in un mercato così incerto».
Modificato da - moderatore on 3/31/2003 23:0:45