Funes, in 10 anni mai visto nulla del genere

 

  By: funes on Venerdì 05 Ottobre 2001 17:45

> Trovatemi voi UN solo titolo in uptrend di > medio periodo e io mi dò torto. Facciamo due, in uptrend di breve/medio/lungo periodo: CTWS (NYSE) AWK (NYSE) Anzi, tre: CBT (NYSE) Vecchie segnalazioni. Modificato da - funes on 10/5/2001 15:47:3

 

  By: lu.luke on Venerdì 05 Ottobre 2001 17:34

Esatto Joseph e ti dirò di più. I grafici aiutano a capire i dati macro. I grafici di borsa, intendo. Io penso che la recessione sarà dura ma in fondo non importa quello che io penso. E' la Borsa che mi dà la direzione. Trovatemi voi UN solo titolo in uptrend di medio periodo e io mi dò torto. Purtroppo non ve ne sono. Quindi si sconta uno scenario recessivo medio (diciamo uno-due anni). Quando poi vengono travolti i supporti di lungo periodo, ecco che lo scenario peggiora. Vedremo cosa dirà la borsa. In fondo è lo stesso ragionamento che si fa - all'inverso - in un ciclo in espansione con un mercato toro. Ogni ritracciamento è una crisi del ciclo ma non lo intacca. Ora i supporti sono stati violati, non nel 2000, non a dicembre, non a febbraio di quest'anno, ma ora. Poco prima dell'attacco alle TT (guardate il grafico decennale del Nyse). Io ne prendo atto e mi aspetto il peggio fuori dalla borsa. E in borsa mi preparo a vendere, come tutti. Amen.

 

  By: Joseph on Venerdì 05 Ottobre 2001 17:25

I dati macro (o meglio le analisi macro corrette) non sono probabilmente sincroni con l'andamento azionario, ma possono aiutare. Es. Aprile 2001 azionario in recupero in funzione di una ripresa economica stimata a fine 2001 (4o trim.), in base al quale 6 mesi prima ripartono i corsi azionari. Analisi macro dell'ECRI,ma non solo, che a fine Marzo ritiene invece recessione più probabile. Risultato = recupero/rimbalzo nel breve termine seguito a tracollo nei mesi sucessivi. In effetti non è facile, ma nella illogicità apparente alla fine i conti a volte tornano. Ciao

 

  By: marker on Venerdì 05 Ottobre 2001 17:07

scusate se interrompo questa dotta disquisizione di macroeconomia, che peraltro ritengo molto interessante. ma tutta la discussione circa i massimi sistemi mi suggerisce una provocazione, peraltro classica tra chi segue l'AT come il sottoscritto: siamo proprio sicuri che gli andamenti macro e il ciclo di borsa siano sincroni? e che l'analisi intermarket abbia sempre una lettura univoca? vedo che gia tirate delle conclusioni antitetiche circa l'interpretazione dei dati macro, che dovrebbero essere oggettivi. per ridurla, date una valenza diversa agli stessi numeri. non vorrei che tutto ciò alla fine avesse un'attinenza ancora più sfumata sull'andamento dei mercati, qualunque sia l'interpretazione che ne date. perchè secondo me: 1)i mercati sono psicologici. 2)sono fatti per deludere il sentiment che va per la maggiore. 3) sono fatti per far uscire i soldi dalle tasche degli investitori numericamente maggioritari ma meno capitalizzati, per farli entrare in quelle degli investitori numericamente minoritari, ma più capitalizzati, i quali ,annusato il sentiment del momento, spingono in direzione opposta. tutto ciò per dire che ho l'impressione che se il dj andrà a 10000, o a 7000 quest'inverno, lo farà a prescindere dai dati macro, ma sicuramente riuscirà a deludere la maggioranza di coloro che ne prenderanno parte.

 

  By: Ful.Spa on Venerdì 05 Ottobre 2001 17:00

Mentre alle 14.30 uscivano i dati, dalla mia postazione guardavo oltre la finestra ed oltre ad uno splendido sole, ammiravo alcuni asini che volavano. Ho chiesto loro: "Quando passerete di nuovo?" E quello dominante:"Non appena uscirà il dato relativo al PIL, che sarà meglio delle attese..."! :-D f.s.

 

  By: leone on Venerdì 05 Ottobre 2001 16:57

Mi riferisco al secondo capoverso

 

  By: leone on Venerdì 05 Ottobre 2001 16:55

USA: TASSO DISOCCUPAZIONE INVARIATO A SETTEMBRE AL 4,9 (2) (ANSA) - NEW YORK, 5 OTT - I datori di lavoro hanno tagliato in settembre il maggior numero di impiegati in oltre dieci anni ma secondo il governo le riduzioni non sembrano essere state ''segnificativamente collegate'' agli attacchi terroristici dell' 11 settembre. Secondo il dipartimento del Lavoro, in settembre sono state eliminate 199.000 posizioni nei settori industriale e dei servizi. Si e' trattato del numero piu' alto dal febbraio 1991 quando il Paese era in recessione. La disoccupazione ad ogni modo e' rimasta ancorata al 4,9 per cento e i salari orari sono aumentati in media solo dello 0,2% contro il piu' 0,5% di agosto. Il declino dei posti di lavoro e' stato praticamente doppio rispetto a quello aspettato da Wall Street e potrebbe dunque avere un effetto negativo sui mercati azionari che per il momento sembrano pero' concentrarsi di piu' sul dato della disoccupazione. Gli analisti si aspettavano che crescesse al 5% e invece e' rimasta invariata. Secondo il dipartimento, il dato di settembre riflette solo in parte gli effetti dell' attacco terroristico. A licenziare sarebbero state soprattutto quelle aziende gia' in difficolta' prima dell' 11 settembre e dunque il pieno impatto della tragedia sull' indice della disoccupazione potrebbe farsi sentire nel dato di ottobre. Per il futuro gli economisti non hanno molti dubbi che l' indice continui a salire e alcuni prevedono che arrivi a quota 6% nel corso del prossimo anno. (ANSA). EMC 05-OTT-01 14:44 METTIAMO UN Pò DI CARNE A CUOCERE......!!

 

  By: fabrizio maiocco on Venerdì 05 Ottobre 2001 16:39

Il problema di tutta la discussione riguarda comunque due tipi di culture differenti

 

  By: lu.luke on Venerdì 05 Ottobre 2001 16:30

Appunto Zibordi. E' tutto aumentato. E quindi sono scoppiate le bolle. Prima sull'equity. Poi verrà il turno di immobili e bond. E' come in Giappone, se le sue indicazioni sono esatte (e non ho motivo di dubitarne). Quelle che lei riferisce sono grandezze finanziarie: in termini reali converrà che una casa è sempre una casa e il valore è dato dall'offerta finanziaria che a sua volta dipende dalle capacità di spesa di chi crea la domanda. Io penso che queste ultime stiano diminuendo e così il circuito vizioso si arenerà. Esattamente come per le azioni. In fondo se negli USA stanno cercando di tenere alto il morale dei consumatori è proprio per questo: per evitare che inizino a fare come i giapponesi, risparmiando e basta.

 

  By: GZ on Venerdì 05 Ottobre 2001 16:11

luke per analizzare riga per riga i suoi ragionamenti dovrei riempire tutta il sito ma perchè è così difficile da capire che se: a) la disoccupazione è al 4.9% cioè la metà esatta di quella europea NONOSTANTE LA GENTE VADA IN PENSIONE A 65 ANNI E LAVORI ANCHE DURANTE IL COLLEGE b) i SALARI (non le stock options) netti sono più alti e soprattutto sono saliti negli ultimi 10 anni c) il valore degli investimenti e delle PENSIONI CHE SONO ENTRAMBI IN LARGA PARTE IN BORSA sono aumentati perchè la borsa negli ultimi 20 anni, nonostante la perdita del 31% recente, ha avuto un RENDIMENTO MEDIO DELL'11% CIRCA d) il valore delle case è aumentato qiasi quanto quello della borsa negli ultimi 10 anni e la % di gente che compra casa è aumentata (specialmente tra messicani e immigrati) FORSE, DICO FORSE, NON SONO ESATTAMENTE ALLA FRUTTA come sembra leggendo tanti post su questo sito forse non è esattamente un economia sull'orlo della crisi forse, sapendo di essere più ricchi di 5 anni fa, di 10 anni fa, di 15 anni fa spendono anche di più e anche lei o io ci comporteremmo così e troveremmo strano che dei tizi in Italia ci giudicasser gente che consuma solo perchè gli hanno fatto il lavaggio del cervello Modificato da - gzibordi on 10/5/2001 14:16:1

 

  By: lu.luke on Venerdì 05 Ottobre 2001 15:46

Le ripeto, è sconcertante, proprio perchè lei sa di economia. A) e B) non sono grandezze compatibili. Il valore A) = reddito Il valore B) = patrimonio Un soggetto può avere una valore B) elevato - perchè ha ottenuto una cospicua eredità, per esempio - e allo stesso tempo nessun reddito (perchè è un bighellone). Egli vivrà del reddito di capitale, nella misura in cui i suoi impieghi saranno remunerativi. Cmq. anche volendo comparare le due grandezze - B) in questo senso andrebbe considerato come risparmio in senso lato, diciamo risparmio impiegato - allora il reddito disponibile dovrebbe essere dato dalla somma di A) e degli incrementi di B). Ma se B) è sbilanciato sull'equity - e lo erano tutti negli USA a marzo 2000 - dobbiamo desumere che gli incrementi siano negativi, che insomma il patrimonio ha reso pochino. Quindi se A) diminuisce per effetto della disoccupazione in aumento il reddito disponibile generale cala. Cosa fa dunque l'americano? Deve vendere qualcosa di B), già ma cosa? Ha venduto già (molto) l'equity ed infatti i corsi azionari sono scesi. Potrebbe cominciare a vendere bond e immobili. Conseguenza? Scenderebbero anche quegli assets di prezzo. Ma se vende bond aumentano i tassi e quindi A) perde valore (già il valore...). E allora? Allora sono guai. Modificato da - lu.luke on 10/5/2001 13:47:57

 

  By: GZ on Venerdì 05 Ottobre 2001 15:16

tecnicamente errato ? ------------------- ufff... l'economia è l'unica cosa che so chisseneimporta del "tasso di risparmio", un invenzione dei giornali quello che conta è se una famiglia ha a) reddito b) conti in banca, azioni, fondi comuni, terra, auto, case, gioielli.. se il valore di b) aumenta sei più ricco

 

  By: Joseph on Venerdì 05 Ottobre 2001 15:12

Continuo la interessante discussione macro, anche sull'ulteriore imput di lu luke (che leggo sempre con piacere e interesse), sottolineando che a metà Sett. 2001 l'economia Usa continuava a mostrare tali distorsioni oggettive: deficit del settore Privato + settore Famiglie + settore Imprese = -5,6% sul PIL.(fonte Us.D.C.) Statisticamente è il valore massimo dagli anni 60 circa. Praticamente significa che si bruciano più risorse di quante prodotte. Nel medio/lungo periodo è sostenibile? La storia e la logica economica dice di no. La soluzione è in un periodo di austerità che riporti le varie componenti in linea con parametri accettabili. Senza voler avviare polemiche,ma solo qualche spunto riflessivo,utile soprattutto a me stesso, dalla home page il dr.Zibordi dice ....la disoccupazione attuale al 4.9% fa ridere. Fino a 4 mesi solamente la gente che cambiava lavoro in continuazione. Come si fa a agitarsi per i ''licenziamenti in massa'' quando in America si è sempre licenziato 20 mila persone per volta dai tempi di Lincoln e però quando questi vengono man mano riassunti tre mesi dopo in altre aziende non ci sono i titoli sui giornali. A tal ragionamento esiste qualche controindicazione che suona così: "Storicamente, nei cicli di crescita al di fuori di una recessione, non si è mai verificato un aumento superiore allo 0,4% (Ott.2000 3,9% contro ultimo dato 4,9%)" Fonte Economic Cycle Research Institute, che già a Marzo rilevava recessione praticamente certa. Tutto questo per passione macro e non per predire i futuri andamenti di Borsa, che dipendono anche, come lei giustamente rimarca in altri articoli, dalla psicologia umana. Anche se la macro, come per chi sa interpretare l'AT alla fine correggono le percezioni che possono rivelarsi esagerate/errate. Cordialmente

 

  By: lu.luke on Venerdì 05 Ottobre 2001 14:28

No, mi scusi Zibordi (tanto so che non mi risponderà) ma quello che lei dice è talmente tecnicamente errato che credo che dipenda da un caffè troppo amaro questa mattina. Il risparmio è dato dalla differenza tra il reddito disponibile e le spese. Se non sbaglio il dato di giugno (mi sovviene quello) diceva che il primo era cresciuto dello 0,1% ed il secondo dello 0,2%. Quindi in quel caso il risparmio era negativo. Negli USA circola una massa monetaria M4 il cui aumento oscilla tra il 70 ed il 100% rispetto a quanto avviene in Europa. Greenspan è stato il primo a lanciare l'allarme: negli USA, nell'ultimo anno, ogni taglio dei tassi ha convogliato denaro verso l'investimento immobiliare. Ma questo significa un ULTERIORE e più grave indebitamento - per giunta i cui effetti vanno valutati con i tassi sulle scadenze lunghe che non dipendono dalla Fed. La cameriera messicana è quindi messa peggio negli USA per due motivi: 1) perchè se la licenziano non paga il mutuo; 2) perchè quando licenzieranno lei e tutte le cameriere che hanno comprato casa a mutuo ci sarà un tale eccesso di offerta immobiliare - per via delle inevitabili procedure esecutive - che i prezzi delle abitazioni crolleranno, con ovvie conseguenze negative sulle riserve di valore della suddetta. Un dato lascia un po' perplessi: la forbice tra il prime rate (prime, quindi destinato ai clienti importanti) ed il tasso di finanziamento degli Istituti di Credito. Negli USA è al 3%: mi sembra uno sproposito, ma non lo è perchè in Banca la forbice si allarga quando il rischio sul credito aumenta. Anche su questo si deve meditare. Modificato da - lu.luke on 10/5/2001 13:1:16

 

  By: Joseph on Venerdì 05 Ottobre 2001 13:19

Ciò che Riccardo Ronco riporta sul tasso di riaparmio è indubbiamente corretto. Il tasso di risparmio è, negli ultimi mesi aumentato di pari passo con l'incertezza dell'evoluzione economica. Ciò da un lato è un bene, poichè si ridimensiona uno scompenso giunto già a livelli di guardia, mentre dall'altro nel breve o medio periodo si riflette sull'attività economica Usa, che dipende per 2/3 dai consumi. Il balzo dal 2,5% ad oltre il 4% è riconducibile al ricevimento del bonus fiscale messo in atto dall'Amm.ne Bush, e quindi non risulta strutturale ma una "una tantum" che neutralizza tale elevato aumento, anche se in base ai tempi non facili,la tendenza dovrebbe continuare. Questo mi sembra di vedere oggettivamente, spernado di non sbagliare Un saluto a tutti