By: Moderatore on Domenica 31 Ottobre 2004 22:46
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Hera
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29-10-2004 www.milanofinanza.it
.....nuovo massimo storico a quota 2,18 euro cavalcando la notizia della cessione della partecipazione in Italgestioni. Il titolo si mantiene peraltro non lontano da questo livello ed è scambiato a 2,145 euro, in rialzo dell'1,66%. Volumi molto elevati con 9,6 milioni di pezzi passati di mano contro una media a trenta giorni di 1,4 milioni.
A spingere ancora più avanti in Borsa ^Hera#^, che dall'inizio dell'anno ha messo a segno un sonoro +68,8%, è stato proprio l'annuncio di oggi che il gruppo ha siglato un accordo con Enel (+0,86% a 7,01 euro) per la cessione della partecipazione di minoranza del 49% in Italgestioni, che controlla il 100% di Italgestioni Gas, società che opera nella distribuzione gas in Calabria e Campania.
La cessione avrà un impatto positivo sui risultati economici di Hera in quanto è avvenuta a un valore complessivo di 32 milioni di euro. L'Ebitda consolidato 2003 di Italgestioni e Italgestioni Gas è stato pari a 3,4 milioni di euro e quindi il multiplo pagato per l'acquisizione, in termini di enterprise value, risulta di 9,5 volte l'Ebitda 2003 delle società, "più elevato del rapporto di 7-7,5 volte a cui tratta il titolo Hera", sottolinea a Mf interattivo Fabio Picardi.
L'analista di Caboto giudica positivamente questa mossa in quanto l'operazione rientra nelle iniziative che Hera sta portando avanti tese a razionalizzazione delle partecipazioni che, vista la locazione geografica, non sono considerate strategiche. Inoltre risponde alla volontà della società di aumentare la focalizzazione e il rafforzamento delle attività nel territorio di riferimento.
Tanto che Hera conta di utilizzare le risorse ottenute dalla cessione per consolidare la propria posizione di leadership tra le multiutilities locali attive nella distribuzione e vendita di gas. Entro il 2007 Hera punta infatti a superare i 2 miliardi di mc, con oltre 800.000 clienti, e a sviluppare ulteriormente la presenza nel business elettrico dove l'azienda conta di raggiungere i 4,7 TWh di vendite.
"L'impatto dell'operazione è comunque marginale", avverte Fabio Picardi. "Verrà infatti creato valore per circa 10 milioni di euro. Sul titolo Hera ho attualmente un giudizio di hold (mantenere in portafoglio, ndr), dopo aver rivisto lo scorso 28 ottobre il target price da 1,8 euro a 2,09 a seguito della revisione delle nostre stime sulla base del nuovo piano industriale 2004-2007".
A settembre infatti il management dell'utility bolognese ha presentato un piano industriale aggressivo, ma dettagliato. E' apparso particolarmente ambizioso il target di sviluppo delle sinergie (62 milioni di euro nel 2004-2007 secondo i target della società), ma finora Hera si è contraddistinta per la sua capacità di raggiungere gli obiettivi indicati.
"Hera quota attualmente in linea con il nostro target price a 2,09 euro, che include sostanzialmente il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale della società ad eccezione delle attività nella generazione", precisa Picardi. Nella nota di Caboto del 28 ottobre, raccolta da Mf interattivo, si precisa peraltro che il nuovo target price su Hera non include i potenziali upside legati all'applicazione della legge Ronchi nei servizi ambientali (stimato in 0,11 euro per azione).
Né i potenziali upside legati all'applicazione del meccanismo dei certificati verdi alla produzione di energia in cogenerazione (stimato in 0,48 euro per azione). Il target non include inoltre l'impatto di eventuali operazioni straordinarie. "A nostro avviso, Hera rimane tra gli operatori principali nell'ambito delle local utilities a poter beneficiare di newsflow sul tema delle aggregazioni", è scritto nella nota di Caboto. "L'opzione principale è l'aggregazione con Meta Modena".