Il mercato è marcio. Punto!

 

  By: lu.luke on Giovedì 20 Dicembre 2001 16:07

Ogni fallimento aiuta le prospettive di ripresa. Se il mercato argentino crolla, il cinismo dell'economia impone di pensare che qualcuno se ne avvantaggerà. Io resto convinto che a breve scatterà il buy. E' chiaro da ogni statistica USA da qualche giorno a questa parte che qualcun altro sta pagando il prezzo della crisi. Qualcun altro rispetto agli USA stessi, ovvio ed ai suoi principali alleati. Noi contiamo assai poco: il berlusconismo da pailletes garantisce agli USA un'Italia prona ad ogni suo volere e che perciò non c'è neppure bisogno di gratificarla più di tanto - e state certi che non avverrà. Il Mib30 per giunta è un indice ridicolo, tutto pieno di banche e imprese di servizi. Di industriale c'è solo quel bidone di Finmeccanica e la Fiat che fa ridere solo a guardarla. Quindi facciamo testo quanto l'indice portoghese oramai (PSI, per gli amanti del brivido lusitano...).

Speriamo nelle Banche - Gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 16:03

rael lei non ha tempo di studiare fino a un certo punto, ma semplifichiamo un attimo ieri il BKX (banche) che è uno dei 3 p 4 indici settoriali che contano assieme al SOX (semiconduttori) ha sforacchiato il suo massimo e questo massimo è la resistenza anche perchè è il vecchio supporto di luglio che ora fa da tetto le banche sono il settore che traina il NYSE come i semiconduttori sono quello che traina il Nasdaq dico che se parliamo dell'america c'è anche questo e se oggi o domani il BKX rompe al rialzo è significativo idem per Dynegy, El Paso e Calpine, il settore malato dopo il crac di enron detto questo l'Italia è brutta, verissimo Modificato da - gzibordi on 12/20/2001 15:6:10

 

  By: rael on Giovedì 20 Dicembre 2001 16:03

Massimo, il mio punto di partenza, come scrivevo, non sono i consumi: sono gli investimenti e la produzione. E qui non ci siamo proprio. Che poi il governo se ne esca con un pacchetto che fa da solo il 2,5% del pil l'anno prossimo per me si chiama mettere il carro davanti ai buoi ovvero "peso 'l tacon del sbrego"! [qui di veneti siamo in buon numero mi pare :)]

 

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 15:53

in effetti sembra brutta, TIM, Bipop, MPS e Espresso, Mediaset sembrano andati, STM finmeccanica, Olivetti e fideuram che tengono Mediolanum, Pirelli e Telecom sono in bilico non lo so, ci sono tanti titoli sull'orlo di un piccolo crac (3 o 4 minimi allineati su una linea) quindi anche se sembra tutto noioso sta per succedere qualche cosa la scadenza in genere amplifica il trend degli ultimi 2-3 giorni ma bisognerebbe vedere l'open interest nei vari strike

 

  By: rael on Giovedì 20 Dicembre 2001 15:48

Zibordi, purtroppo io non ho il tempo che ha lei per studiare (e dio sa quanto ne avrei voglia...). Quindi su questo piano non posso controbattere. Il problema che vedo io è di carattere macroeconomico, e dicendo questo sono pronto a essere sconfessato giorno per giorno, ora per ora dal mercato che per sua natura corregge il suo outlook istantaneamente. Dal mio punto di vista vedo questo: che la fed non ha altre carte da giocare, che l'inflazione non sarà più un problema per anni (e l'inflazione è uno dei cardini della crescita) e questo è un problema per tutti ma soprattutto per chi manovra la moneta perché se si sa cosa fare con l'inflazione, non si sa come comportarsi con un'economia che stagna e un'inflazione inesistente: qualsiasi keynesiano non saprebbe da che parte girarsi. Non si conosce periodo dal dopoguerra ad oggi in cui la crescita globale è stata così debole con un'inflazione così bassa. Quindi dobbiamo partire da qui purtroppo per qualsiasi analisi. In tale situazione qual'è il livello di tasso adeguato per riaccendere la miccia della crescita? L'errore dal mio punto di vista è stato fatto nel 2000 (alzare i tassi), corretto troppo lentamente nel 2001 (i tassi andavano decimati nel giro di 2/3 mesi); AG ha dovuto ammettere il proprio errore, ma l'ha riconosciuto con la sufficienza di chi era sicuro che le proprie armi fossero ancora affilate a sufficienza. Se abbiamo imboccato, come sembra, il sentiero della deflazione, non ci rimangono che le invocazioni ai santi: il problema in questo caso sarebbe l'aumento del valore della moneta rispetto alle materie prima, o se vogliamo rispetto ad asset di rischio (vogliamo tirare giù questo dollaro o no?). Chi presta preferisce tenersi la liquidità (e la velocità di circolazione della moneta crolla) che, con prezzi calanti, cresce di valore in termini reali. Le società che cercano capitali per investimenti tentennano (anche perché le banche stringono la corda) se c'è lo spettro di prezzi calanti che porterebbe a profitti in discesa (e le azioni di conseguenza saranno meno appetibili come investimento). E l'economia si blocca. Il mantra di Yardeni (ci sono ancora 175bp per arrivare a tassi 0%) porta alla follia: non c'è più nulla in termini di politica monetaria che si possa fare. Dubito molto anche della politica fiscale, che solitamente si traduce in un innalzamento della tassazione domani e quindi nella percezione di una maggiore necessità di risparmio oggi ... un serpente che si morde la coda. Ma tant'è, forse basta rimettere in moto il motore, poi magari la macchina va avanti da sola. Questo, in modo forse confuso e approssimativo, è il quadro probabile che mi rende scettico. Se poi mi rimetto i panni piuttosto comuni di chi pensa di saper tracciare una retta su un grafico vedo l'S&P e dico che non siamo ancora fuori corso, ma che gli esami non sono purtroppo finiti. Modificato da - rael on 12/20/2001 14:52:42

 

  By: massimo on Giovedì 20 Dicembre 2001 15:46

DIMENTICAVO: non fatevi ingannare dai movimenti degli indici in questa settimana perché tradizionalmente la settimana delle scadenze ha i volumi bassissimi e siamo in quella fattispecie per cui pochi scambi possono dare una direzione che non é quella che il mercato intenderà fare nelle prossime settimane, ciao massimo peppe

 

  By: massimo on Giovedì 20 Dicembre 2001 15:43

Rael una sincronia tra democratici e repubblicani come oggi non me la ricordo e ciò é avvenuto per l'effetto collante dell'attacco, inoltre un pacchetto incentivi come ora non succedeva dal 1981 e fece balzare il PIL da meno 2% a +4% dell'anno dopo. Ora la pausa nei mercati sta tutta nel dibattito in corso sul pacchetto che fa paura. Io non temo il dibattito per alcune considerazioni: Il pacchetto é il 2,25% del PIL contro l'1,85% del PIL nel 1981 con l'effetto che ho detto ed oggi anche se lo snaturano e deviano gli sgravi alle aziende a aiuti ai disoccupati per avere il voto dei democratici il risultato non cambia perché i soldi provocheranno ugualmente spesa. Inoltre in questi momenti staimo vivendo qualcosa che potrebbe far accellerare la ripartenza dei mercati che a pacchetto approvato avverrà comunque e cioé la forzatura di Bush che annuncia l'accordo dopo trattative con le colombe democratiche e quindi non do peso ai falchi che smentiscono perché solitamente avvengono spaccature in queste situazioni che possono addirittura essere cocordate per non avallare il presidente ma il risultato non cambia perché con un solo democratico che vota il pacchetto quello passa. Inoltre con la crisi argentina che Bush conosce da prima di annunciare l'acciordo coi democratici sarfà difficile tenere uniti tutti i democratici a votare contro proprio per i disastri che i democratici possono aver paura di scatenare dopo aver visto due anni di crisi. Oltretutto già era discussa l'ipotesi che altre zone del mondo, tipo l'europa potessero trainare al popsto usa visto il peso enorme dell'economia USA, 50% del PIL mondiale, ma oggi che anche l'europa non tire e l'asia langue un esitazione nell'approvazione del pacchetto potreebbe portare ad una crisi mondiale senza precedenti e con questa ipotesi sarà contento GZ che pensa che io sia ottimista ad oltranza. Quindi il mio ottimismo é tutto concentrato su un fatto che gz conosce bene: il pragmatismo degli americani che sanno quando fermarsi e non sono come molti politici nostrani fannulloni che se escono dalla pmolitica rimangono gente insignificante e non vendono il paese per un loro estremo tentativo di rivalsa e lo abbiamo vistyo con Gore che si é tirato indeitro senza aizzare l'america contro Bush ma definendiolo anc he suo presidente, quindi ora é il momento giusto, tra crisi argentina, disoccupati e pausda delle borse per riavere il collante tra democratici e repubblicani e quindi approvare il pacchetto e far ripartire usa e resto del mondo. Qui in Italia dove la crescita ancora non langue ai livelli americani e anzi diversi settori mostrano ripresa dal minimo accenno di ripresa usa i mercati avranno un impulso ancora più forte, quyindi ritrngo di dover essere 100% in azioni e opzioni, ciao massimo peppe

 

  By: Paolo Mazza on Giovedì 20 Dicembre 2001 15:13

......hmmmmm.....mi sa che questa volta non ha funzionato il mio indicatore di pessimismo.....si salvi chi può!

 

  By: Paolo Mazza on Giovedì 20 Dicembre 2001 14:47

Una domanda per Zibo: domani ci sono le scadenze tecniche, quindi c'è la volontà di arrivare con il mercato scarico??? Grazie per la riposta....

 

  By: fabrizio maiocco on Giovedì 20 Dicembre 2001 14:40

Il fatto che a mio parere oltretutto non è da sottovalutare è che la reportistica attuale è TUTTA rivolta verso un rimbalzo o bolla di inizio 2002. Mi viene in mente che qualcuno aveva scritto che il mercato alla fine va nella direzione dove il danno è maggiore. Ma se tutti sono positivi allora.... D'altra parte a giugno c'era chi scrisse un'opinione vedendo il nazz a 2800 a dicembre!!

 

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 14:39

rael proviamo a scomporre il mercato settore per settore la tecnologia ora conta per un 18% sul totale mi sembra o anche meno ci sono le banche e tutto il settore finanziario che oggi o domani rompono al rialzo ed è giusto che sia così dati i tassi e la congiuntura che migliora ci sono le drugs che costano poco in termini relativi food beverages, costruzioni, utilities che costano meno della media e hanno utili in aumento idem la chimica e i ciclici pesanti io ho una gran paura di titoli come Siebel e Conexant ed è pura speculazione lì ma ce ne sono tanti altri che guardo una volta alla settimana e per cui non vedo nessun problema

 

  By: Paolo Mazza on Giovedì 20 Dicembre 2001 14:25

Il fatto che il mercato sia marcio lo si vede bene a quest'ora quando può essere manovrata con facilità...e guarda il Fib30 dove va.....!!!

 

  By: rael on Giovedì 20 Dicembre 2001 14:01

In effetti Massimo, io non riesco a non essere d'accordo con Fabrizio. Il tuo ottimismo, in effetti, è sorprendente vista l'attuale congiuntura e il rialzo che i mercati hanno già compiuto. Siamo ormai arrivati al paradosso (ma forse è meglio dire parossismo, termine medico che qui ben volentieri associo allo stato psichico del governatore della fed) che tutto si possa rimediare con un taglio (anche qui, forse meglio dire amputazione) di tassi. Forse sarebbe meglio abbandonare l'idea che la forza di un'economia si possa valutare per la forza dei propri consumi. Il processo economico comincia dalla produzione, non dalla domanda. Ora: abbiamo un paio di milioni di gente in più per la strada e una domanda per consumi che tiene, con una produzione che invece sta sbattendo i denti per terra. Il trade commerciale mondiale è sceso a livelli che non si vedevano da trent'anni. Chi consuma oggi o da fondo ai propri capitali o ricorre al credito (ed è il pericolo di cui parla Luke), ma per quanto ancora? E con che rischio per il sistema bancario, cui AG sta facendo il solletico al culo? (le banche giapponesi, che hanno un'esperienza che nessuno si augura di dover ripetere, non cacciano una lira da anni!) Gli aggregati monetari sono alle stelle ma la velocità di circolazione della moneta è collassata (ho visto un grafico a proposito i giorni scorsi, se lo ritrovo lo posto). Molta liquidità è arrivata sul mercato azionario, ora il rischio, con la crescita delle quotazioni da ottobre, è per forza maggiore. Ieri Zibordi faceva pure notare che il confronto con il rendimento dei decennali è sfavorevole alle borse. Il dj è tornato a 10.000, dov'era prima di tutto, prima della recessione, prima delle torri, prima della guerra. Crediamo a nuovi massimi storici nei prossimi mesi? Sulla base di quali presupposti? L'S&P è sotto solo del 13% quest'anno! Se non è una prova corale di supporto ai mercati finanziari quella a cui abbiamo assistito negli ultimi 3 mesi (che merita un applauso), allora domani comprerò SPY con le lacrime agli occhi gridando "Geronimo!". enrico

 

  By: Paolo Mazza on Giovedì 20 Dicembre 2001 13:46

Zibo, io rimango negativo nostante il rimbalzo delle ultime ore.....nuova ondata ribassista in arrivo!!!

 

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 13:37

bene, stiamo sbloccando il mercato con questo topic paolo mazza ha dato il minino e poi a ogni nuovo commento pessimista abbiamo fatto altri due minimi crescenti c'è stata una flessione del FIB quando è intervenuto massimo (purtroppo in assenza di guerra termonucleare mi resta sempre toro al cubo) ma con un altro paio di post portiamo via questo testa e spalle rovesciato nonchè la tazza col manico del DAX giù con il sentiment ragazzi mi raccomando