Microsoft, il miracolo delle stock options

 

  By: GZ on Lunedì 18 Febbraio 2002 16:50

questo è il grafico delle borse (anglo-sassoni) DAL 1700 A OGGI che Prechter ha messo assieme (e che usa per dire che siamo alla fine di un ciclo secolare) Bello eh ? non pensavo che fosse possibile fare un grafico usando le borse olandesi e inglesi del Settecento e arrivare a rifare la serie fino a oggi Ad ogni modo Prechter che ammiro molto come intellettuale diciamo è dal 1994 che è negativo sulle borse perchè appunto dice che è finito il ciclo secolare iniziato nel 1700 Bel respiro storico no ?

 

  By: GZ on Lunedì 18 Febbraio 2002 16:42

il payout attuale è il più basso della storia una volta era il 50%, adesso è il 20-25% le aziende appena hanno soldi ricomprano le proprie azioni e non li usano per pagare dividendi lo fanno dal 1990 se uno pensa che sia la causa di un crollo di borsa nel 2001 deve poi spiegare come mai non sia crollata 10 anni fa

 

  By: gianlini on Lunedì 18 Febbraio 2002 16:18

SArebbe molto interessante vedere anche il pay-out ratio come grafico, magari riesci a recuperarlo?

 

  By: lu.luke on Lunedì 18 Febbraio 2002 16:12

Ha ragione Gianlini. Ha Ragione Michelino. Ha ragione Bob, che bollare ome "catastrofista" è come affermare che gli svizzeri sono post-comunisti perchè non ratificano più i trattati con l'Italia. Il certificato azionario è capitale di rischio, dai tempi della compagnia delle Indie. Quando il rischio è elevato, deve essere elevata anche la remunerazione (vedasi il rapporto prezzo/rendimento dei bonds). Tutto il resto - incluso il p/e - è una emerita cazzata. Ora che la gente si è accorta che il Sig. Ellison (per esempio) possiede x azioni proprie ed è quindi multimiliardario, ha capito che la sua ricchezza sarà soltanto sua e per sempre sua. Mai un dividendo (orrore!) Mai una scalata alla società (siamo matti? A questi prezzi?) C'è solo la possibilità che il buon Ellison si sbarazzi della sua carta, come tanti altri hanno fatto. Meglio i buoni sconto dei supermercati, che le azioni.

Il ciclo secolare dei dividendi del Dow - gzibordi  

  By: GZ on Lunedì 18 Febbraio 2002 15:55

questo è il grafico di Bob Prechter del Dow Jones (sopra) e del rendimento dei dividendi dei titoli del Dow (sotto) I catastrofisti come Bob Prechter dicono che siamo alla fine del ciclo di borsa secolare perchè appunto il ciclo dei dividendi è arrivato alla fine non sono mai stati così bassi e da qui in poi devono salire dato che il rendimento dei dividendi è dato da: dividendo / prezzo di borsa è ovvio che per Prechter il rendimento salirà più che altro perchè i prezzi crolleranno

 

  By: michelino di notredame on Lunedì 18 Febbraio 2002 15:20

Credo che gianlini, quando parla di dividendi, abbia ragione. Eppure, in questi anni, sono proprio gli investitori che non li vogliono. Non vogliono dividendi. Preferiscono vedere gli utili reinvestiti, perche' questo e' il meccanismo di una growth-stock, ed e' questo che consente p/e alti. Vogliono avere nel portafoglio una growth-stock, perche' l'orizzonte e' speculativo. Se le societa' fanno buyback, meglio ancora. Warren Buffett, da questo punto di vista, vive in un mondo capovolto. E vien da pensare anche su ENRON. Il caso scoppia quando il titolo cade, non prima. Non e' lo scandalo che precede il crollo. E' il contrario. Finche' le quotazioni reggono, va tutto bene. Voglio dire che il sistema tollera la corruzione, e tollera benissimo i giochi di prestigio contabili, e tollera stra-benissimo le stock options. Quello che non tollera e' l'inefficienza. Inefficienza vuol dire che il titolo cade. Alla fine, e' così.

 

  By: xxxxxx on Lunedì 18 Febbraio 2002 14:50

E' vero i dividendi non c'entrano molto (dividendi e dividend Yeld però sono due cose diverse Gianlini) e sono diminuiti per le cause che ha ricordato Zibordi. Il punto (che a noi interessa visto che dobbiamo operare scelte di investimento) è che i multipli di mercato dei big dicono che gli investitori hanno una grande fiducia nei numeri presentati, nel sistema, nella ripresa economica, ecc. Il prezzo che dobbiamo pagare per un'azione oggi, ci da un rendimento come utili/prezzo, poco superiore ai tassi di mercato (e il premio per il rischio?). Cioè, se gli utili ci sono veramente, se l'economia si riprende, se l'effetto diluizione dell'esercizio continuo di stock option non è eccessivo, ecc ecc... possiamo anche essere compratori, ma se qualcosa non va?...No. Max

No, i dividendi centrano poco - Gzibordi  

  By: GZ on Lunedì 18 Febbraio 2002 13:42

no, i dividendi non c'entrano se non come fenomento secolare, sono 20 anni che calano se uno seguiva il trend dei dividendi hanno cominciato a scendere negli anni '80 e di conseguenza uno doveva stare fuori dalla borsa a partire dal 1983 o 1984 perchè da allora le aziende hanno cominciato a ridurre la % pagata in dividendi e in questo modo perdeva il mercato toro del secolo, un idea poco brillante Dal 1983-1984 le società Usa hanno usato i soldi per fare i BUYBACK cioè per comprare le proprie azioni invece che per pagare dividendi questo anche per ragioni fiscali Ma gli utili se uno fa una media sono misurabili adesso come 20 o 40 o 60 anni fa e se ora ci sono pasticci con le stock options negli 40 o anni 60 ce ne erano con gli ammortamenti o la contabilità di inflazione tutto è relativo al mondo

I dividendi sono scomparsi dal Dow - gianlini  

  By: gianlini on Lunedì 18 Febbraio 2002 13:32

Alla fine valgono i numeri. Quanti soldi fanno queste aziende ? (al di là del bilancio più o meno truccato, alla fine contano le gocce che escono dal rubinetto se lo si apre) Molto educativo è il libretto relativo ai Diamonds che ho recentemente richiesto alla casa emettitrice. Tale opuscoletto, assai esauriente, riporta anche un'analisi dell'andamento del Dow dalla sua nascita. Di particolare interesse è la colonna che riporta lo Yield % dato dai dividendi EROGATI (non dichiarati, ma pagati) anno per anno.. Lo yield medio è sempre stato copmreso fra 3,5 e 6-6,5 con picchi del 10,8 nel 1931 e se si escludono gli anni dal 1995 in poi un minimo del 2,95 nel 1965 (andarsi a vedere che fine ha fatto il dow nel ventennio successivo). Ora (anno 2000) lo yield è del 1,60 %, nel 1999 è stato del 1,47 % (minimo assoluto storico). Il rubinetto gocciola veramente poco, .... Al di là dei trucchi contabili, la macchina non produce utili monetizzabili e ben visibili, solo numeri su carta (e expectations met!) Poi, le stock options, che c'entrano relativamente, sono in realtà pagate dal mercato che non se ne accorge....andate ad esempio a vedere Nvidia...ad occhio e croce negli ultimi 3 mesi sono state esercitate opzioni per 15-20 milioni di dollari contro un profitto netto di 40-50 , ovvero un terzo abbondante del profitto è stato saccheggiato (senza alcuna intenzione malevola, per carità) dai managers, a spese degli azionisti...

Sfiducia Nella Contabilità: Ma Quale? - Gzibordi  

  By: GZ on Lunedì 18 Febbraio 2002 11:44

la sostanza è che le stock options riducono le tasse per le società tecnologiche (forse è per questo che warren buffett che non ha mai comprato società tecnologiche è contrario) ma non bisogna avere l'impressione che la contabilità attuale sia peggiore di quella degli anni 60 o 70 allora con l'inflazione e tutte le assunzioni che si facevano per tenerne conto gli utili riportati erano ancora più fantasiosi C'era un intervista su Cnbc, parlando dello scandalo di Enron, in cui chiedevano a un gestore di mercati emergenti se ora altri mercati avrebbero beneficiato della sfiducia che si è creata nella contabilità americana Il tizio ci ha pensato un attimo e poi ha risposto: "... mah.. io seguo la Turchia ad esempio. Qui in contabilità non hanno previsto che esista l'inflazione, per cui qualunque posta di bilancio, dopo 20 anni di inflazione media al 10%, è diventato numero di pura fantasia...."

Stock options, materiali per un dibattito - polipolio  

  By: polipolio on Lunedì 18 Febbraio 2002 09:50

In sintesi mi pare che la richiesta di contabilizzare le stock options tra i costi correnti, che penalizzerebbe fortemente MSFT, YAHOO etc. come ci ricorda Michelino, sia un flame delle persone giustamente preoccupate dalla libertà creativa della contabilità Enron-style(per non chiamare le cose col loro nome - nefandezze), oppure di hedge funds ribassisti (massì lasciatemi fare il Massimo Peppe). Non conosco bene la contabilizzazione delle stock options in America, ma può darsi che il FASB abbia delle ragioni (non ultime magari la prudenza assoluta, la coltivazione del proprio potere di influenza sulle società, magari una miope visione puramente contabile delle aziende...) Se non vado errato il paradosso delle stock options è che queste, se realizzate all'americana (con eventuale emissioni di nuove azioniper l'esercizio esclusivo dei dipendenti beneficiari), non comportano un esporso di cassa in capo alla società, né all'assegnazione, né all'emissione né all'esercizio (momento in cui viene monetizzato il vantaggio, e questo viene pagato dal mercato). Se le options sono date at the money l'unico valore delle stesse è la volatilità implicita, che è ciò che FASB, da quanto capisco, chiede di contabilizzare; se così è avremmo tra l'altro il paradosso di sopravvenienze attive quando i dipendenti non esercitano. Sarebbe un po' come spesare IN ANTICIPO i premi ai venditori, basandosi sulla distribuzione di probabilità del successo. In altre parole non vedo niente di scandaloso a mettere a bilancio le stock options al momento dell'esercizio, così come i premi dei venditori si spesano solo quando insorgono. (BTW non capisco bene il vantaggio fiscale che viene accordato alla società al momento dell'esercizio) In Italia è ancora più chiara, perchè le risorse per le stock options devono venire dai profitti netti. Detto questo è vero che le stock options sono state usate impropriamente come elemento retributivo. Impropriamente perché chi fa comunque bene, essendo un manager di 2^ livello dal CEO (o magari al 5^ o 6^) si trova deluso nelle sue legittime aspettative, essendo stato subornato da potenziali di guadagno miliardari; a quel punto vengono rivisti i piani di stock options (orrore!, ma non servivano per condividere il valore creato? diventano la condivisione del valore residuo?) oppure vengono concessi incentivi monetari immediati ai manager meritevoli etc.

 

  By: polipolio on Lunedì 18 Febbraio 2002 09:38

Scusate, doppio inserimento Modificato da - polipolio on 2/18/2002 8:50:51

Microsoft - michelino di notredame  

  By: michelino di notredame on Domenica 17 Febbraio 2002 23:29

Da un lato la questione del Source Code di WINDOWS. Il Santo Graal della civilta' informatica. Dall'altro, quest'incredibile vicenda delle stock options. 1 - Oggi non vengono calcolate come spese. 2 - Al momento dell'esercizio da parte degli impiegati, la societa' ottiene sgravi fiscali calcolati sulla differenza tra valore del titolo e prezzo di esercizio. Vale a dire un doppio beneficio. Ma finira', la pacchia? Forse sì, perche' il Senato ci sta lavorando. Il problema e' che in questo modo se ne andrebbe il 28% delle entrate di MICROSOFT, per esempio. E' sempre una questione di accounting. Con botte micidiali anche per CISCO, per YAHOO e molti altri. Con botte per tutti. Senza stock options, gli utili 2000 dello S&P 500, invece di crescere del 12%, sarebbero scesi dell'1%. Tanto per dire. Da bloomberg.com: ************************************ 17 Feb 2002, 11:14 AM EST Msg. 98638 of 98647 Microsoft, Yahoo Face Earnings Cut Under Stock Option Proposal Seattle, Feb. 16 (Bloomberg) -- Many large U.S. companies, including Microsoft Corp., Yahoo! Inc. and Starbucks Corp., would have their profits slashed or erased under a Senate bill that would make them count the cost of granting employee stock options as an expense in company earnings. If the proposed legislation had been in effect in 2000 -- when the biggest U.S. firms granted $162 billion of options, up threefold from 1997 -- Yahoo would have reported a loss of $1.26 billion instead of a $70.8 million profit. Earnings at Microsoft and Starbucks would have been 31 percent and 22 percent less, respectively, in fiscal 2001. Michigan Democrat Carl Levin and Arizona Republican John McCain said that their bill would end a ''double standard'' that lets companies get a tax deduction when employees exercise stock options without having to count the options as an expense on their income statements. ``It's a good idea -- it fosters transparency,'' said Louis Kokernak, senior equity strategist with Martin Capital Advisors in Austin, Texas. Stock ``is another form of compensation, so it's fair game.'' Congress is moving forward with proposals to make accounting and corporate finance more transparent in addition to changing tax, banking and criminal laws in response to Enron Corp.'s bankruptcy filing. ``It is our intention to pass whatever new laws are needed before the end of this year,'' Senate Majority Leader Tom Daschle said Feb. 14. Intense Opposition The proposed options bill ``would be intensely fought,'' said C. Clinton Stretch, a partner at Deloitte & Touche LLP. ``There's just a tremendous number of companies that have stock option programs.'' The Financial Accounting Standards Board, an independent group that sets the rules for U.S. companies, tried in the early 1990s to make companies expense stock options as they grew in popularity as a form of compensation. Opposition from Congress and industry lobbyists forced the group to back off. Since 1996, FASB has instead required companies to list in a footnote to their annual reports how much their profit would have been if an expense for options were deducted. The group still recommends that companies regularly subtract the costs from net income. Of the 500 biggest firms, only two -- Boeing Co. and Winn- Dixie Stores Inc. -- actually do. Levin said stock options have become a form of ``stealth''compensation, allowing companies to ignore a cost and to benefit from billions in tax breaks. When an employee cashes in an option, the employer receives a tax deduction based on the difference between the option's exercise price and the market value of the stock. Worth Billions In the year ended June 30, that tax benefit was worth $2.07 billion to Microsoft, or 28 percent of the biggest software maker's net income, according to its annual filing with the Securities and Exchange Commission. A spokeswoman for Microsoft, which had net income of $9.42 billion in that fiscal year, declined to comment. Cisco Systems Inc., the largest maker of equipment to link computers, listed its benefit as $1.4 billion in the year through July. Charles Schwab Corp., the biggest discount brokerage firm, had a $330 million tax benefit from stock compensation plans in fiscal 2000, 46 percent of its net income. Blow to Earnings If the value were fully expensed, earnings for the Standard & Poor's 500 Index would have fallen 12 percent in 2000 instead of rising 1 percent, according to a report by Credit Suisse First Boston. Merrill Lynch & Co. analyst Steven Milunovich estimates that losing the benefit would cut technology companies' cash flow an average of 50 percent. The profit growth of companies in the Standard & Poor's 500 Index for the three period through mid-2000 would have been 9 percent annually instead of 11 percent annually, according to analysts at Bear, Stearns & Co. More than 80 percent of financial analysts and fund managers say stock options are compensation and should be recognized as an expense, according to a survey conducted in November by the Association for Investment Management and Research. The group awards the Chartered Financial Analysts designation. ''Just because something has a negative impact on a company's earnings doesn't mean it isn't the right thing to do,'' said Chuck Hill, research director at Thomson Financial/First Call, which tracks earnings estimates. ``Why shouldn't you be including what's clearly an expense?'' `Jumbling Books' Companies offer reasons why. One is that the value of options is hypothetical, based on the Black-Scholes option-pricing method. Using this model, two people can come up with different values for options depending on the assumptions they plug in, including the expected term of the option and the volatility in the underlying stock. Investors would have to rely on a fictional measure that might misstate the options' true value, said Caroline Graves Hurley, director of tax policy at the American Electronics Association, a Washington-based trade group. ``It's a complete jumbling of the books,'' she said. The group represents 3,500 companies, including Dell Computer Corp., Intel Corp. and Microsoft. It helped defeat a similar bill in 1997. Opponents may have difficulty blocking the bill this year if it becomes part of Enron-related legislation. ``This has been talked about for years and years,'' said James Schneider, Dell's chief financial officer. ``The question is how you actually booked this into your P&L,'' or profit-and-loss account. Would Hurt Startups Technology lobbyists argue companies would award fewer stock options under the plan, making it harder for companies early in their growth cycle to compete for workers with more established rivals that can afford higher cash salaries. Reducing stock-based compensation may also make employees less responsive to investors, said Ray Hirsch, head of technology- stock investing at American Express Financial Advisors. ``I kind of like it the way it is,'' he said. ``It puts employees in the same box with the shareholder.'' Others said the stock-option craze has gone too far. Billionaire investor Warren Buffett, a critic of options, called current accounting ``Alice-in-Wonderland'' stuff in his annual letter to shareholders three years ago. Buffett typically eliminates option plans when his Berkshire Hathaway Inc. acquires another company, as it did with insurer General Re Corp. in 1998. ``If compensation isn't an expense, what is it?'' Buffett asked in the letter. ``And, if expenses shouldn't go into the calculation of earnings, where in the world should they go?'' ****************************************