OLIVETTI

Olivetti - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 13 Marzo 2003 17:06

--------------da WEBSIM 13/03---------------- Il fondo Liverpool di Gordon Singer chiede il ritiro della fusione Olivetti-Telecom Italia che il gruppo ha annunciato nell'ambito del progetto di accorciamento della catena di controllo. ''Liverpool chiede a Olivetti di ritirare immediatamente la proposta di fusione che distrugge valore'', dice una nota del fondo di investimento. Secondo Liverpool la proposta è ''ingiusta'' per gli azionisti Telecom Italia ord e risp. --------------------------------------------- Deutsche bank ritira il titolo Olivetti dalla lista dei top picks dell'azionario europeo. Lo ha detto la banca che ha riconfermato la raccomdazione ''buy'' sul titolo. Deutsche Bank ha inoltre tolto dalla lista il titolo della casa automobilistica francese Renault mantenendo il rating ''buy''. ---------------da WEBSIM 12/03--------------- Banca Intesa e Unicredit hanno offerto 3 dei 20 miliardi di finanziamenti che la nascente società frutto della fusione tra Olivetti e Telecom Italia ha ottenuto in offerta a fronte di richieste per 15,5 miliardi.Lo ha detto Marco Tronchetti Provera, numero uno del gruppo, durante una conferenza stampa per la presentazione del piano di riorganizzazione.''Intesa e Unicredit hanno offerto 3 miliardi su un totale di 20 miliardi che ci hanno offerto ieri sera'', ha dichiarato Tronchetti Provera.Le due banche sono mandated lead manager del finanziamento da 15,5 miliardi di euro che Olivetti-Telecom Italia ha richiesto sia per soddisfare i recessi degli azionisti Olivetti e l'Opa su azioni Telecom, sia per coprire tutti i finanziamenti in scadenza nei prossimi 18 mesi. A fronte di richieste per 15,5 miliardi, Tronchetti Provera ha detto di aver ricevuto a ieri sera offerte di fondi per 20 miliardi di euro. --------------------------------------------- L'agenzia di rating Standard & Poor's ha confermato i rating di Telecom Italia ''BBB+'' a lungo termine e ''A-2'' a breve, rivedendone le prospettive a stabili da positive, mentre ha messo in Credit watch con implicazioni positive il rating ''BBB'' a lungo termine di Olivetti.Lo comunica la stessa agenzia di rating, dopo che questa mattina è staa annunciata ufficialmente la fusione tra Olivetti e Telecom Italia.''Una volta che la fusione sarà finalizzata, e presumendo che non vi saranno altre variazioni evidenti nel profilo di credito di Olivetti-Telecom Italia, il rating a lungo termine di Olivetti verrà allineato con quello di Telecom Italia, e i rating a lungo e a breve della nuova entità Olivetti-Telecom Italia corrisponderanno a quelli attualmente assegnati a Telecom Italia, con outlook positivo'', ha dichiarato Guy Deslondes, analista di S&P's.Secondo l'agenzia, la fusione delle due società procurerà sostanziali benefici nel medio termine a livello di profilo di credito. Il risultato immediato sarà una significativa riduzione dell'outflow in dividendi - nell'ordine di 1 miliardo di euro, vale a dire la quota di dividendi Telecom Italia pagati dalla capogruppo - e quindi un miglioramento della capacità del nuovo gruppo di ridurre l'indebitamento complessivo'', ha aggiunto Deslondes. --------------------------------------------- Moody's comunica di aver posto sotto esame per un possibile downgrade i rating attualmente ''AA1'' sul debito senior non garantito a lungo termine di Telecom Italia e di tutte le controllate garantite.Sotto riesame da oggi, in vista di un possibile downgrade, anche i rating ''BAA2'' del debito senior non garantito di Olivetti e di tutte le sue controllate garantite. --------------------------------------------- Con la fusione Olivetti-Telecom la struttura patrimoniale di Olimpia, la holding che controlla il pacchetto di maggioranza relativa di Olivetti, migliorerà con un patrimonio netto di 5,88 miliardi di euro da poco meno di 5 miliardi al 31 dicembre e debiti a 3,1 miliardi (in calo da 3,68).Lo si legge nelle slide preparate dal gruppo Pirelli per la presentazione al mercato della fusione tra Pirelli e Pirellina.Il capitale investito salirà a 8,98 miliardi euro da 8,60 e, a fusione Olivetti Telecom fatta, Olimpia avrà il 14-15% della nuova società.Da aprile l'azionariato Olimpia sarà composto da Pirelli con 50,4%, Edizione Holding con 16,8%, Unicredit e Intesa entrambe con 8,4% e Hopa con 16%. Hopa controlla Holinvest che a sua volta è partecipata a 19,99% da Olimpia. --------------------------------------------- E' del 3,5% il costo della linea di credito concessa alla società che scaturisce dalla fusione tra Olivetti e Telecom Italia. Lo ha detto il numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera nel corso dell'incontro con gli analisti dopo l'annuncio della doppia fusione e dell'accorciamento della catena di controllo dell'ex monopolista delle telecomunicazioni.''Attorno al 3,5%'', ha risposto Tronchetti a una domanda sul costo della linea di credito da 9 miliardi di euro. Oltre a questa la società ha ottenuto 6,5 miliardi per il rimborso del debito in scadenza nei prossimi 18 mesi.''Il costo delle linee è al di sotto del rendimento delle azioni che andiamo a comprare (in relazione ai recessi)'' ha detto in precedenza Tronchetti.Per l'operazione di fusione Olivetti attiverà una linea di credito da 9 miliardi di euro per soddisfare i recessi degli azionisti Olivetti e l'opa su azioni Telecom.Secondo Tronchetti le offerte di finanziamento giunte al gruppo erano di un totale di 20 miliardi di euro. --------------------------------------------- Dresdner annuncia in una nota di aver tagliato Telecom It, Olivetti, Tim a HOLD da BUY dopo l'annuncio dell'accorciamento della catena di gruppo.''I termini proposti per la fusione Olivetti-Telecom sono pesantemente scorretti per gli azionisti di minoranza. Questo è molto deludente vista la promessa degli azionisti chiave di trattamento equo a tutti gli azionisti''.I target price sono 1 euro per Olivetti, 7 euro per Telecom e 5,5 euro per Tim. --------------------------------------------- L'agenzia di rating Standard & Poor's ha confermato i rating di Telecom Italia BBB+ a lunto termine e A-2 a breve, rivedendone l'outlook a stabile da positivo, mentre ha messo in Credit watch con implicazioni positive il rating BBB a lungo termine di Olivetti.Lo comunica la stessa agenzia di rating, dopo che questa mattina è staa annunciata ufficialmente la fusione tra Olivetti e Telecom Italia.''Una volta che la fusione sarà finalizzata, e presumendo che non vi saranno altre variazioni evidenti nel profilo di credito di Olivetti-Telecom Italia, il rating a lungo termine di Olivetti verrà allineato con quello di Telecom Italia, e i rating a lungo e a breve della nuova entità Olivetti-Telecom Italia corrisponderanno a quelli attualmente assegnati a Telecom Italia, con outlook positivo'', ha dichiarato Guy Deslondes, analista di S&P's.Secondo l'agenzia, la fusione delle due società procurerà sostanziali benefici nel medio termine a livello di profilo di credito.''Il risultato immediato sarà una significativa riduzione dell'outflow in dividendi - nell'ordine di 1 miliardo di euro, vale a dire la quota di dividendi Telecom Italia pagati dalla capogruppo - e quindi un miglioramento della capacità del nuovo gruppo di ridurre l'indebitamento complessivo'', ha aggiunto Deslondes.La dichiarazione di S&P's conferma quanto anticipato oggi dal numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera, durante l'incontro con gli analisti seguito all'annuncio dell'accorciamento della catena di controllo di Telecom Italia.Prima dell'annuncio odierno, Telecom Italia aveva da S&P's rating BBB+ e outlook positivo, Olivetti rating BBB e outlook stabile. --------------------------------------------- A fronte di richieste di finanziamento per 15,5 miliardi di euro la nascente società frutto della fusione tra Olivetti e Telecom Italia ha ricevuto offerte di fondi per 20 miliardi di euro.Lo ha detto il numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera, sottolinenando che la sola Olivetti o la sola Telecom Italia non sarebbero state in grado di ottenere un tale livello di raccolta.''Abbiamo chiuso (le linee di credito) ieri sera con 20 miliardi committed, nessuno ci avrebbe dato 20 miliardi per Telecom sola o per Olivetti sola'' ha detto Tronchetti durante l'incontro con gli analisti sul tema della fusione.Per l'operazione di fusione Olivetti attiverà una linea di credito da 9 miliardi di euro per soddisfare i recessi degli azionisti Olivetti e l'opa su azioni Telecom, mentre altri 6,5 miliardi ''permetteranno la copertura di tutti i finanziamenti in scadenza nei prossimi 18 mesi''.Relativamente alla scelta di indebitarsi ulteriormente, criticata da un analista, Tronchetti ha detto che la sopportabilità di 9 nuovi miliardi di debito ''è stata confermata dalle agenzie di rating'' e che tale scelta ''non inquina la struttura finanziaria del gruppo''. ''Il costo delle linee è al di sotto del rendimento delle azioni che andiamo a comprare''. --------------------------------------------- La nuova società originata dalla fusione tra Olivetti e Telecom Italia avrà da Standard & Poor's il rating assegnato attualmente a Telecom Italia, un gradino più elevato di quello assegnato a Olivetti, mentre l'outlook della nuova entità sarà 'neutral' contro quello 'positive' assegnato a Telecom Italia.Lo ha detto il numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera durante l'incontro con gli analisti seguito all'annuncio dell'accorciamento della catena di controllo di Telecom Italia.''Standard & Poor's ha confermato alla nuova entità il rating di Telecom Italia BBB+, mentre l'outlook è neutral dal precedente positive'' ha detto Tronchetti.A oggi Telecom Italia aveva da S&P's rating BBB+ e outlook positivo, Olivetti rating BBB e outlook stabile.Standard & Poor's non ha voluto confermare la dichiarazione di Tronchetti Provera, rimandando a un successivo comunicato. --------------------------------------------- Olimpia non sta pensando di aumentare la sua quota dal 14-15% che la holding avrà dopo nel nuovo gruppo che sorgerà dalla fusione tra Olivetti e Telecom Italia, oggi annunciata nell'ambito del piano per l'accorciamento della catena di controllo.Lo ha detto Marco Tronchetti Provera, numero uno del gruppo Pirelli-Telecom Italia, durante l'incontro con la conunità finanziaria, escludendo inoltre l'ipotesi di una fusione tra Olimpia e Olivetti-Telecom.''Non credo che gli azionisti Olimpia abbiano intenzione di fare altri debiti per aumentare la quota'', ha detto Tronchetti Provera. ''Non c'è nessun ragionamento su aumento quota''.Sull'ipotesi di fusione Olimpia con Olivetti-Telecom Italia ''non c'è nessun progetto o idea, neanche lontana idea''. --------------------------------------------- Olivetti chiude il 2002 con una perdita netta di gruppo di 773 milioni di euro da una perdita di 3.090 milioni di euro nel 2001. La capogruppo, annuncia un comunicato, perde 6.240 milioni di euro (da una perdita di 871 milioni nel 2001) cui hanno concorso 8.400 milioni per svalutazioni di partecipazioni, di cui 8.051 milioni relativi alla svalutazione delle azioni Telecom ''effettuata esclusivamente per ragioni fiscali''.Escludendo l'ammortamento dell'avviamento derivante dall'acquisizione di Telecomn Italia il risultato netto consolidato è positivo per 520 milioni di euro (-1.791 milioni nel 2001).L'ebit di gruppo prima di proventi e oneri non ricorrenti è stato positivo per 6.016 milioni di euro in crescita del 12,7% rispetto al 2001. Includendo tali oneri (pari a 8.486 milioni) il dato è positivo per 520 milioni di euro.I ricavi consolidati hanno registrato un lieve calo dell'1,9% attestandosi a 31.408 milioni. Al netto dell'effetto cambi e a parità di perimetro di consolidamento i ricavi segnano una crescita del 3,1%.I proventi netti da partecipazioni sono stati pari a 57 milioni di euro in calo dai 221 milioni di cui 18 derivanti dal gruppo Telecom Italia (154 milioni nell'esercizio precedente).L'indebitamento finanziario netto consolidato a fine dicembre 2002 si è attestato a 33.399 milioni di euro in riduzione dai 38.362 milioni registrati alla fine del 2001. --------------------------------------------- I consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom Italia hanno approvato come nella attese la fusione tra le due società. La nota emessa dal gruppo precisa che il concambio proposto è di 7 azioni Olivetti per ogni Telecom, mentre ai soci di risparmio Telecom verranno assegnate azioni di risparmio della società risultante dalla fusione. La fusione dovrebbe essere ultimata entro luglio 2003.Dopo la fusione è previsto il pagamento di un importo di dividendi ad azionisti ordinari e risparmio ''almeno in linea con quanto attualmente percepito dall'azionista Telecom Italia''. Olivetti farà un'eventuale opa volontaria parziale su azioni Telecom ordinarie e risparmio e prevede che agli azionisti sia concesso diritto di recesso in seguito alla fusione.Per finanziare i recessi eventuali e l'opa sulle azioni Telecom, Olivetti chiederà una linea di credito irrevocabile di 9 miliardi di euro, ma il rientro del maggior indebitamento è previsto in 18-24 mesi in forza di cessioni e di un miglioramento dei flussi di cassa.Dopo la fusione la quota in capo a Olimpia della società che nascerà dalla fusione sarà del 14-15%. ---------------------------------------------

 

  By: Noir on Giovedì 13 Marzo 2003 12:31

sul diritto di recesso mancato a TI e' addirittura banale ed estermamnente logico. E' Olivetti che cambia oggetto sociale, TI non cambia nulla da un punto di vista operativo.

 

  By: Moderatore on Giovedì 13 Marzo 2003 11:48

--------------da FINANZA E MERCATI 13/03----- Nel gran giorno dell’annuncio i bond di Olivetti hanno proseguito la marcia di convergenza cominciata più di una settimana fa. Ieri l’emissione 7,25% aprile 2012 - che paga uno spread di 240 punti base sopra il titolo governativo di riferimento - rendeva il 6,25% contro un rendimento del 7,07% di fine febbraio. Le quotazioni del titolo sono salite da 101,96 (28 febbraio) a 106,75 centesimi, anticipando l'operazione annunciata ieri. Specularmente il rendimento dell’obbligazione Telecom Italia 6,25% scadenza febbraio 2012 è passato al 5,56% dal 5,13 per cento. Secondo gli operatori, il processo di restringimento degli spread del debito di Olivetti è destinato a proseguire, forte della promozione di Standard&Poor’s e di Fitch e nonostante la minaccia di downgrade da parte di Moody’s. -------------da LA STAMPA 13/03-------------- MORIRÀ il titolo - è la promessa - ma non il marchio. Nella giornata delle operazioni finanzarie, delle fusioni annunciate e degli aumenti di capitale a raffica, Olivetti assicura in serata - con poche righe di comunicato - che la scomparsa dell´azione di Ivrea dal listino «non avrà impatto sulle attività commerciali e industriali di Olivetti Tecnost». Anzi «il marchio Olivetti rimane un importante asset, di cui ci si continuerà ad avvalere nei programmi industriali, commerciali e culturali». Nonostante il certificato di morte borsistica che verrà stilato in primavera - quando l´ultima assemblea straordinaria darà il via libera alla fusione con Telecom e all´assunzione del nuovo nome - non è dunque il momento di funerali. Non si celebreranno, spiega Marco Tronchetti Provera «perché scompare un´azienda che aveva un carico di debiti e la quota di controllo di Telecom, non scompare la storia di un grande marchio». E il suo gruppo continua a sostenere Ivrea e tutto il canavese. Non ci saranno funerali, ribattono da Ivrea autorità locali e sindacati perché la Olivetti - quella vera - è in buona sostanza morta e sepolta da un pezzo, da ben prima che la società finisse nell´orbita del gruppo Pirelli. Ormai l´Olivetti somiglia più che altro a un fantasma che aleggia tra Palazzo Uffici e la ICO dove adesso non lavorano più ingegneri e tecnici, ma i dipendenti delle Poste, e qualche fabbrica sparsa tra il Canavese e la Val d´Aosta. E´ il pallido riflesso di quel gruppo che trent´anni fa impiegava trentamila persone oggi dà lavoro a poco meno di 2500 teste, da difendere a ogni costo, sotto le insegne di Olivetti Tecnost. «Dal punto di vista industriale e dell´occupazione - spiega ad esempio il sindaco di Ivrea Fiorenzo Grijuela - non cambia nulla, anche perché le grandi trasformazioni, le grandi tragedie, a Ivrea le abbiamo già vissute». E pure Federico Bellono, alla guida della Fiom eporediese, parla di «morte annunciata di una lunga storia industriale» e della «fine di una esperienza imprenditoriale e di un originale modello di relazioni esaurito già da tempo, soprattutto dopo le "cure" De Benedetti e Colaninno», ma chiede anche che «l´annuncio di oggi non abbia un effetto trascinante e negativo» e che «la fine dell´Olivetti come società quotata non rappresenti la fine delle attività» che ancora restano sotto il suo marchio. Dell´epoca d´oro dell´Olivetti, nata nel 1908 dall´iniziativa di Camillo e fiorita nel corso degli Anni `50 grazie a un ineguagliato mix di dinamismo economico e innovazione sociale voluta da Adriano Olivetti, restano ormai solo ricordi come quelli dell´ex dirigente Alberto Tradardi: «Il primo giugno 1957 la settimana lavorativa a Ivrea viene ridotta a 5 giorni a parità di salario. Nello stesso anno la media dei libri dati in prestito dalla biblioteca Olivetti raggiunge la cifra di 6 mila il mese». E due anni dopo, nel 1959, Adriano sbarca Oltreoceano per conquistare la newyorchese Underwood in quello che visto in retrospettiva è forse il punto più alto della parabola societaria, che porta alla quotazione in Borsa nel `60 ma apre anche la strada alle difficoltà finanziarie che colpiranno duramente l´azienda nel corso degli Anni `70. Nel `78 è così Carlo De Benedetti che, chiamato dal presidente Gustavo Visentini, entra come azionista di riferimento e manager in un´azienda «arrivata a fine corsa». La guiderà in tutte le sue mutazioni più importanti - dalle macchine da scrivere all´informatica, dai chip alle telecomunicazioni - fino al colpo di mano di Roberto Colaninno il ragioniere di Mantova portato proprio dall´ingegnere a Ivrea e da Ivrea partito per la temeraria scalata della Telecom Italia. Sono gli anni, quelli di De Benedetti, in cui la Olivetti sembra poter competere davvero con i colossi dell´informatica a stelle e strisce. Sono gli anni dell´alleanza con la At&t, segno abbastanza preveggente di una convergenza che avrebbe unito in modo indissolubile chip e telefoni e poi del divorzio nell´88 quando - dice De Benedetti - bisogna liberarsi da un abbraccio dell´ex monopolista Usa che sta diventando soffocante. Poi l´avventura nelle telecomunicazioni, con i successi di Omnitel e Infostrada e il contemporaneo declino dei personal computer e dei sistemi. E´ l´estate del `96 quando in una Olivetti con sensibili problemi manageriali arriva per mettere ordine Colaninno. In un anno cederà i pc e l´informatica di Olivetti, venderà una prima quota di Omnitel alla Mannesmann e soprattutto partirà assieme a Chicco Gnutti all´attacco di Telecom Italia con un´Opa destinata a segnare al storia finanziaria italiana. Un´Opa che tra gli altri effetti avrà proprio quello di ridurre la Olivetti - fino alle decisioni di ieri - a scatola in cui riporre la partecipazione di controllo in Telecom. ---------------------------------------------

 

  By: panarea on Mercoledì 12 Marzo 2003 20:17

Rispondo a tutti e 2. Certo che è 1 forzatura, ma l'azionista di maggioranza è padrone. Per il diritto di recesso agli Olivetti è sul cc. La domanda semmai è perchè non è concesso ai soci TI, visto che la società cambia notevolmente. Ogni tanto qui passano avvocati, magari loro lo sanno meglio A livello di mercato la truffa era nell'aria, ripeto, era cretino credere il contrario. E ora: un primo giochetto, ma forse i buoi sono già scappati, era sui bond Olivetti. Sembra che Afef abbia già contrattato con S&P il rating della nuova società, che è quello vecchio di TI. Ora i bond Olivetti si trovano ad avere, di colpo, un rating migliore, dovrebbero aumentare. Altro non so. Certo che se continua così Gnutti si ricompra il tutto con 3 lire....

il sangue e' gia' stato versato - Noir  

  By: Noir on Mercoledì 12 Marzo 2003 18:47

il fatto che gli azionisti di minoranza TI debbano pagare il maggior valore che il Sig. tronchetti ha calcolato per Olivetti e' purtroppo un dato di fatto, e difficilmente potra' essere cambiato. Mi aspetto un po' di speculazione sul fatto che si debba convocare un'assembvlea straordinaria per deliberare fusione e rapporti di concambio ma poi nualla di piu'. Il management Olivetti che poi ha interessi anche in Olivetti e siede nel suo CdA avra' vita facile e portera' a termine la sua operazione. Problema: ipotizzando che uno non avesse alcuna posizione in TI o Olivetti, conviene pensare di costruirne una? Prima della fusione la market cap di TI era di circa 40bn dopo di soli 32 perche' ovviamente si devono distruggere le azionio in possesso a OLivetti e moltiplicare per 7 quelle relative alle minoranze. A livello di debito TI aveva al 31.12 "solo 18bn" poi dopo la fusione ne registrera' 40, di cui 9 utilizzati per il diritto di recesso olivetti piu' opa volontaria su non oltre il 20% del flottante. In sostanza: meno market cap, piu' debito, ma anche piu' tax credit perche' nel frattempo olivetti provvedera' a svalutare le sue TI piu' le Seat per 4Bn. A livello di multipli non sembra cabiare molto. l'edbita non si modifica visto lo scarso apporto di Olivetti. Ergo: quanto deve scendere TI per riportare la situazione a prima dell'annuncio. Il debito differenziale e' solo di 8bn il che su un Enterprise Value di 80 (40 di market cap + 40 di debito circa) rappresenta il 10%. Oggi la Borsa ha lasciato il 10.64%, quindi tuitto in linea. Per me il sangue e' gia' stato versato. da qui ogni occasione e' buona per conmprare.

 

  By: PIROPIRO on Mercoledì 12 Marzo 2003 16:48

Non ti sembra una forzatura il fatto che Olivetti incorpori, poi cambi nome e oggetto sociale per attribuire ai soci Olivetti un diritto di recesso. Il vero fatto è che il Nav di Olivetti è meno di 0,50 e senza questo diritto di recesso il titolo sarebbe crollato come gli altri titoli della galassia. Questa operazione non è piaciuta solo a me, ma a tutti gli investitori istituzionali. Stai però sicuro che domani sui giornali troverai dei commenti entusiasti su questa operazione....

 

  By: panarea on Mercoledì 12 Marzo 2003 16:36

Olivetti cambia nome e oggetto sociale pertanto c'è il recesso. Se poi il mercato riuscirà a far cambiare idea a Tronchetti, bene, ma, come nel caso della vendita di Bell a Tronchetti, il mercato è troppo naive e semplicione: nel caso Bell il mercato pensava in un OPA su tutto il gruppo, con Tronchetti o chi x lui che spendeva faccate di soldi e pertanto sosteneva i prezzi. Invece niente, nisba, acquisto in Lux. e salutami il mercato. Ricapiterà?

 

  By: PIROPIRO on Mercoledì 12 Marzo 2003 14:36

Fino a prova contraria è Olivetti che incorpora Telecom e quindi perchè ci deve essere il diritto di recesso. Il fatto che abbia previsto dei prezzi da tregenda è semplice: se un gruppo fa uno sgarro al mercato vengono presi di mira tutti i titoli della sua galassia, Tim compresa. HO FATTO COMUNQUE UN ERRORE, MI SONO TENUTO TROPPO ALTO SUI PREZZI CHE HO PREVENTIVATO E CREDO CHE DA QUI A VENERDI' PERDERANNO MOLTO DI PIU'. Se è arrivato a criticare questa operazione Chelini, gestore della Nextra di proprietà di Banca Intesa (socia di Olimpia) è molto sintomatico. Ci sarà un bagno di sangue sulla galassia Olivetti-Telecom e Tronchetti Provera dovrà recedere dai suoi intenti.

 

  By: panarea on Mercoledì 12 Marzo 2003 14:20

art. 2437 cc "I soci dissenzienti delle deliberazioni riguardanti il cambiamento dell'oggetto e del tipo della società, hanno diritto di recedere dalla società e di ottenere il rimborso delle proprie azioni, secondo il prezzo medio dell'ultimo semestre" art. 2437 cc Ossia i soci Olivetti che non ci stanno alla fusione, hanno diritto al recesso. Non vedo il problema dal punto di vista legale. Dal punto di vista finanziario idem: l'accorciamento era necessario, il fondo Liverpool sta sulla luna se pensava che sarebbe stato fatto con nuovi soldi o anacquando il controllo. L'hanno fatto 7 a 1 prendendo i soldi dagli azionisti Telecom? Dal loro punto di vista è ovvio, anche un commercialista di provincia l'avrebbe suggerito. E' sciocco chi pensava il contrario e sosteneva il prezzo delle Telecom. Un insegnamento: ognuno tira l'acqua al suo mulino e basta. W Afef?

 

  By: fthome on Mercoledì 12 Marzo 2003 13:02

ok, ma per dire mi spiegi la logica che porta alla quotazione attuale di TIM, visto ad esempio l'ultimo outlook sul bilancio??? bahhh!

 

  By: PIROPIRO on Mercoledì 12 Marzo 2003 12:56

Temevo la fregatura e FREGATURA E' STATA. Oltre al rapporto di fusione Olivetti-Telecom di 7 a 1 che non piacerà ai fondi ed agli investitori stranieri, Vi faccio notare solo due cose: 1) per quale motivo c'è un diritto di recesso per gli azionisti Olivetti se è la stessa Olivetti che incorpora Telecom Italia (assumendone il nome). Mi risulta che il diritto di recesso viene sempre offerto alla incorporata e mai all'incorporante. Il diritto di recesso è una porcata per aumentare la propria quota e fare forse guadagnare qualche amico che sapeva già da tempo...... 2) si parla di eventuale opa parziale su Telecom ord. e risp.. Il termine eventuale è una parola che non esiste nella terminologia finanziaria. O SI FANNO LE OPA E SI COMUNICANO I DETTAGLI O NON SI DICE NIENTE. Cosa dobbiamo incominciare a rimpiangere Pelliccioli e Colaninno. Prevedo questi prezzi entro venerdì 14: OLIVETTI 1 EURO TELECOM ORD. 5 EURO TELECOM RISP. 3,30 EURO TIM ORD. 3,50 EURO.

 

  By: Moderatore on Mercoledì 12 Marzo 2003 12:32

---------da MILANO E FINANZA 12/03----------- I ricavi del gruppo Olivetti nel 2002 sono ammontati a31.408 mln euro (-1,9% rispetto al 2001) con un utile netto anteammortamento avviamento Telecom Italia a 520 mln euro (1.791 mln nel2001). L'Ebit ante proventi e oneri non ricorrenti, informa una nota,ammonta a 6.016 mln (+12,7% rispetto al 2001). Il risultato netto e' paria -773 mln (-3.090 mln 2001).L'indebitamento finanziario netto a fine 2002scende a 33.399 mln (-4.963 mln). Per quanto riguarda la Spa, il risultatonetto e' pari a -6.240 mln di euro dopo la svalutazione della partecipazione in Telecom Italia per ragioni esclusivamente fiscali (8.051mln). L'indebitamento netto a fine 2002 scende a 15.195 mln euro (-1.127mln rispetto a fine 2001). -------------da WEBSIM 12/03----------------- La nuova società originata dalla fusione tra Olivetti e Telecom Italia avrà da Standard & Poor's il rating assegnato attualmente a Telecom Italia, un gradino più elevato di quello assegnato a Olivetti, mentre l'outlook della nuova entità sarà 'neutral' contro quello 'positive' assegnato a Telecom Italia.Lo ha detto il numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera durante l'incontro con gli analisti seguito all'annuncio dell'accorciamento della catena di controllo di Telecom Italia.''Standard & Poor's ha confermato alla nuova entità il rating di Telecom Italia BBB+, mentre l'outlook è neutral dal precedente positive'' ha detto Tronchetti.A oggi Telecom Italia aveva da S&P's rating BBB+ e outlook positivo, Olivetti rating BBB e outlook stabile.Standard & Poor's non ha voluto confermare la dichiarazione di Tronchetti Provera, rimandando a un successivo comunicato. ---------------------------------------------

 

  By: Moderatore on Martedì 11 Marzo 2003 18:24

--Commenti ed Analisi Recenti su TELECOM ed OLIVETTI-- -----------da FINANZA E MERCATI 11/03------- L’istruttoria aperta dall’Antitrust contro Alice, servizio Internet di Telecom, si conclude con una prima sconfitta per la società di Marco Tronchetti Provera. L’Autorità ha deciso di accogliere la segnalazione presentata da Wind, circa la presunta ingannevolezza dei messaggi pubblicitari di Alice Adsl, pubblicati per la prima volta sul «Corriere della Sera» lo scorso 23 gennaio. Sotto accusa l’asserita gratuità del servizio di collegamento Internet veloce. A fronte del contributo governativo di 75 euro, Telecom ha dichiarato che il servizio sarà offerto gratuitamente per sette mesi. Ma poiché il canone di Alice costa 12,95 euro, la gratuità del servizio riguarda, a conti fatti, solo cinque mesi. L’Antitrust ha deciso di sospendere la pubblicazione del messaggio in questione in attesa di una decisione definitiva. -------------da WEBSIM 10/03----------------- Un aumento di capitale Olimpia, nell'ambito dell'accorciamento della catena di controllo del gruppo Pirelli-Telecom Italia è finalizzato a migliorare i suoi ratio patrimoniali, è un'ipotesi allo studio. Alternativa a questa ipotesi è quella di limitarsi a un aumento di capitale di Pirelli&C. Lo dicono fonti vicine agli azionisti della società che detiene la maggioranza relativa di Olivetti, holding quotata di controllo del gruppo Telecom Italia, aggiungendo tuttavia che non è stata presa alcuna decisione. L'aumento Olimpia potrebbe portare con sé aumenti a cascata da parte delle società a monte di Olimpia, quindi Pirelli Spa, Pirelli&C e Camfin. Una fonte dice che è probabile un aumento Olimpia di circa 1,5 miliardi di euro e che ''la ricapitalizzazione consentirà di riportare i ratio patrimoniali nella media''. Un'ipotesi più conservativa prevede invece un aumento solo sul fronte Pirelli&C finalizzato a ridurre l'impatto della diluizione della quota in mano a Camfin nel caso di fusione tra Pirelli&C e Pirelli Spa. ''L'ipotesi Olimpia è in secondo piano e verrà realizzato solo un aumento Pirelli&C'', Il gruppo, che ha convocato per domani i cda delle società quotate, per operazioni straordinarie, dovrebbe discutere di accorciamento della catena di controllo da realizzarsi con una doppia fusione Pirelli Spa-Pirelli&C e Olivetti-Telecom. Olimpia, dopo l'ingresso della Hopa del finanziere bresciano Emilio Gnutti con il 16% che sarà efficace da aprile, sarà partecipata al 50,4% da Pirelli, al 16,8% da Edizione Holding, finanziaria della famiglia Benetton e con l'8,4% ciascuno da Unicredito e Banca Intesa. (ASCA) - Roma, 10 mar - Oltre 65 istituti hanno partecipato alla conferenze call organizzata dal Fondo Liverpool per discutere sull'eventuale fusione di tra Telecom e Olivetti. ''I partecipanti alla conference call hanno espresso forti preoccupazioni riguardo le voci recenti secondo le quali Olimpia, azionista di controllo di TI, starebbe esaminando una fusione tra TI e Olivetti agli attuali valori di mercato'', dice la nota del Fondo Liverpool. Un concambio di 7:1 nella fusione, come suggerito dagli attuali valori di mercato, viene considerato penalizzante in quanto significherebbe ''comprare azioni ordinarie TI al prezzo unitario di circa 9.6 euro, quando si potrebbe acquistare a meno di 6 euro sul mercato. Liverpool calcola che il NAV di Olivetti, senza diluizioni di capitale e' 0.28 euro per azione e quindi un rapporto di concambio nell'ordine di 22 a 1 sarebbe piu' adeguato in caso di fusione tra TI e Olivetti'' prosegue la nota. Gordon Singer, portfolio manager di Liverpool ha dichiarato: ''Date le voci recenti ed i movimenti sul mercato, e' chiaro che gli azionisti di minoranza di TI debbano ancora una volta unire le loro forze per proteggere i loro diritti e i loro interessi''. ---------------------------------------------

 

  By: PIROPIRO on Martedì 11 Marzo 2003 16:28

Il solito fondo Liverpool ha già chiamato a raccolta altre decine di fondi per preparare una eventuale offensiva sui titoli della galassia Pirelli-Telecom se ci fossero gli estremi della solita fregatura all'italiana. Il nodo cruciale è il trattamento delle Telecom risp. e il rapporto di concambio Telecom-Olivetti. Attento Tronchetti Provera, che Colaninno ha fatto una pessima fine a non ascoltare il mercato e anche se godi di ottima stampa (partecipazioni in giornali e televisioni) E' IL MERCATO CHE FA I PREZZI, NON L'IMMAGINE....

 

  By: panarea on Lunedì 10 Marzo 2003 14:17

L'affaire Camfin-Pirellina-Pirelli-Olivetti-Olimpia-Telecom-TIm-Seat è quanto di meno trasparente esista. Questi con 2 lire controllano il principale gruppo aziandale italiano che si pappa, dura lex sed lex, un canone fisso da tutti, vecchini compresi. Spero, davvero, che chi di poco controllo colpisca di poco controllo perisca e che, come quando Telecom era a 2 lire prima di Bernabè e fu mangiata dalla brigata di Colannino post, ora i corsi del gruppo vadano a picco e così uno società seria si pappa tutto e ci leviamo di torno Afef e C. Siamo onesti: dalla privatizzazione il gruppo telecom prima con gli Agnelli, poi con i padani, ora con Afef non ha mai avuto un piano industriale serio, tanto c'era Tim e il canone a pagare tutto, soprattutto i debiti. Speravo in Ebner ma mel'hanno bruciato. Leggetevi socquot x vedere cosa si combina in questo gruppo...