Si prepara il default del sistema bancario?

 

  By: GZ on Martedì 21 Giugno 2011 03:15

Domani è il "No Cash Day" mi raccomando di aderire e di non usare contanti eh... così quando viene il crac tipo Argentina e una bella mattina bloccano l'accesso ai conti correnti a tempo indeterminato poi dovete campare con il baratto A questo proposito parlando oggi con il responsabile di una filiale di una banca locale mi diceva che ora ha una ventina di clienti che tengono soldi contanti in cassette di sicurezza, un fenomemo che prima non esisteva ------------ No cash day, contante al bando "Costa troppo e favorisce l'evasione" Una giornata per sensibilizzare i consumatori sui costi occulti del denaro "liquido" rispetto alla moneta elettronica. L’Italia è il paese europeo più legato alla banconota di MONICA RUBINO I SOLDI contanti hanno i giorni contati? L'immateriale moneta elettronica soppianterà il fruscio delle banconote e il peso delle monetine nelle nostre tasche? Lo scenario è plausibile ma ancora lontano, almeno da noi. Il nostro è un Paese culturalmente legato al denaro tangibile. Lo conferma anche l'Abi, l'associazione delle banche italiane: l’Italia è tra gli stati occidentali con il più basso utilizzo di carte di credito. Secondo la più recente mappatura, sono 34,2 milioni le carte e 33 milioni i bancomat. Al Nord del paese si concentra il 57% delle carte in circolazione contro il 22% del Centro e il 21% di Sud e Isole. Per alcuni, però, la guerra al contante è una sfida di civiltà economica da vincere al più presto possibile. Per un motivo fondamentale: i soldi, quelli fatti di carta e metallo, costano troppo. E' ancora l'Abi che ci illumina con i dati del suo Ufficio studi: il costo della gestione del contante e della sua sicurezza incide in Europa per 50 miliardi di euro l’anno, di cui 10 spesi dall’Italia. Questo significa che per pagare il personale, le perdite, i furti, le apparecchiature, il trasporto, la sicurezza, i magazzini, la vigilanza, le assicurazioni spendiamo circa 200 euro a testa l’anno. Proprio per sensibilizzare i consumatori sul costo delle banconote, il 21 giugno si terrà il primo ^“No Cash Day 1”, una manifestazione che invita le persone ad utilizzare almeno per ventiquattro ore solo sistemi di pagamento elettronico....#http://www.repubblica.it/economia/2011/06/20/news/no_cash_day_contante_al_bando_costa_troppo_e_favorisce_l_evasione-17853305/?rss^

Tutto 'sto debito è troppo, mah... - gz  

  By: GZ on Giovedì 22 Agosto 2002 15:29

in base a questo grafico il mercato era da vendere a partire del 1989 o 1990 come si vede dal grafico, basta notare quando è esploso oltre la media storica e già nel 1987 era sopra di parecchio ed è da allora che la gente che si basa su questa analisi ogni anno dice che siamo sull'orlo del disastro (ad es Bob Prechter il più famoso analista degli anni 80 è passato negativo dal 1990 circa). Intorno al 1996 la gente come Marc Faber o Fleckenstein, che vengono citati spesso qui, hanno cominciato a predicare di vendere tutto e comprare solo Oro. Nel 1996 il Dow Jones era sui 6.700 (ora siamo sugli 8.800) Se si misura la validità di un analisi occorre misurare dall'inizio che risultati ha dato. La globalizzazione, la "democratizzazione" della finanza e l'uso di strumenti derivati spiegano buona parte dell'aumento del debito Notare che E' SALITO MOLTO va bene, ma da solo non significa molto. La depressione degli anni 30 è stata accompagnata da UNA CONTRAZIONE DEL DEBITO E DELLA LIQUIDITA, non è che se aumentano è una cosa cattiva sempre. Da quando il debito in% è aumentato l'economia è cresciuta e la cosa dura da 20 anni. Modificato da - gz on 8/22/2002 13:30:56

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2002 15:11

Luigi, il petrolio è sottoposto ad una domanda altamente anelastica, almeno entro certi limiti bastano 1-2 milioni di barili in più o in meno a livello di produzione mondiale (su 40 giornalieri, mi sembra) per provocare differenze di prezzo di svariati dollari il cacao soffre di una carenza di produzione da tre anni a questa parte, e può anche darsi che qualcuno possa guadagnarci assorbendo una certa parte dell'offerta per poi distruggerla fisicamente e andando lungo di futures, ma il tutto nasce comunque da un deficit produttivo

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 22 Agosto 2002 15:02

Gianlini, la tua è un'affermazione non provata. Se fose vero quanto dici, allora il petrolio (che viene estratto anche a Ragusa, come dici tu) non avrebbe sovraperformato l'indice di riferimento del 50% in 8 anni. E non mi si venga a parlare delle guerre... per pietà. La verità è che con il petrolio gli USA fanno affati interni (ed esteri) mentre con molte altre materie prime fanno solo surplus di prezzi all'importazione. La vicenda del cacao è illuminante: cosa credi che abbia indotto quell'aumento di prezzo? Prospettive sul consumo della cioccolata? O speculazioni sui contratti futures? Modificato da - luigi luccarini on 8/22/2002 13:3:54

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2002 15:00

cmq petrolio e oro o rame da una parte e frumento e caffè dall'altra non si possono trattare alla stessa stregua se hai un pozzo di petrolio, puoi solo tirar su petrolio se hai un campo, puoi decidere in base alla tua posizione geografica di coltivare caffè, oppure soya oppure magari fagioli quindi le quotazioni dovrebbero sempre tendere ad un'oscillazione intorno ad un valore medio, in quanto sui punti di minimo la gente smette di investire e coltivare una data commodity e passa ad un'altra, tornando indietro solo quando il percorso dei prezzi si è invertito

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2002 14:54

Luke, nessuno dice che le commodities siano salite o meglio che tutte le commodities siano salite il problema è che non sono scese per manipolazioni astruse sul mercato dei futures (ancora mi devi spiegare come farrebbero) quanto perchè si è allargata l'offerta.... il petrolio lo tirano su anche a Ragusa o in Vietnam, il caffè lo coltivano in Tanzania e Vietnam (sempre lui) questo nel '93 ancora non avveniva, oltre ad una produzione crescente per maggiore disponibilità di materie prime, il costo per ricavarle scende continuamente per l'aggiornamento tecnologico degli impianti e dei mezzi di produzione in generale e per gli infiniti trucchi della genetica nel caso dei vegetali

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 22 Agosto 2002 14:51

Infine, per Gianlini, il caffè... Guarda caso, ai prezzi del '93, ut dixit...

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 22 Agosto 2002 14:49

Ah dimenticavo il petrolio... Dai 20$ del 1993 ai 30$ di adesso. Chissa se funziona per il CRBY come 3M per il Dow Jones...

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 22 Agosto 2002 14:45

... e mettiamo il benedetto grafico... Sono ai prezzi del 1993 -> se non è deflazione è quantomeno stagnazione. E il recente rialzo è tirato esclusivamente dal petrolio (oggetto di tutt'altre speculazioni come già dissi).

 

  By: usemlab on Giovedì 22 Agosto 2002 14:45

quest'altro che bello che e'!! F.

Il Debito in america è troppo - usemlab  

  By: usemlab on Giovedì 22 Agosto 2002 14:41

gia'... cosi' la smettiamo di parlare. speriamo che funzioni, io l'attahment l'ho fatto.

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2002 14:38

poi parlare di deflazione in europa con l'euro mi sembra proprio un bel insulto al buon senso e alla quotidianità,

 

  By: GZ on Giovedì 22 Agosto 2002 14:32

e se facessi uno dei miei bei commenti sul fatto che ogni 10 o 20 parole sarebbe bello inserire qualche dato, numero o grafico ? se guardo alle materie prime stanno salendo quest'anno e negli ultimi 3 sono stabili mi sembra che seguano il ciclo economico e in più per il petrolio la tensione in medio oriente

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2002 13:42

Mi piacerebbe proprio capire come con il mercato future si riesca a manipolare al ribasso una materia prima Al rialzo è relativamente facile, basta assorbire la sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda, ma al ribasso non riesco proprio a capire come si riesca ad aumentare l'offerta di un bene fisico se qualcuno riesce a spiegarmelo, sarei felice di conoscere cose nuove

 

  By: usemlab on Giovedì 22 Agosto 2002 13:40

piu' tardi rispondo in dettaglio per adesso posterei una chicca che ho appena trovato: "Il mondo dell'alta finanza può essere compreso solo se si è consapevoli che le persone più ammirate sono le stesse che aprono la strada alle più grandi catastrofi" John Kenneth Galbraith The World Economy Since the Wars, Mandarin, Londra, 1995.