By: Moderatore on Giovedì 20 Novembre 2003 12:12
--------------------------da FINANZA ONLINE 18/11---------------------
La sentenza della Corte di Giustizia Ue non segna un goal a zero nella partita tra centri di raccolta "illegali" e concessionari di Stato. Le scommesse clandestine hanno danneggiato pesantemente il monopolio e l'operazione Stanley e il caso Gambelli nascono da denunce fatte dagli operatori autorizzati. "Il ragionamento è più meno questo", spiega Maurizio Ughi, presidente di Snai, uno dei principali concessionari di Stato per le scommesse, "se le stesse sigarette le trovo di contrabbando a due euro in meno, chi me lo fa fare di spendere cinque euro e rotti dal tabaccaio per andare a ingrossare le casse dello Stato?".
Così, dice Ughi "io sarei ben contento di accedere al modello liberalista inglese, quello per intenderci, meno gravato dalle imposte di Stato".
Ughi fa una fotografia di un settore non in buona salute. "Come consessionari siamo danneggiati da un'imposta alla fonte gravosissima di circa il 17%", spiega. "Ciò significa, per fare un esempi, che nei Mondiali del 2002, visto che i risultati furono più o meno tutti prevedibili, moltissimi puntatori vinsero e noi ci rimettemmo 100 miliardi di vecchie lire in più di quello che avevamo pagato in tasse. Abbiamo fatto le nostre rimostranze allo Stato che ci ha abbassato l'imposta dal 20% al 17%, che è sempre moltissimo per noi".
Il meccanismo ha portato quindi a una crisi. "Snai ha trascorso gli ultimi due anni con bilanci negativi e solo ora, dopo un piano di ristrutturazione pesante siamo in utile". Ma qualcosa deve cambiare. Lo stato cioè dovrà decidere se continuare a ignorare il mercato clandestino o considerane l'esistenza e le enormi potenzialità a livello economico, esattamente come ha fatto Blair. L'Italia, in merito alle scommesse, dovrà così decidere se passare da un regime concessorio e monopolista a uno autorizzativo.
"La sentenza della Corte europea pare dare segnali nel verso della liberalizzazione del mercato", spiega Ughi, "e io ne sarei ben felice. Anche se quello che la Ue deve fare è dire che una data legge è contro dei principi europei e in merito al caso Gambelli si è detto che la legge 401/89 viola la libertà di stabilimento e la libera prestazioni dei servizi. Ma poi sarà lo Stato membro a recepirla e io sono molto pessimista in tal senso". Perché? "Perché i proventi delle scommesse", dice Ughi, "rappresentano il 10% di una Finanziaria. In soldoni, solo nel 2003, il giro di affari è stato di 2500 miliardi di vecchie lire. Uno Stato non rinuncerebbe mai a questi proventi".
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Snai continua la corsa e dopo aver incassato nell'ottava scorsa il 35% ha aperto anche la nuova settimana in gran denaro. Ieri infatti, mentre il mercato scendeva, il titolo del gruppo attivo nelle scommesse sportive ha incassato il 5,4% mentre oggi viaggia a due cifre dopo una sospensione al rialzo. Attorno alle 16, Snai incassa il 12,34% a 4,68 euro reduce da un top a 4,74. Boom dei volumi che vedono gia' 5,7 mln di pezzi transitati contro 910mila di media. Dai minimi di febbraio, quando valeva 1,21 euro, il titolo ha quasi quadruplicato il valore portando al +140% il vantaggio nell'anno borsistico 2.003.
-------------------------da SPYSTOCKS 12/11---------------------------
Snai continua la corsa e dopo aver incassato nell'ottava scorsa il 35% ha aperto anche la nuova settimana in gran denaro. Ieri infatti, mentre il mercato scendeva, il titolo del gruppo attivo nelle scommesse sportive ha incassato il 5,4% mentre oggi viaggia a due cifre dopo una sospensione al rialzo. Attorno alle 16, Snai incassa il 12,34% a 4,68 euro reduce da un top a 4,74. Boom dei volumi che vedono gia' 5,7 mln di pezzi transitati contro 910mila di media. Dai minimi di febbraio, quando valeva 1,21 euro, il titolo ha quasi quadruplicato il valore portando al +140% il vantaggio nell'anno borsistico 2.003.
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SNAI: UTILE NETTO 9 MESI SALE A 5,9 MLN, PIU' REDDITIVITA' TORNA UTILE ANCHE PER SNAI SPA, A 6 MLN
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - I primi nove mesi 2003 si sono chiusi per il Gruppo Snai con un utile netto di 5,9 milioni di euro, contro una perdita di 12,8 milioni dello stesso periodo dello nscorso anno, e per la capogruppo Snai Spa con un risultato di 6 milioni di euro rispetto alla precedente perdita di 19,5 milioni. Il risultato e' stato approvato oggi dal consiglio di amministrazione della societa' che ha dato il via libera ai conti del terzo trimestre.
La progressiva attuazione del Piano di Ristrutturazione, assieme a altri avvenimenti di natura non ripetitiva, si legge in una nota, ha permesso la chiusura dei primi nove mesi d'esercizio con dati positivi, soprattutto per quanto riguarda la redditivita' netta. In particolare, la capogruppo Snai S.p.A. mostra un Ebitda di a 13,9 milioni di euro, un valore piu' che raddoppiato rispetto ai 4,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. In netto miglioramento anche il risultato operativo (Ebit), che chiude in positivo per 6,6 milioni di euro (era stato negativo per 12,0 milioni di euro nello stesso periodo 2002). Nel solo terzo trimestre, invece, il risultato netto e' passato da una perdita di 1,8 milioni di euro ad un utile netto di 1,8 milioni di euro.
Quanto all'intero Gruppo Snai: l'Ebitda e' positivo per 17,8 milioni di euro (7,5 milioni di euro nei primi nove mesi 2002); ritorna positivo anche l'Ebit, a 7,8 milioni di euro (-3,2 milioni). Nel terzo trimestre 2003 il Gruppo SNAI registra un utile dopo le imposte di 1,8 milioni di euro contro una perdita netta di 1,4 milioni di euro dell'analogo periodo 2002.
------------------------da FINANZA E MERCATI 08/11-------------------
La Corte di giustizia europea mette le ali a Snai che chiude l’ottava a 2,93 euro, in rialzo del 18,65%. La sentenza che ha scatenato l’ondata di acquisti stabilisce che i governi non possono imporre leggi restrittive sul settore scommesse e giochi per fare cassa. Di fatto, la Corte ha rimandato ogni decisione alla magistratura italiana, ma il mercato ha interpretato la sentenza come un invito a una maggiore liberalizzazione.
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