Uscire dall'Euro

 

  By: lutrom on Giovedì 22 Gennaio 2015 21:32

Morphy, hai "provato" qualche volta i commercianti di altre nazioni??...

 

  By: MR on Giovedì 22 Gennaio 2015 21:27

O al limite questo è l bello della globalizzazione. Ti va bene la libera circolazione internazionale di capitali, merci e lavoro? Benissimo, fatti tuoi se ti senti fregato.

 

  By: Morphy on Giovedì 22 Gennaio 2015 20:44

Oggi vorrei fare la mia solita polemica becera. La voglio fare perché mi è successo un fatto che reputo significativo. Mi occorrono degli occhiali da vista e ne prendo 3 paia di diverso tipo. In totale spendo 500 euro (sono un tipo attento ai prezzi io). La filosofia del negozio è quella di non tenere marche ma solo articoli di produzione italiana che poi sono quelli che in pratica sono l'indotto delle grandi aziende. Cioè in pratica il negozio dice: stessa qualità ma prezzi ridotti. Ok mi fido tanto mica devo spendere cifre enormi. Aspetto qualche giorno e gli occhiali sono pronti, vado, pago e ritiro. A casa vedo che un paio di questi occhiali porta la scritta "Made in Turkey" (pagati 120 euro di cui 50 le lenti). Cominciamo bene in fatto di onestà. Cavolo dico... c'è anche la marca. Faccio la mia piccola ricerca in rete e scopro che la marca non ha un sito (produttore anonimo?) e c'è solo il riferimento del commerciante (presumo turco a questo punto). Questo commerciante posso immaginare che sia un colosso, vende di tutto, e gli occhiali sono solo una della miriade di prodotti offerti. Esporta in tutto il mondo. Alla fine e con fatica riesco a trovare il modello del mio telaio che sta in un gruppo non omogeno di modelli. Si vendono a lotti minimi di 600 pezzi assortiti e i prezzi variano da 0.50 a 2.25 dollari il pezzo. Va bene tutto e cioè che sono andato a sbirciare da un grossista megagalattico, che lui te le vende a 600 alla volta... ma da li a qui a pagarli 50 o 100 volte di più ce ne vuole. Non è che voglio fare una polemica sterile sui costi perché i conti sono conti. Il problema è che mi stai vendendo occhiali come se fossero il meglio dell'artigianato nostrano e poi mi rifili un telaio da 1 euro. Se tu fossi onesto mi diresti che questa è robaccia da tabacchino e te la vendo come oro perché ti voglio fot.tere. Questo è il commerciante italiano.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: shabib on Giovedì 22 Gennaio 2015 16:52

XILOFONO , e' come dici tu , tanto ,per ora, ci si basa su una realta' virtuale ...i MEDIA DICONO che la disoccupazione e' scesa in USA , che nel 2015 staremo meglio in italy , DICONO , DICONO mandano solo messaggi subliminali proni al potere , tanto chi HA VOGLIA DI ANDARE A FARE DOCUMENTARI REALI DELLE SITUAZIONI E TANTO E' TUTTO VIRTUALE , PER ORA , I SOLDI , L'OCCUPAZIONE, LE OPINIONI ... PER ORA ... ieri sentivo un'intervista a fornero : davanti alle obbiezioni dei senza lavoro , dei disperati , la risposta era SEMPRE QUELLA : DOVEVAMO USCIRE DALLA CRISI FINANZIARIA ... strano metodo , diametralmente opposto al buon senso , alle leggi , agli esempi di altri stati leader .... gli italiani non si sono neppure accorti che da 4 anni si stanno facendo leggi anticostituzionali e per di piu' con valore retroattivo ....PAZZESCO ... Pensioni, Poletti: «Cambiare la riforma Fornero o avremo un problema sociale» È necessario introdurre nella normativa previdenziale uno «strumento flessibile» che consenta a chi è vicino alla pensione e ha perso o rischia di perdere il lavoro di andare in pensione. Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti spiegando che in assenza di interventi sulla riforma Fornero rischiamo di avere «un problema sociale». Sulla riforma della legge Fornero sulla previdenza - ha detto Poletti a margine di un convegno alla Luiss «il tema è posto. Noi sappiamo che esiste un problema che riguarda in particolare quelle persone che sono vicine alla pensione e che nella situazione attuale di difficoltà hanno perso o possono perdere il posto di lavoro e non hanno la copertura di ammortizzatori sociali sufficiente fino a maturare la pensione. Credo - ha detto ancora - che qui uno strumento flessibile che aiuti queste persone a raggiungere i requisiti bisognerà sicuramente produrlo perché diversamente avremo un problema sociale».

 

  By: xilofono on Giovedì 22 Gennaio 2015 16:44

Siam sicuri che i dati sulla disoccupazione americana siano veritieri ? Forse bisognerebbe prendere come base per tali calcoli la forza lavoro. Comunque, a mio avviso, son dei ciarlatani sia in FED che in BCE, tentano di tenere a galla il pacco con trucchetti vari ma non ci riusciranno sul medio lungo periodo.

 

  By: shabib on Giovedì 22 Gennaio 2015 16:15

vedete , LA DIFFERENZA , CHE NOI CONOSCEVAMO MA CHE LA MASSA ANCORA NON HA BEN PRESENTE , TRA IL COMPITO della BCE e quello della FED : DRAGHI : gli acquisti avranno un valore di 1.080 miliardi di euro, ma potrà essere anche superiore ai 1.100 miliardi, nel caso in cui fosse necessario per riportare l'inflazione ai target della Bce. il problema e' l'inflazione troppo bassa , mentre per la FED IL QE ANDAVA AVANTI FINO A QUANDO LA DISOCCUPAZIONE NON SAREBBE STATA PORTATA SOTTO AL 6% ET ULTRA ....NDO' VOLEMO ANNA' ?

 

  By: MR on Mercoledì 21 Gennaio 2015 20:52

La sovranità monetaria dal mio punto di vista è fondamentale per fare gli investimenti pubblici in disavanzo, da cui dipendono l'occupazione, il risparmi. Diffuso (che contrariamente a quello che pensa Hobi in assenza di deficit pubblico nn puo esistere) e la produttività del lavoro pro capite e per Km quadrato. Da qui a dire che se sei in deficit commerciale sei fortunato, perchè tu hai delle merci che ti puoi godere e le paghi con pezzi di carta a costo nullo ci passa un fiume di immensa portata. Ed in effetti, la sovranità monetaria per funzionare appieno deve accordarsi con il protezionismo (capitali, merci e persone), come di fatto è sempre stato almeno fino a quando non abbiamo ceduto a scuole di pensiero di cui anche Mosler (ed il suo discepolo Barnard) appartengono.

 

  By: pablo on Mercoledì 21 Gennaio 2015 20:41

MR scusa ma non mi ritrovo del tutto in quello che stai dicendo, forse perché ho affrontato l'argomento insieme a persone che avevano "corretto" certi eccessi nella loro esposizione. Siccome ci sono due "correnti", se ho capito bene, forse anche questo influisce. Non vedo ultraglobalismo nella MeMMT, o meglio mi sembra che vi sia un approccio di altro tipo - cioè che prendano atto dell'ultraglobalismo in atto, che pure non apprezzano, e ragionino su ciò che c'è. La questione del deficit estero l'ho posta anche io, mi sembrava una sciocchezza; mi hanno mandato una spiegazione interessante, in cui si affermava più o meno che quello era un esempio limite ma che la tesi è piuttosto diversa. Se lo ritrovo magari te lo giro. La tesi di fondo è di riavviare la politica industriale e creare la piena occupazione (o qualcosa che somigli a essa). Per cui in un contesto di quel tipo è improbabile che si verifichi un grosso deficit di bilancia commerciale, visto che sono per la sovranità monetaria con tutto quello che ne consegue.

 

  By: lutrom on Mercoledì 21 Gennaio 2015 19:32

Avevo già letto, Cicala, grazie! Evviva l'indottrinamento di regime! Io invece proporrei: far vedere agli studenti, SENZA COMMENTI, le statistiche sulla situazione (economica, sociale, ecc.) in Europa prima (dell'euro e dell'Unione) ed ora. Starà poi a loro decidere... Che poi non si è capito (o forse l'abbiamo capito benissimo...) perché per fare l'Europa unita o comunque federale (ammesso che sia possibile) si è dovuto partire proprio dalla moneta e non da altro, come è sempre avvenuto nella storia... Purtroppo la madre degli imbecilli e dei cretini è sempre incinta...

 

  By: shabib on Mercoledì 21 Gennaio 2015 17:29

La Grecia? E’ solo la punta dell’iceberg. Parola di Stiglitz. Un’Europa da rifare, da ricostruire, da rifondare. Sono stati compiuti già fin dall’origine della sua costituzione una serie di errori ahimè imperdonabili. Ma ormai che cosa possiamo farci? Occorre essere COSTRUTTIVI e propositivi. Al di là dell’Atlantico, non ci sono segnali nemmeno di una ripresa modesta come quella USA: il divario tra lo stato effettivo dell’economia europea e la sua crescita potenziale in assenza della crisi continua a crescere. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, il PIL pro capite è inferiore a quello di prima della crisi. Un quinquennio perduto si sta rapidamente trasformando in un intero decennio. Dietro le fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni delusi, e famiglie distrutte . .I leader europei rimangono convinti che le riforme strutturali debbano essere l’assoluta priorità. Ma i problemi che loro indicano erano già presenti negli anni precedenti alla crisi, e non hanno fermato la crescita. L’Europa ha bisogno, più che di riforme strutturali all’interno dei paesi membri, di una riforma della struttura della zona euro stessa e di un’inversione delle politiche di austerità, che hanno sempre fallito nel tentativo di riaccendere i motori della crescita economica. Il dramma in Europa è tutt’altro che finito. Uno dei punti di forza dell’UE è la vitalità delle sue democrazie. Ma l’euro ha tolto ai cittadini – soprattutto nei paesi in crisi – qualsiasi voce in capitolo sul destino delle loro economie. Il problema non è la Grecia. È l’Europa. Se l’Europa non cambia – se non riforma l’eurozona e non revoca l’austerità – una violenta reazione popolare diventerà inevitabile. La Grecia forse terrà duro stavolta. Ma questa follia economica non può continuare per sempre. La Democrazia non lo consentirà. Ma quanto dolore dovrà ancora sopportare l’Europa prima che la razionalità torni a prevalere? http://intermarketandmore.finanza.com/la-grecia-e-solo-la-punta-delliceberg-parola-di-stiglitz-70632.html?_ga=1.33340860.383120663.1417071171

 

  By: Brutto Bacarospo on Mercoledì 21 Gennaio 2015 16:02

uscire dall'euro senza convertire i risparmi? ma i debiti delle aziende/famiglie andrebbero convertiti o rimarrebbero anche esse in euro?

 

  By: MR on Mercoledì 21 Gennaio 2015 15:12

#i#MR, se leggi tutto il programma della MeMMT non è per nulla folle, pur essendo perfettibile.#/i# Letto, letto, praticamente un ultraglobalismo temperato da un assistenzialismo a cui confronto la cassa del Mezzogiorno fa ridere. Ma non è questo il punto: il punto è che Mosler semplifica la macroeconomia all'eccesso, e quindi, come ogni semplificazione eccessiva, finisce per dire delle *** te. Per dirne una: secondo lui un'economia può sempre essere in deficit estero, a patto che lo Stato mantenga un deficit congruo a finanziarlo. Ebbene, questa è UNA BALLA CLAMOROSA, che solo un contabile (che guarda solo ai flussi finanziari) può farsi venire in mente. Se io sono sempre e comunque in deficit estero, l'effetto netto è che...mi sto semplicemente deindustrializzando. Che bello.

 

  By: cicala on Mercoledì 21 Gennaio 2015 14:12

Buongiorno Credo che questo sarà particolarmente gradito al Sig. Lutrom. http://ec.europa.eu/italy/news/2015/20150120_firma_accordo_partenariato_it.htm

 

  By: shabib on Martedì 20 Gennaio 2015 17:53

grazie LORENZO. ----------- PABLO, PABLO CARO !!!!!!!! io ti aspetto quando vuoi cosi' parliamo ! davvero credo che sara' dura , dura comunque qualsiasi scelta si dovra' fare ... se si fosse fatta 4 anni fa ne saremmo fuori oggi dai problemi .... quello che ancora non si vuole capire e fare capire e' che al di la dei tecnicismi , della tecnica bancaria o finanziaria , LO STATO ESISTE IN QUANTO DEVE ESSERE LO STRUMENTO PER OTTIMIZZARE AL MEGLIO LA VITA DEGLI ADERENTI .... ti abbraccio.

 

  By: pablo on Martedì 20 Gennaio 2015 17:39

Ciao Shabib! Facile: punto 3 tutta la vita! MR, se leggi tutto il programma della MeMMT non è per nulla folle, pur essendo perfettibile.