Uscire dall'Euro

 

  By: defilstrok on Venerdì 07 Giugno 2013 10:35

Tranquilli. Non ci sarà bisogno di aspettare referendum o altro. L'euro è un problema, e lo sanno tutti, compresi quelli che si ostinano a difenderlo con proclami di facciata. Salterà comunque. Intanto vi propongo un bel commento alla conferenza BCE di ieri: ^Merkel e Draghi: una melina che uccide l'Italia#http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/6/7/FINANZA-Draghi-e-Germania-una-melina-che-uccide-l-Italia/400802/^ (e non solo)

 

  By: pana on Venerdì 07 Giugno 2013 09:40

e in effetti solo il 38 % gradirebbe l ingresso nell euro.. d altronde Le banche, dietro ordine dello Stato, cominciarono a prestare molti soldi e il mercato immobiliare e l’imprenditoria ne beneficiarono: nel 2004 il paese entrò a far parte dell’Unione Europea, e nonostante l’inflazione vicina al 17 per cento le condizioni di vita della maggior parte delle persone migliorarono notevolmente.

سرايا القدس تبث مشاهد جديدة لقنص جندي إسرائيلي من وحدة الهندسة شرقي مدينة غزة - YouTube

 

  By: Roberto964 on Giovedì 06 Giugno 2013 19:20

degli altri fessi pronti per ciclo.... Frenkel goes to Riga....poveri kazzoni....

 

  By: pana on Giovedì 06 Giugno 2013 17:34

LA LETTONIA VERSO L EURO L'economia lettone è in crescita da tre anni, dopo che il paese ha avuto grosse difficoltà in seguito alla crisi globale del 2008: nelel 2012 è cresciuta del 4,5 per cento, e nei primi tre mesi del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto dell’1,2 per cento, a fronte di una diminuzione media in Europa dello 0,2 per cento. http://www.ilpost.it/2013/06/06/lettonia-euro/

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  By: defilstrok on Mercoledì 29 Maggio 2013 03:04

Mi accorgo adesso che il tema viene dibattuto anche qui. Colgo allora l'occasione per riportare tale e quale quanto già scritto nella sezione "Mercati": Caro Roberto, posso solo dirti che da sempre la vedo nel modo che tu proponi: ovvero che solo con un'inflazione più vicina al 4% si può continuare a crescere, perché parte della crescita nominale si ribalta su (e a sua volta deriva da) la crescita reale. Un'inflazione al 2% è già quasi deflazione (come ho segnalato più volte scritti favorevoli in questo senso a una sana inflazione sono quelli di Trevitick). Poi ovviamente c'è pure il resto: in primis globalizzazione e innovazione che aggravano l'eccesso di offerta di manodopera conseguente all'aumento demografico, schiacciando costantemente la domanda effettiva sotto quella potenziale. C'è poi il fatto che sì: la stragrande degli economisti, a furia di studiare modelli, dimenticano gli uomini e finiscono per ragionare per astratto e secondo fili di pensiero deterministico-meccanicisti. Per questo insistono nell'ignorare che il problema sta nell'eccesso di offerta e nel contemporaneo deficit di domanda, e non prendono in considerazione l'unica soluzione possibile a questo mondo in enorme accelerazione produttiva: lavorare meno per lavorare tutti. Non è uno slogan retrivo della sinistra di vent'anni fa, ma la soluzione. Fortunatamente, però, nel frattempo qualcosa accadrà ineluttabilmente all'euro (in questo condivido al 100% il pensiero di Bagnai secondo cui, comunque vada, si disintegrerà comunque). E accadrà mentre il mondo dei bonds continuerà ad emettere sinistri, non fragorosi, ma comunque percettibili scricchiolii. Per intanto fra pochi giorni, e precisamente ^il 15 giugno, a Parigi,#http://vocidallestero.blogspot.it/2013/05/bagnai-borghi-e-sapir-manifesto-di.html#more^ c'è già qualcuno che presenterà in pompa magna ^Il Manifesto Di Solidarietà Europea Per Avviare La Ricostruzione#http://www.european-solidarity.eu/index.php^ (notare la perfidia: l'acronimo è ESM!) Le critiche, da parte dei detrattori della moneta unica, convergono sul fatto che si vorrebbe un Manifesto più radicale. Invece a mio avviso l'approccio è ottimo: non un urlo di disperazione ma un più composto tentativo di "preservare le conquiste più preziose dell’integrazione europea" sottolineando come l'attuale crisi rischia di mettere a repentaglio tutto il progetto europeo, ancor più ora che pare si stia affermando un nuovo corso sempre più indirizzato a politiche "ognun per sé" e "tagli alla solidarietà". Come diceva Sapelli in altra sede, questa non è una crisi economica, ma una crisi del modello capitalistico, arroccato su modelli ormai superati, e che non ha il coraggio e quindi non si assume la responsabilità di riconoscere i suoi propri errori. Ma, come ho avuto modo di dire già altre volte, io credo invece che la situazione sia talmente critica e drammaticamente pericolosa da risvegliare (e sicuramente nel segreto dei corridoi sta già avvenendo) un ripensamento critico su scala mondiale. Sarà, ahimé, un processo lungo e travagliato.

 

  By: Aleff on Martedì 28 Maggio 2013 18:26

Spero che Hobi abbia letto questo ^articolo#www.investireoggi.it/economia/bundesbank-in-futuro-uno-stato-deve-poter-fallire^ I teteschi forse si sono stufati. Cmq sia, si dice (o si diceva) che la borsa "anticipa" l'economia reale di circa 6 mesi...bhe, spero che sia vero, perchè qui (almeno dove vivo io, nel nord est) la faccenda è decisamente preoccupante. Ormai la cassa integrazione interessa anche le imprese con 5 dipendenti (dico 5) io ero rimasto che la cig potesse essere richiesta solo dalle medie e grandi imprese. La settimana scorsa un imprenditore mi dice ....ho messo in cassa tutti i dipendenti (5 appunto) ma come, faccio io....ma non hai solo pochi dipendenti ?? si, si, ma mi hanno detto che era possibile e visto il calo di lavoro, ho approfittato !!! c'e' qualcosa che non và, forse sarà banale, ma giorgiofra riesce sicuramente a spiegarlo meglio di me !

 

  By: gianlini on Martedì 28 Maggio 2013 13:28

Lutrom!! ma sai quanti abitanti ha il North Dakota??? solo un fazioso (come Blondet è) può utilizzare un paragone così ridicolo....

 

  By: lutrom on Martedì 28 Maggio 2013 12:26

Banca di Stato: se ne parla. In USA Maurizio Blondet - 22 Maggio 2013 Come qualcuno ricorderà, c’è un solo Stato americano ad avere la sua banca pubblica: è il Nord Dakota. Ed è il solo Stato americano il cui bilancio pubblico non è passato al passivo dal 2008 (data della crisi bancaria); quello che ha il tasso minore di sequestri di immobili per insolvenza, e la minor percentuale di defaults sulle carte di credito. Lo Stato è così sano, che ha potuto permettersi di ridurre le tasse sul reddito e sulla proprietà nel 2011 (1). Il segreto del successo è l’accesso al credito, che la banca pubblica, Bank of North Dakota (BND), ha mantenuto aperto anche nei momenti peggiori della crisi quando – come in Italia ed Europa – le banche privata prosciugano il loro. ^Clicca qui...#www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=254392:banca-di-stato-se-ne-parla-in-usa&catid=83:free&Itemid=100021^

 

  By: lutrom on Lunedì 27 Maggio 2013 20:28

Continua la propaganda di regime... Proporrei ai somari convinti di quanto segue di portare il loro reddito mensile a 10 euro per un anno, e poi, passato l'anno, portarlo a 30 euro con successivi aumenti mensili di ben il 10%, ah ah ah... Non si dovrebbero lamentare perché avrebbero un aumento di ben il 200% e successivi aumenti del 10% mensili, percentuali che neanche l'uomo più ricco del mondo si sogna!!!!! Così i somaroni vedrebbero SULLA LORO PELLE la "bellezza" delle loro idee (e del LORO capitalismo), perché questo è spesso il problema: per vedere la "bellezza" di certe teorie, prego applicarle prima sulla propria pelle!!! Si potrebbero fare una prova del genere con Rigor Mortis, il nano, Lecca Lecca, senatori e deputati vari, dirigenti riscaldasedie nei vari ministeri ed enti pubblici, ecc. ecc. (se fosse vivo si potrebbe fare la prova anche con Padoa-Schioppato, quello che godeva nel pagare le tasse, difeso da diversi somari anche su questo forum...). BASTA, SONO STUFO DI SENTIRE ASINI RAGLIARE DALLA MATTINA ALLA SERA!!!!! ------------------------- ^La Grecia sta meglio, il Paese si risolleva Dalla grande crisi ai segnali di ripresa#http://video.corriere.it/voci-oriente--26-maggio--grecia-si-risolleva/97556c16-c6a9-11e2-91df-63d1aefa93a2^

 

  By: Roberto964 on Sabato 25 Maggio 2013 14:21

"La diffusione del mulino ad acqua in Europa ebbe luogo tra il VI e VII secolo. Fu allora che i signori feudali, laici o ecclesiastici che fossero, uno dopo l'altro fecero costruire sui propri possedimenti un mulino ad acqua, obbligando i loro servi a far uso del mulino signorile per la macinazione del grano e proibendogli di macinare il grano in casa come avevano sempre fatto. In altre parole, i signori feudali del tempo stabilirono a loro beneficio il monopolio sulla macinazione del grano che venne ad aumentare il loro reddito, mentre contemporaneamente aumentava il carico fiscale dei servi. L'operazione si dimostrò eccezionalmente redditizia e i mulini ad acqua spuntarono come funghi in ogni angolo d'Europa." Tratto dal libro "Storia economica dell'Europa pre-industriale" del compianto prof. Carlo Maria Cipolla. Come possiamo ben vedere la ricerca di arricchirsi tramite un servizio ESSENZIALE in regime di monopolio risale alla notte dei tempi ed è il fine ultimo a cui puntano le multinazionali/corporation-finanziarie e i renditieri: gestire le utilities indispensabili per fare PROFITTI immensi a danno della collettività. La sanità, la scuola, l'acqua, la fornitura di energia elettrica, i carburanti, le ferrovie, le linee aeree e marittime atte al trasporto civile, le autostrade e la telefonia di base, Le assicurazioni obbligatorie (RCA in primis): in TUTTI questi casi (e altri che mi sono sicuramente sfuggiti) io PRETENDO il MONOPOLIO STATALE, del resto abbiamo potuto tutti notare che le "liberalizzazioni" hanno esclusivamente appesantilo i costi e la burocrazia e, in molti casi, peggiorato il servizio. Da uno Stato che sia funzionale al cittadino mi aspetterei tutto questo, oltre, chiaramente e fuori da ogni dubbio, alla sovranità monetaria e ad una banca centrale statale.

 

  By: lutrom on Lunedì 20 Maggio 2013 02:27

Defil, hai ragione, ha ragione De André, ma DICIAMOCELO IN TUTTA FRANCHEZZA: il sistema va avanti così (e sempre più o meno andrà avanti così) solo perché il mondo è pieno di sterminate masse di asini, di idioti, di leccacul., di cretini, di superficiali, ecc. Se la massa fosse diversa le cose andrebbero MOOOOLTO diversamente...

 

  By: defilstrok on Lunedì 20 Maggio 2013 02:13

^"E a un Dio fatti-il-cul non credere mai"#http://www.youtube.com/watch?v=RD8ZVc3INb4^ (non credere in un sistema che ti impone di farti dei sacrifici quando è lui il primo a non farli) Se penso che l'ha scritta 35 anni fa...

 

  By: lutrom on Domenica 19 Maggio 2013 23:36

Finalmente, tra tanti ragli di asini, qualcuno che ragiona un po' con la propria testa!!! ------------------ ^E’ Guerra, L’Europa Del Sud È Sotto Attacco L’Europa del Sud è palesemente sotto attacco. Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Italia, e paesi confinanti, come Slovenia, la Croazia, Cipro, sono letteralmente sotto un violento attacco. Nè bombe, né missili, né rifugi sotterranei ma Borse, numeri e cifre, banche, fallimenti, protesti, debiti e ricatti. E’ una guerra all’interno del capitalismo tramite lo strumento più sconosciuto, fino a qualche anno addietro, ora servito su ogni tavola di ogni cittadino di questa Vecchia Europa, ovvero quello della finanza e dei mercati.#www.reset-italia.net/2013/05/19/e-guerra-leuropa-del-sud-e-sotto-attacco/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=e-guerra-leuropa-del-sud-e-sotto-attacco#.UZknDbX3pJI^

 

  By: lutrom on Venerdì 17 Maggio 2013 00:21

Grazie, Roberto, grazie, Pablo, ma purtroppo qui siamo spesso come la "vox clamantis in deserto"...

 

  By: defilstrok on Giovedì 16 Maggio 2013 18:25

Questo è proprio scemo!