la sinistra sul piano dei crediti fiscali - Moderatore
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By: Moderatore on Giovedì 08 Gennaio 2015 01:40
Il fondatore di Lotta Continua (assieme a Sofri) e direttore credo del Manifesto, Guido Viale, approva l'idea dei certificati di credito fiscali: "...diverso è il caso dell’eventuale ^introduzione di monete alternative locali non convertibili, o dei certificati di credito fiscale proposti da Ruffolo e Sylos Labini, per sostenere la domanda: potrebbero far fronte alle esigenze più impellenti....#http://www.sinistrainrete.info/europa/4539-guido-viale-i-nove-passi-per-ripudiare-il-debito-pubblico.html^. Ma è un commento en passant.
Al convegno recente sull'Euro con #b# Paolo Ferrero#/b# , segretario di Rifondazione, Giacchè e altri della sinistra "non renziana", ^Emiliano Brancaccio#https://www.youtube.com/watch?v=ogpQ-bCxqjo^, l'economista forse più in vista dell'area SEL, ha liquidato invece il piano dei crediti fiscali che Enrico Grazzini aveva introdotto nella discussione come un "modalità retorica" (per fare discutere)
Il ^Manifesto firmato da Gallino, Sylos-Labini, Bossone, Cattaneo e Grazzini#http://www.syloslabini.info/online/risolviamo-la-crisi-dellitalia-adesso/^ secondo Brancaccio ^è sbagliato tecnicamente (vedi questi tre minuti)#http://www.tubechop.com/watch/4439745^ perchè i crediti fiscali verrebbero considerati come debito pubblico e, contrariamente a quanto scritto da Cattaneo, non si sarebbe in linea con i trattati. Dice Brancaccio che sarebbe solo un "modo retorico di aprire contraddizioni", cioè di far discutere, ma costituirebbe una distrazione.
Brancaccio ha in parte ragione perchè considera l'idea di emettere crediti fiscali come un modo di ridurre le tasse rimanendo dentro i trattati europei. Presentato in questo modo il piano si presta alla critica e infatti è per questo motivo sostanzialmente che non l'ho firmato.
Brancacccuo è un economista molto efficace nei dibattiti, ma ascoltandolo parlare di #i# "dialettica tra globalismo capitalista e internazionalismo del lavoro"#/i# e suggerire invece, #i# "un lavoro complicato di cercare di interrogarsi sui motivi per cui la sinistra europea è stata in generale acriticamente subalterna al processo di integrazione dei mercati..."#/i# pensi però al fatto che SEL, a differenza di Syriza in Grecia e Podemos in Spagna che sfiorano il 30%, prende qui il 2% dei voti. In altre parole forse dovrebbe prestare attenzione a chi fa uno sforzo di fornire una soluzione pratica e attuabile alla depressione.
Sul lato tecnico Brancaccio, come quasi tutti gli economisti attuali, #F_START# size=3 color=blue #F_MID# non distingue o è indifferente rispetto al finanziare i deficit con debito oppure con moneta e non si pone il problema cruciale di come praticamente contrastare il mercato finanziario#F_END#
Brancaccio dice in pratica che alla BCE e alla Commissione Europea sarebbero contrari. Sicuro. Non c'è il minimo dubbio che un piano del genere si scontri con la Commissione Europea. Questa può fare una dichiarazione o scrivere al governo italiano una lettera in cui dice che ritiene che offrire sconti (crediti) fiscali, anche se differiti nel tempo, vada considerato equivalente ad un incremento di debito pubblico. E la BCE può minacciare di togliere il supporto dei suoi vari programmi di sostegno all'Italia.
Non c'è dubbio che questo possa accadere. Se la Commissione Europa condanna l'Italia e la BCE minaccia di toglierle il supporto sarebbe però una loro interpretazione, perchè nei trattati europei non è previsto un caso del genere, un credito fiscale differito nel tempo.
Si da questa opposizione per scontata e nel libro, che contiene più dettagli, #F_START# size=3 color=blue #F_MID#se l'Italia entra in conflitto con la Commissione, ha però gli strumenti per vincere, cioè l'Italia si muove per conto proprio, senza uscire dall'eurozona e per fermarla saranno la Commissione, la BCE o la Germania che dovranno veramente violare i trattati. Il piano è concepito in modo che l'unica cosa che possono fare la Commissione e la BCE è prendersi loro la responsabilità di far saltare tutta l'eurozona.#F_END#
Il piano innanzitutto non è solo basato sull'emissione di crediti fiscali, ma anche sull'emissione di Btp fiscali e poi la costituzione di un paio di banche pubbliche che li comprino se necessario. Con queste tre mosse l'Italia non avrà bisogno del sostegno della BCE e quindi potrà creare una moneta complementare da sola, invocando l'emergenza della crisi e una differente interpretazione dei trattati riguardo al trattamento del debito
Il punto su cui Brancaccio e altri glissano è che la Commissione non può dire semplicemente che vi sia un aumento del debito pubblico perchè non c'è nessun aumento di spesa nè alcuna diminuzione di entrate per due anni E NESSUNA EMISSIONE DI TITOLI DI STATO ANCHE DOPO. Questo è molto diverso dal violare semplicemente il limite del deficit emettendo più debito pubblico.
Marco Cattaneo (che ha avuto l'idea originaria dei crediti fiscali) insiste sul fatto che se riduci le tasse massicciamente per due anni creando moneta poi è possibile che al terzo anno il reddito cresca talmente da far salire anche le entrate dello stato in modo tale da mantenere il deficit al 3%. Questo comunque non è il punto essenziale (perchè è una probabilità, ma è del tutto possibile che al terzo anno si sforerà il limite del 3%)
#F_START# size=3 color=blue #F_MID#La cosa essenziale è che in questo modo però torni a finanziare i deficit pubblici con Moneta e non con Debito e Brancaccio sembra non lo noti. #F_END#
Se lo stato italiano ad esempio invece riducesse le tasse di 100 mld tout court facendo un bel deficit pubblico del 10% del PIL, innanzitutto violerebbe i trattati senza se e senza ma e poi, stante le regole attuali, dovrebbe emettere 100 miliardi di titoli di stato sul mercato. Se invece emette crediti fiscali differiti di due anni:
i) non è certo se violi i trattati, non c'è dubbio che la Commissione Europea scriverà che ritiene che sia così, ma l'Italia può obiettare che invece ritiene di no, dato che è un caso non previsto. Cioè l'Italia può spiazzare la Troika per cosi dire e aprirsi uno spazio all'interno delle norme dei trattati per agire
ii) l'Italia ridurebbe le tasse, ad esempio di 100 miliardi,l'anno, SENZA EMETTERE NESSUN TITOLO DI STATO, ma solo strumenti che equivalgono ad una moneta complementare, delle "pseudo-lire" in un certo senso, perchè sarebbero crediti fiscali italiani, valevoli solo da noi ma garantiti in valore dalla loro accettazione da parte dello stato per pagare le tasse
iii) In più però qui si è pensato bene a come realizzare il piano senza consenso della BCE, quindi anche nell'ipotesi che questa ritiri ogni appoggio dei suoi programmi di "sostegno" (LTRO, TLTRO, eventuale QE...). L'emissione di crediti fiscali è solo uno di tre elementi.
Altrettanto essenziale è "blindare i BTP" tramite un decreto che dica che lo stato li accetta per pagare le tasse, quando lo ritenga opportuno (quando sia sotto attacco dai mercati)
iv) infine lo stato italiano nazionalizzerebbe due banche (o una banca ad esempio MPS e in più utilizza la Cassa Depositi e Prestiti adattandone lo statuto) e farebbe comprare a queste i crediti fiscali e anche i BTP "fiscali" quando sia necessario (quando sia sotto attacco dai mercati)
Insomma non si tratta solo di emettere crediti fiscali differiti e supporre che venga accettato perchè non viola formalmente i trattati (come sembra aver capito Brancaccio). Non si è così ingenui da pensare che sia così facile
Bisogna pensare però quale sia l'alternativa attuale, quella reale a cui l'Italia è avviata. Siamo avviati ad un default sul debito pubblico (a cui preparano se noti insider come Lucrezia Reichlin che era capo ufficio studi alla BCE) oppure un ritorno alla Lira come predicato da Lega, M5S e altri del centro destra in varie forme. Il vantaggio del piano rispetto al ritorno alla Lira è che non devi preoccuparti del cambio e del debito estero e sei protetto da Target2 (vedi ^"Gli Euro Sono Uguali in Tutta Europa, ma le Banche Centrali Sono Diverse"#http://www.cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123576034#123576034^ e ^"Perchè i Tedeschi Sembrano o Sono Cattivi"#http://www.cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123576154#123576154^)
#F_START# size=3 color=blue #F_MID# Occorre qualcosa di altrettanto radicale e decisivo di un ritorno alla propria moneta nazionale, ma meno pericoloso e conflittuale. Non si sta proponendo di convincere la Commissione Europea, la BCE e la Germania, ma di negoziare con loro da una posizione di forza#F_END#
Negoziare con loro da una posizione di forza il ritormo dello stato italiano a creare moneta, per finanziare i suoi deficit, in modo da poter ridurre drasticamente le tassee e spendere per infrastrutture
Questo piano composto da tre elementi (crediti fiscali, Btp Fiscali e Bancbe Pubbliche) #F_START# size=3 color=blue #F_MID# è un modo per immunizzare l'Italia dai ricatti del mercato finanziario e della BCE, di farla uscire dalla crisi e di predisporre gli elementi per poi successivamente affrontare l'inevitabile fine dell'Euro senza esserne travolti#F_END#