By: Paolo_B on Domenica 02 Ottobre 2011 18:25
e bravo anche Vasco, che non ascoltavo più dai tempi del roxy bar (!), ma che ha problemi esistenziali che l'aiutano nella creatività.
Il problema è ben centrato sia da Guzzanti che da Vasco. E l'immagine che ci rendono del vero animo occidentale è genuina e al contempo indicativa.
La fede è nata dando agli uomini quell'orizzonte in cui era possibile l'azione. Il cacciatore-raccoglitore preistorico, non appena fu in grado di immaginarsi un futuro per pianificare l'azione, EBBE LA NECESSITA' di CREDERE che il futuro così pianificato si realizzasse. Quella fede con cui si alzava la mattina per realizzare il piano di caccia sufficiente per dare da mangiare a tutti, era indispensabile.
Se credi di poter cacciare e raccogliere allora vai, cacci e raccogli.
Devi credere che ce la farai, e se sai la tua debolezza, devi credere nel dio della foresta, o chi altro, che ti guiderà.
Senza fede e speranza non fai nulla.
E dei suoi figli, quelli che ereditavano questa disponibilità a credere, facevano di più effettivamente, e tramandavano geneticamente tale propensione.
E più il cercello si è evoluto facendosi domande complicate, per pianificazioni difficilissime, più l'esigenza di fede è cresciuta.
Al limite, per andare avanti nella vita, ora non hai più bisogno di un dio della foresta per i tuoi bisogni materiali. La tua vita è fatta dell'amore per i tuoi cari, per gli altri che diventano il tuo senso, il tuo significato, senza i quali non ha senso vivere. E allora il Dio deve prendersi cura anche delle anime, e non solo di una caccia fruttuosa.
Ma venuto meno ogni orizzonte, venuta meno la speranza, va via la voglia di vivere.
Il suicidio accade, il suicidio si fa. Individualmente e collettivamente.
L'occidente sta pensando al suicidio. Da un po'.
Forse lo farà.