La psicologia è tutto

 

  By: poncio on Lunedì 09 Settembre 2002 16:31

x Zibordi: a quando altre traduzioni dei market Wizard? L'ultimo pezzo credo fosse in luglio scorso. Grazie.

 

  By: bandy on Lunedì 09 Settembre 2002 11:39

Interssante il parallelo con la disavventura in motorino e il trading. C'e' anche da dire che cosi' come ci sono giornate in cui e' meglio non uscire proprio perche' l'imprevedibilita' del tempo ti da' poche possibilita' di non essere colto di sorpresa sotto un acquazzone, cosi' nel mercato non e' sempre obbligatorio fare qualcosa specie quando la Borsa non e' domabile, con troppa volatilita', magari con scambi sottili quindi facilmente manovrabile. Insomma se si e' molto concentrati, si e' magari anche in forma fisica e nessun pensiero particolare mina la tua mente, e nonostante tutto non ne fai una di giusta forse e' il mercato che e' sconsigliabile ed e' bene spegnere il monitor e riprovare in un altro momento. In fin dei conti l'accanirsi a portare a casa almeno un trade in utile risponde piu' ad un'esigenza dell'ego piu' che ad una credibile strategia di trading. C'e' tra l'altro il rischio che una certa limpidezza mentale (l'equivalente di giocare a tennis spensieratamene) venga rovinata dai nervi che ti da' un mercato indomabile e sicuramente da tralasciare per quel giorno. Il problema non e' tanto nella strategia ma nell'ego. Un famoso trader americano di cui non ricordo il nome , raccontava che nel tempo libero allenava una squadra di calcio di "pulcini". Pargoletti che appena vedevano un pallone lo pigliavano in mano invece che calciarlo. Pian piano gli veniva insegnato con delle regole che la palla non andava mai toccata con le mani, e i primi calci spuntavano e rispondevano esattamente alle direttive dell'allenatore. Un bambino pensa a divertirsi, e assimila naturalmente informazioni come una spugna e non ha nessun condizionamento mentale, vuole solo giocare e assorbe istintivamente quello che vede. Questo trader diceva che la capacita' di "rimanere fanciulli" sul mercato avrebbe un'importanza vitale perche' qualsiasi decisione presa sul mercato sarebbe pura quindi libera da qualsiasi condizionamento psicologico dettato da esperienze passate, presunzione, ego etc. insomma Gianlini mi rendo conto anch'io che alcune volte tiro un passante di rovescio pieno e mi esce un colpo bello oltre che vincente, poi vuoi portare a casa il set e il braccio si indurisce. Ho idea che la soluzione migliore sia sempre nel mezzo.

Capire se stessi o seguire le Regole ? - gz  

  By: GZ on Domenica 08 Settembre 2002 15:58

Non so se l'introspezione sia così utile. Diceva Steve Martin (l'attore comico) che per anni si è analizzato e fatto analizzare e poi un giorno si è stufato e si è messo a lavorare come un matto e dopo un poco non si è più nemmeno ricordato dei problemi che lo frenavano. Credo che esistano delle regole che quelli che hanno successo seguono nel trading e che siano più o meno simili per tutti. E' come imparare qualunque mestiere, ci sono delle regole e con l'esercizio costante piano piano entrano in testa e diventano persino automatiche. Io cerco di rileggere periodicamente ad es le interviste ai "market wizard" (alcune delle quali ho messo sul sito tradotte in italiano) come se fossero la bibbia, fare dello sport per stare in forma e basta. ---------------------- Paul Tudor Jones - intervista -------------------------------- Quali sono le regole del trading in cui tu credi?. i) Non lasciar crescere mai le perdite. Fai scendere il tuo volume di trading quando stai facendo trading con difficoltà, aumentalo quando il trading è favorevole. ii) Non fare mai trading in situazioni di cui non hai il controllo. Ad esempio, io non rischio quantità significative di denaro di fronte a rapporti chiave, perchè quello è scommettere, non fare trading. iii) Se hai una posizione di perdita che non ti fa sentire a tuo agio, la soluzione è molto semplice: esci, perchè puoi sempre rientrare. Non c'è niente di meglio di una nuova partenza. iv) Non preoccuparti troppo su dove entrare in una posizione. La sola domanda rilevante è se sei toro o orso nella posizione quel giorno. Pensa sempre del tuo punto di entrata come chiusura della notte precedente. Riesco sempre a riconoscere un trader novellino perchè mi domanda ''Sei short o long?.'' Se io sono short o long non dovrebbe avere alcuna influenza sulla sua opinione del mercato. Poi domanderà ( ammettendo che io gli avessi risposto che sono long) ''Da dove sei long?.'' Che importanza ha da dove sono long. Non ha nessun influenza sul fatto che l'ambiente del mercato è toro o orso proprio adesso, o sull'equilibrio rischio/guadagno di una posizione long in quel momento. v) La regola più importante del trading è di giocare con una grande difesa, non con una grande offesiva. Ogni giorno io penso che ogni posizione che ho è sbagliata. So dove i miei punti di stop del rischio saranno. Lo faccio in modo da poter definire il mio massimo possibile di perdita. Per fortuna, passo il resto della giornata godendo delle posizioni che vanno nella mia direzione. Se vanno contro di me, allora ho un piano di gioco per uscire. Non essere un eroe. Non avere un ego. Fatti sempre delle domande e fattele sulla tua abilità. Non sentire mai che sei molto bravo. nel momento in cui lo fai, sei morto. Jesse Livermore, uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi, si dice che abbia detto che, alla lunga, non si può mai vincere i mercati. Era una affermazione terribile per qualcuno come me, che era appena entrato nel business. L'idea che non si possa battere il mercato è una prospettiva paurosa. Questo spiega il perchè della mia filosofia-guida: giocare stando molto sulla difensiva. Se fai un buon trade, non pensare che sia successo perchè hai qualche sconosciuta intuizione. Mantieni sempre la fiducia in te stesso, ma tienla controllata. Modificato da - gz on 9/9/2002 0:17:23

 

  By: gianlini on Domenica 08 Settembre 2002 14:20

Dimenticanza: al punto 6-7 c'è anche il fenomeno del tentativo di anticipare il mercato, naturalmente prima che dia un vero segnale tecnico di inversione.

Trading e psicologia applicata - gianlini  

  By: gianlini on Domenica 08 Settembre 2002 14:12

Per una volta non parlo di dividendi e neanche di berlusconi o prodi, ma riporto la discussione nel suo alveo naturale: come fare a guadagnare con il trading, e soprattutto, come correggere i propri errori. Nella mia mente spesso faccio un parallelo fra come gioco a tennis e come faccio trading. In ambedue i campi alterno momenti di gioco forte, audace, caratterizzato da bei colpi a gioco debole, pavido, colmo di errori banali e da principiante. Guarda caso, il gioco forte si accompagna ad un distacco mentale dalla partita (gioco per giocare e non per vincere) io gioco debole compare nel momento di concretizzarla (ad esempio sul 5-4 di un set). Lo sforzo mentale da fare è quindi quello di astrarre dal risultato finale e concentrarsi solo sulle proprie potenzialità e sulla palla successiva. Ieri mi è capitato un fatto del tutto estraneo al trading e al tennis, in cui però ho ritrovato tutti i tratti che costituiscono il mio "problema psicologico" di trader. 1) Ero fuori con il motorino, nella zona nord di milano per vedere un paio di uffici. 2) Ad un certo punto ha iniziato a piovviginare e percorso qualche centinaio di metri anche se la pioggia non era fortissima ho trovato un anti-garage molto ampio e totalmente coperto dove rifugiarmi 3) trascorsi 3-4 minuti, nonostante il cielo non fosse particolarmente mutato, la pioggia sembrava un po' calare e ho visto passare un motorino. Mi sono detto "che fai, la femminuccia che si spaventa per due gocce?" e ho ripreso la strada 4) pochi secondi e sono stato investito da un pioggia battente molto forte. Alcuni motociclisti si erano fermati sotto degli alberi, e mi sembravano decisamente eccessivi. Rapidamente però mi sono trovato con le cosce frontali bagnate e con le maniche bagnate... 5) con un po' più di fatica mi sono infilato in una strada secondaria e mi sono rifugiato sotto il tendone prospiciente la vetrina di un negozio, riparo meno sicuro del precedente ma ugualmente abbastanza di protezione dalla pioggia 6) trascorsi pochi minuti, sembrava che la pioggia un po' si calmasse anche se continuava a venir giù abbastanza forte, e premuto da vicino dallo sguardo di un automobilista che si era sistemato appena dietro di me, sul marciapiede, ho deciso di riprendere il viaggio (per chi conosce milano ero sostanzialmente all'imbocco di via Farini e mi dirigevo ora verso via Sarpi) 7) il tratto di strada da percorrere non presentava alcuna possibilità di riparo, constando di un cavalcavia, una grossa rotonda e un tratto alberato. Qui venivo investito da un vero e proprio uragano (rapidamente la strada si era ricoperta da 5-6 cm d'acqua dappertutto) Perfino le macchine si fermavano perchè probabilmente non si vedeva più niente. Naturalmente il mio era l'unico motorino in giro 8) insultando me e il maltempo sono finalmente arrivato a casa, proprio nel momento in cui la pioggia iniziava decisamente a diradare . Avessi fatto una doccia sarei stato meno fradicio. Entro in casa proprio mentre salta fuori un raggio di sole. giuro che tutto quello riportato è pura realtà e che anche i miei pensieri sono riportati fedelmente: vediamo il parallelo al trading anche se penso lo abbiate capito perfettamente: 1) nonostante le cattive previsioni, esco in motorino e non in auto . nonostante la figura tecnica non sia di quelle ideali, mi imbarco comunque nel trade 2) il mercato mi da alquanto rapidamente torto, anche se non di molto 3) faccio scattare lo stop. Subito mi sembra che il mercato torni verso la mia posizione, e mi sento uno stupido senza p. ripristino la posizione con una piccola perdita (maniche bagnate) 4) il mercato va decisamente contro la mia posizione. all'inizio non posso credere ai miei occhi. Il passivo inizia a diventare più cospicuo (cosce bagnate) 5) Poi però prendo coscienza piena della posizione e il mio residuo self-control fa attivare un secondo stop. L'amico banshee però dice di aver guadagnato bene (è in macchina) e in effetti sembra che il mercato si sia fermato e dato che prima o poi si deve girare sono indotto a pensare che il mio stop sia coinciso con un minimo o quasi. Poi devo recuperare la perdita accusata per non essermi fermato al primo stop, punto e basta. Rientro in posizione in leggerissimo guadagno (qualche minuto di pioggia risparmiata) 7) subito dopo, il mercato, nella cosiddetta terra di nessuno, crolla! non ho più protezione e l'unica salvezza è data dal margin call (l'arrivo a casa, a leccarsi semplicemente le ferite) 8) appena scattato il margin call il mercato si riprende e torna laddove era prima che io iniziassi il trade Ripeto: tutto questo è stato realtà ieri.