Incubo Napster per le telecom? - gz
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By: GZ on Martedì 21 Ottobre 2003 02:02
Ovviamente in borsa se ne sono già accorti da tempo a essere sinceri, ma è per questo che si spera che ci sia ogni tanto qualche bel cedimento autunnale, per comprare i titoli dei settori con i fondamentali a favore.
Come il "VOIP" adesso in america.
---da ^corriere.it/edicola/economia: "Incubo Napster per le telecom"#da www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=TERESA9^--------------
In America dilaga: gli abbonati di Vonage comunicano senza limiti per 35 dollari al mese. Grazie alla banda larga
Arriva il VoIp, la telefonia via Internet. Il timore è che si ripeta su scala più grande la storia delle major del disco
La tecnologia VoIp (Voice over Internet protocol) ha il potenziale per fare alle compagnie telefoniche quello che lo scambiarsi musica online sta facendo all'industria discografica. Lo sostiene un esperto del settore telecom come John Hodulik, analista americano di Ubs. «Il VoIp distrugge il modello di business delle attuali aziende telefoniche», rincara la dose David Isenberg, ricercatore diventato famoso per la sua pubblicazione nel 1997 di «L'ascesa del network stupido», in cui prevedeva gran parte delle attuali nuove tendenze nel campo del parlarsi via Internet. E fra i top manager delle stesse aziende è diffusa la consapevolezza che il VoIp alla fine sostituirà il sistema di connessioni telefoniche usato da oltre 100 anni.
Ma fra quanto tempo? Un acceleratore della diffusione della nuova tecnologia è il suo status per ora completamente non regolamentato, come ha ribadito una sentenza di metà ottobre del giudice Michael Davis di Minneapolis, che ha respinto la richiesta dello stato del Minnesota di applicare le regole delle telecomunicazioni a Vonage. Questa start-up, guidata da Jeffrey Citron, permette ai suoi clienti di telefonare via Internet per soli 35 dollari al mese, senza limiti di chiamate per tutti gli Stati Uniti e il Canada. I suoi avvocati hanno sostenuto con successo che le norme delle comunicazioni via telefono non possono essere applicate alla nuova tecnologia, che converte la voce in «pacchetti di dati digitali» e li trasferisce via Internet da Pc a Pc (ma deve ricorrere anche al network telefonico tradizionale se chi riceve la chiamata ha un apparecchio comune, non collegato al personal computer).
Infatti finora sul traffico di dati la Federal Communication Commission (Fcc, l'autorità delle telecomunicazioni negli Usa) si è astenuta dal prendere qualsiasi decisione e non ha imposto alcuna delle tariffe previste per gli operatori tradizionali. La filosofia prevalente, incarnata dal presidente della Fcc Michael Powell, è che più a lungo il governo lascia libere le nuove tecnologie e in particolare Internet, meglio è.
Così in questa fase pionieristica si è scatenata una vera «corsa all'oro», come l'ha definita recentemente il Wall Street Journal in prima pagina. Si moltiplicano le start-up che offrono il nuovo servizio VoIp, perché bastano pochi capitali per lanciarlo; e le azioni di quelle quotate - come Verso Technologies o Sonus Networks - sono quadruplicate di valore nell'ultimo anno. Il numero di clienti - sia privati sia aziendali - cresce geometricamente: ora sono 100 mila sottoscrittori negli Stati Uniti e le chiamate via Internet rappresentano circa il 3% del traffico telefonico totale; ma in pochi anni gli utenti dovrebbero passare ad alcuni milioni e la quota di traffico salire al 30-35%. Anche perché a buttarsi sul nuovo business non sono solo nuovi e giovani imprenditori, ma anche i grandi operatori della tv via cavo - come Time Warner, Cablevision Systems e, ultimo ad esser sceso in campo, Comcast -, che già fanno concorrenza alle vecchie telecom per l'accesso a banda larga a Internet.
«E' proprio la diffusione della banda larga, nelle case e negli uffici, che sta rendendo possibile il boom del VoIp, una tecnologia già in circolazione da un po' di anni, ma ora molto perfezionata - spiega Michele Libraro, la cui società di consulenza Global startups è specializzata nell’hi-tech -. Il VoIp è il futuro delle comunicazioni. E' un sistema più efficiente e meno costoso, ma siamo solo ai primi passi del suo sviluppo. E le sue applicazioni ad altri servizi, come l'eLearning (corsi online), hanno grandi potenzialità».
L'effetto destabilizzante sulle aziende telecom tradizionali è esemplificato dai risultati ottenuti da Time Warner nell'area test di Portland, nel Maine, dove dall'inizio dell'anno offre il VoIp (alla stessa tariffa di Vonage): l'86% dei sottoscrittori ha chiuso il proprio rapporto con la compagnia telefonica locale.
Ancor più rivoluzionario può essere l'impatto di una società come Skype, fondata a Stoccolma da Niklas Zennstrom e Janus Friis, i due ragazzi che già avevano creato Kazaz, popolare software per lo scambio online di musica e altri file. Ora la stessa tecnologia P2P (peer-to-peer) permette, a chi scarica il software Skype dall'omonimo sito, di telefonarsi da qualsiasi località senza spendere un centesimo: anche il software è gratis (è già stato scaricato circa 1 milione e mezzo di volte in tutto il mondo), perché la start-up spera di far soldi vendendo altri servizi ai suoi clienti.
At&t, BellSouth e gli altri ex-monopolisti del telefono si preparano alla guerra per la loro sopravvivenza con grande attenzione: sperimentano la nuova tecnologia in segreto e sanno che prima o poi dovranno anche loro offrirla, a costo di veder ridotti ulteriormente i loro profitti.