Buy i Monopolsti delle telecom

 

  By: xxxxxx on Lunedì 20 Maggio 2002 13:03

Si avete ragione riguardo il miglioramento dei margini (lordi) e per il fatto che le utility costano un 20% in più. Però secondo me questo gap è dovuto in parte al fatto che i debiti ci sono per le telecom e anche se telecom italia rimane finanziariamente solida lo scorso anno i soli oneri finanziari si sono portati via il 9.7% (!!!) del fatturato. Certo che se vediamo che hanno finito di fare pulizia in bilancio e scendono ancora un po si possono comprare, ma per ora sono ben prezzate. Anche le utility sono ben prezzate.

 

  By: GZ on Lunedì 20 Maggio 2002 12:28

Le ipotesi su cui si basa il suo ragionamento (9,5% di crescita, infalzione al 2%, ecc...) sono poco realistiche, ma poi anche cinsiderando una crescita al 4,5% ammette che dovrebbero valere il 70% in meno quindi circa 7,3 volte il reddito operativo. ----------------------------------------------------- la sostanza per un investitore è semplice: le varie Aem, Aem Torino, Enel , Snam e poi le equivalenti tedesche come RWE o inglesi come British gas ecc... costano un 20% in più dei 5 MONOPOLISTI telecom (è bene sottolineare questa parola, ho preso 3 adsl e hdsl diverse e sempre con telecom perchè se si rompe me l'aggiustano, con tiscali chissà) questo gap si deve chiudere: o scendono le utilities o salgono le telecom

 

  By: polipolio on Lunedì 20 Maggio 2002 10:18

Penati dimostra ancora una volta di essere uno dei pochi giornalisti che meritano di essere letti. Rispetto al pezzo che hai riportato vale però la pena di aggiungere che rispetto allo scenario che veniva considerato dai più e cioè maggiore concorrenza, traffico totale costante su rete fissa, prezzi in contrazione--->margini in forte contrazione la realtà è stata poca ulteriore concorrenza, volumi di mercato in forte crescita, (anche per gli incumbent), riduzione dei costi (e ci sono ancora margini, e che margini!) e mantenimento dei margini %, su fatturati in aumento!

 

  By: xxxxxx on Lunedì 20 Maggio 2002 01:23

Scusate ho fatto un po' di confusione, Penati prima parla di risultato operativo e probabilmente intende il reddito operativo poi parla di margine operativo e probabilmente parla di margine operativo lordo e dei suoi multipli, quindi le cifre che ho scritto si riferiscono a cose diverse. Ma a maggior ragione se intende i multipli sul MOL allora i suoi calcoli non sembrano corretti (una che ha 100 di MOL dovrebbe valere 2440???)e il mercato valuta correttamente le telecom.

 

  By: xxxxxx on Lunedì 20 Maggio 2002 00:48

PS: approfondendo ho notato che non tutti i siti riportano le stesse informazioni sulla capitalizzazione di Telecom, quindi copioeincollo dal bilancio di telecom: "CAPITALE Il capitale sociale di Telecom Italia è costituito da n. 5.261.533.481 azioni ordinarie e da n. 2.053.122.025 azioni di risparmio, tutte del valore nominale di euro 0,55 cadauna." per un totale di n. 7.314.655.506 azioni che moltiplicate per la quotazione di venerdì 9.19 euro fa 67.221.684 migliaia di euro. Ad esempio Yahoo scrive 48.327 milioni che si ottiene considerando le sole azioni ordinarie! a questo punto mi chiedo se questa sia la prassi, perchè i multipli che si ottengono come potete ben capire sono ben diversi! In ogni modo io continuo a sommare tutte le tipologie di azioni perchè sono tutte quote di capitale anche se danno diritti diversi!

 

  By: xxxxxx on Domenica 19 Maggio 2002 23:59

Quindi secondo Penati le telecom dovrebbero quotare 24,4 volte il margine operativo? Le ipotesi su cui si basa il suo ragionamento (9,5% di crescita, infalzione al 2%, ecc...) sono poco realistiche, ma poi anche cinsiderando una crescita al 4,5% ammette che dovrebbero valere il 70% in meno quindi circa 7,3 volte il reddito operativo. Vero che telecom italia ha avuto un RO del 21 virgolaqualcosa ne 2001 Vero che le utility quotano a multipli superiori a 7,3 il margine operativo ma telecom italia quota oltre 10 volte il margine operativo del 2001, ha in carico TIM che quota oltre 13 volte il margine operativo e Seat che quota circa 290 volte lo stesso margine del 2001. Il mercato non è perfetto ok ma ha esagerato?

Buy I Monopolisti delle Telecom - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 19 Maggio 2002 22:37

Nota Penati oggi che le attività dei cinque ex monopolisti, Deutsche Telekom , France Telecom , Telecom Italia , British Telecom , Telefonica oggi valgono in media 6,4 volte il margine operativo. Ovvero costano un 20% in mwno come multiplo delle utility europee che in media sono ora a 7,9 il margine operativo. Ha senso ? Se uno pensa che i multipli delle utility scendano e con essi quelli di tutto il mercato forse sì. Ma è più probabile invece che il mercato abbia esagerato. -------- dal Corriere del 19/5, Alessandro Penati ---------------------------- L’indice dei telefonici europei ha perso il 75% dai massimi; più del doppio del mercato. Il crollo non ha interessato solo le società di Internet o i gestori di reti alternative a fibra ottica, ma anche gli ex monopolisti di Stato come Deutsche Telekom , France Telecom , Telecom Italia , British Telecom , Telefonica . Colpa della concorrenza spietata nel settore? A giudicare dai margini di profitto, tra i più alti in Europa, si direbbe di no. Per i cinque giganti telefonici gli utili prima di imposte e oneri finanziari sono mediamente il 16% dei ricavi; di gran lunga superiori a quelli delle maggiori società non finanziarie (10%) o dei distributori di elettricità e gas (12%). I margini dei telefonici sono in declino rispetto al 2000; ma quello era un anno di boom. Rispetto a qualche anno prima, sono stabili. Il risultato operativo del gruppo Telecom Italia nel 1997, anno della privatizzazione, era pari al 19% del fatturato; ma è stato del 22% nel 2001 e del 24% nel primo trimestre 2002. Scomparsa la concorrenza dei nuovi entrati, tagliando i costi e razionalizzando gli investimenti, gli ex monopolisti riescono a difendere quote di mercato e redditività. Le tariffe fisso-mobile (dove mantengono una posizione dominante) rimangono più elevate del costo di analoghe telefonate su rete fissa (pur utilizzando gli stessi impianti): un fatto stigmatizzato di recente dal commissario europeo antitrust Mario Monti. E il filo di rame, invece di cadere vittima della fibra ottica, è diventato la gallina dalle uova d'oro, grazie alle tecnologie «xDsl» che permettono di offrire internet veloce sulla vecchia rete, con investimenti minimi. Allora, perché la Borsa è pessimista? É bastato un cambio di prospettive. Se per il settore telefonico si ipotizza una rapida crescita (9,5% rispetto al 4,5% medio dell'economia, con l'inflazione al 2%), le attività di una società del settore con 100 euro di margine operativo - di cui 80 destinati a finanziare investimenti - ne varrebbero 2.440, utilizzando un costo del capitale del 10,5%. Ma se le attese di crescita sono pari a quelle dell'economia, come per molte società di servizi, il valore delle attività crolla del 70%, anche se i margini rimangono invariati e si tagliano gli investimenti. Ma forse la Borsa è andata oltre: le attività dei cinque ex monopolisti (fisso, mobile e internet) oggi valgono in media 6,4 volte il margine operativo; inferiore al multiplo delle utility europee (7,9). Evidentemente pesano le preoccupazioni sul debito accumulato per acquisizioni a prezzi folli (anche i grandi manager si sono comportati come l'ultimo dei trader on line ). Timori eccessivi: l'onere finanziario di queste società è ampiamente coperto dalla cassa che riescono a generare.