By: Gano* on Lunedì 11 Giugno 2007 11:23
La differenza fondamentale con le altre tornate infazionistiche e'
che questa avviene -anzi, e' fatta avvenire- con tassi di sconto
bassi (*), con tassi di sconto che qualsiasi manuale di economia ti
direbbe che sono inadeguati per l' inflazione reale. Per poter fare
questo i reali valori di inflazione deveno cosi' essere celati.
La situazione e' pero' delicata. Il rischio qui che potrebbe fermare
il meccanismo non e' il debito globale, quanto da un lato la capacita'
dei paesi emergenti come India e Cina di poter continuare ad aumentare
la loro produzione industriale e a prezzi sempre piu' bassi (**),
dall' altro la continuazione del fenomeno migratorio in Occidente, che
contribuisce alla calmierazione dei salari. Inoltre e' necessaria una
sostanziosa crescita degli utili aziendali. Se questa congiuntura si
fermasse, i tassi schizzerebbero immediatamente all' insu', con le
ovvie e gravi conseguenze del caso (***) (****). Infine, per
sostenere il sistema, il miliardo e duecento milioni di
cinesi piu' il miliardo di indiani devono trasformarsi al piu' presto
non solo in produttori ma anche in consumatori. La sfida globale
-non ancora chiusa- sta infatti proprio nella capacita' di
trasformare questi paesi in enormi mercati del domani.
(*) In modo particolare quelli delle economie "forti", USA, Giappone e UE. Ma anche la Cina ha tassi di sconto bassi rispetto se non altro
alla sua enorme e rapidissima crescita, e questo dovrebbe cominciare
a farcela annoverare tra le economie "forti".
(**) Infatti, di dazi alla Cina sostanzialmente non se ne sente piu'
parlare.
(***) Un altro motivo di arresto del meccanismo potrebbero essere i
tassi a lungo termine, che sono destinati alla fine ad esplodere.
Consideriamo pero' che siamo partiti da *una curva invertita dei
tassi*, che qualcuno (Soros compreso, mi pare) riteneva foriera di
imminente recessione...
(****) Chi fa le spese di questo sistema di riallineamento del debito,
e' il cittadino occidentale comune, come faceva notare Gianlini.
Quello che non possiede ne' casa, ne' oro, ne' azioni, ma vive del
proprio salario e mette i suoi risparmi nei BOT.