Quando gira il mercato ?

 

  By: Moderator on Lunedì 08 Gennaio 2007 19:28

se ce n'è centinaia allora non è pensiero unico . a naso mi aspetterei più finanziamenti se sostengo che il global warming non c'è

 

  By: GZ on Lunedì 08 Gennaio 2007 19:25

Michael Crichton ha studiato Medicina ad Harvard ma poi ci sono quelli come norton per cui sottoscrivere il global warming è la prova che a scuola hai studiato chimica le centinaia di scienziati che dissentono (e che stranamente sono quasi tutti in pensione perchè se sei scettico non becchi nessun finanziamento) saranno tutti dei sostenitori della terra piatta

 

  By: gib on Lunedì 08 Gennaio 2007 18:57

Ho letto qualche mese fa il penultimo Crichton, che una volta era capace di scrivere pure dei bei romanzi di intrattenimento e però ha sempre questa bella abitudine di costruire le sue storie attorno a un tema di tipo scientifico. In questo libro, appunto, si parlava di effetto serra e di riscaldamento globale e metteva in bocca ai suoi personaggi argomenti che smontavano la tesi ambientalista corredandoli pure con grafici e dati che, suppongo, sono tutt'altro che inventati. Ricordo in particolare i grafici delle temperature medie del secolo scorso rilevati in una 20ina di città del mondo, e pochissimi mostravano un rialzo, molte erano piatte, in alcune città erano addirittura calate. Per quel che riguarda lo scioglimento dei ghiacciai mi sembra di ricordare che, stando ai dati, è vero che in alcune parti si stanno sciogliendo più rapidamente del solito, ma in altre zone stanno invece aumentando. L'argomento, per quanto interessante, non stimola + di tanto la mia curiosità tuttavia pare assodato che in tema di ambientalismo ci sia una certa superficialità nel trattamento dei dati (e anche Crichton citava Bjorn Lomborg, ex Greenpeace convertito, e il suo Skeptical Environmentalist) e comunque penso abbia avuto una certa eco in America. Per me, ambientalista indifferente tutto sommato, è stata una interessante lettura almeno dal punto di vista divulgativo.

 

  By: Moderator on Lunedì 08 Gennaio 2007 18:49

c'è il pensiero unico anche sul fatto che la terra giri intorno al sole. E infatti è falso , il sole tramonta ad ovest , ma poi siccome è buio non si vede che torna ad est :-)

 

  By: GZ on Lunedì 08 Gennaio 2007 18:42

Non esistono due scuole di pensiero, sfido chiunque a trovare articoli, reportage e libri in Italia che NON predichino l'effetto serra, il trattato di Kyoto, il Global Warming e il ghiaccio che si scioglierà tutto Oggi esiste un Pensiero Unico che da per scontato che : a) il pianeta si sta scaldando in modo allarmante da un secolo causa l'industrializzazione b) se non si prendono misure drastiche si scalderà al punto da creare disastri naturali dall'innalzamento dei mari, alle inondazioni e cataclismi naturali vari, alla siccità, alla scomparsa delle specie dagli orsi polari in giù fino a vere e proprie apocalissi Questo è con diverse sfumature il credo a cui sottoscrivono praticamente tutti in europa, al massimo citano quel ricercatore danese Lomjorg o come si chiama che ha scritto "L'Ecologista Scettico" mostrandosi appunto scettico e lo fanno con il tono cui si parla di personaggi bizzarri e un poco pericolosi, come quelli che non credono all'evoluzione della specie Questo clima di consenso totale dei media è da solo un elemento sufficiente per capire che c'è qualcosa che non va, perchè non è mai successo che nei confronti di un problema serio e vero fossero tutti d'accordo

 

  By: diliberto on Lunedì 08 Gennaio 2007 18:25

Tra un trade e l'altro vedo che si continua a parlare molto degli effetti del riscaldamento del pianeta con previsioni, più o meno attendibili su scenari apocalittici in un futuro che sembra essere ancora abbastanza lontano per fregarcene! e quindi continauare a bruciare petrolio e ossigeno. Ma anch'io come molti del forum (fortunatamente contrarian a ZIBORDI) propendo per un'altra scuola di pensiero che prevede le stesse cose ma in tempi molto, molto più ravvicinati. pUN NON ESSENDO DI SINISTRA (CHE POI LA COSA UNON CENTRA NULLA ...MA TANTO PER SOTTOLINEARLO) vi propongo un breve articolo ( tratto da Il Manifesto del 2 gennaio 2007) che pone un problema per la prossima estate calda da mediatare quando tutti saremo con le chiappe dentro l'acqua. TITOLO: Un futuro di ghiacci alla deriva di Marina Forti "Da quasi 3.000 anni la lastra di ghiaccio chiamata Ayles si protendeva nell'Oceano Artico, come una penisola, sul lembo più settentrionale della costa del Canada. Poi si è staccata, d'improvviso. E' successo in meno di un'ora, intorno a mezzogiorno del 13 agosto 2005: nel ghiaccio si è aperta una crepa e la gigantesca lastra, spinta dai venti, ha imboccato un fiordo della costa settentrionale dell'isola di Ellesmere e se n'è andata. Ora Ayles, 65 chilometri quadrati per uno spessore di una trentina di metri, è un'isola alla deriva. Se n'è accorta pochi giorni fa Laurie Weir, una scienziata del Canadian Ice service, esaminando le immagini scattate dai satelliti in quella zona del grande nord canadese, la costa di Ellesmere, nel Nunavut. Notizia allarmante. Intanto, per un motivo immediato: ora la piattaforma Ayles è ferma a una trentina di miglia dalla costa, trattenuta dal ghiaccio invernale. Ma col disgelo estivo, quando zone sempre più ampie dell'Oceano Artico restano aperte, sarà libera di muoversi, e una delle vie che potrebbe imboccare porta a ovest verso il mare di Beaufort, pieno di piattaforme petrolifere e d'estrazione di gas. Uno scontro tra quella massa di ghiaccio e una piattaforma petrolifera sarebbe una catastrofe. L'isola di ghiaccio alla deriva, soprattutto, è un segno di cosa può provocare il riscaldamento del clima terrestre - in particolare nella regione artica, dove da diversi decenni ormai i ghiacci sono in ritirata. La nascita dell'«isola» Ayles è il risultato di una particolare ondata di caldo nella regione nell'estate del 2005, dice Luke Copland, direttore del Laboratorio di ricerca della criosfera all'Università di Ottawa: forse è prematuro attribuirlo al cambiamento del clima provocato dalle attività umane, dice, ma è un segnale di cosa ci aspetta: «Ciò che risulta molto chiaro è quanto veloce sia il ritmo di questi cambiamenti». Come si adatterà il mondo al suo caldo futuro? Un'occasione per fare il punto si presenterà alla fine di gennaio, quando a Parigi si riunirà il Gruppo intergovernativo sul cambiamento del clima (Ipcc nell'acronimo inglese), l'organismo di scienziati incaricato dall'Onu di riferire ai governi lo stato delle conoscenze scientifiche sul riscaldamento del pianeta. Ma saranno ascoltati?" PS: aggiungo io " ....oh se mentre siete a pescare vedete sull'acqua delle forti vibrazioni che poi vi si trasmettono dalla canna alla vs. persona e vi si apre improvvisamente il terreno sotto ai piedi e sprofondate nelle viscere, voi, canna, esche, pesci, auto parcheggiata li vicino e qualche bagnante ache prendeva tranquillo il sole, non vi preoccupate, è l'isola di ghiaccio di cui sopra che ha toccato terra.

 

  By: Fortunato on Lunedì 08 Gennaio 2007 18:04

Gianlini, sei superbo! Fortunato

 

  By: polipolio on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:52

Stock: Munich Re

Per gli interessati c'è un apposito thread sull'effetto serra. Non perché vi avessi partecipato anch'io ma la discussione, mi ricordo, fu di ottimo livello e imparai un sacco di cose. Fu anche l'occasione pe documentarmi meglio. ma parliamo piuttosto di economia, di borsa e di QUANDO GIRA IL MERCATO. "Secondo studi svolti dal "Munich Re Group", negli anni '90 si sono verificate un numero di catastrofi naturali (inondazioni, temporali e terremoti) 3,2 volte maggiore di quelle verificatesi negli anni '60, ed il danno economico causato da tali calamità è cresciuto di 8,6 volte. L'aumento della frequenza e della gravità delle inondazioni, e le colate di fango ad esse associate, sono la maggiore causa del danno." Le società di riassicurazione -e tra queste Munich Ruch è una delle principali- han subito delle batoste significative perché si sono addensati eventi sfavorevoli negli anni scorsi (culminati con Cathrina o come si chiamava). Hanno la necessità di alzare le tariffe e ogni studio che spiega che il rischio è aumentato in modo sistematico li aiuta. Il maggior costo delle catastrofi naturali è dato in larga misura dal maggior valore di manufatti che colpiscono (un altro effetto dell'inflazione degli asset) Dato che però non ci son stati uragani signigicativi né tsunami quest'anno dovrebbero chiudere dei bei bilanci. Compra riassicuratori!

 

  By: gianlini on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:46

bene bene anche oggi abbiamo avuto i nostri 12 minuti 12 di ribasso, se in quel momento eri al bagno, peggio per te! adesso tutto su, perchè non sia mai che qualche toro ci smeni....

 

  By: ardat on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:23

mi scuso se mi introduco fuori tema , ma 15 gradi non esistono da nessuna parte . Le variazioni minori , come miniglaciazioni e mini picchi di temperatura si svolgono nell'ordine di 0,8 gradi e le glaciazioni sono state di 8 gradi più basso di ogg ----------------------------------------------------- Si figuri. L'ultima glaciazione è stata 15.000 / 20.000 anni fa, riporto entrambe poiché lo stesso Science mi nomina entrambe le date! Quindi, dato che le glaciazioni secondo sempre le TEORIE più accreditate (e nn per forza esatte) avvengono circa ogni 100 mila anni. Facendo due calcoli se ogni 20.000 ci sono 8 gradi di differenza come da lei riferito dopo 50.000 anni, quindi il periodo più caldo, ci dovrebbe essere un divario di 20 gradi, 20-8=12, in effetti non sono 15. Ma dato che mi riferivo a studi recenti (ma non troppo) avevano già ben pensato di aggiungere i gradi dal così detto effetto serra! Che poi 20.000 anni fa c'erano molti più vulcani attivi e quindi, almeno credo, un bel po' di anidride carbonica in più rispetto a 100 400 anni fa, non so se possa influire! E comunque sempre di previsioni si tratta, poiché, non stiamo parlando di cosa accade adesso ma di cosa accadrà! Arrivederci! E mi scuso per l'OT!

 

  By: ardat on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:23

mi scuso se mi introduco fuori tema , ma 15 gradi non esistono da nessuna parte . Le variazioni minori , come miniglaciazioni e mini picchi di temperatura si svolgono nell'ordine di 0,8 gradi e le glaciazioni sono state di 8 gradi più basso di ogg ----------------------------------------------------- Si figuri. L'ultima glaciazione è stata 15.000 / 20.000 anni fa, riporto entrambe poiché lo stesso The science mi nomina entrambe le date! Quindi, dato che le glaciazioni secondo sempre le TEORIE più accreditate (e nn per forza esatte) avvengono circa ogni 100 mila anni. Facendo due calcoli se ogni 20.000 ci sono 8 gradi di differenza come da lei riferito dopo 50.000 anni, quindi il periodo più caldo, ci dovrebbe essere un divario di 20 gradi, 20-8=12, in effetti non sono 15. Ma dato che mi riferivo a studi recenti (ma non troppo) avevano già ben pensato di aggiungere i gradi dal così detto effetto serra! Che poi 20.000 anni fa c'erano molti più vulcani attivi e quindi, almeno credo, un bel po' di anidride carbonica in più rispetto a 100 400 anni fa, non so se possa influire! E comunque sempre di previsioni si tratta, poiché, non stiamo parlando di cosa accade adesso ma di cosa accadrà! Arrivederci!

 

  By: Fortunato on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:06

Ciao Corcas, scusami ma non avevo notato per mia distrazione la tua domanda. Ancora no, sto aspettando solo di vedere l'evoluzione minuto dopo minuto. Ti avvertirò quando lo farò. Ti leggo sempre molto volentieri. Fortunato

 

  By: Fortunato on Lunedì 08 Gennaio 2007 17:00

Fare una fotografia delle terre che stanno divenedo desertificate non ha alcun significato se non si chiariscono anche le varie motivazioni e anche scelte politiche ed economiche che si sono rivelate del tutto disastrose e anche, dobbiamo ammetterle di nuovo, rivolte solo e soltanto a fini biechie di "bassa bottega" dei vari demiurghi che hanno governato quegli stati sino ad ora (tipo deviazione dei corsi dei fiumi per costruire dighe per produzione di energia elettrica ed altre scempiaggini del genere), far finta che nulla sia accaduto significherebbe mortificare la vera scienza e questo non lo ritengo giusto. Fortunato

 

  By: XTOL on Lunedì 08 Gennaio 2007 16:28

stime e previsioni sono soggette ad errori... --------------------------------------- ma quali stime e previsioni? questi sono dati accertati, altroché previsioni!: Secondo studi svolti dal ^"Munich Re Group",#http://www.fao.org/docrep/005/Y3918I/y3918i06.htm^ negli anni '90 si sono verificate un numero di catastrofi naturali (inondazioni, temporali e terremoti) 3,2 volte maggiore di quelle verificatesi negli anni '60, ed il danno economico causato da tali calamità è cresciuto di 8,6 volte. L'aumento della frequenza e della gravità delle inondazioni, e le colate di fango ad esse associate, sono la maggiore causa del danno. ^29-11-2006 –#http://www.forplanet.org/eventi.asp?ID=172^ Fino a qualche anno fa il problema della sempre maggiore scarsità di zone abitabili sul Pianeta era legato all'aumento della popolazione mondiale (70 milioni all'anno di nuovi esseri umani all'anno). Sempre più uomini, sempre meno risorse. Un'equazione terribilmente semplice. Ora due fattori amplificano la preoccupazione legata all'incremento della popolazione: la desertificazione e l'aumento dei livelli del mare stanno togliendo ancora più spazio vivibile ai terrestri. Si può, in un certo senso, dire che chi è causa del proprio mal… La desertificazione è una conseguenza diretta dell'ipersfruttamento delle aree agricole e della deforestazione, il livello montante di mari e oceani del riscaldamento globale a sua volta strettamente legato alle emissioni di gas serra. In definitiva: aumentiamo costantemente ma non facciamo niente per creare lo spazio necessario ai nuovi venuti. Alcuni esempi (i più eclatanti). La Cina soffre di un fenomeno di desertificazione tanto ampio quanto veloce. Dal 1950 al 1975, la Repubblica Popolare ha perso una media 1.560 kmq all'anno di terreno coltivabile a favore delle aree desertiche; dal 2000 al 2005 la perdita media annuale è più che raddoppiata. La desertificazione cinese sta assumendo l'aspetto di un processo a cascata che per il momento sta colpendo particolarmente il nord del paese unendo due deserti già esistenti in un'unica enorme area desertificata. Il maggiore deserto cinese, quello del Gobi, corre verso Pechino e attualmente il suo confine orientale è a 240 km dalla capitale cinese. Le autorità scientifiche cinesi lanciano l'allarme: 24000 piccoli villaggi a causa dell'impoverimento delle risorse agricole sono stati abbandonati nel corso degli ultimi 50 anni. In generale in tutta l'Asia centrale la desertificazione sta diventando, giorno dopo giorno, un problema sempre più grave. In Kazakhstan negli ultimi 20 anni è stato abbandonato il 50% dei territori coltivabili. I 31 milioni di abitanti dell'Afghanistan, già martoriato dalla guerra, adesso devono guardarsi anche dal deserto che avanza nel Nord Ovest divorando villaggi e terreni coltivabili. L'invasione delle dune è facilitata dal disboscamento (avvenuto per taglia-e-brucia). Secondo l'Unep (United nation environment programme), le tempeste di sabbia hanno inghiottito un centinaio di villaggi negli ultimi anni così come molte strade non sono più percorribili a causa di dune di oltre 15 m di altezza. L'Iran denuncia l'abbandono di 124 villaggi nel Sud Est del paese, “inghiottiti” dalla sabbia. In Africa il Sahara in espansione sta spingendo le popolazioni del Maghreb verso la costa del Meditterraneo. L'Algeria sta provando a frenare il deserto convertendo la propria agricoltura, aumentando nel sud viti e frutteti, meno intensivi e invasivi del grano e, si spera, in grado di formare una “barriera” efficace contro la sabbia che avanza. A Sud le zone semi-aride del Sahel sono sempre più stressate dall'aumento delle popolazioni di Etiopia, Somalia, Mauritania, Sudan e Senegal. Il rischio è che il Sahel diventi Sahara desertificandosi progressivamente. La Nigeria soffre annualmente la perdita di oltre 3000 kmq di pascoli e terre coltivabili. Con un forte aumento della popolazione e del bestiame negli ultimi 30 anni le prospettive nigeriane non sono certo rosee. Che tutto questo non porti a casa nostra masse affamate è una pia illusione. Se poi qualche bell'ingegno pensasse di replicare che lo scioglimento del permafrost canadese e siberiano libererebbe terre da coltivare, si risparmi la fatica: ci vorrebbe un secolo di lavorazione e concimazione per produrre uno strato decente di terreno fertile.

 

  By: Moderator on Lunedì 08 Gennaio 2007 16:16

L'influenza dell'effetto serra è minima, ma l'innalzamento della temperatura a lungo periodo è inevitabile, e studi che si basano sui passati picchi ( e si parla di migliaia di anni---non di decenni o centinaia) prevedono un innalzamento di molti gradi...almeno una 15ina! Certo che se non pensiamo un po' alla salvaguardia dell'ambiente arriviamo a 25 con facilità...senza dubbio..ma a quel punto saremo già morti ---------------ardat----------- mi scuso se mi introduco fuori tema , ma 15 gradi non esistono da nessuna parte . Le variazioni minori , come miniglaciazioni e mini picchi di temperatura si svolgono nell'ordine di 0,8 gradi e le glaciazioni sono state di 8 gradi più basso di oggi