By: defilstrok on Lunedì 09 Luglio 2007 21:27
Io penso, Fortunato, che il destino degli indici sia da collocare in secondo piano rispetto a una qualche decisione che lorsignori hanno già preso sui cambi. E che manifesteranno al massimo entro un mese. Le dichiarazioni di ieri e oggi sono venute, guardacaso, da Ministri delle Finanze, come in un gioco delle parti in cui i banchieri, di converso, tacciono com'è giusto che sia se non vogliono perdere di credibilità.
La volatilità è minima (30 tick scarsi di eurusd e usdjpy), la sincronia indici su/giù allo scendere/salire dello yen è di una pedessequità quasi istantanea.
Ho seri dubbi su un'ulteriore salita degli indici, ma altrettanto sulla magnitudo dello storno, che potrebbe esplodere nel solo caso si aprisse il baratro sotto al dollaro. Viceversa hanno davanti solo da guadagnare: l'appetito di chi è rimasto fuori, un probabile fine corsa nell'ascesa dei tassi, l'inevitabile segnale di conforto che verrebbe dato ai mercati da un recupero del dollaro e un calo dell'euro.
Di sicuro (e di questo mi sento davvero sicurissimo, per quanto non possa mai dimostrarlo) hanno pianificato qualcosa da qui a un mese (le crisi russe, asiatiche e persino gli accordi del Plaza e la decisione di Nixon di annunciare la non convertibilità sono avvenute sempre ad agosto. Memento homo!)