By: Mr.Fog on Giovedì 15 Febbraio 2007 21:44
C'era una volta una larga distesa di terra, fertile e ben soleggiata, ma nessuno pensava a coltivarla.
Il proprietario di questo terreno gli dava un valore quasi nullo fino a che un agricoltore avveduto la chiese in affitto.
Il prezzo concordato fu basso, il necessario per coprire le spese per il disturbo ad affittare.
Passo' il tempo altri si accorsero che quella terra valeva molto e rilanciarono l'offerta, tanto che l'affitto crebbe fino al punto che l'agricoltore di turno, a fronte di grandi fatiche, poteva al massimo sopravvivere.
Cosi' stufo, si ritiro' e poiche' nessun altro si fece avanti, quel terreno, pur AL MASSIMO DEL SUO RENDIMENTO, nuovamente non valeva che... le spese per il disturbo ad affittare.
Inutile dire che il proprietario sono gli azionisti, il terreno le aziende ed il contadino i nostri cari cosumatori.
I mercati fino al 98 hanno scontato una crescita improbabile; il prezzo delle azioni saliva ma non era seguito dalla crescita degli utili.(grafico n.1)
Da qui la cosiddetta bolla del 2000.
Dal 2001 ad oggi, tra scendi e sali, gli indici azionari hanno aspettato che gli utili si riallineassero con i prezzi.(grafico n.2)
Perfetto, i prezzi seguono gli utili ed il mercato nella sua efficenza ha sistemato tutto (grafico n.3)
Fino a qui son d'accordo con Massimo.
Sorge allora la necessita' di analizzare da dove provengono questi utili spettacolari per capire se la crescita e' sostenibile.
Non ci vuole molto per scoprire che sono derivati dalle societa' finanziarie, energetiche e minerarie.
Poco o nulla dai tecnologici e dagli industriali.
Utili di carta, o destinati a pochi eletti...come una tassa (si e' scritto), utili che solo la finanza e' in grado di creare.(grafico n.4)
Il motivo sta nell'enorme liquidita' creata per contrastare lo scoppio della bolla, dalla crescita a due cifre dell'asia....ecc..ecc...cose dette 6000 volte.
Greenspan, credo, si rese conto che la crescita della massa monetaria stava diventando ingestibile; aumentare i tassi diventava una priorita'.
La scusa fu l'inflazione causata dall'aumento delle materie prime.
Scusa perche' l'inflazione c'era allora e ancora persiste, malgrado oggi ci si affretti ad affermare il contario.
Basti guardare l'oro, vicinissimo ai massimi o il petrolio a 60$ (si parlava di prezzo insostenibile gia' a 50) o il costo del lavoro, costantemente in crescita.
Quindi aumento' e cerco' di dare una stretta, ma non fece i conti con il giappone che, ancora oggi, testardamente tiene il costo del denaro vicino allo zero alimentando il carry ed impedendo
alle valute mondiali un corretto rapporto di cambio.
Il vendere yen per comprare dollari non fa altro che alimentare ulteriormente la liquidita' in America ed attutire l'aumento dei tassi operato dalla Fed.
Non frena la speculazione che si autoalimenta e permette al consumatore di sopravvivere.
Bernacca comincia a capirlo ora, ma sta temporeggiando ed in dialetto cerca di far capire che non puo' aumentare i tassi, ma gli hedge devono darsi una calmata.
Dice che non c'e' inflazione, ma non menziona che il motivo piu' evidente e' perche' non c'e' crescita reale, perche' i magazzini cominciano a veder aumentare le scorte,
perche' si vende solo a fronte di forti sconti, perche' il governo non puo' aumentare oltremodo le spese, perche' le aziende al posto di investire usano la cassa per ricomprarsi.
Il consumatore, gallina dalle uova d'oro, sta mostrando i primi segni di stanchezza; ha ipotecato la casa, i guadagni futuri, la sua sicurezza per la vecchiaia e non sapra' che fare
se per un fortuito caso del destino, il petrolio dovesse nuovamente salire, il giappone alzare di qualche decimo i tassi o la Cina per disgrazia decidesse di
concedere ancora un poco di corda alla sua valuta.
C'e' mezzo mondo con i mercati azionari su del 100/200/300/400% rispetto a pochi anni fa.
L'America dovrebbe guidare non rincorrere....COME MAI?
Forse perche' e' il mercato piu' evoluto, forse perche' e' il piu' efficente e sente in cuor suo che i conti non tornano.
Sente che questa volta massimo RENDIMENTO non vuol dire massimo VALORE.