"L'Isola senza Denaro" (Arthur Kitson) - Moderatore
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By: Moderatore on Martedì 30 Luglio 2013 14:48
traduzione e adattamento ^da Arthur Kitson#http://en.wikipedia.org/wiki/Arthur_Kitson^ (un famoso ingegnere della prima metà del XX secolo in contatto con Thomas Edison, Gesell, Douglas, Soddy e gli altri riformatori della moneta
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"L'Isola senza Denaro" ("THE NO-MONEY ISLANDS")
Molto tempo fa esisteva un isola abitata da una popolazione laboriosa e intelligente che per vari motivi era rimasta tagliata fuori dal resto del mondo. Questa isola per un certo periodo era rimasta in comunicazione con gli altri continenti, ma da un certo punto in poi aveva cessato volontariamente ogni forma di comunicazione e si vedrà il perchè.
Successe un giorno che una nave di mercanti dal medio oriente che portava dell'oro si era schiantata sulle scogliere dell'isola. Con l'aiuto degli isolani i mercanti erano riusciti a riportare l'oro in salvo e per ringraziare di esser stati salvati i mercanti avevano donato alcuni oggetti d'oro alle mogli degli abitanti. Questi che non avevano mai visto l'oro ne rimasero entusiasti e chiesero di comprarne dell'altro in cambio di cibo, vestiti e utensili che producevano, ma i mercanti rifiutarono di venderne oltre il dono iniziale. Dopo aver esplorato meglio l'isola e notato come era prospera e fertile e come la gente fosse industriosa e abile i mercanti provenienti decisero di stabilirsi nell'isola e impiantarvi il loro sistema.
Avevano notato che gli abitanti scambiavano tra loro i prodotti su un base di baratto o di mutui prestiti (cioè una famiglia forniva degli utensili per cucinare una volta ad un altra e successivamente l'altra ricambiava con altri utensili) e questo aveva degli inconvenienti. I mercanti proposero di usare degli oggetti d'oro per effettuare gli scambi e in questo modo i nativi avrebbero potuto soddisfare il loro desiderio di acquisire più oro e avrebbero avuto un sistema di scambio dei beni e servizi più efficiente
I capi dell'isola accettarono l'idea e gli stranieri crearono una banca che conteneva in deposito tutto l'oro che avevano portato e che emetteva delle monete che valevano come moneta nell'isola. I mercanti non avevano voluto vendere tutto l'oro direttamente per 300mila dollari in cambio di una somma equivalente di beni, utensili e terreni, avevano proposto di prestarlo per un 5% all'anno (e chiedevano come garanzia delle ipoteche sui terreni e le case). Molti abitanti cominciarono a prendere a prestito le monete d'oro pagando un 5% di interesse e dando un ipoteca come garanzia.
Si era convenuto con i capi dell'isola che il totale dell'oro contenuto nella banca era di 300mila dollari per cui il primo anno gli abitanti presero a prestito questa cifra, ottennero monete d'oro da scambiare tra loro come moneta e pagarono 15,000 dollari (300mila X 5%). Alla fine dell'anno si resero conto nel restituire la somma che avevano preso a prestito 300mila dollari in monete d'oro che COSTITUIVANO TUTTA LA MONETA DELL'ISOLA, per cui dovendo poi restituirne 315 mila non erano in grado di ripagarla tutta. Il governo dell'isola andò a discutere con gli stranieri e si decise di estendere il prestito per un altro anno, sempre pagando i 15mila di interesse (e sempre dando in ipoteca dei terreni e case)
Quando alla fine del secondo anno l'interesse del 15% sulla somma di 300 mila iniziale presa a prestito dovette essere pagato si accorsero che avendo già pagato 15mila il primo anno, pagando un altro 15mila di interesse, sempre con le monete d'oro che avevano preso a prestito, sarebbero rimasti con 285 mila dollari. A questo punto cominciarono ad accorgersi che se avessero continuato per altri 20 anni avrebbero ripagato in interessi tutte le monete d'oro esistenti nella banca (e nell'isola) e sarebbero stati sempre in debito di 300mila dollari, ma senza avere una sola moneta d'oro in loro possesso. Per cui dopo 20 anni sarebbero stati in bancarotta.
Il governo dell'isola volle discutere questo problema con i mercanti stranieri spiegandogli il pericolo in cui ora gli abitanti si trovavano, di dover pagare ogni anno interessi e poi anche rimborsare la somma iniziale con monete d'oro che man mano si riducevano, per cui alla fine sarebbero finiti in bancarotta.
Nel frattempo i mercanti avevano cominciato a comprare oggetti, cibo e case usando non monete d'oro, ma delle promesse di pagare in oro, dei certificati che avevano cominciato ad emettere al posto delle monete d'oro, spiegando agli abitanti che erano più convenienti e pratici da usare e da portare in giro rispetto alle monete d'oro. In altre parole, appena creata la banca i mercanti stranieri avevano cominciato a offrire di pagare per i beni che gli abitanti producevano con questi pezzi di carta, che contenevano la promessa di pagare in oro a chi li avesse portati presso la loro banca. E alcuni abitanti avevano cominciato ad accettarli come mezzi di pagamento, scambiando il cibo, gli utensili e anche delle loro proprietà con questi certificati (che rappresentavano oro) emessi dalla banca
I mercanti stranieri allora proposero al governo dell'isola di superare il problema della scarsità di monete d'oro per ripagare l'interesse annuale del 5% e rimborsare i 300 mila iniziali dichiarando moneta legale dell'isola anche i certificati emessi dalla loro banca ( che promettevano di essere scambiati su richiesta in oro). In questo modo spiegarono che ci sarebbe stata abbastanza moneta per ripagare il debito e anche per espandere il commercio. Il governo dell'isola accettò l'idea di aumentare la moneta in circolazione usando i certiifcati emessi dalla banca, che erano scambiabili su richiesta in oro
Nel frattempo i mercanti cominciarono a suggerire agli abitanti che non c'era bisogno che usassero solo monete d'oro per effettuare scambi tra loro quando potevano oro usare come moneta legale riconosciuta dal loro governo dei certificati che rappresentavano l'oro depostato alla banca. Per cui potevano depositare le loro monete d'oro in banca, dove erano anche più sicure, e ricevere in cambio certificati della banca che ne rappresentavano lo stesso valore ed erano più pratici (e costavano sempre un 5% annuale di interesse). Gli abitanti cominciarono a depositare il loro oro in banca e ad usarli al posto delle monete d'oro.
Con il passare del tempo, il crescere del commercio e della popolazione e anche il crescere degli interessi da pagare la quantità di biglietti di carta emessi dalla banca aumentava sempre e gli interessi del 5% annuo sulla somma iniziale di 300mila dollari continuavano a venire pagati e in più ora c'erano questi certificati che pure avevano un interesse del 5%. Alla fine i mercanti stranieri avevano di nuovo i 300mila dollari di monete d'oro con cui avevano iniziato e in piu avevano emesso 900,0000 dollari di certificati (scambiabili in teoria in oro) su cui pure ricevevano un 5% annuo di interesse, per cui ricevevano 60mila l'anno di interessi. E avevano ipoteche su quasi tutti i terreni dell'isola. In più il governo stesso si era dovuto indebitare con loro e dato che non aveva più monete d'oro li ripagava vendendo dei beni
I mercanti stranieri diventarono gradualmente i padroni dell'isola e gli abitanti, che avevano con le ipoteche date in garanzia dei debiti perso il possesso delle loro case e dei loro terreni, finirono per lavorare per loro come servi. Questa situazione durò per molto tempo, fino a quando essendo i mercanti diventati troppo arroganti e insolenti scoppiò una violenta rivolta, gli abitanti distrussero le banca e massacrono i mercanti. Da quel giorno l'isola fu denominata "l'Isola senza denaro", perchè gli abitanti preferirono bandire l'uso dell'oro e dei prestiti della banca e tornare al loro semplice sistema di mutui scambi precedenti