.... lo stato non si finanzia coi soldi di chi compra BTP - GZ
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By: GZ on Martedì 12 Novembre 2013 23:06
Devo correggere la mia correzione riguardo al fatto che lo stato si finanzia in realtà sempre con soldi che crea lui. ^Dal punto di vista operativo, funzionale e contabile ha ragione Barnard#http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=733^. Bisogna qualificare bene cosa si intende, perchè nella realtà resta vero che lo stato non può spendere in deficit se prima non vende bonds a qualcuno e gli investitori comprano bonds pagando con i loro soldi. Quindi da una parte tu compri BTP e vedi l'importo addebitato sul conto e dall'altra il Tesoro può spendere per il terremoto o per le pensioni solo quando riceve un accredito corrispondente.... ===> MA CONTABILMENTE LO STATO NON RICEVE I SOLDI DA CHI HA COMPRATO I BTP PERCHE' LA TUA BANCA FA SOLO FINTA DI MANDARLI
Più precisamente, quando tu compri un BTP pensi che la banca invii l'importo al governo visto che ti ritrovi i BTP nel conto titoli e nel conto corrente ti addebita l'importo, ma i soldi che spariscono dal tuo conto corrente vengono rimpiazzati dalla Banca Centrale, per cui per la tua banca è come se tu non avessi fatto niente. Dal punto di vista contabile, cioè poi operativamente, la tua banca non manda al governo l'importo che ti addebita quando ti comprandoti i BTP. IL GOVERNO DALLA TUA BANCA, E QUINDI ANCHE DA TE, NON RICEVE UNA LIRA. Ha ragione Mosler e con lui Barnard a dire che, anche se oggi le leggi impongono al governo di vendere BTP per poter avere i soldi da spendere, funzionalmente e contabilmente il governo non usa mai, anche adesso sotto la BCE, i soldi di chi compra i BTP
Me ne sono reso conto vedendo che la contabilità bancaria assume che non ci siano soldi liquidi dietro i depositi bancari, in parole povere che "non ci siano i soldi nelle banche". Intuitivamente, il governo non si fa mandare i soldi dalle banche, perchè presso di loro forse non ci sono! si fida solo della Banca Centrale che non hai vincoli di liquidità perchè la crea, delle banche non si fida. Il sistema attuale è stato disegnato in modo tale che le banche contabilmente non debbano inviare i tuoi soldi al governo. A TE ADDEBITANO IL CONTO E MOSTRANO CHE ORA HAI I BTP, MA AL GOVERNO NON ACCREDITANO NIENTE (ci pensa la Banca Centrale)
Warren Mosler e altri assieme a lui (ad esempio di recente l’ex numero due del Tesoro sotto Clinton nonchè CEO di diverse grandi banche, Frank Newman), sostengono che lo stato non ha motivo di indebitarsi per poter spendere e non rischia di dare default perché in ogni caso, quando vende dei bonds riceve un accredito dalla Banca Centrale, con denaro quindi che proviene da lui stesso. Cioè quando vende bonds lo stato non riceve i soldi da chi ha comprato il bonds
(Mosler secondo me dovrebbe spiegarlo meglio in questo modo: il motivo per cui il governo non vuole essere pagato e pagare tramite banche. è perchè sa che la moneta che circola (bancaria) è basata solo sulla fiducia, non sul fatto che ci siano veramente "i soldi". Dato che la fiducia dipende dal fatto che il governo stesso possa far creare moneta alla banca centrale, in caso di bisogno, e salvare banche e depositanti, sarebbe assurdo che il governo si facesse inviare soldi dalle banche e usasse la moneta che creano le banche.... Facevo fatica a capirlo fino a quando non mi sono chiarito che le banche creano loro i depositi. In altre parole, se in banca ci fosse denaro vero, anche il governo userebbe le banche!.... )
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(Questo da quando i tassi di cambio sono fluttuanti e la moneta non è convertibile in oro o altre valute...una volta era diverso).
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Quando si compra un BTP inviando un bonifico si immagina che la banca trasferisca l’importo esistente nel conto ad un conto dello stato, ma il Tesoro riceve i soldi dalla Banca Centrale, la quale accredita da una parte l’importo allo stato e dall’altra parte però accredita anche lo stesso importo alla tua banca (come "riserva"). Hai una moltiplicazione contabile, chi ha comprato BTP li trova nel conto deposito mentre il suo conto corrente si riduce di 100, lo stato riceve un accredito di 100 nel suo conto presso la banca centrale e si è indebitato di 100, ma appare anche un saldo di 100 nel bilancio della banca come prestito delle banca centrale.
Nel sistema attuale dal punto di vista operativo e contabile, quando il governo vende titoli di stato ad un privato o una banca riceve denaro che la Banca Centrale ha creato appositamente.
Questo può sembrare un dettaglio di contabilità, perché alla fine il tuo conto si è ridotto di 100 e il conto dello stato è aumentato di 100 e tu hai ora dei BTP. Ma perché se tu compri titoli di stato usando soldi che hai sul tuo conto, la banca deve ricevere un prestito di riserve dello stesso importo ?
In pratica devi pensare che è come se non ci fossero veramente i 100 euro nel tuo conto quando hai usato questi soldi per acquistare 100 di BTP. Se la banca non avesse avuto i 100 euro, che apparivano nel saldo del tuo conto, come inviava 100 euro al governo ? Si faceva prestare i 100 dalla Banca Centrale e con quelli pagava il governo per tuo conto. E questo è proprio quello che accade, per cui è come se tu non avessi inviato soldi dal tuo conto.
Di fatto se tu che hai comprato i BTP e hai usato soldi del conto corrente che si è ridotto, ma la Banca Centrale ha accreditato lei il governo e NON HA USATO I TUOI SOLDI, perchè ha anche prestato lo stesso importo alla tua banca. Per cui è quindi come se i soldi non fossero mai usciti dalla banca, perché questa da una parte perde il tuo deposito, che per lei era una passività di bilancio, e dall’altra riceve dalla banca centrale un altro deposito che lo rimpiazza. Chi compra i BTP non si accorge di niente, ma la Banca Centrale si è intromessa e ha fatto in modo che la banca non dovesse muovere soldi, perché le ha dato un altro deposito per rimpiazzare quello dello cliente appena perso
La contabilità del governo funziona in modo tale che questo riceve o trasferisce soldi solo tramite la banca centrale, la quale a differenza delle banche non ha mai problemi di liquidità a pagare qualunque cifra in qualsiasi momento. In altre parole il governo non si fida della moneta che creano le banche, cioè i depositi, sa che hanno valore solo perchè lui garantisce che salverà qualunque banche e ripagherà i depositanti, ma che sotto i soldi ci sono solo in parte.
Lo stesso accade quando il governo che spende e si ricevono stipendi pubblici o pensioni, perchè una somma che viene trasferita dal conto del governo al conto del signor Rossi, ma c’è anche un altra transazione in cui la Banca Centrale si mette in mezzo e accredita lo stesso importo alla banca. Quando si riceve una assegno e lo deposita in banca o si riceve un bonifico del governo si pensa che la banca si limiti ad effettuare la transazione e accreditare il proprio conto, in aggiunta questa si vede accreditare delle “riserve” dalla banca centrale.
Sono accrediti e addebiti in una moneta chiamata “riserve”, che possono usare solo per saldare conti tra banche e banca centrale, per cui quando ad esempio la banca ha preso a prestito 100 di riserve e poi riceve un aumento di riserve di 100 le due cifre si annullano tra loro nel suo bilancio, indipendentemente dal resto dei crediti e debiti a bilancio
Questo sembra solo un meccanismo contabile per pareggiare i conti tra banche e banca centrale e in tempi normali nessuno ci fa caso e non ha conseguenze pratiche, ma significa che operativamente quando il governo spende in deficit le banche accreditano i conti delle persone che ricevono gli assegni del governo usando soldi che crea la Banca Centrale, perché questa accredita loro lo stesso ammontare (all’attivo) che loro accreditano ai conti dei clienti (al passivo).
Il motivo contabile è quando il governo vende titoli di stato, i privati li pagano riducendo il saldo dei loro depositi e si crea un buco contabile per il sistema bancario, perché un deposito costituisce una passività, un finanziamento per le banche e ora questi soldi vanno alla banca centrale. La banca centrale quindi li rimpiazza automaticamente, accreditando lo stesso importo alla banca come prestito (senza costo) di “riserve”, in modo che per lei non cambi niente.
Lo stato usa solo la banca centrale per i suoi accrediti e addebiti e questa opera solo per lo stato, per cui i soldi che vanno in pagamento allo stato escono (momentaneamente) dal circuito bancario. Bot e BTP sono un alternativa ai conti bancari, comprare BTP è in un certo senso simile a inviare soldi su banche estere.
Mosler, Ray, Gailbraith, Mitchell e altri che concordano con loro, come Bernanrd Liater che era alla banca centrale belga e uno dei massimi esperti di moneta, mostrano che lo stato con questo sistema èfinanziato con denaro che crea per lui la Banca Centrale. Dal 1980 circa ci sono ovunque leggi che vietano a questa di accreditare il conto dello stato se questo prima non ha emesso un BTP, ma non cambiano il meccanismo di base, il fatto che lo stato non riceve denaro dai depositi bancari degli investitori che comprano i titoli di stato.
Le leggi attuali codificate nel trattato di Maastricht vietano alla Banca Centrale di fare accrediti al conto dello stato presso di lei, senza che questo abbia emesso un BTP e qualcuno lo abbia comprato. Ma operativamente tutto quello che succede presso la banca è che il cliente spostato i soldi dal conto corrente che paga 0,1% al conto titoli in cui i BTP pagano un 4% e basta. La sua banca non ha inviato i suoi soldi al governo, perché è stata la banca centrale che ha accreditato il Tesoro e che poi le presta l’importo equivalente ai BTP per coprire il buco causato dalla riduazione di depositi.
Mosler, Gailbraith e molti altri sostengono quindi che, in termini operativi, degli accrediti e addebiti presso le banche e la banca centrale, lo stato si finanzia in ogni caso tramite la banca centrale. Quindi è una finzione che vendendo BTP lo stato riceva soldi dagli investitori che usano denaro creato altrove (ad esempio dalle banche). Ma dal punto di vista dell’investitore la transazione ovviamente è reale, perché comprando BTP riceve un interesse e ha i suoi soldi garantiti dallo stato e non più dalla banca.
Questo è il meccanismo contabile, in modo semplificato e stilizzato, dei pagamenti tra banca centrale, tesoro e banche