By: Ganzo il Magnifico on Sabato 25 Ottobre 2014 21:14
Anti,infatti sono gli italiani che devono diventare europei non viceversa,
ma ci vuole molto tempo,e nel frattempo non possiamo morire.......
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Impossibile. La Germania ha già detto a chiare lettere che non permetterà MAI e dico #b#*MAI*#/b# un' integrazione maggiore di quella che c'è già oggi, e gli unici che in Europa credono ancora nella possibilità di un' Europa politica, di un' Europa integrata dove le nazioni vivano in armonia, sono rimasti solo i bischeri, cioè gli italiani. Non vi credono più nemmeno i francesi. Ma non vi siete accorti che in Europa si sta #b#già#/b# combattendo una guerra? Quelli che vogliono stare oggi con la Merkel e Katainen #b#sono gli stessi#/b# che volevano stare con Hitler 80 anni fa. La storia si ripete, ma sempre in modo sottilmente diverso. Deve cammuffarsi.
Ora abbiamo due scelte: o seguiamo l' Inghilterra e ci defiliamo dall' Europa, Cameron ha già lanciato diversi assists a Renzi, che ha risposto non capendo, o fingendo di non capire, e farfugliando, o seguiamo la Germania nelle sue follie e finiamo nuovamente sconfitti. I diversi esiti della I e della II Guerra Mondiale stanno a insegnarci di come le cose cambino a seconda degli alleati che ci scegliamo. #b#Quella di oggi in Europa è una guerra#/b#, che non si combatte con i cannoni ma con le banche, con il debito e con la finanza. Dobbiamo decidere da che parte stare.
L' Italia se esiste è perché fu voluta proprio dall' Inghilterra, dobbiamo a lei l' Unità. Sapevano benissimo che un paese protetto dalle Alpi all' altra estremità dell' Europa sarebbe stato un alleato formidabile contro gli Imperi Centrali. Questo principio vale anche oggi. Non siamo nati per caso.
#i#« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
#b#I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.#/b#
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »#/i#