crolla tutto...l'italia fa schifo...scappiamo all'estero! - mb
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By: mb on Martedì 05 Novembre 2013 15:26
SONO INTERESSATI. Finalmente anche dento le fitte maglie della blogosfera qualcuno comincia ad accorgersi di come un’informazione internettiana non sia esente da bufale, truffe, raggiri, malafede.
Non è che basti fare i bastian contrari antisistema, scrivere senza punteggiatura come bukowski e accompagnare gli scritti con energiche wonderwoman supedotate siano elementi sufficienti per poi formulare cose sensate e veritiere. E’ il caso di molti siti finanziari che con la scusa di sbattere in prima pagina le verità nascoste, gli analisti proprietari dei blog sfogano le loro repressioni freudiane, i propri traumi scolastici i pruriti endocirini da eterni poppanti quali sono sulle pagine del sito finanziario, il tutto celando motivi meno etici e nobili della (apparente) denuncia sociale.
Nei mercati liberi e nei rischi calcolati, per esempio, da anni si ripete come un mantra la solita manfrina: che siamo noi italiani delle *** cce di fantozziana memoria e che non abbiamo voglia di far nulla e che ci facciamo comandare e defraudare dai parassiti di stato. Come insegnava Aristotele c’è del vero anche nelle posizioni più estreme, ma confondere una parte col tutto è segno di mistificazione criminale, di ignobile malafede.
Tutti questi, ma cito un solo esempio, vanno letteralmente in brodo di giuggiole per la Germania, per la mentalità tedesca ecc. ecc dicendo ora con illuminate osservazioni che non va bene dire che è colpa dei tedeschi e che anzi forza Merkel e che ci vorrebbero qui i tedeschi ecc. ecc. A parte che i tedeschi qui li abbiamo avuti per secoli e sono stati i secoli più bui della nostra penisola (invasioni barbariche, basso medioevo, francesco giuseppe), a parte che quando abbiamo avuto gli stranieri in casa con le loro regole e la loro mentalità siamo stati sommersi da tasse e gabelle, è davvero sensato sostenere più intelligente andarsene via dall’italia perché la nostra economia va male?
In primo luogo l’equazione ricchezza=felicità non è sempre automatica. Ho carissimi parenti e amici all’estero (ciao Luigi, ciao Paolo), che hanno uno stipendio almeno triplo del mio ma mi dicono loro in prima persona, non sono affatto felici. Manca loro tutto ciò che conta, affetti, lingua, musica, gastronomia. Ma dicendo questo, è lecito entrare nel nostalgico macchiettismo mediterraneo de noanatri e quindi mollo quest’osso ponendo però bene l’accento su altri e ben più rilevanti aspetti.
IL PRIMO: chi propone ricette alternative all’austerità tedesche non si limita a studiare dei modelli, ma fa chiaro riferimento alle scelte economiche intraprese da molti di quei paesi in cui i blogger propongono di fuggirsene con i capitali. Quindi non si capisce davvero per quale cacchio di motivo sia insensato proporre qui cose che sono in auge altrove. Barrai si eccita parlando di svizzera… poi però dice anche stato *** ecc. ecc. e mi vien da ridere per non piangere. Non ho mai visitato in vita mia paesi più statalisti e socialista di svizzera e austria. Siamo a livelli che se a un contadino nel maso manca l’acqua, il Comune manda l’elicottero a versare l’acqua sui campi. Ci sono più dipendenti pubblici che orologi in ISVIZZERA, altor che mercato libero!!!
C’è più assistenza dedicata alla persona nei paesi dove voi vi trasferite che nella Russia di Stalin ( e ci mancherebbe altro). Parlano di andare a investire in Brasile, dicendo che il sindacato va abolito, dimenticando che quel paese è guidato da sindacalisti, e da anni!!! Dicono di investire a Panama, dove però l’economia si regge quasi unicamente su una infrastruttura mezza pubblica, come il canale di Panama appunto. E potrei andare avanti con esempi paradossali per decine di righe e tutto questo senza contare il fatto che in questi paesi, svizzera, brasile, vi è sovranità monetaria, come diciamo noi qui e altrove ormai da anni. Nel caso della Germania che invece ha l’euro come noi, le tabelle alla mano che loro stessi pubblicano, MOSTRANO CHE SI REGGE PERCHE’ HA SVALUTATO IL MARCO CON L’OPERAZIONE EURO!!! Però se scriviamo e proponiamo di fare così, siamo dei falliti ecc. ecc.
SECONDO. Il secondo aspetto è però quello più interessante e grave. Non dimentichiamoci che vendono prodotti, consulenze, abbonamenti, segnali. Non è facile vendere segnali di trading se parlo di ricette di polenta nel blog, ovvio, ma se creo terrore puro nel lettore… capite anche voi che mi faccio un pubblico e che magari qualcuno si abbona ecc. Anche chi mi ospita qui vende segnali, ma parla di tutto, dall’eolico al trading, alla storia, non mi bombarda di mail, non lascia intendere che LUI sa dei segreti e che tutto sta per crollare e che per saperne di più ecc. ecc. non a caso in questi blog ci sono scritte cose del tipo “guadagna con la crisi”. Certo, è provato che se fosse per i segnali che danno in chiaro sarebbero economicamente sul lastrico: aspetto ancora che l’oro svada a 10mila dollari l’oncia e che lo spread vada a 800 punti.
Il mai sufficientemente compianto carletto marx (ahhhhhhhh, i coommmmuniiiistiiiii ahhhhahhh) diceva che la morale è una sovrastruttura dell’economia. Che significa in soldoni? Che se porto avanti con sicumera dei valori, questi si saranno consolidati in me sulla scorta delle mie esigenze economiche e dalle mie condizioni materiali di vita e non perché siano validi in senso assoluto. Insomma, dietro il piagnisteo sulla cattiva mmt e sulla rettitudine tedesca (fallita 4 volte, 2 guerre mondiali perse per non parlare del calcio), c’è il loro personale tornaconto economico.
Come faccio a guadagnare dai trasferimenti in svizzera se non dico ogni giorno che l’italia è una *** e che bisogna trasferirsi in svizzera? Come faccio a guadagnare attraverso relazioni e servizi legati magari all’oro o altri prodotti “sicuri” se non dico quotidianamente che crolla tutto e che è la fine dell’italia e che moriremo tutti?
Il grosso guaio di tutta questa “reclame” sul trasferimento di uomini al di là delle alpi non è solo che è un inganno: è che torneranno! (quando invece sarebbe cosa buona e giusta aspettarli alla frontiera col bastone in mano)