Il Piano per Uscire dalla Depressione: 100 mld in meno di tasse creando moneta

 

  By: pana on Mercoledì 09 Ottobre 2013 08:43

l inizio della fine per le compagnie di assicuraizoni sanitarie aziende come GE, saltano completamente queste assicurazioni e trattano direttamente con gli ospedali e i medici, i costi scenderanno di parecchio, cure anche per i piu pveri, GRANDE OBAMA !! tutto cio fa schiumare di rabbia i repubblicani che vorrebbero cure solo per i loro elettori ricconi.. PS, scatta un sell totale e a valanga su tutti i titoli del settore HEALTH INSURANCE.. (ovvio che meno soldi escono dalle tasche dei cittadini e meno soldi entrano in quelle delle insurance companies ) And as The New York Times reported last Friday, companies like GE are working directly with hospitals and physician groups to reduce costs and improve the quality of care for their workers instead of turning that responsibility over to insurance companies. http://www.michaelmoore.com/words/mike-friends-blog/beginning-end-major-health-insurers e ora via verso altri traguardi !! 1-eliminare la FED 2-nazionalizzare tutte le grosse banche 3-Tobin Tax sui derivati

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

Allesina e Giavazzi cambiano rotta - GZ  

  By: GZ on Lunedì 07 Ottobre 2013 01:28

Oggi sul Corriere Allesina e Giavazzi cambiano rotta (senza ammetterlo)e cominciano finalmente a ragionare. Dicono che bisogna tagliare subito le tasse di 50 miliardi e poi quando l'economia migliori ridurre un poco la spesa pubblica ------ «Un governo che avesse il coraggio delle proprie convinzioni, anziché rincorrere il 3% con aumenti di tasse, proporrebbe a Bruxelles una riduzione immediata della pressione fiscale di 50 miliardi, accompagnata da tagli corrispondenti, ma graduali della spesa, e riforme coraggiose da attuare nell’arco di un triennio. Il deficit supererebbe per un paio d’anni il 3%, come in Francia. Torneremmo sotto la sorveglianza europea, una ragione in più per garantire che tagli e riforme vengano davvero attuati. E soprattutto, riducendo i sussidi improduttivi, liberalizzazioni, mercato del lavoro e riduzioni della spesa, si darebbe il segnale che la priorità è la crescita» --- Bravissimi, fa piacere vedere che vi state convincendo, in fondo non è difficile e qui si sta spiegando da almeno un anno esattamente questo concetto, (vedi ad esempio ^"Soldi che mancano, Soldi che piovono"#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/29_PDF.pdf^ o ^"Dal Crac delle Banche all'Austerità"#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/30_PDF.pdf^). Solo che 50 miliardi non bastano, bisogna andare su 150 miliardi e per farlo devi neutralizzare i BTP (anche per i 50 miliardi a dire la verità)

 

  By: Moderatore on Lunedì 07 Ottobre 2013 01:26

Oggi sul Corriere Allesina e Giavazzi (senza ammetterlo) cambiano rotta e cominciano finalmente a ragionare. Dicono che bisogna tagliare subito le tasse di 50 miliardi e poi quando l'economia migliori ridurre un poco la spesa pubblica ------ «Un governo che avesse il coraggio delle proprie convinzioni, anziché rincorrere il 3% con aumenti di tasse, proporrebbe a Bruxelles una riduzione immediata della pressione fiscale di 50 miliardi, accompagnata da tagli corrispondenti, ma graduali della spesa, e riforme coraggiose da attuare nell’arco di un triennio. Il deficit supererebbe per un paio d’anni il 3%, come in Francia. Torneremmo sotto la sorveglianza europea, una ragione in più per garantire che tagli e riforme vengano davvero attuati. E soprattutto, riducendo i sussidi improduttivi, liberalizzazioni, mercato del lavoro e riduzioni della spesa, si darebbe il segnale che la priorità è la crescita» --- Bravi, fa piacere vedere che vi siete convinti, qui si sta spiegando da almeno un anno esattamente questo concetto, (vedi ad esempio ^"Soldi che mancano, Soldi che piovono"#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/29_PDF.pdf^ o ^"Le Parabole del Debito Pubblico"#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/31_PDF.pdf^ ma 50 miliardi non bastano, bisogna andare su 150 miliardi. E per farlo devi neutralizzare i BTP

 

  By: robom1 on Domenica 06 Ottobre 2013 18:46

una cosa che a mio avviso si potrebbe fare subito è il controllo dei money transfer mediante un sistema semplice: -si richiede di mettere a procedura informatica il controllo dell'isee se io supero il mio isee lordo la procedura presuppone un'evasione ed applica un'aliquota alla fonte progressiva all'atto del trasferimento incamerata dallo stato.

 

  By: Gano* on Domenica 06 Ottobre 2013 18:27

saranno anche incapaci, come dici tu, ma tu come faresti a fare dei controlli ? ------------------------------------------------------------------------------------- Allora mi devo correggere. Sono bravi e capaci. Lo si capisce subito. Che sciocco che sono. Peccato poi che per portare a casa qualche euro siano costretti a fare provvedimenti come il redditometro, la prova a carico del contribuente e accertamenti a tappeto (io ne ricevo uno ogni uno/due anni, sempre di vari livelli di stramberia e assurdità) in cui se vuoi ricorrere devi pagare anticipatamente il 30% della sanzione, ovviamente a prescindere (soldi che poi penso che non rivedrai mai) oppure metterti d'accordo e pagare una tantum, in via "amichevole e concordata". Il famoso balzello della sanzione ridotta. Tu dici che non brancolano nel buio? Mah... io sinceramente qualche dubbio ce l' avrei. Forse sbaglio...boh! E in ogni caso tu pensi che con questi metodi ce la facciano a contenere l' evasione dei cinesi? DEI CINESI??? Col redditometro!? ma per piacere...

 

  By: gianlini on Domenica 06 Ottobre 2013 18:25

bellissimo pezzo, Robom... leggo ad esempio Tuttavia, sono i cinesi a destare il maggiore allarme sociale posto che il grosso della produzione, completa o per singole parti da assemblare, è in mano ad essi. Le ragioni di ciò devono essere individuate, come prima accennato, nel costo del lavoro, che in Cina è minimo rispetto a quello italiano, nonché nel livello di utilizzazione degli impianti. Secondo una recente statistica, un lavoratore tessile italiano lavora mediamente per 1.600 ore all'anno mentre uno cinese per circa 2.200 ore. Un altro fattore da considerare è la diversa dimensione delle aziende: mentre in Italia vi sono soprattutto piccole e medie imprese, in Cina sono presenti, quasi esclusivamente, aziende di grandi dimensioni. A ciò si aggiunga che il costo dell'energia elettrica in Cina risulta essere del 30 per cento inferiore a quello italiano. La Cina adotta, inoltre, prezzi calmierati per renderli compatibili all'esportazione, avvalendosi peraltro di un cambio anch'esso favorevole. Infine, alla mancanza di tutele ambientali e sociali, si aggiunge un dato di base: i cinesi costruiscono e producono utilizzando un know how a costo zero perché acquisito per imitazione. Alla luce delle considerazioni sopra esposte è evidente, quindi, che esistono tutte le condizioni per un forte sviluppo. In Italia, le comunità cinesi più numerose si trovano in Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, Veneto e Lombardia. I cinesi destano la preoccupazione della Direzione investigativa antimafia poiché, per primi, hanno delocalizzato l'attività illecita, trovando forme di connivenza con la criminalità organizzata locale, in primis, la camorra. Infatti, rispetto al 50 per cento di cittadini italiani che operano nel settore illegale della contraffazione, il 42 per cento si trova in Campania, mentre il restante 8 per cento è in Puglia e Sicilia.

 

  By: robom1 on Domenica 06 Ottobre 2013 18:20

http://leg16.camera.it/544?stenog=%2F_dati%2Fleg16%2Flavori%2Fdocumentiparlamentari%2Findiceetesti%2F022bis%2F002

 

  By: gianlini on Domenica 06 Ottobre 2013 18:15

non so se ti rendi conto che in 20 mesi non presenti nemmeno il primo bilancio... saranno anche incapaci, come dici tu, ma tu come faresti a fare dei controlli ?

 

  By: Gano* on Domenica 06 Ottobre 2013 18:13

> come mai queste cose non le sai? --------------------------------------------------------------------------------------- Non ho capito. Tu cosa ne sai se le so o no? Io non ti ho detto che non le so. Ti ho solo detto che sono degli incapaci.

 

  By: gianlini on Domenica 06 Ottobre 2013 18:05

gano, forse non ricordi ma raccontavo anche io come puoi appropriarti dell'IVA per almeno 19 mesi , perché hai tempo fino al maggio successivo per pagarla (con gli interessi di mora e sanzione) metti su una società, che vende e compra qualsiasi cosa, senza nemmeno metterci su alcun ricarico, fatturi 300 mila euro al mese, 60 mila di IVA, lo fai per 16 mesi e non la versi mai, incassi il milione di euro e voli in Uruguay.... non è mica così difficile PS ma tu non hai una attività? come mai queste cose non le sai?

 

  By: Gano* on Domenica 06 Ottobre 2013 18:00

Gano, la norma, del tutto ragionevole, risale a quanto il mondo era molto meno "liquido" e le attività meno "virtuali" di oggi ------------------------------------------------------------------------------------- Caxxo, le norme si cambiano. Non si inventano strambi sotterfugi -quelli sì secondo me davvero lesivi della libertà del cittadino- come il redditometro o l' onere della prova a carico del contribuente perché sennò non sai dove andare a parare... E' inutile parlare di lotta all' evasione fiscale se hai poi un sistema di questo genere che dovrebbe combatterla. Un sistema che brancola letteralmente nel buio e non sa come andare avanti se non colpendo indiscriminatamente tutti i cittadini.

 

  By: gianlini on Domenica 06 Ottobre 2013 17:55

Gano, la norma, del tutto ragionevole, risale a quanto il mondo era molto meno "liquido" e le attività meno "virtuali" di oggi una normale attività aziendale impiegherebbe ben più di 20 mesi per avviarsi verso una redditivà sufficiente, per cui è giusto che uno inizi a guardarci dentro ben dopo quel lasso di tempo i furbi (i famosi evasori tanto cari a GiorgioFra) ovviamente invece ci sguazzano in norme così....ma devi anche considerare che per chi è "di stanza" qui diventa molto più difficile usufruirne (devi avere un posto sicuro dove inviare i guadagni, perché prima o poi ti beccano)

 

  By: Gano* on Domenica 06 Ottobre 2013 17:41

essendo che i controlli fiscali in Italia non scattano prima di 20 mesi di vita dell’azienda. ----------------------------------------------------------------------------------------- Questo tanto per ribadire l' efficienza dell' agenzia delle entrate. Da questo e da tanti altri episodi sto convincendomi sempre di più che brancolino nel buio. E' per quello che sono stati costretti ad introdurre provvedimenti strambi e ingiustamente coercitivi come il redditometro e la prova a carica del contribuente.

 

  By: gianlini on Domenica 06 Ottobre 2013 17:05

Come fanno i cinesi a eludere così facilmente i controlli? Gli stratagemmi messi in atto sono molteplici, ma quello quello più diffuso è sicuramente la pratica di aprire e poi cancellare le ditte dopo soli due anni, essendo che i controlli fiscali in Italia non scattano prima di 20 mesi di vita dell’azienda. I cinesi l’hanno capito e sfruttano questa falla del nostro sistema per fare profitti per due anni in nero e poi portarli all’estero. Come? La Guardia di finanza e la Procura di Firenze hanno stimato che in cinque anni sono stati trasportati in Cina 4,5 miliardi di euro dagli imprenditori cinesi attraverso il ricorso ai cosiddetti “money transfer”. Poi ci sono veri e propri “spalloni”, per lo più operai, che per per conto del datore di lavoro si nascondono sotto i vestiti i soldi da portare in aereo in patria. Giusto qualche giorno fa ne hanno beccato uno con più di 120 mila euro sotto i vestiti… Leggi di Più: Imprenditori cinesi fanno soldi (in nero) alle nostre spalle | Tempi.it Follow us: @Tempi_it on Twitter | tempi.it on Facebook

 

  By: robom1 on Domenica 06 Ottobre 2013 16:58

Gianlini oltretutto affari in africa, terre rare e quelli che sono in italia se pagassero tutti le tasse? http://www.tempi.it/prato-cinesi-evasione-un-miliardo-euro-aldo-milone#.UlFcx9JFCM8 http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-10-03/triangolo-cinesi-070950.shtml aiuterebbe per il programma antidepressione