By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 11 Novembre 2015 11:44
#i#Gianlini> "Anche la Lombardia quando esporta in Calabria non riceve valuta estera, così come la Catalogna quando esporta in Andalusia....(...) l'errore è quello di non modificare il sistema euro per farlo funzionare esattamente come funziona ora fra Liguria e Molise, fra Sicilia e Veneto...."#/i#
Esattamente. Penso anch'io che o riformi il sistema euro (*) o torni alle valute sovrane. E ricordo che hai scritto proprio questo, in uno dei tuoi migliori post. Purtroppo i paesi esportatori sembrano non avere nessun interesse a modificare un sistema che li fa diventare sempre più ricchi a spese dei paesi importatori netti nella stessa area euro. In ogni caso il sistema che abbiamo ora non può funzionare, proprio per le ragioni che hanno scritto Anti e Hobi.
(*) non sono poche le riforme che dovresti fare. E sarebbero riforme politiche più che economiche.
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#i##b#Gianlini>#/b# "21 Novembre 2013 15:12
argomento: Economia Italia, Storia e Società
Noi tutti abbiamo la memoria molto corta
chi è qui del nord, sa che fino a 40 anni fa zone come la Bergamasca, la gran parte del Veneto, e mezzo Trentino erano molto misere
la gente emigrava all'estero o più recentemente verso Milano o Torino, io ricordo papà di miei compagni ricordare la dieta monoalimento (polenta, patate, cavoli, castagne) per mesi e mesi l'anno e le allucinazioni provocate dalla fame, ecc.ecc.
nel giro di 30 o 40 anni sono diventate zone di benessere diffuso, gli ex-contadini poareti col Mercedes in Veneto un'icona di sviluppo, la pianura invasa da fabbriche e capannoni di ogni genere (ascoltare Paolini, ad esempio, ma chi percorreva la Milano-Verona 40 anni fa ricorda sicuramente i campi verdi dove ora c'è solo asfalto e insegne
cosa era successo? esattamente , mutatis mutandis (per la gioia di Gano, un bell'ablativo assoluto!) quello che sta succedendo ora in Europa
un unico paese con enormi differenze nord-sud, accomunato da un'unica moneta, più debole del dovuto per il nord produttivo data la zavorra del sud, e più forte del dovuto per il sud improduttivo, ma con un mercato, quello della CECA, poi CEE poi UE, sempre più aperto e ricettivo rispetto agli anni prima della guerra
il nord con la sua popolazione laboriosa ha conosciuto il benessere, grazie alla moneta debole con cui esportava, #b#il trasferimento di risorse dal nord al sud ha consentito che anche il meridione sopravvivesse#/b#
#b#il parallelo con l'europa di oggi, straordinariamente simile;#/b# moneta debole per la germania produttiva, forte per il sud; un mercato (la Cina, i Paesi del golfo, quelli del Sudamerica) di sbocco per le merci europee (in primis tedesche) in forte espansione, #b#l'unica grande differenza con l'Italia, è che il nord tedesco non vuole sovvenzionare il sud mediterraneo#/b#
come si sarebbe spaccata l'Italia, se milioni di meridionali non avessero ricevuto sussidi dal nord (in varia forma assunzioni clientelari, cassa del mezzogiorno, ecc.ecc.), #b#così l'Europa, senza trasferimenti interni, si spaccherà#/b#
del ruolo "benefico" che ha avuto il sud arretrato sui destini del nord produttivo sarebbe bene però ricordarsi più spesso quando si elogia il benessere degli itagliani ai tempi della lira#/i#