By: gianlini on Martedì 30 Giugno 2015 10:05
Gano, Lelik
il terremoto Grecia innescherà appunto la consapevolezza di dover studiare dei trasferimenti intelligenti ed efficienti per aggiustare la situazione
E' come un matrimonio, se pensi che non abbia alcun valore aggiunto puoi divorziare e non pensarci più; ma se invece ritieni che valga la pena salvarlo, ognuno dei due coniugi aggiusta il proprio comportamento per tenerlo in piedi.
E secondo me il fronte di chi pensa che sia meglio avere l'euro in Europa e non lira, franco, fiorino, dracma, corona, ecc.ecc. è molto ampio e i vantaggi superano gli svantaggi
La cosa interessante è che ci sono meno greci emigrati in Italia (7081) http://www.comuni-italiani.it/statistiche/stranieri/ di quanti polacchi siano emigrati in Islanda! (più di 8000)
http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7680087.stm
I greci insomma, tutta questa voglia di tirarsi fuori dalla melma non l'hanno proprio dimostrata....
PS Gano, non tirarmi fuori la storia dell'immigrazione e dell'euro, e di quelli che si comprano casa al paese coi risparmi, perché l'abbiamo CAPITA!
"A me un' Europa dove milioni di persone si spostano al suo interno, lasciando nazioni semideserte e creando un mescolone culturale tipo USA non piacerebbe."
Proprio ieri sentivo una vecchietta qui in paese che parlando in dialetto con un'altra, diceva..."quella tusa meridiunal lì la me pias mìa..."....anche in Italia avviene esattamente quella cosa lì...le regioni meridionali si svuotano a favore di quelle più ricche (Roma e nord) e i Gano locali si lamentano....peraltro in genere le zone più povere sono poi quelle dove si fanno più figli, quindi non è che si crei il nulla da una parte e il tutto dall'altro, ma anzi quasi un circolo naturale di nascite da una parte e vite lavorative dall'altra - a Milano ad esempio come sa bene Bullfin, siamo diventati tutti gay, quindi di figli ne faremo pochi e avremo sempre bisogno di nuovi afflussi dall'esterno -