GRECIA (Bond e Default)

Ricordo la risposta che il Dalai Lama ha rilasciato ad Oriana Fallaci quando lei gli ha chiesto se avesse perdonato i suoi nemici: "un buddista non ha nemici". Questa risposta, data a fronte di una nazione invasa e sotto il processo di genocidio ed assimilazione culturale, mi basta. Meglio i talebani, a questo punto.

Bear, ho notato che anche ripetendo dieci volte il concetto non passa molto lo stesso la maestra a scuola però fa così, fino a quando non vede che entra nelle zucche deve ripetere e ripetere... ------------------- Però a scuola, per i bambini handicappati, c'è l'insegnante di sostegno, con competenze PARTICOLARI, appunto per gestire i menomati (mentali, nel nostro caso)... Sicuramente un tizio del genere serve pure qui per alcuni, eh eh eh, però, visto il periodo di crisi e di spending review, evidentemente Zibordi non vuole affrontare la spesa (anche se li critica sotto sotto è un po' ebreo pure lui, eh eh eh).

Bear, ho notato che anche ripetendo dieci volte il concetto non passa molto lo stesso la maestra a scuola però fa così, fino a quando non vede che entra nelle zucche deve ripetere e ripetere...

L'unica cosa certa è la morte. il resto tutte bufale. le religioni e filosofie varie tutte nate per rispondere all'unica verità: la morte. rassegnatevi. moriremno tutti. Eccolo li con i discorsi da TSO....non sono esperto San ma di antidepressivi ve dovrebbero essere di molti tipi...forse c'è anche il Renzinforte...quello che cura dalla depressione e ti fa vedere le puttanate che fa Renzi :)....

Gli atei non esistono, stavo dando ragione a Fracchiolla, tutti credono in qualcosa (per dire, Anti crede nell'inferiorità ontologica della sua gente rispetto a tutti gli altri), per quanto stupida essa possa apparire. Tu e Lutrom avete espresso più volte l'idea per cui un ateo sarebbe un tizio che asserisce che la vita non ha alcun senso, e che inoltre è pure amorale. Ma quello non è un ateo, ma un buddista, ovvero una persona che ritiene che la vita di per se sia un caos insensato da cui liberarsi, e che l'Universo sia destinato all'estinzione una volta che i viventi si saranno liberati dal ciclo delle morti e rinascite. Fra alienazione abramitica (credere che il senso te lo dia un tale per sua grazia) e nichilismo buddista (credere che non ci sia alcun senso) però esistono infinite sfumature, infinite filosofie, infinite fedi, infinite differenze. Ergo, permettersi di pensare che chiunque non ritenga che un libro scritto da un certo numero di ebrei allucinati millenni fa sia la parola di Dio sia, per questo, un tristo nichilista amorale è da menti limitate.

MR: Cheppalle. Non leggo tutto il contenuto del forum perché non ho tempo. Non so che lavoro fai tu, ma con quello che faccio io seguo solo occasionalmente quel che si dice qua, non riesco a fare di più. Ieri per esempio penultimo giorno di ferie ho lasciato aperta la pagina e ogni tanto venivo a vedere la discussione, mentre trafficavo in casa. Tutto li. C'è un'altra cosa. C'è gente come Gano, Bullfin, Lutrom, perfino Anti, leggermente meno Gianlini, (non me ne vogliano altri che non cito solo per brevità) che quando scrivono fanno in modo di essere comprensibili. Io cerco di essere chiaro quando scrivo, a costo di scrivere una frase in più. Non mi sono mai sentito rispondere "cosa intendi dire?". Altri come Hobi o te devo spesso leggerli due volte e poi mi rimane ancora qualche dubbio. Per esempio quando uno scrive "non sono ateo (nel senso di buddhista)" cosa intende? (probabilmente sono duro di comprendonio, ma ne scuso). Posto che mi sono perso qualcosa in passato, la frase letteralmente significa che per ateo si intende buddhista, quindi "non sono buddhista". Dal contesto però mi suona strano, quindi propendo per "non sono ateo (nel senso #i#che sono#/i# buddhista)". Quindi saresti buddhista. Me ne compiaccio, non solo, me ne rallegro! Mi piace molto questa cosa che sei buddhista. I buddhisti credo abbiano molto da insegnare, a tutti. Però se usassi correttamente i pronomi, gli avverbi (non per ignoranza, non fraintendere, per la fretta penso) mi eviteresti la necessità di rileggere il testo due volte. (GZ è il proposito di farsi capire portato all'estremo. Nel post sul debito acquistato dalle BC, che sparisce, ripete 10 volte le stesse cose. Molto chiaro e condivisibile al 100%, ma alla fine non ne potevo più...)

magari la logica con cui si cerca un senso ci viene dritta dritta dritta dalla biologia, ergo non è e non sarà utile, quindi perchè esprimere opinioni? ognuno si accontenti di prendere dallo scaffale il prodotto che più lo soddisfa. da oltre 40 anni trovo tanto inutile quanto divertente questa discussione che si replica all'infinito, non differentemente dalle discussioni tra tifosi delle squadre di calcio. mi ricorda la settimana enigmistica, utile e inutile allo stesso tempo. :) certo tra mr bartezzaghi e pigreco ...

L'unica cosa certa è la morte. il resto tutte bufale. le religioni e filosofie varie tutte nate per rispondere all'unica verità: la morte. rassegnatevi. moriremno tutti.

#i#E quando è l'inizio del tutto e per tutto intendo dire dell'Universo e di chi o cosa ha creato l'universo....#/i# E perché mai dovrebbe aver avuto un inizio. Se tu avessi parlato di "creazione" con un greco ti avrebbe guardato con gli occhi sgranati, probabilmente senza del tutto capire il senso di quello che dicevi. Magari l'Universo è stato creato, magari è eternamente ritornante, magari è solo un'illusione. Chi lo sa?

#i#Tra i non credenti ci sono personaggi come MR che mostrano un ateismo arrabbiato, inquieto, accompagnato da un rosicchio interno. #/i# Se ti degnassi di leggere quello che scrivono gli altri, avresti capito fra le altre cose che non sono ateo (nel senso di buddhista, altri sensi non esistono perché ha ragione per una volta Fracchiolla: gli atei non esistono). Ma è OVVIO che un cristiano, un ebreo o un islamico non siano interessati a capire quello che dicono gli altri. Loro hanno la "rivelazione", loro hanno la "retta via", loro hanno persino il "testo sacro divinamente ispirato". Ti do una rivelazione che ti sconcerterà: prima che il cancro abramitico arrivasse in Europa, la gente non era ne atea ne nichilista ne amorale.

#i#Io e MR (e molti altri qui) in fatto di religione (e di spiritualità) siamo molto lontani...: ma non mi meraviglio di tutto ciò, oggi si pensa solo alla materia, ognuno pensa a realizzarsi su questa terra come se non esistesse nient'altro.#/i# Da te questa ritrita banalità non me la aspettavo Lutrom. Sei veramente convinto che l'alternativa sia fra tendenza abramitica (Dio creatore trascendente e legge morale rivelata) e tendenza buddhista (nulla ha un senso, la vita fa ribrezzo ergo devo liberarmene)? Mi deludi, ero convintissimo che fossi una persona molto intelligente.

Quando dalla "grecia bond e default" si passa alle leggi dell'universo allora il silenzio dei sconfitti sarebbe più gradito.

#i#"una fluttuazione quantistica del vuoto"#/i# Questo necessita però di qualcosa che presupponga il "vuoto" e l' esistenza di "fluttuazioni quantistiche" in esso....

Qualche volta penso a che senso ha tutto questo...intendo dire l'Universo, la vita, etc. Questo mi porta a pensare cosa sta dietro all'Universo....l'uomo con la barba chiamato Dio?...o chi altro? E quando è l'inizio del tutto e per tutto intendo dire dell'Universo e di chi o cosa ha creato l'universo.... Questi sono misteri...altro che il fatto se Silvio conosceva l'eta' di Ruby o no ;).....

In effetti se l'universo è una di quelle cose che di tanto in tanto accadono (frase coniata da Tryon nel 73 mi pare, che suscitò scalpore prima e poi entusiasmo in molti fisici dell'ultima generazione), cioè una fluttuazione quantistica del vuoto, allora il 100% di quello che esiste è zero. L'argomento è affascinante. Resta la domanda: se la meccanica quantistica ammette che dal vuoto (vuoto quantistico, che non è veramente vuoto) possa nascere casualmente un universo, allora bisogna dedurre che le leggi della meccanica quantistica preesistevano all'universo. Perché esistevano queste leggi, che sono poi matematica pura? Roger Penrose ipotizza che il big bang (la fluttuazione del vuoto) in realtà non sia mai avvenuto; l'universo nascerebbe, morirebbe e rinascerebbe evitando la singolarità iniziale e riproponendosi in un contesto dove tutto quello che vediamo sono solo numeri, coni di luce, orizzonti, spazi delle fasi, grandezze matematiche insomma. Un immenso gioco matematico di fronte al quale noi saremmo veramente meno di zero.