FermiamoilCazzaro

 

  By: antitrader on Giovedì 16 Ottobre 2014 02:41

E' venuta fuori la finanziaria, una bella finanziaria elettorale di m... in perfetto stile "cazzaro". Dice che abbassa le tasse, in realta' 10 miliardi sono quei ridicoli 80 euro e il resto e' coperto da una clausola di salvaguardia sull'iva. Da spendig review prevedono 15 miliardi (al massimo ne entrera' uno), ma tanto lui conta di andare alle elezioni a marzo. Fanno 4 miliardi di tagli a regioni e comuni che ovviamente aumenteraano le addizionali. Tanto per infinocchiare a largo spettro dice che stanzia 800 milioni per le partite iva, in realta' sta solo ricicciando il regime dei minimi che gia' esiste ed ha una soglia di fatturaro di 30.000 euro mentre lui lo abbassa a 15.000 e solo ai minori di 35 anni. Toglie i contributi ai neoassunti per 3 anni ma non si acpisce se verranno accreditati in forma figurativa. Una cosa pero' non l'ha prevista: bastano altri 3 giorni di borsa come quello di oggi e lo rispediscono a fare il boy scout.

 

  By: hobi50 on Mercoledì 15 Ottobre 2014 03:20

"Sara' contento il tuo amico Mr, tante tasse e tanta spesa pubblica (gli investimenti!)." Mi sembra che ,sulla base dei vecchi numeri del DEF,per fortuna, gli investimenti ,diminuiscano nel 2015 rispetto al 2013 ed al 2014. Semmai c'è da domandarsi perché approvare il 30 settembre un documento fondamentale dello Stato per poi stravolgerlo 15 giorni dopo. C'è qualcuno che pensa o anche i migliori collaboratori sono impegnati sulle stronzate a getto continuo del nostro premier ? Ha ragione Grillo a incentivare l'attivismo di Renzi per accellere il tracollo. Hobi

 

  By: hobi50 on Mercoledì 15 Ottobre 2014 03:10

Renzi soffre di "annuncite". Ma non si può criticare l'annuncite portando a supporto un documento approvato il 30 settembre. Sappiamo che il nostro premier è vulcanico. In queste ultime notti ha concepito questa grande manovra fiscale(???) e ci sarà un aggiornamento al DEF. La critica sarebbe corretta se domani si presentasse SENZA un aggiornamento dei numeri dati pochi giorni fa. Hobi

 

  By: Bullfin on Mercoledì 15 Ottobre 2014 00:21

Spesso nella mia vita penso di aver visto il peggio, poi penso al futuro e capisco che non è così. Certo ora vorrei capire cosa puo' superare Renzi (in negativo ovvio). Di certo ci vogliono i mercati!! Basta euro!!.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: antitrader on Martedì 14 Ottobre 2014 23:43

Bull, non so se ci hai fatto caso, han previsto al 2018 entrate in aumento per piu' di 70 miliardi, i salari pubblici inevce son previsti in discesa (avranno intenzione di lecenziare qualche postino e qualche bidello), le pensioni in aumento di altri 30/40 miliardi. Sara' contento il tuo amico Mr, tante tasse e tanta spesa pubblica (gli investimenti!). Per fortuna che in pochi mesi salta tutto per aria! Siamo arrivati al punto che l'unico argine alla cialtrneria possono essere i mercati finanziari. "Non vi fidate dello spread basso" ha tuonato ieri Visco tra l'indifferenza del cartone animato che veniva accolto da Squinzi tra baci e abbracci.

 

  By: Bullfin on Martedì 14 Ottobre 2014 23:19

EH, c'è poco da lamentarsi, ci va pure di lusso per il 2015...poi son botte alla Monti con il 2 davanti....ma rob de mat!!!.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Il segreto del cazzaro - Moderator  

  By: Moderator on Martedì 14 Ottobre 2014 18:05

da ^econommt.com#www.econommt.com^ Abbiamo Renzi che va avanti a ruota libera, con montagne di balle senza contraddittorio, forse perchè spesso i giornalisti non prendono la briga di leggere i documenti ufficiali del Governo, come il ^DEF#http://www.mef.gov.it/doc-finanza-pubblica/def/2014/documenti/NdA_DEF_2014_PDF_UNITO_xon_linex_protetto.pdf^ Ieri ha dichiarato che ^taglierà le tasse per 18 mld#http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/10/13/renzi-a-bergamo-presidio-protesta-fiom-per-art.18_d34995f9-447d-437f-9a8d-df9b938ef93d.html^: #b#“La più grande riduzione” mai vista in Italia#/b#. Il segreto del cazzaro è la sicurezza quando si sparano le balle, contro ogni evidenza. Così per lui non è un problema la tabella del DEF da cui risulta che dal 2014 al 2015 #b#AUMENTERA’ LE TASSE DI 10 MILIARDI COMPLESSIVI !!!#/b# #ALLEGATO_1# Ed è incredibile che non ci sia mezzo giornalista che gli rida in faccia, quando le racconta. D. Basciu, originale ^qui#http://econommt.com/2014/10/14/renzi-il-segreto-del-cazzaro/^

 

  By: shabib on Venerdì 10 Ottobre 2014 18:30

si , pero' con onesta' fin dall'inizio , ovvero dagli anni 60 , si poteva fare meno debito per fare felice lo stesso la maggioranza degli italiani , ovvero la gestione politica ha da subito approfittato della possibilita' di creare debito a proprio vantaggio , e non solo per quello dei cittadini creando posti di lavoro statali o parastatali , ma il vantaggio dei gestori in senso lato e' divenuto dominante e non solo per il peso degli interessi....il clientelismo ha tenuto in vita enti inutili di ogni tipo a spese della collettivita' e mantenuto per decine anni decine di migliaia di parassiti , tutto qua'. compendio .... Modello liberale al termine, solo Cina offre modello alternativo Pubblicato il 10 ottobre 2014| Ora 16:05 inCondividi.0.L’Italia ha avuto un'occasione d'oro ma Berlusconi l'ha gettata via. Ora ci prova Renzi. Islam radicale resiste alla modernizzazione. Parla politologo Fukuyama. Francis Fukuyama è un noto politologo statunitense, diventato popolare grazie al saggio politico del 1992 Fine della storia. NEW YORK (WSI) - Contrordine: la storia non è finita con la caduta del «muro di Berlino» e il conseguente, inevitabile trionfo della democrazia liberale, come aveva annunciato Francis Fukuyama nel suo saggio più celebre, pubblicato 25 anni fa. Ce ne eravamo accorti, direte voi. Ma ora ad ammetterlo è lo stesso politologo della Stanford University: «Lo so, a molti l’ipotesi della fine della storia è sembrata sbagliata o, quantomeno, bisognosa di una revisione. Io continuo a credere che l’idea di fondo sia corretta: in tutti questi anni un sistema politico alternativo alla democrazia liberale, capace di essere accettato e di diffondersi nelle principali aree del mondo, non è emerso. Ma è anche vero che il sistema liberaldemocratico non solo non ha trionfato ovunque, ma dà segni di decadenza in molte parti dell’Occidente e in modo particolare negli Stati Uniti: oggi registro limiti e involuzioni dei processi politici che non avevo visto nella festosa eccitazione del 1989». Incontro Fukuyama a Washington dove è ospite di vari «think tank» nei quali si discute della revisione delle sue posizioni, così come le ha esposte in «Political Order and Political Decay» (Ordine politico e decadenza), il suo ultimo saggio. Dal mondo arabo a Vladimir Putin, dalla Cina all’Iran, sono in molti a sfidare il modello basato sulla democrazia liberale, anche quando sembrano abbracciare le regole dell’economia di mercato. «La mia analisi dell’89, poi tradotta in slogan, era una reazione alla profezia di Marx: la storia finirà nel socialismo. Niente affatto, dissi allora, finirà in un sistema fatto di economia liberale e istituzioni politiche democratiche. L’affermazione definitiva di questo sistema obiettivamente non c’è stata. Ma non sono emersi nemmeno modelli alternativi credibili: quelle che vengono dall’Islam radicale sono resistenze e reazioni alla modernizzazione. Quella di Putin è una battaglia antistorica che il presidente russo può combattere — oggi e non so per quanto tempo ancora — grazie alla posizione di preminenza che Mosca occupa nel mercato energetico europeo. Quanto può durare? Quello governato dal Cremlino è un sistema fragile, che non attira nessuno che non parli russo. Solo la Cina, con la sua autocrazia efficiente, potrebbe proporsi come modello alternativo. Ma anche lì ci sono grosse nubi: con l’automazione e il rallentamento dell’economia, la disoccupazione di massa non risparmia più nemmeno il gigante asiatico. Nel quale, intanto, si rafforza un ceto medio sempre più vasto: si accontenterà di vivere in una dittatura altamente produttiva o chiederà libertà e democrazia? Vedremo. Per me i problemi principali sono all’interno delle democrazie occidentali. Soprattutto quella Usa, profondamente malata». Eppure abbiamo sempre considerato quello americano — presidenzialismo più «checks and balances» — un sistema capace di decidere ma anche di evitare gravi abusi dell’esecutivo. «Quell’equilibrio è andato in fumo con la polarizzazione della politica americana. La democrazia si è trasformata in "vetocrazia". Non solo per il "muro contro muro" tra repubblicani e democratici: le lobby hanno acquisito una capacità crescente di usare i meccanismi di controllo che bilanciano il presidenzialismo per tenere in ostaggio le istituzioni. A questo punto funzionano meglio i sistemi parlamentari europei». Nel suo libro, però, lei è severo anche con l’Europa. E dedica un capitolo molto amaro all’Italia. «Le difficoltà dell’Europa le vedono tutti: un progetto incompiuto, economia asfittica, un sistema di tutele sociali che nell’immediato può attutire la crisi occupazionale, ma è sempre più insostenibile. Poi c’è l’Italia che è un caso a sé. Ricorda gli Stati Uniti del XIX secolo, soprattutto per via del sistema clientelare creato alla fine della Seconda Guerra mondiale dalla Democrazia Cristiana: allora un modo di mantenere un controllo elettorale, soprattutto al Sud, ed arginare l’avanzata del comunismo. Con tutte le degenerazioni successive che non devo certo raccontare a lei. Anche gli Stati Uniti nell’Ottocento e altri Paesi europei hanno vissuto vicende simili: un degrado del sistema politico che Max Weber ha chiamato "patrimonialismo". Solo che gli Usa, dopo la Guerra civile, l’hanno corretto. Anche altri Paesi sono corsi ai ripari. L’Italia no: ha avuto un’occasione storica dopo la fine della Guerra fredda, vent’anni fa, ma Berlusconi l’ha gettata via. Non è servito nemmeno Bossi che con la Lega avrebbe dovuto rappresentare in modo ancor più forte le istanze di modernizzazione dei ceti medi, del mondo produttivo. Invece si è smarrito nel suo sterile populismo. Ora ci prova Renzi in condizioni ben più difficili: vedremo. C’è chi critica il premier italiano perché, stretto tra le emergenze del debito pubblico e della disoccupazione, è partito dalle questioni istituzionali: Senato e sistema elettorale. «Non mi sembra sbagliato, per quello che vedo da lontano. Per non finire nella spirale della decadenza, i sistemi politici liberali hanno bisogno di tre cose: uno Stato solido, governabile; istituzioni democratiche; il rispetto della legalità. Affrontando la questione del Senato (che negli Usa è all’origine della paralisi del Congresso, ma sono sistemi diversi) e la riforma della giustizia civile, Renzi guarda lontano a differenza di altri leader che investono il loro capitale politico cercando risultati immediati. Comunque vedo che si sta occupando anche di riformare il lavoro: un’agenda coraggiosa. Ma anche un’agenda obbligata dai vincoli europei, credo». Per diffondere il liberalismo, dice lei, servono Stati forti, democrazia e legalità. Ma nel suo libro sembra che a volte il rafforzamento dello Stato venga per primo: secondo lei ha sbagliato Washington a puntare sulla democratizzazione anche dove, dalla Libia allo stesso Egitto, le condizioni ambientali erano molto difficili? «Il caso libico ci dice che portare la democrazia dove non c’è uno Stato serve a poco. Ma bisogna tenere conto in modo pragmatico di tutti i fattori. Si può sostenere, ad esempio, che l’Iraq sia stato portato alle urne troppo presto. Ma era necessario dare legittimità agli attori politici. L’ayatollah Sistani, guida spirituale in Iraq, ebbe la saggezza di capirlo. Oggi a Bagdad paghiamo non la costituzione prematura di un governo autonomo, ma la sciagurata decisione del plenipotenziario Usa in Iraq, Paul Bremer, che 11 anni fa smantellò l’esercito iracheno». Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente. Copyright © Il Corriere della Sera. All rights reserved http://www.wallstreetitalia.com/article/1749283/modello-liberale-al-termine-solo-cina-offre-modello-alternativo.aspx

 

  By: antitrader on Venerdì 10 Ottobre 2014 18:04

"Con la calata della tua Merkel & C., caro Anti, ladri, assessori e politicanti saranno gli unici che salveranno il c ulo in quanto complici. Sveglia!" Pablo, la Merkel se ne guardera' bene da "calare" in un paese di cialtroni. Il paese ce lo dobbiamo ripulire da soli se ancora ne siamo capaci, intanto te non hai nemmeno messo mano il tuo assessore. A dir la verita' nemmeno io faccio molto ma almeno mi metto dalla parte di Di Pietro e di Grillo (maestri di ramazza) e, sopratutto, non mi faccio infinocchiare dalle cagate che vanno tanto di moda della serie: "se siamo falliti la colpa e' della Merkel ( e dei rettiliani)". I francesi stanno mettendo mano a feroci tagli al bilancio dello stato e lo fanno quando hanno un debito ancora al 95% mentre noi con 40 punti sopra ce ne infischiamo allegramente. Renzi spaccia l'art. 18 come "riforma de lavoro" e sai perche'? Perche' l'80% degli elettori e' favorevole all'abolizione altrimenti non faceva manco quello. Poi andra' dalla Merkel a dire che ha fatto la riforma e allora quella (che gia' cerca di stargli il piu' lontano possibile durante i vertici) gli appioppa un bel calcio nel cul. Sai da dove deriva la tua estrema confusione mentale? dalla bizzarra convinzione che i debiti non sono debiti e, qualora fossero debiti, sono stati gli altri a indebitarci. Quei 2.200 miliardi accumulati son tutti soldi spesi per pensioni esagerate, salari vergognosi dei palloni gonfiati, lavori pubblici dai costi che lievitano come il pane, ruberie di ogni genere, mignotteria, casino',champagne e bakkara'. I somari invece si son fissati sugli interessi che, tra l'altro, pagano tutti i paesi civili e che stai pagando con un forte sconto rispetto a quelli che dovrebbero essere i prezzi di listino relativi alla condizione italiana. Sai da quando si e' capito che l'Italia sarebbe fallita? Dalla bolla della new economy che ci scivolo' addosso senza lasciarci niente, anzi, facendoci perdere tutte le aziende telefoniche (e l'olivetti). Alla fine ci rimase solo il crollo di borsa del 2001.

 

  By: shabib on Venerdì 10 Ottobre 2014 17:01

caro Pablo , sai che ti condivido pienamente perche' so bene che i tuoi giudizi vengono dalla vita vissuta a tutti i livelli . sono al tuo fianco , come hai visto. ti abbraccio

 

  By: pablo on Venerdì 10 Ottobre 2014 16:08

Caro Shabib, come si diceva ieri, è il de profundis del centrodestra e il suicidio della sinistra, Ora stiamo scivolando all'indietro nel tempo, stiamo tornando ai tempi delle occupazioni militar-penaliste dei Paesi stranieri: ma non quelli dell'illuminato Francesco Giuseppe e di mammà sua. Questo è qualcosa di più simile al modo in cui gli Usa tenevano sotto la suola degli scarponi i Paesi Sudamericani mischiato allo sfruttamento "arlecchinesco" di gente che viene a spartirsi pezzi di territorio, come accadeva al tempo dei comuni. Il tutto gestito con regole feudali. E quasi tutti noi siamo servi della gleba, solo i collaborazionisti saranno risparmiati. Con la calata della tua Merkel & C., caro Anti, ladri, assessori e politicanti saranno gli unici che salveranno il c ulo in quanto complici. Sveglia!

 

  By: shabib on Venerdì 10 Ottobre 2014 13:55

MODERATORE , ne parlavamo proprio ieri pomeriggio con PABLO ... noi sapevamo e credo molti altri qui dentro. sarebbe il de profundis per il centrodestra ?

 

  By: antitrader on Mercoledì 08 Ottobre 2014 01:16

Me lo immagino renzi durante i vertici sull'economia. Quando non ci capisce piu' niente dice: devo consultarmi con Yoram! E gli astanti sbigottiti: ma questo qui proprio adesso deve telefonare all'autista?

E voi che sottovalutate Renzi - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 08 Ottobre 2014 00:36

E voi che sottovalutate Renzi. Guarda qui invece da chi è seguito e consigliato per l'Economia, la sua eminenza grigia è una delle teste pensanti più sofisticate che ci sono in Italia, Yoram, direttore McKinsey, matematico dell'università di Gerusalemme, consigliere del Pentagono (e da quello che ricordo quando era al secondo anno di MBA anche impiegato allo ^Shin Bet#http://en.wikipedia.org/wiki/Shin_Bet^ per un poco) Come spiega ^questo articolo agiografico del Corriere#http://www.corriere.it/economia/14_ottobre_07/gutgeld-consigliere-matematico-bonus-80-euro-deciso-via-sms-f8a1ce9a-4dff-11e4-b38c-5070a4632162.shtml^ (in stile leccata e poi leccatona e poi ancora una leccata) dietro a Renzi,per l'economia c'è un vero cervello. Basta pensare che, come racconta il Corriere, è stato Yoram a suggerirgli gli 80 euro in busta paga e ora anche di versare metà TRF in busta in modo da dare il colpo di grazia alle aziende in difficoltà. Del resto a McKinsey hanno avuto in mano tutte le grandi banche per 20 anni e i risultati si sono visti (l'articolo dice che chi ha presentato Yoram a Renzi è stato Abravanel, sempre di McKinsey, che è stato il superconsulente di tutte le banche italiane)

 

  By: lutrom on Venerdì 26 Settembre 2014 22:06

Ottimo, Gano, la "roba" FRESCA fa benissimo alla salute (basta guardare il nano ormai ultracentenario), rallegra la mente, rinforza ed INDURISCE il "fisico", che invece è rammollito ed inflaccidito dalle discussioni depressiogene su questo sito, eh eh eh...