By: GZ on Lunedì 15 Settembre 2014 19:58
L'economia continua tranquillamente ad affondare (^"L’Ocse taglia il Pil italiano nel 2014, L’Italia registrerà nel 2014 un Pil in contrazione dello 0,4%, unico Paese del G7"#http://www.corriere.it/economia/14_settembre_15/ocse-taglia-pil-italiano-2014-ripresa-deludente-germania-af7e38bc-3cba-11e4-95e1-a222c06f54b6.shtml^)
Sui giornali continui a leggere anche oggi che però c'è speranza perchè #i# ... Draghi darà 400...800.. miliardi di liquidità alle banche...in modo che queste possano prestarli.... ^Federico Ghizzoni, ceo di unicredit, "Se le banche hanno liquidità, anche con il nuovo programma tltro, se si prende liquidità, occorre fare credito"#http://www.liberoquotidiano.it/news/finanza/11684689/Bce--Ghizzoni--fare-credito.html^. Ghizzoni ha sottolineato che le iniziative della Bce sono volte a finanziare le imprese, "quindi ci sono le condizioni per le banche per fare credito..#/i#
E' bene ripetere che è falso (sperando che un giorno qualcuno vada in TV in prima serata a dirlo, perchè finora siamo in pochi a saperlo...)
^Qui Steve Keen, tradotto da VociDallEstero#http://vocidallestero.blogspot.it/2014/09/molto-rumeuro-per-nulla.html^ spiega in modo molto chiaro la teoria (falsa) che sta dietro alla #F_START# size=3 color=magenta #F_MID# favola della BCE che presta alle banche in modo che esse possano prestare poi alle famiglie e imprese #F_END# (Steve Keen è l'economista australiano che aveva anticipato la crisi finanziaria del 2008 meglio di chiunque altro).
Breve Riassunto. Ghizzoni racconta una favola perchè questi 400 o 800 miliardi della mitica "liquidità" della BCE per le banche diventano "Riserve", cioè liquidità di riserva, che serve loro solo DOPO che hanno creato dei nuovi prestiti "dal nulla", per regolare degli scompensi momentanei tra loro. NON sono soldi che vengono prestati, perchè le banche non hanno bisogno di ricevere prima dei soldi da qualcuno per poi prestarli a qualcun altro. Le banche i soldi li creano quando prestano e a loro basta tenere delle riserve di liquidità in casi di scompensi di pagamenti...Ma non è "una teoria" su cui si possono avere diverse opinioni, è proprio un fatto di contabilità
---- ( Da Steve Keen)
... l’ultimo tentativo della Banca Centrale Europea di rivitalizzare l’economia europea, consiste nel tagliare i tassi di un impressionante 0,1% (da 0,15% a 0,05%) e di aumentare i tassi negativi imposti sulle riserve bancarie da un consistente -0,1% a un gigantesco -0,2%.
Ma la domanda che dovrebbe sorgere spontanea a tutti – e che probabilmente sorge alla maggior parte della gente che non ha subito una lobotomia (come Aditya Chakraborrtty ha recentemente descritto la laurea in economia) – è come sia possibile che un economista possa pensare che misure così insignificanti possano avere un impatto sul disastro che è l’economia dell’eurozona. La favola di come funzionano le banche che viene raccontata di solito dai giornali è la seguente:
#i# Le banche prestano prendendo i soldi depositati da un cliente (diciamo 100 €), tenendosene una certa frazione (diciamo 10 per cento, cioè 10 €), che viene aggiunta alle loro riserve. Poi, prestano il resto (90 €) ad un altro cliente. Questo cliente spende poi i 90 €, e le persone che li ricevono li mettono nelle loro banche, le quali ne trattengono un 10% (9 €) e prestano il resto (81 €). Il processo si ripete indefinitamente, alla fine il deposito iniziale di 100 € è stato trasformato in 1000 € di nuovo denaro e nuova spesa.
Se partiamo da questo punto di vista, la causa della crisi europea è evidente: le banche non stanno facendo la loro parte, non prestando gran parte dei fondi dei loro depositanti come potrebbero. Invece che trattenere il 10% e prestare il 90%, si tengono il 25% e prestano solo il 75%. Le conseguenze sono meno soldi, meno spese e più disoccupazione.
Le prove sono la quantità di riserve che le banche private stanno accumulando oltre il minimo richiesto per legge (vedi la terza colonna nella figura 1).
L’eccesso di riserve era a livelli minimi prima della crisi (circa 700 milioni di €), ma sono balzate fino a oltre 400 miliardi di € durante la crisi. Da allora sono ridiminuite, ma sono ancora più di 100 volte maggiori di quanto non fossero in precedenza.
Se solo questo eccesso di riserve fosse mobilizzato, pensate all’attività economica che genererebbe! Il rapporto minimo di riserve richiesto dall’eurozona è soltanto dell’1%, il che significa che le banche private possono anche tenersi 1 solo euro ogni 100 euro depositato, Ciò significa anche che 110 miliardi di eccesso di riserve potrebbe generare fino a 10.000 miliardi di euro di nuovo denaro – sufficiente a risollevare l’economia dell’eurozona fuori dall’attuale palude.
Ma le banche non stanno facendo il loro dovere. Al contrario, si siedono sui depositi dei loro clienti senza prestarli, probabilmente non si fidano a prestare perché hanno paura che i prestiti non vengano ripagati.
Allora costringiamo queste banche pigre a prestare, facendo diventare costoso “sedersi” su questi depositi. Puniamoli per aver trattenuto troppe riserve. Abbiamo provato a imporre una “tassa” dello 0,1%, e non è stato sufficiente. Raddoppiamo la tassa!#/i#
Questa teoria ha un piccolo problema, oltre al fatto che un tasso negativo dello 0,2% costerà alle banche appena 200 milioni di euro all’anno, che è una quantità insignificante.
Le banche non possono prestare e non prestano le riserve, e le riserve non controllano la quantità dei loro prestiti. Per capirne il perché, dovrete seguire questo esempio semplificato.
Quando un cliente di una banca fa un deposito, la banca registra l’incasso sia all’attivo che al passivo. Il contante stesso è un attivo, ma poiché il depositante può richiedere indietro il denaro in qualsiasi momento, è anche un debito che la banca ha nei confronti del cliente. La figura 2 mostra come la Deutsche Bank registrerebbe la transazione se un depositante a caso – chiamiamola Angela – deposita 100 euro:
1: Angela fa un deposito in banca e questa segna la cifra sia al suo attivo ("100 di Riserve grazie ai soldi di Angela") che al suo passivo ("dobbiamo 100 ad Angela se ce le chiede")
Notate che sia l’attivo che il passivo di Deutsche Bank aumentano della stessa somma. Questa è una regola contabile di base: tutte le transazioni devono essere bilanciate, altrimenti non sono state registrate correttamente. Mostriamo l’accaduto con un segno positivo da entrambi i lati: l’attivo sale e lo stesso fa il passivo (uso una convezione differente nel mio software Minsky, per ragioni tecniche).
Cosa succede se Deutsche Bank prova a usare il deposito di Angela per prestare 90 euro a Mario, che è quel che sostiene la teoria del “moltiplicatore monetario”? Attenendosi alla regola contabile, quello che succede è mostrato in figura 3: la banca si tiene 10 euro del deposito di Angela e presta 90 euro a Mario.
2. Il modello di “moltiplicatore monetario” di un prestito fatto da una banca
#ALLEGATO_1#
Ma ci sono un paio di problemi. Anzitutto, non c’è stata creazione di denaro: si è solo spostato denaro da Angela a Mario. Inoltre, nessuno ha detto ad Angela che il suo conto è sceso di 90 euro. Infatti, questo non deve accadere, secondo il modello del “moltiplicatore monetario”: il suo conto deve sempre avere 100 euro.
Che ne dite se lo scriviamo? Allora abbiamo quanto mostrato in figura 4, ossia, ma prendendo in prestito le parole di un mio amico, è “tutto sbagliato”, perché le colonne non si compensano. Ci sono 100 euro di attivi e 190 di passivi.
3: Il secondo passaggio NON corretto del modello del “moltiplicatore monetario”
#ALLEGATO_2#
La rappresentazione giusta è in figura 5. La banca presta semplicemente a Mario accreditando sul suo deposito 90 euro e mostra lo stesso importo come un’attività. Le sue riserve non cambiano affatto, e sono completamente irrilevanti rispetto all’operazione (così come lo è il deposito di Angela).
4. Il modello corretto di prestito
#ALLEGATO_3#
Lo dirò in un altro modo, stavolta usando le parole della Banca d’Inghilterra:
Analogamente alla relazione tra depositi e prestiti, la relazione tra riserve e prestiti funziona nella maniera inversa a quella descritta in alcuni testi economici. Le banche prima decidono quanto prestare valutando quali sono le opportunità interessanti in termini di profitto che sono disponibili… Sono queste decisioni su quanto prestare che determinano quanti depositi bancari vengono creati dal sistema bancario. Il valore dei depositi bancari poi influenza quanti soldi di banca centrale vuole tenere in riserva una banca privata…., che vengono poi, normalmente, forniti su richiesta da parte della Banca Centrale d’Inghilterra.
Per riassumere quanto detto dalla Banca d’Inghilterra – e giusto per ripetermi – le riserve non influenzano i prestiti di una banca. Esistono solo per fare in modo che una banca possa appianare i suoi conti con un’altra, e le banche tengono questi conti i più bassi possibili. Perciò punire le banche private con un tasso ridicolo su un valore molto basso di riserve è efficace per stimolare un’economia tanto quanto versare il caffè sul pavimento per fermare l’incendio della cucina. Se questo è quanto di meglio la BCE possa fare, allora gli attuali livelli di disoccupazione da Grande Depressione che ci sono in Europa, continueranno.