By: lutrom on Giovedì 08 Gennaio 2015 22:04
Vincenzo, al solito, anche avendo tu ragione su diverse cose, ti ostini a dare lezioni di economia ad uno come Zibordi (che sicuramente di economia ne capisce più di te, CERTO SENZA ESSERE INFALLIBILE!) ed, ora, inizi pure a parlar di storia romana di cui non credo tu sia un grande esperto...
Ti do un po' di statistiche per farti riflettere (non ricordo bene i numeri, ma ti assicuro che sono molto vicini al vero).
La prima è che, "stranamente", nell'impero ai tempi di Augusto e poco dopo di lui (cioè quando era fortissimo), la maggior parte delle truppe erano di provenienza italiana (mi pare sul 60%); nell'età della decadenza (nel quarto secolo) gli italiani si erano ridotti a meno del 10% (mi pare intorno al 6%), e la maggior parte dei soldati dell'esercito romano erano ormai dei... BARBARI!!! Non a caso uno degli ultimi grandi difensori del moribondo impero romano (d'Occidente) fu ^Stilicone#http://it.wikipedia.org/wiki/Stilicone^, nato in... Germania (non certo a Roma) ed il cui padre era un... vandalo!!
Meditate gente, meditate...
Inoltre (per te che ami le immense concentrazioni di ricchezze nelle mani di pochissime persone...) ti ricordo che la grandezza dell'impero romano fu fatta dai piccoli e minuscoli proprietari terrieri dell'Italia (soprattutto alcune zone dell'Italia); però i suddetti piccoli e minuscoli proprietari terrieri col passare dei decenni e dei secoli accumularono debiti (ti dice qualcosa??...) e, non potendoli pagare, spesso cedettero le loro già scarse terre ai grandi (immensi) proprietari terrieri. Verso la fine dell'impero romano d'Occidente avevi quindi che la maggior parte dei cittadini romani non erano più liberi cittadini romani, ma erano dei servi (quasi schiavi) che lavoravano nei grandi latifondi (cioè c'era stata una grande concentrazione della ricchezza-terre nelle mani di poche persone... Vi ricorda-dice niente tutto ciò??... -e poi diciamo i rettiliani...-); costoro erano teoricamente liberi, in realtà erano, come detto, quasi schiavi (poi sarebbero diventati servi della gleba). E, terre che secoli prima erano lavorate e fertili, ormai erano ridiventate paludi e boscaglie, in quanto i grandi latifondisti non avevano interesse a farle fruttare di più, né certo questo interesse potevano averlo i loro lavoranti-romani-servi-schiavi...
I grandi proprietari terrieri, non avendo più romani "de Roma" e d'Italia da mandare in guerra, ma avendo grandi ricchezze, oro, ecc. (ti dicono niente??...), iniziarono a pagare barbari mercenari per farli combattere contro... altri barbari: il risultato, nel medio periodo, era facilmente intuibile...
Con ciò non si vuol dire che non sia stata importante per l'impero di Roma l'assimilazione dei vinti (ANZI!!!!!!), però però alla lunga questo fenomeno, portato alle estreme conseguenze, cioè troppo accelerato e numericamente eccessivo (ti ricorda niente tutto ciò??...) contribuì anche alla caduta dell'impero stesso: la parte dell'impero che sopravvisse (quella orientale) per circa un millennio, fu quella in cui la componente barbara/straniera era un po' meno forte.
Nella storia dell'impero romano e della sua decadenza vedo molte altre cose in comune con oggi, oltre a quelle già dette: c'era anche una burocrazia asfissiante e lo stesso le tasse erano altissime (mentre ai tempi di Augusto non era affatto così!): ad un certo punto fu affidato il compito di gestire le città a dei benestanti delle stesse città i quali, se non riuscivano a raccogliere le tasse, venivano condannati a pagarle loro (e col tempo nessuno voleva più fare queste cose!!); addirittura, quando arrivarono le orde barbare, ci furono molti cittadini romani (di cui sopra, quelli formalmente liberi in realtà servi-schiavi) che si unirono ai barbari per depredare i ricchi romani latifondisti (ad un certo punto la miseria distrugge-distruggerà anche i megaricchi... Ti dice niente tutto ciò??...).