La valanga del debito

 

  By: hobi50 on Martedì 19 Febbraio 2013 13:54

Meno male che c'è il fustigatore dei somari ...( a dire il vero un po somari ed un po imbroglioni ). La tesi del Dott. Zibordi: l'entità del debito non conta perchè ad ogni creditore corrisponde un debitore. La mia tesi : l'entità del debito è FONDAMENTALE per quanto riguarda la sua sostenibilità. Noto con piacere che Noera (che è stato il capo dell'ufficio studi della Bofa in Italia) non si sia bevuto questa panzana ma non crediate che la sostengano Krugman e Bernanke. Se leggo che Krugman sostiene questa tesi mi mangio un bue . E Bernanke che cosa dice : "...the counterargument that debt-deflation represented no more than a redistribution from one group (debtors) to another (creditors). Absent implausibly large differences in marginal spending propensities among the groups, it was suggested, pure redistributions should have no significant macroeconomic effects..."). La prima parte " ...the counterargument that debt-deflation represented no more than a redistribution from one group (debtors) to another (creditors)" significa : La deflazione porta ad redistribuzione tra debitori e creditori.Specifico meglio ..in un ambiente deflazionistico ci guadagnano i creditori e ci perdono i debitori. Ditemi voi cosa c'entra questa affermazione con la sostenibilità di un debito per il solo fatto che ci sono dei creditori. Ed ora l'ultima parte della frase di Bernanke: "Absent implausibly large differences in marginal spending propensities among the groups, it was suggested, pure redistributions should have no significant macroeconomic effects...") significa : Assenti improbabili grandi differenze nella propensione marginale alla spesa tra gruppi,la pura redistribuzione non avrebbe significativi effetti macroeconomici. Anche in questa frase non c'è il minimo riferimento alla sostenibilità del debito che è un problema micro ,ma si affrontano solo i possibili effetti macro ( precisamente sulla domanda aggregata che è funzione della propensione alla spesa marginale dei vari gruppi di attori ). Ancora una volta il Dott. Zibordi cerca di far passare una tesi tipicamente MMT'ers ( e comunque nemmeno di tutti )come fosse accettata dal Gotha del pensiero economico. Hobi

 

  By: Moderatore on Martedì 19 Febbraio 2013 12:36

Non capisco la ragione di questo suo odio nei confronti di chi per una vita risparmia per potere avere in età avanzata una integrazione al suo reddito con gli interessi che percepisce sui titoli....Ma levargli ciò che in modo sano, attraverso quella grande virtù che è il risparmio, si è guadagnata no. ------------- L'Italia oggi con un 8.6% del reddito disponibile delle famiglie risparmiato è uno dei paesi occidentali che risparmia di più. Ed è quello in cui l'economia si sta sgretolando. Come fai a non capirlo con davanti agli occhi l'esempio lampante dell'Italia, in cui le famiglie risparmiano ancora più delle media e l'economia sprofonda. NON ESISTE RELAZIONE TRA RISPARMIO E INVESTIMENTI, REDDITO E PRODUZIONE Una volte che centinaia di migliaia di aziende italiane saranno chiuse sai però cosa succederà ? Che il tuo "risparmio" (finanziario), investito in "carta", anzi in ENTRATE CONTABILI, come sono oggi i titoli di stato, un bel giorno farà paf!... e si dimezzerà... In Grecia, chi ha tenuto i soldi in titoli di stato mentre l'economia greca si sbriciolava anno dopo anno l'anno scorso perso un -70% dei suoi soldi e il resto li perderà quando uscità dall'euro. Noi siamo ancora lontani, ma siamo avviati su quella strada. Questo errore di ragionamento è molto diffuso però. Parlando in generale e in modo logico comunque chi risparmia può comprare obbligazioni societarie, italiane ed estere, tripla A o ad alto rendimento, un podere, una casa, un garage, un orto, dell'oro, delle azioni italiane o estere anche di quelle a basso rischio tipo farmaceutico o utilities o MLP, degli ETF.... L'unica cosa assurda è che chi risparmia ottenga un rendimento sicuro garantito dallo stato pagato coi soldi delle tasse. Ripeto, se abolisci i BTP restano altri cinquanta investimenti finanziari e reali possibili. Chiaro che hanno un attimo più di rischio, anche comprare un garage non è detto che renda di più di quello che hai speso, magari il tizio non ti paga e devi fargli un decreto ingiuntivo. I BTP invece ti danno ogni anno una cedola, superiore all'inflazione in aggiunta al fatto che lo stato ti rimborsa sempre il capitale. Negli ultimi anni comprare titoli di stato ha reso di più in media che investire in un attività reale. Questo è demenziale, non lo si è mai fatto prima degli anni '80, non lo si è fatto durante il miracolo economico in Italia e in Asia non lo fanno. Ma l'errore è alla radice del ragionamento. Lo stato crea lui la moneta, se vuole, tramite i deficit per cui è assurdo che si rifaccia prestare i soldi che ha creato ad interesse con il risultato che poi deve tassare sempre di più, man mano che gli interessi si accumulano su interessi

 

  By: banshee on Sabato 03 Agosto 2002 00:38

Non so se ne siete al corrente, ma Goldman Sachs, che viene riportata essere una delle istituzioni più vicine alla FED, dice che quest'ultima sia in procinto di tagliare i tassi di 75 punti base entro la fine dell'anno. Dai Usemlab, sbranali!! Ho letto il tuo intervento nell'altro post: tassi al 50-70%, crociate come unico paragone plausibile, ......... a quando la riedizione del "Mille e non più Mille", con annesse processioni di autoflagellanti? Come tempi ci siamo! Potrebbe starci! Qualcuno ha un cilicio da prestarmi?

 

  By: usemlab on Venerdì 02 Agosto 2002 23:08

nè più nè meno quello che vado raccontando da oltre 6 mesi. Il peggio arriverà con lo sgonfiamento dei debiti per bancarotta. Che siano quelli delle famiglie, delle società o dello stato, e probabilmente tutti e tre insieme. Gonfiare il valore degli asset (azioni e case, grazie greenspan) ha portato parallelamente (effetto ricchezza) a gonfiare anche l'altro lato del bilancio (che invenzione la partita doppia!). Il problema è che quando dal lato sinistro gli asset piano piano fanno PUFF, nel lato destro le voci (I DEBITI) rimangono chiari e tondi e chiedono di essere pagati. Essendoci meno mezzi di pagarli (siamo in recessione e i soldi non crescono più sugli alberi delle borse e tra poco termineranno anche tra i rami della housing bubble) si comincia a dichiarare bancarotta... ovvero le voci di debito cominciano a fare PUFF a loro volta. Per il principio della partita doppia ogni debito è la contropartita di un credito in qualche altro bilancio (che a sua volta fa PUFF) e così via dicendo.... la reazione catena è cominciata da tempo e dove si arresterà io di certo non lo so. Ma non certo nell'agosto 2002 quando il debito della USA HOLDING and SPA sta ancora ai massimi storici e grazie ai tassi di interesse si gonfia day by day. Francesco

10 trilioni in meno di credito - gz  

  By: GZ on Venerdì 02 Agosto 2002 22:51

questa lettera del Direttore di UBS Private Banking a breakingviews di oggi è piuttosto sintetica ma suona vera. Dice che la prima ondata di ribasso era quasi tutto il Nasdaq e le telecom valutati in modo assurdo ed è quasi passata. E siamo d'accordo. Poi c'è stata la reazione alle rivelazioni di pasticci di bilancio e scandali e sta passando (almeno io penso che sia passata in realtà). La terza onda è il collasso del credito e cita il fatto che nei prossimi 5 anni le banche maggiori dovranno tra una perdita e l'altra ridurre il loro capitale di un trilione di euro. Dato che in genere prestano 10 volte il capitale significa un 10 trilioni in meno di credito in giro per l'economia --------- da breakingviews ----------------------- Letter to the editor: Bearish on banks Letter: Dear Sir, In 'Embracing the Inner Bear', the article's author notes that Morgan Stanley economist Richard Berner now worries that lenders could become more hesitant to lend overall. What if lenders have no choice but to cut lending? As banks write off bad loans, say $1 trillion in various ways over the five years from 2000, they have to reduce their lending capacity by about 10:1. If that's so, the lending pool may shrink by $10 trillion over the next 5 years. Even to keep the number as low as that I'm assuming that the banks have syndicated at least 90% of bad loans to other financial shops, such as insurance companies and consumers' pension funds. But, even if he can, will the consumer still ride to the rescue when his pension funds and insurance companies are in trouble? I doubt it. This could easily cause the big third entirely separate bear market back-to-back. The first was reaction to the over-valuation spree, ending with financial stimulation after 9/11. The second started this year as investors demanded a dishonesty and misgovernance discount, and may not have ended yet. The third could be the credit collapse. Philip Stevens Executive Director UBS Private Banking Edited by - gz on 8/2/2002 20:52:46