Ritorniamo alla lira?

 

  By: Bullfin on Lunedì 31 Marzo 2014 23:20

Le tue parole su Pareto mi conferma che evidentemente non lo hai studiato. Chiunque dice da adesso che Pareto non ha valenza ai giorni nostri è un somaro (quindi Acmen ti ho escluso perchè l'hai detto prima delle 21 e 20 se lo dici dopo sei un gran somaro). Ciaooooo.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Acmen on Lunedì 31 Marzo 2014 21:41

Poche parole e ben confuse. ........................ Troppe letture... molta approssimazione...! eheheh..! Bullfin ti ricordo che siamo nel 2014..! Pareto o Adam Smith sono stati datati più volte. Ogni teoria o disciplna è valida finchè non ne arriva un'altra a sconfessarla. Michels più che una Teoria applicava la sua disciplina. Una disciplina che non è mai stata sconfessata è stata quella in vigore ad Atene la democrazia diretta è stata tra le prime forme di governo democratico, essendosi sviluppata durante il V secolo a.C. nella polis di Atene.

 

  By: Bullfin on Domenica 30 Marzo 2014 22:16

Poche parole e ben confuse. Chi puo' emettere moneta è solamente colui che ha accettazione sociale. In particolar modo, adottando la teoria delle elite di Pareto, sara' l'elite DOMINANTE che emette moneta. L'accettazione sociale puo' essere libera (teoricamente nella democrazia) o forzosa (nelle dittature etc.). Se un elite dominante viene sovverchiata da una nuova sara' quella nuova che decidera' se mantenere la medesima moneta o meno. Orbene qui si innesta poi la teoria del Michels (consigliata ad Acmen che neanche ha risposto perchè forse non sa nemmeno cosa sia...si documenti se vuole). Ogni organizzazione sociale tende all'oligarchia (in parole povere se tutti valgono 1 poi si formera' un gruppo di questi uni che fara' i suoi porci comodi a scapito e/o celando il tutto all restante universo di uni...te capìì). Di questa teoria ogni giorno abbiamo brillanti esempi..e uno è quello del nostro amatissimo parlamento che ha ceduto la sovranita' (senza uno straccio di consultazione come è avvenuto in taluni paesi...ma tanto vincevano i si visto il tam tam mediatico a quei tempi e visto che dicevano che in Europa saremo stati tutti meglio e piu' seeeeeeeeereniiiiiii...(ndr Prodi). E a sua volta il tutto è andato in un gruppo oligarchico che trova il suo nocciolo nella Buba...e va fare in c a tutti... Qualsiasi altra rappresentazione della sovranita' monetaria è sicuramente molto carina come costrutto teorico ma non ha basi pratiche... Salut.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Acmen on Domenica 30 Marzo 2014 20:06

Per cui, secondo la MMT, lo Stato è chi emette la moneta. ............................. Ecco perchè la MMT è una cavolata megagalattica...! La BCE non è uno Stato perchè non ha il potere LEGISLATIVO...!

 

  By: Fr@ncesco on Domenica 30 Marzo 2014 16:11

[Acmen] La Bce non è uno stato e gli Stati membri dell' Eu non è vero che non sono stati sovrani +++++++++++++++++++++++ Zibordi scrive che: [Zibordi] #i#come cavolo farebbe a funzionare un sistema di pagamenti tra banche di paesi diversi, ma con una moneta comune altrimenti ? Se i paesi in deficit perdono moneta le loro banche dopo un poco non possono più funzionare se non presti loro riserve, ma ORA LE RISERRVE GLIELE DEVE PRESTARE LA BCE e questa lo fa a nome anche della Bundesbank... il "ciclo dei Frenkel" si applica a paesi che hanno la loro valuta e se sono in deficit estero e di bilancia dei pagamenti devono o svalutare o alzare i tassi NELLA LORO VALUTA: MA SE LA VALUTA E' COMUNE DEVI PER FORZA FINANZIARE I DEFICIT ALL'INTERNO DEL SISTEMA#/i# Letto ciò scritto da Zibordi quindi, secondo te, come si configura la BCE conseguentemente? Come uno Stato. E, per la MMT, #b#LA MONETA E' LO STATO E LO STATO E' LA MONETA.#/b# Per la MMT, oggi la funzione suprema dello Stato - ossia la funzione che rende "Stato" lo Stato - è L'EMISSIONE DI MONETA. Per cui, secondo la MMT, lo Stato è chi emette la moneta.

 

  By: VincenzoS on Domenica 30 Marzo 2014 15:14

x Fr@ncesco ...per cui, ad esempio, in uno Stato di bovari (=Texas) hai il governo federale che ti mette la NASA, le maga basi militari e i centri sanitari d'eccellenza... ------- A parte che ti sfugge il fatto che il Texas è anche stato di petrolieri, che in Texas ci sono i più grandi centri di raffinazione e petrolchimici di tutti gli USA nonché di tutta una serie di aziende collegate (ti dice niente il nome Halliburton per esempio?); a parte il fatto che ti sfugge il fatto che i centri medici sono collegati alle università che non sono federali; a parte il fatto che il Texas è uno degli stati più ricchi di tutti gli USA e infatti i texani si separerebbero volentieri dal resto degli USA; a parte tutto questo negli USA il sistema funziona o, per meglio dire, ha funzionato visto che la spesa federale è quella che sta mandando tutto a p..ane, sulla base di due principi fondamentali. 1) Quando qualcuno perde il lavoro nel Wisconsin, prima fa la "garden sale" per liberarsi di tutte le carabattole inutili e poi carica sul pick-up quanto rimane e parte per il New Mexico. 2) La spesa pubblica, salvo appunto quanto sta avvenendo negli ultimi anni seguendo strampalate teorie, è sempre stata fondamentalmente fatta dalle amministrazioni locali, città, contee, stati. E quando queste amministrazioni vanno in deficit si chiude la baracca: i dipendenti pubblici vengono licenziati, il trasporto pubblico viene sospeso e via discorrendo. E gli amministratori disonesti vanno in galera e quelli incapaci devono sparire dalla faccia della terra visto che ogni buon americano c'ha la sua pistola e qualcuno anche il grilletto facile.

 

  By: Acmen on Domenica 30 Marzo 2014 15:06

Nell'eurozona lo Stato è la BCE. Cioè, è la BCE lo Stato. In realtà gli Stati membri non sono piu' Stati sovrani, --------------------------------- Pare che voi seguaci della MMT in quanto a comunicazione fate più danni alla causa sovranista che apportare benefici, vedi Barnard o Mosler..! La Bce non è uno stato e gli Stati membri dell' Eu non è vero che non sono stati sovrani hanno ceduto solo la sovranità monetaria, ma avendo ancora la Sovranità Legislativa possono sempre riprendersi la Sovranita Monetaria. IL problema sollevato da Gianlini è riconducibile alla costruzione assolutamente mercantilistica monetaria dell' Eu, tralasciando il vero problema, che è la Governance della BCE dove il sistema mostra tutte le sue crepe in quanto non vi è un vero vincolo di solidarietà tra i vari stati come avviene ad esempio negli USA e nel sitema delle Banche centrali componenti la Fed dove nella compensazione tra debiti e crediti non vi è applicazione di INTERESSI ed il Clearing tra debiti e crediti tra le varie banche Centrali è regolato annualmente con l' intervento dello Stato Federale a compensare gli squilibri creatisi . Questo in Eu non si puo fare causa la Mancanza di Politiche economiche solidali in comune Ogni Stato fa la sua politica e non si riconosce nelle altre La Danimarca, la Svezia, La Gran Bretagna per fare alcuni esempi non hanno la stessa Moneta pur essendo membri della BCE, questo dovrebbe aiutare a capire .

 

  By: Fr@ncesco on Domenica 30 Marzo 2014 13:58

[Gianlini] Se 50 stati diversi come possono essere l'alaska e il New Mexico, l'Iowa e l'Alabama, la Florida e il Wiskonsin convivono tranquillamente con una sola moneta, non capisco perchè dovrebbe essere un problema far convivere all'intenro dell'euro paesi come il Portogallo e la Finlandia, l'Olanda e l'Italia ++++++++++++++++++++++++ Perché i 50 Stati diversi hanno sopra di loro il governo federale che fa deficit pubblico calmierando così le differenze tra i vari Stati membri... per cui, ad esempio, in uno Stato di bovari (=Texas) hai il governo federale che ti mette la NASA, le maga basi militari e i centri sanitari d'eccellenza... traslato nella realtà italiana, sarebbe come dire che lo Stato finanzia l'industria pubblica e in questo modo si avrebbero dei conglomerati industriali anche - per dire - in Sicilia. ...ma, anche se l'UE non facesse così, sarebbe sufficiente alzare il tetto del deficit pubblico dal 3% al 10%: avresti così una disoccupazione in Germania del 3% e in Italia del 5%, cioè ci sarebbe una lieve differenza in quanto manca comunque l'elemento calmieratore di cui sopra, ma alla fine chissenefrega... cioè: chissenefrega nel senso che avere la disoccupazione al 5% è in ogni caso molto, ma molto diverso dall'averla al 13% come oggi in Italia... P.S. Nell'eurozona lo Stato è la BCE. Cioè, #b#è la BCE lo Stato#/b#. In realtà gli Stati membri non sono piu' Stati sovrani, sono solo "regioni" e "province" di uno "super-Stato" che si chiama BCE e che è privo di qualsivoglia controllo democratico.

 

  By: Acmen on Sabato 29 Marzo 2014 18:54

Per quello che posso dire sono convinto che la battaglia passi per l'appartenenza alla moneta unica. Il discorso del e sull'Euro è (per quello che posso vedere e capire) ormai coesistente con il sistema economico, giuridico, finanziario. In altre parole non ci sarà mai un altro Euro diverso da quello che abbiamo conosciuto e che viviamo. Quindi l'appello a imparare... dopo aver studiato tanto bisogna "imparare" a lasciare il segno. ------------------------------------ (per quello che posso vedere e capire) non hai capito...! spiace.

 

  By: gianlini on Sabato 29 Marzo 2014 15:20

Maurizio, intervento molto intelligente hai esplicitato molto bene quello che spesso implicitamente e per mia incapacità ad esprimerlo, si nascondeva dietro le mie, forse antipatiche, critiche a Trucco e ai suoi striscioni e alle iniziative di Zibordi

 

  By: Maurizio on Venerdì 28 Marzo 2014 22:34

Sono anni che leggo Cobraf, l'ho sempre trovato divertente, semplicemente perché trovo divertente imparare cose nuove. Però noto che gli stessi animatori sono loro stessi restii a "imparare". Premessa: ho una formazione universitaria, in ambito socio-economico, ma faccio un lavoro normale e lontano anni luce dal mio corso di studi, il quale però é sempre il "primo amore", quello che non si scorda mai. Se c'è una cosa che ho imparato bene é che NON ESISTE UNA SOLA TEORIA, ma esiste la TEORIA GIUSTA PER QUEL MOMENTO (qualunque esso sia ha la "sua" teoria che lo spiega). Ho imparato a conoscere, anche se non nei dettagli (anche perché purtroppo non ho potuto seguire le conferenze che dicono siano state molto istruttive) la MMT... La teoria ha i suoi aspetti di seduzione indubbiamente. Quello che mi fa sorridere é la critica esasperata. Non dico che non sia necessaria, anzi, il contrario. Una critica efficace serve a migliorare la teoria stessa, a individuare i "bug"... come nel software. Però l'analisi e la ricerca dell'errore non si può spingere a negare l'essenza ovvero la funzione dell'oggetto in quanto tale. Altrimenti non ha senso nemmeno iniziare la critica. Ai critici dico solo questo: sicuramente ci sarà un momento, un luogo, una situazione per cui la MMT non sarà efficace e essa non risulterà utile a spiegare le dinamiche. Nessuno chiede un'adesione ideologica acritica, però sarebbe utile mostrare una certa disponibilità ad accettare che esistono situazioni per alle quali la MMT fornisce spiegazioni (e soluzioni). A me la MMT convince, non in quanto tale né in modo universale. Convince perché é applicabile in questo momento al Nostro Paese (meglio dire "Patria e Nazione" così ci presentiamo e ci capiamo e tutti sanno come la penso!) così almeno la penso io. Ora, venendo agli animatori del Forum: l'opera di divulgazione é ottima e l'impegno profuso è a tratti commovente. Il libro é poi senza dubbio una buona idea, anzi l'ho comprato e appena arriva me lo potrò gustare. Dunque: siete (siamo) convinti di avere i mezzi teorici e "intellettuali" per poter cambiare la realtà circostante? Se la risposta é no, allora stiamo perdendo tempo tutti, pure io. Se viceversa la risposta é si allora dovreste aver compreso che il passo necessario é la "conquista del potere", intesa come avvicinamento e conquista dei luoghi dove si prendono le decisioni. La differenza tra quelli come (uno a caso) Mario Monti e altri sicuramente capaci quanto o più di lui (anche se a dirla tutta non é la capacità di un Mario Monti a mancare, quanto piuttosto il suo patriottismo) é che Mario Monti é contiguo al potere, e scusate la brutalità, voi proprio per nulla! Quello che mi sembra voi non abbiate compreso é che finché un'idea non "infetta" non si insinua, finché non viene portata dove si prendono le decisioni semplicemente NON SERVE. Essa resta un esercizio accademico, utile finché si vuole ma sterile. Con questo spero di non aver mancato di rispetto a chi fa ricerca pura. La differenza che contraddistingue le scienze sociali é il fatto che non é possibile "SIMULARE". Nella fisica, nella meccanica, nella chimica, ecc ecc é possibile riprodurre un fenomeno in una provetta o al simulatore. Nelle scienze sociali (l'economia) non é possibile perché l'uomo che é al centro della questione, é un maledetto animale che si adatta, e muta, e reagisce ed agisce e mente e ruba e fa "miracoli" che non ci attendiamo e prende decisioni "irrazionali", che ha paura, fame, sogni ecc ecc. Tornando all'inizio dicevo dell'imparare: io spero che gli animatori di questo GRANDE Forum/Sito comprendano che dopo anni E anni E anni di difficoltà (ok, forse non tutti, tra un future e un investimento azionario qualcuno sicuramente se la passa alla grande ma quelli normali molto meno.... per dire mio zio, che di finanza non mastica é uno di quelli che l'ha presa in quel posto in questi ultimi anni, sapete com'é) è tempo di "quagliare" qualcosa, di tradurre l'armamentario teorico in "messaggi politici" (l'ho detto? si l'ho detto). Il mondo, sapete, quello là fuori, funziona ancora così: la gente la devi convincere, devi mostrare una visione, far credere alla gente che quella visione é possibile, e infine chiedere il loro sostegno. Per fare questo devono capire e devono essere messi nella possibilità di scegliere, certamente, ma devono avere anche qualcuno da scegliere, qualcuno da seguire, da supportare. Come disse uno famoso: la gente vuole leadership. E in assenza di una leadership vera, ascoltano chiunque passi. Bevono quello che gli viene dato e come se fosse un miraggio nel deserto, cercano acqua e trovano sabbia. Beh sono anni che ormai la gente beve sabbia. E il problema é che la gente beve sabbia e non acqua perché ormai non conosce più la differenza. Alla fine di tutto importa certamente come la MMT spieghi il funzionamento del sistema e importa ancora di più che una teoria sia in grado di scrivere le linee guida di future decisioni. Ma é ugualmente importante essere in grado di far arrivare alla gente il messaggio. Certo non tutto sarà preciso e rigoroso, molto dovrà essere brutalmente semplificato. Ma credo sia ineluttabile fare un passo verso il cuore del problema: chi decide ci sta portando da un'altra parte. Lo vedete anche voi no? Di più: sono sicuro che ci sono decisori che prendono con coscienza determinate decisioni e non altre, nonostante siano note e chiare le conseguenze. Per quello che posso dire sono convinto che la battaglia passi per l'appartenenza alla moneta unica. Il discorso del e sull'Euro è (per quello che posso vedere e capire) ormai coesistente con il sistema economico, giuridico, finanziario. In altre parole non ci sarà mai un altro Euro diverso da quello che abbiamo conosciuto e che viviamo. Un altro Euro sarebbe appunto un'altra cosa, non quello di adesso e un altro Euro, un'altra Moneta, un altro sangue che scorra in un altro sistema passa solo per la morte di questo Euro. Quindi l'appello a imparare... dopo aver studiato tanto bisogna "imparare" a lasciare il segno. Mi scuso per il post prolisso, mi scuso anche se la cosa possa sembrare "ingenerosa" verso alcuni (dopotutto ci sono combattenti e studiosi, non necessariamente tutti devono saper fare o essere entrambi). Scusate anche l'appello troppo "politico".... comunque io dire solamente "pratico".

 

  By: gianlini on Venerdì 28 Marzo 2014 12:19

se 50 stati diversi come possono essere l'alaska e il New Mexico, l'Iowa e l'Alabama, la Florida e il Wiskonsin convivono tranquillamente con una sola moneta, non capisco perchè dovrebbe essere un problema far convivere all'intenro dell'euro paesi come il Portogallo e la Finlandia, l'Olanda e l'Italia

 

  By: MR on Giovedì 27 Marzo 2014 19:50

Ok, conoscevo il progetto di Cattaneo grazie al suo blog, mi sembra buono anche se ho alcuni dubbi di natura legale su cui magari torneremo nonappena ho terminato di studiare il Two Pack. Comunque, in generale, e partendo dal presupposto che comunque io sono per l'uscita dall'Euro ed in prospettiva per lo smantellamento dell'UE (che insieme con l'importazione di manodopera allogena è secondo me il nostro problema più pressante), la trovo realmente e non per piaggeria un'idea geniale. Certo, quando si raggiunge la piena occupazione ed il pieno utilizzo delle risorse produttive, i deficit li devi ridurre. In ogni caso, credo che anche in caso di piena occupazione,e quindi in realtà di crescita moderata e costante del PIL, un piccolo deficit strutturale (diciamo di due o tre punti) sia necessario per permettere il risparmio privato ed i profitti monetari delle imprese. In effetti, storicamente, tutte le volte (che io conosco, ma magari ce ne sono altre e mi sbaglio) che un Governo ha ottenuto il pareggio di bilancio, ha creato un casino.

Deficit pubblici del 15% del PIL per l'Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 27 Marzo 2014 14:35

[MR]#i# Quello che le chiedo è però un'altra cosa: è d'accordo con me che anche in questo caso, sono necessari dei disavanzi pubblici, sia perchè l'output gap è un fenomeno del tutto fisiologico nel capitalismo, sia perchè (ma in questo caso la questione è più complessa) lo sviluppo dell'economia reale si fonda sulle infrastrutture che i privati tendenzialmente non realizzano perchè caratterizzate da rendimenti troppo spostati nel tempo? Faccio notare che sia l'Italia che il Giappone, che per mezzo secolo hanno sostanzialmente seguito il modello di sviluppo dirigista e protezionista a cui lei accenna, avevano disavanzi pubblici.#/i# -- Sicuro, per un paio di anni di seguito occorrebbe avere #F_START# size=3 color=red #F_MID#deficit pubblici anche del 15% del PIL oggi in Italia#F_END#, è l'unico modo per ridurre il peso delle tasse e tornare a far funzionare l'economia! Per chi pensi che sia folle innanzitutto va ricordato che USA, Giappone e Gran Bretagna sono arrivati al 12% del PIL di deficit e in secondo luogo spiego di nuovo che si può ottenere lo stesso effetto usando un "trucco". Bisogna partire sempre ragionando in termini di MILIARDI, così non ci si confonde come con le percentuali. Il #b# PIL Italiano#/b# è di 1560 miliardi, la #b#Spesa Pubblica#/b# sui 720 miliardi + circa 80 miliardi di interessi totale 800 miliardi (arrotondo, diciamo che arrivi intorno al 53% del PIL di spesa pubblica), le #b#Tasse#/b# incassate sui 750 miliardi. Come noto le imposte incassate totali sono un 3% del PIL in meno (2,7% per la precisione in questo momento) come tutti sanno (il vincolo del 3%!!!!) delle uscite dello stato totali. Per cui quanto fa ? con circa 45 miliardi di deficit pubblico, se la spesa pubblica si avvicina agli 800 miliardi le imposte sono sui 750 miliardi e rotti (se il numero esatto è 820 o 780 del totale della spesa sottrai sempre un 45 miliardi circa di deficit pubblico e ottieni le imposte incassate dallo stato, sto arrotondando i numeri e dando ordini di grandezza ora..) ^Il problema in Italia è ridurre le imposte da, diciamo, 750 miliardi l'anno a 550 miliardi#http://www.hoepli.it/libro/una-soluzione-per-leuro/9788820359164.html^ circa, in modo da ridurre IMU/Tares, accise, Irpef, trattenute in busta paga (alias "cuneo fiscale"), Irap, IVA (anche se qui i trattati EU forse lo vieterebbero), imposte sui rifiuti... insomma devi #F_START# size=3 color=red #F_MID# ridurre di circa 200 miliardi le tasse#F_END#, per riportare l'imposizione fiscale totale in Italia in linea con quella della Svizzera, degli Stati Uniti, della Corea, di Taiwan e della maggioranza dei paesi asiatici (ehi.. il Giappone ha tuttora l'IVA al 5%!). E' inutile confrontarsi sempre e solo con la Germania o la Svezia, dove la spesa pubblica è più produttiva in media che da noi, bisogna #F_START# size=3 color=red #F_MID#confrontarsi con gli americani e la media dei paesi asiatici e ridurre le tasse in percentuale al loro livello.#F_END#. Se fai i conti bisogna ridurre le tasse di un 12-15% del PIL. In questo modo risolvi la crisi economica e rimetti in carreggiata l'economia italiana (poi restano tutti gli altri problemi... sprechi, ingiustizie, mafie...ma intanto l'economia funziona) Il bello però è che possibile realizzarlo, da subito e senza prima uscire dall'Euro. Nella proposta di Cattaneo et moi, non fai deficit pari al 15% del PIL tout court. Questo non funzionerebbe coi trattati UE e anche a livello di opinione pubblica. Usi invece un escamotage intelligente che non fa figurare questi deficit in quanto tali per due anni ^usando appunto dei crediti fiscali dilazionati di due anni#https://www.google.it/search?q=certificati+di+credito+fiscali&ie=utf-8&oe=utf-8&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&channel=fflb&gfe_rd=ctrl&ei=rxM0U_OOHaTe8geU9oHwAg&gws_rd=cr^. Di fatto crei dei deficit maggiori, solo che essendo deficit enormi quelli di cui avresti bisogno è più intelligente usare crediti fiscali nel modo che descriviamo. In questo modo non violi formalmente i trattati UE e se crei dei ^deficit esteri con questo enorme stimolo li finanzia automaticamente Target2#http://cobraf.com/forum/coolpostEconomia.php?topicGroupID=1&topic_id=5796&reply_id=123548766^. Se Olanda e Germania si infuriano, per impedirtelo non possono fare niente all'interno dell'eurostistema, perchè Target2 le obbliga automaticamente a finanziare i deficit esteri di altri paesi giorno per giorno. E se orchestrano un attacco tramite il mercato finanziario contro il BTP come nel 2011 ? se dichiari i BTP a valenza fiscale, cioè lo stato li accetta per pagare le imposte alla parità, i BTP non si schiodano più dal prezzo di emissione e diventano invulnerabili agli attacchi speculativi Quindi l'unica cosa che possono fare è buttarti loro fuori dall'Euro, devono convincere la maggioranza dei 20 paesi ad espellere la terza economia europea, provocando poi una reazione a catena che probabilmente fa implodere l'euro... per cui può darsi che facciano fatica... (#i# Abbiamo pensato a tutto, è un piano geniale lo so, non c'è bisogno che me lo ricordiate sempre....#/i# Prescindiamo da ^questo ingegnoso sistema che Cattaneo ha tirato fuori per ridurre l'impatto del deficit pubblico#http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/09/certificati-di-credito-fiscale-ccf.html^, che altrimenti sarebbe subito del 15% del PIL. Diciamo per semplificare che riduci le tasse di circa 200 miliardi (non importa se con crediti fiscali o altro) Ovviamente come primo passo devi semplicemente, mantenendo la spesa pubblica più o meno ai livelli di adesso (ma se si riesce a tagliare 20 mld di sprechi ben venga), creare un deficit pubblico potenzialmente enorme. Dico "potenzialmente" perchè non siamo scemi e suggeriamo due sistemi per evitarlo. I certificati di credito fiscale e i BTP a valenza fiscale. Non sarebbe un deficit così enorme come sembra dall'idea di ridurre le tasse per 200 miliardi perchè i 70 miliardi di interessi che lo stato paga sui BTP e Bot possono essere azzerati nel giro di alcuni anni, prima calmierando all'1% medio il rendimento usando i Tax Based Bonds o Mosler Bonds (visto che l'idea è sua) o insomma dando valenza fiscale ai BTP e smettendo di emetterne (se poi esci dall'Euro allora fai come in Inghilterra e Bankitalia compra lei i BTP sul mercato e li fa sparire nel suo bilancio). Quindi entro tot anni riduci per questa via di 70 miliardi la spesa pubblica totale e questo aiuta a ridurre i deficit Suppomiamo che per miracolo questo piano venga adottato e per i primi due anni immetti una massa enorma di denaro nell'economia sotto forma però solo di riduzioni di tasse. E' logico pensare che il PIL possa aumentare in termini reali anche del 5% l'anno e l'inflazione del 4% l'anno, per cui il PIL o reddito nominale aumenti anche quasi del 10% l'anno e questo porti automaticamente più entrate allo stato in euro (o lire...). In percentuale del PIL calano drasticamente, ma in valore aumentano no ? Tuttavvia, data la dimensione del taglio delle tasse avrai probabilmente lo stesso, nonostante l'aumento di entrate generato dal boom economico, un deficit considerevole, non il 15% del PIL, ma un 7-8% del PIL ad esempio Perchè però non puoi avere sempre deficit pubblici pari all'8% del PIL per anni ? Beh... perchè una volta che l'economia, riducendo ad esempio le tasse d 200 mld ritorna a girare a pieno ritmo e hai la piena occupazione, poi non puoi sempre iniettare denaro ogni anno altrimenti crei veramente inflazione, non è che puoi sempre aumentare la moneta nel sistema (anche se non come debito, ma moneta "vera") Supponendo di ridurre le tasse di 150-200 mld, di ridurre nel giro di qualche anno quasi a zero i 70 mld di interessi sul debito pubblico, ti ritroveresti uno stimolo economico, giusto per dare dei numeri, intorno ai 150 mld annui, che fa aumentare il PIL tramite un effetto di offerta (minori costi da minori tsasse) e domanda (più soldi in tasca a tutti). Questo ridurrà automaticamente il deficit pubblico, che dal 15% il primo anno scende rapidamente, ma comunque in questa ipotesi se l'economia come logico si mette a tirare al terzo anno probabilmente vedi salire l'inflazione. A quel punto, diciamo ipoteticamente dopo tre anni, o riduci la spesa pubblica o puoi anche dover aumentare un poco le tasse, (sarebbe meglio ridurre la spesa pubblica in my opinion), per non far partire l'inflazione verso il 10% annuo....

 

  By: Moderatore on Giovedì 27 Marzo 2014 13:44

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