By: Roberto964 on Domenica 03 Marzo 2013 21:26
Stamane ho sentito l'intervista a Giuseppe Bortolussi che fa un'attenta e puntuale disamina della sempre più GRAVE situazione e bisogna dare atto che è una delle poche istituzioni che snocciola i (pessimi) numeri reali. La ricetta per uscire dalla crisi e quella di detassare (giustamente) le PMI.
Caro sig. Bortolussi per detassare come servirebbe ci vorrebbero 100, anzi, meglio 200 miliardi per i PROSSIMI 3 ANNI (ALMENO!) per sperare che possano servire a far rigirare la ruota, e quese cifre NON ci sono e MAI ci saranno nelle CONDIZIONI ATTUALI.
Non le è MAI VENUTO in mente che il probema è l'EURO-SCIAGURA?
Se SI, perchè nON lo dice CHIARAMENTE? Cosa aspetta che sia la molla politica a farlo? Sig. Bortolussi, lo dica a chiare lettere: le PMI vogliono che l'Italia abbandoni l'euro e la UE e vedrà che avrà molte reazioni positive, anzi, ENTUSIASTICHE!
il servizio:
Una pmi su 2 non riesce piu’ a pagare gli stipendi
Assegni bancari o postali, cambiali, vaglia o tratte: le imprese fanno sempre più fatica ad onorarli e così i protesti hanno subito un aumento molto consistente. Dall’inizio della crisi i titoli di credito che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti del 12,8%, mentre le sofferenze bancarie in capo alle aziende hanno fatto registrare un’impennata spaventosa: + 165%. Alla fine del 2012 l’ammontare complessivo delle insolvenze ha superato i 95 miliardi di euro.
Queste tendenze, secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio studi della CGIA, dimostrano che l’aumento dei protesti bancari ha sicuramente concorso – assieme al calo del fatturato e al “blocco” dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione – a “mandare in rosso” i conti correnti di molti imprenditori, non consentendo a molti di questi la possibilità di restituire nei tempi concordati i prestiti ottenuti dalle banche.
Ovviamente, fa notare la CGIA di Mestre, la causa principale di questa situazione è la crisi economica che ormai sprigiona i suoi effetti negativi da ben 5 anni, con conseguenze pressoché inimmaginabili sino a qualche tempo fa. Precisa il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi:
“Il disagio economico in cui versano le piccole imprese è noto a tutti, con risvolti molto preoccupanti soprattutto per i dipendenti di queste realtà aziendali che faticano, quando va bene, a ricevere lo stipendio con regolarità. Purtroppo, sono aumentate a vista d’occhio le aziende che da qualche mese stanno dilazionando il pagamento degli stipendi a causa della poca liquidità. Stimiamo che almeno una piccola impresa su due sia costretta a rateizzare le retribuzioni ai propri collaboratori”.
http://www.cgiamestre.com/2013/03/una-pmi-su-2-non-riesce-piu-a-pagare-gli-stipendi/