By: Gano* on Venerdì 04 Novembre 2011 10:09
Concordo con Tradeoscar. Vorrei aggiungere sulle cause delle crisi economiche un vissuto personale: spesso si parla della crisi giapponese come causata dal cattivo credito e dalla speculazione edilizia. Non sono del tutto d'accordo. Nel gennaio 1990 ero studente universitario in visita a Tokyo. In Ginza c'era la fiera dell' innovazione elettronica che mi capito' di visitare. Ricordo che nell' era in cui uscivano i meravigliosi ed innovativi Macintosh, Microsoft tirava fuori Windows 3.0 e la Intel produceva CPU per i PC di tutto il mondo, la fino ad allora famosissima, stimatissima ed egemonica industria dell' elettronica di consumo giapponese era capace di tirare fuori come innovazione solo enormi e costosissimi televisori a definizione altissima che non so in quanti alla fine avrebbero poi comprato. Rimasi sorpreso che l' elettronica del Grande Giappone non riuscisse a tirare fuori niente di meglio.
Ebbi l' impressione che nel mondo qualcosa stava cambiando: si andava dalla supremzia dell' hardware (cioe' dei set -televisori, radio, memorie di massa...-), fino ad allora feudo esclusivo dell' industria giapponese, alla supremzia del software (cioe' dei sistemi dinamici, -software, CPU, PC, sistemi grafici, simulazioni, reti dati...-) dove gli americani la facevano da padroni. Oltretutto sul fronte dell' hardware i giapponesi si stavano gia' trovando da qualche anno a competere su un altro fronte, quello con i paesi emergenti a basso costo del lavoro, come Taiwan e la Corea. Di li' le traversie dell' economia giapponese, la crisi immobiliare, quella delle banche e del Nikkei, che tutti noi conosciamo. Infatti la crisi immobiliare e delle banche non era la causa, ma l' effetto della crisi giapponese. Un sistema industriale fino ad allora profittevolissimo, quasi monopolista, che poteva garantire qualsiasi tipo di credito, anche il piu' strampalato, si e' all' improvviso trovato in difficolta' e con meno capacita' di fare fronte ai crediti che gli erano stati concessi, spesso anche con molta superficialita'. La difficolta' strutturale e non piu' congiunturale del sistema bancario e creditizio ha portato come ovvia conseguenza al crollo del prezzo dei beni immobili.
In altre parole: il prezzo degli immobili si adatta all' economia del paese e non viceversa. A Montecarlo le case costano 20.000 euro il mq. Ma se trasporti Montecarlo in Basilicata, quelle stesse case ne costano 1000 di euri. In Giappone negli anni '90 e' successo qualcosa del genere:ha dovuto ridimensionare l' economia ad un' industria che non era piu' all' altezza di quella di una volta: attenzione ora all' industria dell' auto. Toyota da meno di un mese non e' piu' il primo produttore di automobili del mondo... Quello dell' industria dell' auto potrebbe essere il secondo tonfo per l' economia giapponese.