ridicolo ciuchino, stai raschiando il fondo del barile... anche qui si parla di morti in "ascensore"?
Su la sempre attenta “La Verità” di oggi si dà conto di un articolo comparso su Jama Cardiology il 20 aprile, in cui sono stati valutati i rischi di miocardite grave (con tanto di ricovero ospedaliero) dopo la vaccinazione, in 23.122.522 cittadini danesi, finlandesi, norvegesi e svedesi. https://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/fullarticle/2791253
La Verità riferisce anche le “opinioni” di “esperti” italiani (Anna Maria Staiano della Società Italiana di Pediatria, Furio Colivicchi della Associazione Cardiologi Ospedalieri e l'immancabile Matteo Bassetti) i quali ripetono come un mantra che il rischio c’è (ormai non si può più negare), ma è maggiore per la malattia COVID-19 rispetto alla vaccinazione.
I DATI SMENTISCONO questa opinione, soprattutto se si considerano i soggetti di giovane età. Ad esempio, considerando i maschi di 16-24 anni, nei malati di COVID-19 si verificano 14 casi di miocardite ogni milione di malati. Invece, tra i vaccinati con Pfizer si verificano 55 casi di miocardite ogni milione di vaccinati, con Moderna 184 casi e con Moderna, iniettato dopo la prima dose di Pfizer, ben 275 casi. Differenze abissali a svantaggio del “vaccino”.
Le incidenze delle pericarditi sono simili alle miocarditi, quindi questi rischi cardiaci nell’insieme raddoppiano.
Il lavoro di JAMA Cardiology non riporta i dati delle terze e quarte dosi, ma trattandosi di meccanismi immunomediati (tant’è vero che il rischio è molto maggiore con la seconda dose rispetto alla prima), è ovvio che i rischi aumenteranno, in modo probabilmente esponenziale, con il numero di dosi. Si potrebbe anche ipotizzare che la situazione sia ancora più grave, se si pensa che al conto delle miocarditi potrebbero mancare i decessi per “arresto cardiaco” o “malore” e in cui non è stata fatta la diagnosi.
Quegli “esperti” vaccinofili farebbero bene a tacere se non sanno, oppure a leggere i lavori prima di sparare opinioni personali per difendere l’indifendibile.