Se dovesse passare la proposta delle regioni e del mondo delle imprese, di consentire ai contagiati, purchè vaccinati e asintomatici, di evitare la quarantena e quindi di rientrare nel posto di lavoro senza tampone o certificato di guarigione, si aprirebbe una situazione davvero interessante.
Infatti, i lavoratori over 50 sospesi dal servizio per mancata vaccinazione, avrebbero pieno titolo a rientrare in servizio, purchè negativi al tampone, non essendo immaginabile che un soggetto CERTAMENTE INFETTO possa accedere al luogo di lavoro e che, al contrario, non possa farlo un soggetto CERTAMENTE NON INFETTO.
La discriminazione della sospensione attuata a danno dei non vaccinati, che attualmente si regge sulla pretesa di una cautela sanitaria a tutela degli altri lavoratori, non avrebbe più senso nell’ipotesi prospettata, e qualunque giudice al mondo, su istanza del lavoratore sospeso a cui viene impedito di rientrare in servizio, si pronuncerebbe in favore del lavoratore.
Forse persino i giudici dei tribunali di Stalin ai tempi delle purghe, lo farebbero.