riassumendo:
CHISTA E' MERAVIGGHIA 🌺🌺🌺
Tanta gente pare sorprendersi nel momento in cui, pur essendoci vaccinata e avendo fatto talora uno, talora due e in alcuni casi anche tre richiami, si ammala di covid. Alcuni cercano rassicurazione dicendosi che senza vaccino sarebbe andata molto peggio, ma è ovviamente un po' come "calciare la palla in tribuna". In realtà, la possibilità ammalarsi "malgrado" i vaccini sta nella migliore evidenza di cui ancora oggi disponiamo su questi prodotti. Secondo gli studi autorizzativi, infatti, ci si ammala comunque anche col vaccino. Dieci volte di meno, secondo gli studi di Pfizer e Moderna, ma ci si ammala. E questi studi non ci hanno detto nulla sulla protezione da covid grave: non erano progettati per questo, ma se proprio vogliamo "leggere" i loro risultati, quanto meno dobbiamo prendere atto che nello studio Pfizer dopo qualche mese erano morte più persone tra i vaccinati che tra i non vaccinati, in buona parte per problemi cardiaci. Se d'altra parte con i vaccini non ci fosse rischio di ammalarsi, non verrebbero così insistentemente proposti i richiami, i quali - non dimentichiamolo - non sono mai stati sperimentati: chi li promuove, sbrigativamente ritiene che debbano "funzionare" come le prime dosi, come se si trattasse solo di aggiungere benzina per percorrere qualche altro chilometro. Per andare dove non è tuttavia chiaro. Perché nel frattempo è risultato evidente come la protezione svanisca rapidamente, fino a farsi "negativa" (ovvero chi si è vaccinato pare più esposto al rischio di contagio rispetto ai non vaccinati), al punto che alcuni ritengono - con più di qualche evidenza - che questi prodotti siano alla lunga anche immunosoppressori. Autorevoli ricercatori hanno anzi addirittura proposto che la protezione dal covid, posto che ci sia, sia dovuta proprio alla riduzione della risposta immunitaria che previene in tal modo l'iperinfiammazione propria del covid grave. A quale prezzo tuttavia ancora oggi non è dato sapere. Ad esempio, i danni cardiaci sono stati all'inizio ostinatamente negati, e ancora oggi vengono minimizzati mentre vari studi documentano invece come lesioni miocardiche possano verificarsi nella maggioranza dei casi. Allo stesso modo, si insiste a garantire la sicurezza di questi prodotti in gravidanza e durante l'allattamento malgrado l'assenza di studi e talora anche la disponibilità di evidenze contrarie. E infine tutti danno ormai per acquisito che almeno i "fragili" debbano essere (pluri)vaccinati, scordando che questa categoria fu esplicitamente esclusa dagli studi autorizzativi e scordando soprattutto varie esperienze tra cui quella norvegese dove una commissione governativa certificò il ruolo probabile o possibile del vaccino in varie decine di decessi di persone anziane in case di riposo. Ma quello era il vaccino di Astrazeneca, sacrificato come capro espiatorio. Nel complesso, a ben pensarci è davvero una vicenda sorprendente.
Marco Cosentino