Re: Corona Virus ¶
By: Pestilenza on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:59
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."
By: Pestilenza on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:59
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."
By: shera on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:54
Ottimo Tuco, senza rendertene conto sei utile:
Verschlimbessern. Significa in tedesco "peggiorare le cose nel tentativo di migliorarle". Una parola così servirebbe al vocabolario italiano, soprattutto in tempo di emergenza Covid. Un esempio è quello che si sta compiendo con le mascherine nelle scuole.
Verschlimbessern. Significa in tedesco “peggiorare le cose nel tentativo di migliorarle”. Noi abbiamo l’espressione “la toppa è peggio del buco”, ma non rende l’idea. L’idea è proprio quella di affrontare un problema e prodigarsi di sforzi eccessivi e così sbagliati che alla fine i danni sono ancora maggiori. Una parola così servirebbe al vocabolario italiano, soprattutto in tempo di emergenza Covid. Un esempio è quello che si sta compiendo con le mascherine nelle scuole.
La notizia era stata accolta quasi con entusiasmo da gran parte dei cittadini italiani. Quando il commissario Arcuri ha dichiarato che per garantire un ritorno in classe in sicurezza avrebbe distribuito nelle scuole 13 milioni di mascherine usa e getta ogni giorno. Pagate dallo Stato, cioè dai contribuenti avrebbe dovuto precisare come fanno ad esempio nel nord Europa. Da loro non sono i soldi dello Stato ma sono i soldi dei contribuenti, ma questa è tutta un’altra storia. Torniamo ad Arcuri.
13 milioni di mascherine al giorno per garantire il ritorno in sicurezza. E siccome la sicurezza non è mai abbastanza ci sono anche i banchi rotanti. Altri 3 miliardi di soldi dello Stato, cioè dei contribuenti, cioè nostri. Però in fondo, la sicurezza non ha prezzo, o no?
Però ancora non basta. Mascherine e banchi paiono non essere sufficienti perchè in caso di contagi ci sarà la quarantena per tutta la classe, forse per l’intera scuola. C’è chi si chiede ma, scusate, i banchi rotanti e le mascherine non sono fatti apposta per evitare i contagi? E se si mette in quarantena una intera classe se c’è un contagiato, allora a che servono banchi e mascherine? Ma sono domande da “negazionista”, quindi lasciamo perdere, la sicurezza prima di tutto.
Però c’è un’altra domanda: chi produrrà i banchi? E chi le mascherine? I banchi sono coperti da segreto militare ma sulle mascherine si è iniziata a fare luce. Come hanno titolato alcuni giornali e siti, la produzione dei 13 milioni di mascherine al giorno verrà garantita dalla FCA, cioè dalla Fiat. Dalla Fiat? Quella delle automobili? Sì, avete capito bene. Perchè la Fiat non è solo automobili.
Il Tempo, 24 agosto
L’azionista di rilevanza del gruppo FCA è la Exor, holding della famiglia Agnelli che direttamente o attraverso altra partecipate possiede anche GEDI, gruppo editoriale di cui fanno parte giornali come Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, 13 testate locali, L’Espresso e altri periodici. Fanno parte del gruppo anche tre radio nazionali (Radio DeeJay, Radio Capital e M2o) e tramite la holding possiedono il 43% del settimanale Economist. Capite che significa?
Per capirlo proviamo a fare due conti del business delle mascherine per il gruppo FCA. Produrre 27 milioni di mascherine al giorno (di cui almeno metà garantite dallo Stato con i soldi dei contribuenti) significa, calcolando 50 centesimi a mascherina, un giro d’affari di 13 milioni e mezzo di euro al giorno. Cioé circa 400 milioni al mese e quasi 5 miliardi all’anno. Si tratta di un giro d’affari pari a circa il 70% del reddito operativo attuale dell’intero gruppo FCA. Un business considerevole, anche perchè la garanzia della copertura degli ordini da parte dello Stato azzera di fatto il rischio imprenditoriale.
Quindi ricapitolando: il governo affida la produzione di mascherine obbligatorie per le scuole a una società che possiede i principali organi di informazione nazionali. Questa decisione comporta tre conseguenze possibili, di cui una certa dal sapore di beffa.
Prima conseguenza: il conflitto di interessi.
La società che produce più della metà del fabbisogno nazionale di mascherine possiede alcuni dei principali mezzi di comunicazione, generando da questo business una consistente fetta dei suoi guadagni, per un giro di affari che rischia di sfiorare i 5 miliardi di euro. Come tratteranno questo argomento gli organi di informazione del gruppo? Quando parleranno di mascherine c’è da aspettarsi che rimarranno neutrali trattando del prodotto del loro proprietario? E non c’è possibilità che questa commistione di interessi possa anche influenzare i toni di tutte le notizie sulla questione Covid? Ossia, non ci può essere un incentivo di 5 miliardi di euro ad alimentare notizie allarmistiche sul Covid che possano indurre all’acquisto se non all’obbligatorietà dell’uso delle mascherine?
Non sarebbe più corretto inserire in ogni articolo sull’emergenza Covid la dicitura “questo giornale fa parte del primo gruppo produttore di mascherine in Italia”? Per capire il conflitto di interessi basterebbe immaginare se invece delle mascherine si parlasse di automobili Fiat: capite che in quel caso il conflitto di interessi sarebbe evidente visto che sarebbe difficile immaginare giornali del gruppo parlare male di automobili dello stesso gruppo? Tra l’altro l’unico punto in comune è che si tratta di due prodotti inquinanti. E arriviamo alla seconda conseguenza.
Credits: oceanasian.org – Mascherine recuperate in mare
Seconda conseguenza: il disastro ambientale.
“Italiani, popolo di incivili“. Scommettiamo che questo sarà il mantra della prossima estate quando saremo sommersi dal pattume di mascherine? Mascherine nel mare, mascherine nei fiumi, sui prati, ovunque. Che incivili che siamo. Ma anche in questo caso, chi sono i veri incivili? Per capirlo anche in questo caso facciamo due conti.
Ogni giorno verranno distribuite nelle scuole 13 milioni di mascherine usa e getta. 13 milioni. Poniamo che una cifra irrisoria, appena l’1% vada buttato in giro, per diverse ragioni, per bambini che le perdono in strada, per errati smaltimenti nelle scuole, per rottura o, perchè no, per comportamenti incivili dell’1% dei nostri ragazzi. 1% di 13 milioni significa 130 mila. Ogni giorno se appena l’1% dei nostri ragazzi si comportasse in modo incivile si avrebbero 130mila mascherine che inquinano l’ambiente. Significa 1,3 milioni al mese. Più di 15 milioni in un anno di mascherine in giro per il nostro povero Paese. Ma ancora non basta. FCA produrrà 27 milioni di pezzi per il mercato interno. Se anche qui applichiamo l’1% di tasso di inciviltà sarebbero 270 mila mascherine che inquinano ogni giorno. E stiamo applicando un tasso di inciviltà ridicolo: l’1%, da campioni del mondo di civiltà. E allora chi sono gli incivili: gli italiani che al 99% stanno rispettando l’ambiente o chi ha deciso questa produzione immensa di materiale inquinante, senza preoccuparsi della loro gestione e del loro smaltimento?
E che diritto abbiamo noi per inquinare così l’ambiente? In nome di una protezione che FORSE potrebbe evitare che i ragazzi si possano contagiare, anche se risulta difficile immaginare che non riescano comunque a contagiarsi stando sempre insieme. E che una volta contagiati FORSE potrebbero contagiare i loro genitori che FORSE potrebbero ammalarsi e che FORSE questa malattia potrebbe rivelarsi per loro grave. Per tutti questi FORSE abbiamo invece delle certezze: la certezza di inquinare l’ambiente producendo tonnellate di rifiuti, la certezza di avere un incentivo perchè l’informazione sia allarmistica, la certezza di aumentare il nostro debito pubblico destinando le nostre tasse a un paradiso fiscale. Già, arriviamo all’ultima conseguenza dal sapore di beffa finale.
Terza conseguenza: i soldi degli italiani finiscono nella “famigerata” Olanda.
Riassumendo: lo Stato usa i soldi dei contribuenti per comprare 13 milioni di mascherine da dare ogni giorno nelle scuole. Queste mascherine sono prodotte da FCA Group. Dove vanno a finire i soldi spesi dagli italiani? All’estero. Sì, perchè FCA ha sede legale in Olanda e sede fiscale in UK. Non solo, è società olandese anche la Exor, la holding che detiene la partecipazione di rilevanza di FCA così come di tutte le partecipate del gruppo, editoriali e non. Proprio quell’Olanda accusata da molti di essere il paradiso fiscale che sta “strozzando” l’Italia con la sua concorrenza fiscale, alla fine sarà l’unico Paese a guadagnarci. Mentre in Italia resteranno le casse vuote nello Stato e un mare di monnezza.
Mi appello a tutti quelli che, come me, hanno un’esigenza semplice e naturale: vivere in un ambiente il più pulito possibile. In primis dobbiamo rivolgerci al governo, il primo responsabile: responsabile non solo per la decisione di rendere obbligatorie le mascherine nelle scuole, cosa che ad esempio non accade in quasi tutti gli altri paesi europei, in particolare quelli del Nord Europa che, anzi, riescono a gestire i contagi Covid senza più alcun obbligo di mascherine. Ma soprattutto per l’imbarazzante decisione di affidare la produzione di mascherine acquistate dai contribuenti a un’azienda che è proprietaria di alcuni dei principali organi di informazione del Paese. Un compito prioritario di un governo dovrebbe essere proprio quello di evitare commistioni di interessi di questo livello. Mi auguro che in chi fa parte del governo, ci sarà qualcuno che ha cuore il bene del Paese, che ci tiene all’ambiente, che non vuole trasformare l’Italia in un immondezzaio, e che potrà così intervenire per scongiurare questo disastro.
Così come mi auguro ci saranno giornalisti del gruppo editoriale di FCA, ci saranno azionisti, ci saranno lettori o semplici persone che capiranno che tutti i soldi del mondo non valgono la distruzione dell’ambiente in cui stiamo. Chiedo a ognuno di fare la sua parte, perchè non abbiamo nessun diritto, in nome di un FORSE, di inquinare il nostro pianeta e, perchè quando vedremo una mascherina in mare, o in strada o su un prato, ognuno di noi dovrà sentirsi l’unico responsabile di questo scempio se non avrà fatto nulla per impedirlo.
Economist su Instagram, 24 agosto: “Come l’uso delle mascherine ci renderà più ricchi”
ANDREA ZOPPOLATO
By: Pestilenza on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:54
In un mondo normale quando si insulta qualcuno si dovrebbe argomentarne le ragioni, diversamente si rischia di passare per caprari a propria volta.
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."
By: Tuco on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:42
Breaking News!
Interrompo il flusso delle vostre puttanate per suggerirvi un nuovo capraro,
l'ho scovato per caso leggendo la timeline di Zibo!
SLAVA UKRAINII !
By: Pestilenza on Mercoledì 14 Ottobre 2020 12:38
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."
By: XTOL on Mercoledì 14 Ottobre 2020 11:54
Peavey, quelli sono studiosi di grande spessore che hanno preso il coraggio a due mani e si sono schierati contro la marea, io li ammiro molto.
Per il resto sono d'accordo, poichè le guerre ormai costano troppo, la "salute" degli stati (cioè di chi è dentro il perimetro dei parassiti) necessita di un'altra soluzione.
Le banche centrali sono disperate, i debiti statali impagabili, la "soluzione" che è stata tentata per prima, il climallarmismo, stentava per manifesta insulsaggine.
Che il covid sia una creazione umana o naturale a me frega unca, quello che vedo è che è cavalcato disperatamente per far digerire il reset che "cambia tutto per non cambiare niente"
By: shera on Mercoledì 14 Ottobre 2020 11:47
PS. messo prima per Peavey
la guerrà è il covid
Antitrader tu devi posare il fiasco, commenta la foto sotto che sono dati incontrovertibili, non idee o ipotesi su come arrivare su marte
se non ti basta rileggi 4 volte l''intervento di Peavey, ti prendiamo a bastonate perchè con te l'educazione e la diplomazia non servono a nulla
Riassumendo che lo capisce anche la portinaia:
il virus che gira adesso è mutato, un lontano parente dell'arma bio cinese
ci sono altri interessi per tenere tutto chiuso (conte con l'ilva etc)
quindi stai buono e fai quello che ti dicono
ma se pensi che lo fanno per proteggere la tua salute sei da compatire
By: XTOL on Mercoledì 14 Ottobre 2020 11:28
Se pensi davvero di poter cambiare e influenzare una situazione, ti alzi e lo fai.
gli scemi del presuntuoso cretino:
Dr. Martin Kulldorff, professor of medicine at Harvard University, a biostatistician, and epidemiologist with expertise in detecting and monitoring infectious disease outbreaks and vaccine safety evaluations.
Dr. Sunetra Gupta, professor at Oxford University, an epidemiologist with expertise in immunology, vaccine development, and mathematical modeling of infectious diseases.
Dr. Jay Bhattacharya, professor at Stanford University Medical School, a physician, epidemiologist, health economist, and public health policy expert focusing on infectious diseases and vulnerable populations.
Dr. Rajiv Bhatia, physician, epidemiologist and public policy expert at the Veterans Administration, USA
Dr. Stephen Bremner,professor of medical statistics, University of Sussex, England
Dr. Anthony J Brookes, professor of genetics, University of Leicester, England
Dr. Helen Colhoun, ,professor of medical informatics and epidemiology, and public health physician, University of Edinburgh, Scotland
Dr. Angus Dalgleish, oncologist, infectious disease expert and professor, St. George’s Hospital Medical School, University of London, England
Dr. Sylvia Fogel, autism expert and psychiatrist at Massachusetts General Hospital and instructor at Harvard Medical School, USA
Dr. Eitan Friedman, professor of medicine, Tel-Aviv University, Israel
Dr. Uri Gavish, biomedical consultant, Israel
Dr. Motti Gerlic, professor of clinical microbiology and immunology, Tel Aviv University, Israel
Dr. Gabriela Gomes, mathematician studying infectious disease epidemiology, professor, University of Strathclyde, Scotland
Dr. Mike Hulme, professor of human geography, University of Cambridge, England
Dr. Michael Jackson, research fellow, School of Biological Sciences, University of Canterbury, New Zealand
Dr. Annie Janvier, professor of pediatrics and clinical ethics, Université de Montréal and Sainte-Justine University Medical Centre, Canada
Dr. David Katz, physician and president, True Health Initiative, and founder of the Yale University Prevention Research Center, USA
Dr. Andrius Kavaliunas, epidemiologist and assistant professor at Karolinska Institute, Sweden
Dr. Laura Lazzeroni, professor of psychiatry and behavioral sciences and of biomedical data science, Stanford University Medical School, USA
Dr. Michael Levitt, biophysicist and professor of structural biology, Stanford University, USA.
Recipient of the 2013 Nobel Prize in Chemistry.
Dr. David Livermore, microbiologist, infectious disease epidemiologist and professor, University of East Anglia, England
Dr. Jonas Ludvigsson, pediatrician, epidemiologist and professor at Karolinska Institute and senior physician at Örebro University Hospital, Sweden
Dr. Paul McKeigue, physician, disease modeler and professor of epidemiology and public health, University of Edinburgh, Scotland
Dr. Cody Meissner, professor of pediatrics, expert on vaccine development, efficacy, and safety. Tufts University School of Medicine, USA
Dr. Ariel Munitz, professor of clinical microbiology and immunology, Tel Aviv University, Israel
Dr. Yaz Gulnur Muradoglu, professor of finance, director of the Behavioural Finance Working Group, Queen Mary University of London, England
Dr. Partha P. Majumder, professor and founder of the National Institute of Biomedical Genomics, Kalyani, India
Dr. Udi Qimron, professor of clinical microbiology and immunology, Tel Aviv University, Israel
Dr. Matthew Ratcliffe, professor of philosophy, specializing in philosophy of mental health, University of York, England
Dr. Mario Recker, malaria researcher and associate professor, University of Exeter, England
Dr. Eyal Shahar, physician, epidemiologist and professor (emeritus) of public health, University of Arizona, USA
Dr. Karol Sikora, physician, oncologist, and professor of medicine at the University of Buckingham, England
Dr. Matthew Strauss, critical care physician and assistant professor of medicine, Queen’s University, Canada
Dr. Rodney Sturdivant, infectious disease scientist and associate professor of biostatistics, Baylor University, USA
Dr. Simon Thornley, epidemiologist and biostatistician, University of Auckland, New Zealand
Dr. Ellen Townsend, professor of psychology, head of the Self-Harm Research Group, University of Nottingham, England
Dr. Lisa White, professor of modelling and epidemiology, Oxford University, England
Dr. Simon Wood, biostatistician and professor, University of Edinburgh, Scotland
By: antitrader on Mercoledì 14 Ottobre 2020 11:18
Vedi?
Parli degli scemi e subito saltano fuori, e' evidente che Musk non voglia intralci alle sue iniziative
visto che punta a superare Bezos quanto a dollari ammassati (tra lo sconcerto di Will).
In ogni caso, l'opinione di Musk non e' che vale piu' di quella degli altri se non quando si occupa
di missili, satelliti e auto elettriche, anche al netto di un imponente conflitto di interessi.
Ciao ragazzi !
By: antitrader on Mercoledì 14 Ottobre 2020 10:42
Peavey,
e pensi che non lo sappia che bisogna conviverci ? Pero' bisogna anche bastonare gli scemi che "e' tutta
un'invenzione di Bill Gates!" etc... etc... etc... e che si affidano ai peggiori cazzari del web.
Conviverci non significa non fare niente, il virus si puo' debellare, basta copiare i cinesi.
L'altro giorno han trvato 6 appestati in una citta' di 3 milioni di abitanti, in 24 ore li han tamponati tutti,
e i rammolliti e debosciati che "non sopporto la mascherina" finiscono dritto in risaia.
Dall'altro lato dell'oceano hai quel cretino del trumpanaro che si e' fatto arrivare addosso una slavina
di 220.000 bare e il transitorio punta dritto verso i 300.000.
By: muschio on Mercoledì 14 Ottobre 2020 10:31
"....Fiducia del futuro per sppravvivere....?"
Quanti sono stati i morti per ginovirus ieri? 25? 30? 50?
Sapete ogni anno in italia in quanti muoiono colpiti da fulmini? per punture di insetti? per banalissime cadute domestiche?
Ordunque, siate seri e smettetela di farvi portare a guinzaglio dalla psicoinformazione!
By: antitrader on Mercoledì 14 Ottobre 2020 10:08
Ma io a voi (magnifici 7) non vi capisco proprio, sembra che moriate dalla voglia di impestarvi, perche'
tanto "la peste bubbonica fece piu' morti".
E poi, anche ammesso che sia vero, la "influenza" non e' mca finita eh? Chi ha fatto un milione fa presto
a fare due milioni a botte di 30/40.000 a settimana.
Restando in Italia, gia' oggi ti becchi 50 morti, domani 7.000 appestati, e la prox settimana 100 morti/gg.
Come faccio a saperlo? E' la matematica bellezza ! (e il transitorio ha un suo andamento naturale).
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