commenti negazionisti attendonsi
«Eseguo almeno 600 autopsie ogni anno da 25 anni, di cui più di 100 di pazienti deceduti per vari tipi di polmoniti, ma non ho mai visto finora un danno così esteso e con queste caratteristiche» ha affermato Rossana Bussani, docente di anatomia patologica dell'Università di Trieste, prima firmataria dello studio che ha eseguito gran parte delle analisi
Due gli altri aspetti inattesi e specifici dei polmoni dei pazienti con Covid-19: il primo è rappresentato da una vasta presenza di trombi nelle grandi e piccole arterie e vene polmonari, trovati in quasi il 90% dei pazienti e causati dall'attivazione anomala del sistema della coagulazione nei polmoni. Il secondo reperto è la stata la presenza di una serie di cellule anormali, molto grandi e con molti nuclei, infettate dal virus anche dopo 30-40 giorni dal ricovero in ospedale. Queste cellule derivano dalla capacità della proteina Spike del virus (quella che conferisce alle particelle virali la caratteristica forma a corona) di stimolare la fusione delle cellule infettate con le cellule vicine.
«Siamo molto stimolati da queste osservazioni - afferma Mauro Giacca, docente di Cardiovascular Sciences al King's College di Londra, a capo della ricerca - perché la persistenza del virus per tempi molto lunghi dopo l'infezione e la presenza di queste cellule fuse, che in medicina chiamiamo sincizi, possono spiegare