La chiave del problema si chiama componenti.
Ora devo uscire e non ho molto tempo per scrivere. Ma il problema che ha posto Trump è la mancanza della filiera dei componenti nell'industria americana, che vengono fatti fare in Vietnam, a Taiwan o in Cina, non perché là ci hanno i cinesini piccini piccini con i cacciavitini piccini piccini per le vitine piccine piccine, ma perché là, quelli che mettono le vitine piccine piccine hanno anche i salarini piccini piccini ... ;-)
La tecnologia di punta è ancora fatta negli Stati Uniti. La tecnologia 2 nanometri è IBM. Micron Technology (DRAM) è un'azienda USA con stabilimenti in tutto il mondo, ma con parte dela manifattura in USA e la ricerca in USA. I chip Intel sono prodotti (anche) negli USA e la ricerca è (soprattutto) negli USA. Esiste della tecnologia che in pasi come la Cina non è ancora possibile. Negli USA la competenza c`è, è la convenienza economica che manca.
Farti fare i pezzi per i radar a Taiwan o farti assemblare gli iPhone in Cina e i componenti per i sensori termici in Vietnam ti costa molto meno -e te azienda fai anche molti più profitti che poi ritornano negli Stati Uniti-, ma te nazione perdi tutte le capacità necessarie per produrli. E una potenza militare non può non essere autosufficiente in caso di guerra. Nelle grandi guerre la Germania come la Francia avevano la Renault, la VolksWagen la Krupp. Erano in grado di costruire armi autonomamente. Anche l'Italia nel suo piccolo aveva l'Aermacchi, la Caproni, l'Ansaldo, l'OTO Melara per i cannonni, la Breda, la Pirelli per la gomma, la Fiat, la Magneti Marelli per l'elettronica, la SMI, la Magona per l'acciaio... tutta la filiera produttiva era presente. Ora noi europei non abbiamo più niente. Ma tanto noi europei non contiamo nemmeno più niente, quindi è ok così.
Io sono sempre stato convinto che più che dare lavoro agli americani (anche) Trump volesse riempire questi buchi nella filiera dei componenti. Non fai le guerre con Facebook o Twitter, anche se fanno profitti stellari, ma nemmeno con Alphabeth, anche se ora ti fa i computer quantistici, se poi non sei in grado di costruire in completa autonomia autonomamente i missili o gli aerei. E visto che le industrie USA fanno maggiori profitti producendoli all'estero, in particolarmodo nel Sud Est Asiatico, l'unico modo sarebbe stato di ridurre questi profitti imponendo dei dazi (l'altro sarebbe stata una deflazione salariale come in Cina, cosa improponibile negli USA, ma che è invece vista di buon occhio in italia).
Mi ricorda la Spagna dell'Impero coloniale. Era ricchissima per tutto l'oro del Sud America, ma proprio per questo rimasta agricola ed estremamente arretrata rispetto all'Inghilterra, che aveva già sviluppato un'industria dell'armamento, specialmente nela cantieristica navale e nella tecnologia dei cannoni marini. Gli spagnoli persero infatti nella battaglia di Gravelinga, perché rimasti ancora alla tecnologia di Lepanto, anche se la flotta fu distrutta poi da una tempesta quando però stavano già ritornando in Spagna (non fu quella la causa della sconfitta).
Senza tutta la filiera della componentistica, militarmente sei una tigre di carta. Li fai venire da Taiwan, dal Vietnam o dalla Cina stessa quando magari sei in un conflitto con la Cina poprio lì, nei mari del Sud Est Asiatico? Auguri.
Ed è ovvio che la Cina si batta come un leone contro i dazi. Non solo o non tanto per motivi economici (loro hanno un mercato 5 volte più grande di quello USA) ma proprio per il controllo che così possono avere sugli Stati Uniti.