E’ un vero peccato che l’Austria si sia rimangiata il lookdown ai no-vax.
Evidentemente qualcuno ha capito che trovarsi ad avere un trend al rialzo di contagi ed ospedalizzazioni pure in concomitanza della chiusura selettiva, avrebbe messo in forte imbarazzo la narrazione ufficiale sul covid e sui vaccini, che i governi dell’Unione raccontano da mesi.
Meglio non sapere (o non far sapere) di aver torto.
Rimarrebbe la speranza del trio nordico della famiglia Addams - Cirio, Fontana e Fedriga – che da giorni invocano le restrizioni per i soli disertori del vaccino, ma al comando strategico nazionale non ne vogliono sapere di esporsi al rischio (ma possiamo dire alla certezza) di avere ugualmente migliaia e migliaia di nuovi contagiati che non potrebbero più essere spacciati per no-vax.
Grazie alle norme sul green pass e al contributo di 450.000 tamponi giornalieri fatti ai no-vax (il 90% del totale), al momento è ancora possibile far credere che siano loro a contagiarsi di più.
Ieri l’ISS ha fornito il dato (falsato dai tamponi) di un vaccino che, pur a distanza di 6 mesi, riduce il rischio del contagio di un rispettabile 55%.
Certo basterebbe che qualche giornalista, o qualche politico, denunciasse la palese distorsione del dato, ma per fortuna del Sovrano, la categoria vanta una foltissima schiera di cretini e di venduti.
Fino a quando durerà la fortuna?
Dipende dalla risposta degli italiani alla terza dose.
Da nessun altro.