quella stronza della realtà:
La realtà documentata dai dati ISS è che oggi, in media, rispetto ai non vaccinati di pari fascia d’età, succede che:
- i bambini di 5-11 anni, con due dosi di vaccino, si infettano il 31% in più;
- i giovani da 12-39 anni, con booster, si infettano il 26% in più;
- gli adulti da 40-59 anni, con booster, si infettano il 60% in più;
- gli anziani da 60-79 anni, con un booster, si infettano il 2% in più dei non vaccinati, e se fermi a 2 dosi (dunque probabilmente a maggior distanza dall’ultimo inoculo) si infettano l’11% in più.
Solo nella fascia d’età di 80 e più anni i dati ISS mostrano nei vaccinati con un booster un 45% di infezioni in meno dei non vaccinati. I dati italiani sono coerenti con un gran numero di studi internazionali.
Il messaggio di fondo si può così ribadire: il tempo trascorso dall’ultima dose di vaccino è la variabile fondamentale. Infatti, la protezione vaccinale dall’infezione, buona all’inizio con le precedenti varianti ma solo mediocre con Omicron, declina poi rapidamente, si azzera in pochi mesi, e quindi si inverte, cioè i vaccinati diventano in media più soggetti a infettarsi dei non vaccinati. I booster ripristinano in modo transitorio la protezione iniziale, ma anche dopo tali richiami si torna a perdere velocemente la protezione dall’infezione, con un percorso che sembra accelerato al ripetersi dei successivi inoculi.
È verosimile che il rischio di infezione si traduca anche in un rischio di trasmissione!
Alla luce dei dati “ufficiali”, quindi, appare chiaro che gli Avvocati dello Stato, anche nelle loro prolusioni davanti alla Consulta, hanno affermato esattamente l’opposto di quanto accade nella realtà: le stesse Istituzioni scientifiche di riferimento continuano ad offrire interpretazioni scorrette dei dati da loro prodotti.
Inoltre, risulta sempre più imbarazzante sostenere l’enorme sottostima delle sospette reazioni avverse rilevate nei sistemi di vaccinosorveglianza passiva o segnalazione spontanea (adottati in gran parte del mondo, e comunque dal VAERS negli USA, da EudraVigilance dell’EMA nell’Unione Europea, dall’AIFA in Italia) rispetto alla sorveglianza attiva attuata negli studi clinici randomizzati controllati registrativi negli adulti per i vaccini Pfizer e Moderna, e dal programma v-safe dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) negli USA.
Le reazioni avverse ai vaccini a mRNA segnalate nei sistemi di sorveglianza attiva superano di tre ordini di grandezza quelle dei sistemi di sorveglianza passiva e, per quanto possa sembrare incredibile, ciò vale anche per le reazioni avverse gravi (severe).
I firmatari membri della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi):
Prof. Marco Cosentino,
Dott. Alberto Donzelli,
Prof. Vanni Frajese,
Dottoressa Patrizia Gentilini
Prof. Eduardo Missoni,
Dott. Sandro Sanvenero,
Dott. Eugenio Serravalle