By: GZ on Lunedì 11 Giugno 2007 01:58
bello il questore che invece di farli sgomberare perche' impedivano ad altri che avevano comprato il biglietto di viaggiare gli presta personalmente 100 euro
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....Dal Nord si sono ritrovati nelle stazioni di Mestre e Milano, mentre si contavano su un paio di mani i «compagni» torinesi. Davanti alla determinazione di Trenitalia, decisa a non scendere a patti ma a concedere solo lo sconto comitiva del 20% concordato con il ministero dell’Interno, i 200 disobbedienti guidati da Luca Casarini hanno occupato i binari della stazione veneta. «Questa è una zona rossa voluta dal governo per impedire una manifestazione di dissenso - ha denunciato Casarini -, questa è la democrazia del centrosinistra». La situazione si è sbloccata verso le 11, quando le Ferrovie hanno ceduto e i no war sono stati fatti salire su un treno per Roma che ha fermato a Padova per caricare gli altri «compagni» veneti. «Non è tanto colpa di Trenitalia - ha continuato il loro leader - quanto di questo governo che usa sistemi sovietici, da gulag».
A Milano, invece, la situazione si è risolta verso le 10. I 150 no global meneghini si sono trovati in Stazione centrale alle 6. E anziché seguire l’esempio dei compagni veneti, hanno occupato direttamente un treno, l’Intercity delle 8.10 diretto a Firenze. E da lì non si sono mossi. «Non si possono spendere milioni di dollari per andare in guerra - urlavano con i megafoni - e non permettere a giovani, precari e migranti che non hanno 50 euro per un biglietto di andare a manifestare pacificamente. Top e piercing le ragazze, cappellino da baseball e jeans lento sul sedere i ragazzi. Quasi avessero indossato la divisa da manifestazione, questi giovani dai 17 ai 30 anni alla fine sono riusciti a conquistare persino le simpatie di uno dei dirigenti della Questura. Quando la trattativa sul prezzo del biglietto era in stallo, perché mancavano 100 euro per raggiungere il prezzo pattuito, il dirigente ha aperto il portafoglio. «Ragazzi ve li presto io». Applausi come a una star, a chi fino a qualche minuto prima era stato accusato di volerli «trattare come bestie». Un piccolo sorriso, situazione sbloccata e Trenitalia che cede ancora, chiude un occhio e restituisce i 100 euro. I malcapitati passeggeri diretti a Firenze sono stati dirottati in un altro convoglio, l’Intercity è stato declassato a espresso-bis per Roma. Unica sosta Bologna, per i no global